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Autore: evilck    30/06/2003    0 recensioni
Ck, l'allenatore che aveva salvato Johto dalla distruzione dopo aver conquistato otto medaglie perte assieme a un'allenatrice, un'altro allenatore ed una giovane giornalista alla volta del continente dimenticato di Kanto: qui scopriranno ciò che è rimasto del continente di cui pochi sanno le sorti...
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Suicune…vedo…cosa vedo? Una prateria, il vento scuote l’erbetta verdeggiante che ricopre quella vasta distesa di terreno. L’orizzonte è così lontano, la felicità…quella non sembra lontano, sembra che quel posto risplenda di una luce divina, il sole scalda ma il venticello gelido proveniente da nord raffredda l’atmosfera in un modo quasi tranquillizzante; la vista si perde tra quei fili d’erba, in quella distesa di serenità senza confini dove i pensieri volano al ritmo del vento, l’umidità che sento sulla pelle, che mi sfiora il viso sembra viva! Poi, sento una voce provenire dal mio cuore, una voce che conoscevo bene, che mi tranquillizzava ogni volta che irrompeva nella tranquillità dei miei pensieri: “Ck, è ora di andare!” Ero coricato sull’erbetta che dolcemente accarezzava i miei capelli e tutto il mio corpo rilassandomi dopo un qualsiasi incontro di Pokemon, girai il capo e posando lo sguardo sulla zampa azzurra pensai a ciò che avevo vissuto con lui! Alzando lentamente lo sguardo ammiro tutta la sua maestosità, ritto sulle sue fiere zampe pronto per un nuovo incontro!

Jotho: Goldenrod City

Salgo di corsa le scale, l’ascensore è troppo lento e poi è troppo affollato per i miei gusti, devo trovare quella persona che mi ha chiamato, ormai tra Kanto e Johto i contatti sono stati persi da tempo, due anni fa molte cose inspiegabili erano accadute, si era pensato a qualche catastrofe naturale o sovrannaturale ma poi tutti si sono ricreduti, ora qualcuno è riuscito a farsi vivo da quel luogo disperso dal resto del mondo, la cosa deve essere grossa, Team Rocket o qualche associazione criminale deve aver manomesso i contatti tra i due mondi, molti conti non mi tornano…Continuando a pensare arrivai finalmente alla piazzetta in cima al Centro Commerciale, il mio informatore mi avrebbe aspettato lì, come diceva la soffiata anonima di poco tempo prima!
Mi sedetti in un tavolino appartato, come mi aveva indicato lui precedentemente ordinai una gazzosa, avrei preferito una birra o qualcosa di più alcolico, ma lui mi aveva dato come unico segno di riconoscimento quello “Ordina una gazzosa!” mi aveva detto poco prima di chiudere la chiamata! Mentre il cameriere si avviava verso il bancone un ragazzo avvolto in un pesante cappotto, che quasi gli nascondeva il viso, si avvicinò a me sfiorandomi leggermente la spalla mi guardò in viso e si sedette di fronte a me: “Ok…se vuoi prendere una birra fa pure ti ho riconosciuto!” Sembrava quasi ci fossimo sempre conosciuti, la confidenza che aveva con me non mi sorprendeva affatto, ora dovevo parlare di lavoro: “Ok…Lei è fuggito da Kanto quindi…” Prendendo tra le mani il mio calice di Gazzosa che avevo ordinato prima ridacchiò e scotendo il capo lo bevve in un solo sorso: “Non c’è altro modo di scappare dall’inferno se l’inferno stesso ti espelle!” Quelle parole mi fecero rabbrividire, il mondo, cioè Johto, non era pronto a tali dure parole, non sapevo cosa mi avrebbe rivelato quell’uomo ma di certo non sarebbero state favole per bambini! “Ho vissuto sulla mia pelle cose peggiori delle torture dell’inferno, se solo provassi a raccontarle al mondo nessuno mi crederebbe!” Forse pensava che io gli avrei creduto, ma su questo si sbagliava “Lei è un genio, è un mendicante molto astuto, ma non vi pago da bere per sentirmi raccontare storielle da bambini, sono una giornalista io non una credulona, ha prove concrete di ciò che afferma?” Mi stavo alzando per andarmene lontano da quel bar e da quel cantastorie quando lui mi afferrò per un braccio e guardandomi negli occhi sussurrò: “Non faccia scenate in pubblico, se vuole vedere prove concrete mi segua e le mostrerò ciò che non può nemmeno immaginare!” Per il mio scoop avrei fatto di tutto, seguii quello stano ragazzo, che zoppicando e appoggiandosi alla parete mi condusse fino all’ascensore, entrammo insieme, lui selezionando il piano dei sotterranei si appoggiò alla parete metallica dell’ascensore ansimando e socchiudendo gli occhi farfugliò: “Se non ci sbrighiamo molto probabilmente non potrò dirle nulla!” Il suo viso sudato ed affannato mi faceva paura, non stava bene, si vedeva chiaramente, ma non capivo cosa avrebbe voluto mostrarmi in quelle condizioni! Arrivammo anche all’ultimo piano sotterraneo, e le porte si aprirono, barcollando fece un passo e cadde rovinosamente a terra, mi abbassai per soccorrerlo, gli presi un braccio ma, quando feci per rialzarlo sentii “No…” Poi insistendo per aiutarlo chiesi: “Come stà? Devo chiamarle un dottore?” La sua risposta su alquanto spaventosa: “Vapooorion!” Sentendo quel verso mollai il suo corpo a terra, controllando poi le pulsazioni mi accorsi che era morto! Ero così agitata che ripresi l’ascensore e urlando scappai fuori dal centro commerciale correndo senza meta per le vie di Goldenrod
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Jotho: Ruins of Alpha

