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Autore: eilantha    28/07/2006    9 recensioni
Fin'ora tra le varie storie che ho letto sulla coppia Remus/Tonks ho sempre visto approcciata la storia dal punto di vista di Tonks. Ho voluto sperimentare come invece avrebbe potuto essere dal punto di vista di Remus.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fin'ora tra le varie storie che ho letto sulla coppia Remus/Tonks ho sempre visto approcciata la storia dal punto di vista di Tonks. Ho voluto sperimentare come invece avrebbe potuto essere dal punto di vista di Remus. Siccome è un'esperimento, la sua continuazione dipenderà unicamente dal favore del pubblico, quindi vi chiedo cortesemente di recensire, se volete che la storia prosegua.

 

 

L’appuntamento - ore 19.00

 

Guardò distrattamente l’armadio aperto.

Straripava di vestiti, sia Babbani che da mago.

Vestiti che erano di moda nel 1980 o giù di lì.

Vestiti che il suo caro, adorato, amico Sirius gli aveva lasciato in eredità.

‘Certo che Sirius aveva proprio dei gusti assai strani.’ pensò.

Come un lampo vide un’immagine di molti anni prima.

Sirius che usciva dalla stanza, indossando un paio di pantaloni verdi di pelle di drago, dannatamente aderenti suoi muscoli delle sue cosce - e non solo lì - mentre con raffinatezza indossava sul petto nudo una camicia di seta viola cangiante lasciando aperti gli ultimi tre bottoni della stessa.

Con un gesto lieve delle mani si aggiustava i capelli neri guardandosi nello specchio e poi si voltava verso di lui aprendo le braccia e sorridendogli:

- Allora Moony, come sto? Io direi che sono strafico, ma sono troppo di parte! – e sghignazzò per la propria battuta, in quel suo modo strano che ricordava tanto il latrato di un cane.

‘Cretino.’

Fece passare la mano sui vestiti e si fermò solo quando sotto le dita sentì la seta, liscia. Estrasse la camicia e con un gesto veloce la pose davanti a sé mentre si guardava allo specchio.

‘Pessima scelta.’ si disse. In effetti quel colore particolare che in Sirius aveva fatto risaltare gli occhi chiari che contrastavano con il nero dei capelli, in lui non faceva che evidenziare il pallore del viso e il grigio nei suoi capelli.

Rimise la camicia nell’armadio e dopo aver preso la tazza di tè che aveva posato sul comodino ricominciò a far passare l’accozzaglia di vestiti. Finché non si fermò su un gruppo di abiti che non immaginava nemmeno che l’amico avesse tenuto. Ed invece: il lungo mantello nero, il maglione rosso con i bordi oro, la camicia grigia, accoppiata alla cravatta rosso e oro con lo stemma dei Grifondoro e per finire i pantaloni grigi. La loro divisa di Hogwarts, perfettamente tenuta ed accuratamente impacchettata affinché non si sgualcisse.

‘Strano. Non mi ricordavo che lui fosse così ordinato.’

In effetti solo la divisa era riposta ordinatamente nell’armadio, mentre il resto dei vestiti sembrava buttato alla bel e meglio sul primo omino disponibile.

 

Mezz’ora dopo, e due tazze di tè più tardi, stava ancora cercando di trovare tra tutti quei vesti qualcosa che non solo fosse di suo gusto, ma che andasse anche bene per l’occasione.

L’occasione. Il problema stava proprio in quello. Erano anni – secoli - che non si doveva preparare per un appuntamento con una ragazza. Con quella ragazza.

Si passò la mano tra i capelli, sconsolato, mentre si sedeva sul letto posizionato proprio di fronte all’armadio e chiudeva gli occhi per cercare di calmarsi.

 

- Se non ti decidi, arriverai in ritardo. E sai quanto poco ti piaccia la cosa, Moony! -

 

Sirius era lì, di fronte a lui, appoggiato all’armadio. Non era il ragazzo del suo ricordo di poco prima, ma l’adulto che solo un anno prima era scomparso.

 

- E anche se so che lei non si preoccuperebbe del ritardo, non voglio che in tua attesa lei finisca per farsi male. Sai benissimo quant’è distratta quando si tratta di te! -

 

Remus aprì e chiuse più volte la bocca, incapace di esprimere con un solo respiro la sorpresa.

Sirius. Di fronte a lui. Che camminava spazientito davanti all’armadio. Che sceglieva degli abiti per lui. Che gli parlava. Che gli sorrideva nuovamente!

‘Sono impazzito definitivamente. La luna piena ha fatto il suo corso ed io sono impazzito. Remus J. Lupin sei il benvenuto nel grande mondo dei pazzi Lupi Mannari…’

 

- Questi dovrebbero andare bene. Sufficientemente sobri. Non stravaganti, come descrivi tutti i miei abiti. Ma ugualmente eleganti. In più, facilmente lavabili, in caso lei ti rovesci addosso qualcosa. Senza caso, LEI TI rovescerà sicuramente qualcosa addosso. Lo fa sempre. -

 

Sirius si stava voltando e gli stava sorridendo mentre poggiava sul letto un completo verde scuro, giacca e pantaloni eleganti, accompagnato da un dolcevita nero in cachemire, da una cintura in pelle nera con la borchia d’argento – probabilmente vero argento – e appoggiava ai suoi piedi un paio di scarpe nere di camoscio.

 

- E con questo dovresti essere perfetto per il vostro primo appuntamento. Certo che né io né lei ci speravamo più che ti saresti deciso, eh Moony? -

 

Remus non sapeva più come comportarsi. E quando fece per allungare la mano verso l’amico l’unica cosa che ottenne fu di essere distratto da un sonoro CRACK proveniente dal pavimento.

 

Aprì di colpo gli occhi. Sul pavimento la tazza rotta stava lasciando che il contenuto si spargesse sul tappeto.

Indispettito prese la bacchetta e fece evanescere i cocci, insieme al tè.

Poi si guardò attorno. La stanza era come lui l’aveva lasciata. Di Sirius nemmeno l’ombra. L’armadio ancora aperto come l’aveva lasciato prima. Si alzò, con passi misurati, e vi arrivò di fronte.

Come un forsennato si mise a cercare quel completo verde. Ed all’improvviso eccolo spuntare. Proprio come Sirius gliel’aveva mostrato in sogno.

Perché aveva deciso che doveva proprio essersi addormentato, altrimenti non si spiegava come avesse potuto parlare con l’amico.

 

Dieci minuti più tardi, complice anche la magia, era pronto, lavato e sbarbato, nel completo verde. Pronto per il suo appuntamento. Il suo primo appuntamento serio con Ninfadora Tonks.

Prima di smaterializzarsi diede un ultima occhiata nello specchio e nella testa gli sembrò di sentire, di nuovo, una voce familiare.

- Adesso sì che anche tu sei strafico, Moony! -

‘Grazie, Padfoot.’ rispose Remus. E si smaterializzò.

 

  
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