Ck, ti vuoi sbrigare o vuoi rimirare l’orizzonte per tutta l’eternità?” Ero lì da più di un’ora, l’odore che si respirava in quel luogo era magnifico, pensavo al mio amore lontano, Crystal, il mio amore impossibile, lei aveva Morty e non potevo pensare di ostacolare la loro storia senza fine, dovevo decidere cosa fare, affrontare la lega di Kanto o lasciar perdere e tornare a Ecruteak city da lei… “Ck, non fantasticare di nuovo su quella ragazza! Lei ha occhi solo per Morty , e poi sei più giovane di lei…” Quella frase del mio Pokemon mi riportò alla dura realtà, lei mi considerava solamente un amico e null’altro! Mi levai in piedi e richiamai Suicune come vendetta per avermi sottratto dal mondo dei sogni e poi mi misi in cammino verso Violet City! Era moltissimo tempo che avevo tagliato i contatti con la civiltà, due anni senza vedere nessuno per poter allenare in solitudine Suicune ed i miei Pokemon, ora ero pronto per la Indigo League! Entrai in città fiero come Suicune, recandomi al Pokemon Center mi capitò di passare di fronte ad una vetrina di un negozio di televisioni, la folla si accalcava alla vetrina, forse trasmettevano qualcosa di molto importante, mi avvicinai alla vetrina facendomi spazio tra la folla: “Queste strane foto sono state rilevate ieri pomeriggio da un nostro operatore grazie ad una soffiata anonima di dubbie origini, il cadavere dell’uomo-Vaporeon verrà al più presto esaminato dalle autorità per…” Non diedi peso a ciò che diceva al Tg, i soliti casi che in seguito vengono smentiti…nulla a cui dare peso! Mi avviai verso il Pokemon center a far curare i miei Pokemon pensando ancora a Crystal, non potevo immaginare cosa mi avrebbe aspettato a Kanto però una cosa la sapevo, volevo che si realizzasse a qualunque costo, avrei vinto la lega e sarei tornato vincitore dalla mia Crystal…

Jotho: Goldenrod City: torre Jotho TV

“Come puoi dire che quello era il tuo informatore!” L’urlo del capo era rimbombato in tutto l’edificio, si aspettava da me uno scoop sul futuro di Kanto e invece avevo procurato uno scoop sensazionale alla nostra televisione rivale, uno sbaglio imperdonabile per un imperialista come lui. L’uomo-Vaporeon, lo voleva lui, non era stato a contatto con lui però, essere soli con un mutante in uno scantinato è stato terribile: “Erika, ora te ne andrai a Kanto,e non tornare senza il materiale per uno special sulle condizioni di quel luogo, voglio uno scoop da battere quegli stolti di League Tv, non tornare senza di ciò, non sarai accettata!” Scesi le scale lentamente, da quando ero uscita da quello studio le immagini di quel mutante mi erano rimaste impresse nella mente restando quasi inerte a ogni stimolo esterno era come mi fossi richiusa in una dura scorza come i Foretress, i miei colleghi vendendomi passare inerte al centro della stanza mi chiamavano, tentando di ottenere una mia risposta, i pensieri del mio futuro mi spaventavano ma avrei dovuto affrontarli per portare a compimento la mia carriera di giornalista!
Quel pomeriggio andai in un tranquillo bar vicino al Casinò, sorseggiando un the per tentare di calmarmi e pensare seriamente alla mia spedizione cominciai a disegnare qualcosa sul mio taccuino…disegnare anche semplici schizzi mi aiutava a liberare il meglio di me stessa, pensai che, se tutti i collegamenti via terra erano stati bloccati, l’unico modo per arrivare a Kanto in tempi accettabili sarebbe stata quella aerea, gli elicotteri che sovrastavano la torre della TV sarebbero stati utilissimi, l’unico guaio era convincere il capo. Due velivoli sarebbero bastati, uno per il personale e l’altro per le apparecchiature, avremmo dovuto però richiamare alcuni allenatori esperti da tutto il continente, qualsiasi cosa si nascondeva in quel luogo, senza una buona dose di allenatori non saremmo riusciti a difenderci! Avevo pensato a tutto, finii quell’interminabile lattina di the e, entusiasta corsi alla torre per riferire i miei progetti ai miei superiori!

Johto: praterie interne / Goldenrod City 

“Corri, Suicune, corri!” Il mio progetto era quello di correre a Goldenrod a fare compere e, poi, fare visita a Crystall, sicuramente sarebbe stata felice di sapere che avevo conquistato tutte le otto medaglie necessarie per partecipare alla lega di Kanto! Stavamo correndo parallelamente alle rotaie del supertreno, riuscivo a malapena a distinguere le sommità dei palazzi della grande città presto saremmo stati a Goldenrod!
Entrammo di soprassalto nella caotica città, le città di Jhoto, anche le più affollate, erano caratterizzate dalla correttezza dei suoi abitanti. Scesi dal mio Pokemon e lo richiamai nella sua Pokeball, avrei pranzato e poi sarei andato al Centro Commerciale, un programmino tranquillo se non fosse stato per la ressa che si accalcava davanti al ristorante. Mi avvicinai per capire il motivo di tanta confusione, il ristorante era nella parte bassa di un palazzo totalmente occupato dalla sede di una televisione molto rinomata: “ scusate perché…” Il ragazzo non mi fece finire la frase ed indicando una locandina appesa al muro mi zittì  L’opportunità era assai ghiotta, avrei potuto ottenere il viaggio gratis e, per lo più l’opportunità di apparire in televisione. Mi feci spazio tra la folla schiamazzando ed agitando le mani: “La scelta degli allenatori è finita, sono arrivato io!” Mi avvicinai allo sportello per le iscrizioni: “Ragazzo con quali Pokemon vorresti partecipare?” Mi chiese l’inserviente che, stupito dalla mia irruenza, mi guardò storto: “Typlosion, Ampharos, Umbreon, Skarmory, Tauros  e…” Esitai un attimo prima di dire il nome del mio sesto Pokemon “… Suicune!” Spalancando gli occhi a quella mia affermazione rispose con tono ironico: “Si, e io sono un Jynx!” Io afferrai la Pokeball di Suicune e la lanciai verso l’alto, aprendosi lasciò cadere sulle zampe il possente leggendario: “Un volgare Ditto!” Rispose sempre più indispettito l’inserviente. “Suicune parla al suo cuore, dì qualcosa!” Il mio Pokemon voltandosi al lato opposto bofonchiò e sfiorando la Pokeball col muso ci rientrò. Tutti gli allenatori cominciarono a ridere di gusto, dovevo andare a Kanto in un modo o nell’altro: “cacciate fuori questo buffone!” Ordinò il segretario alla sorveglianza che, prendendomi per le braccia mi stava sbattendo fuori senza alcun ritegno. In quell’istante vidi che l’ascensore si stava aprendo ed alcuni allenatori insieme a una donna dai capelli lunghi e biondi stavano entrando in quest’ultimo per salire, mi disarcionai dai due gorilla della sorveglianza e, con uno scatto felino, piombai nell’ascensore mentre le porte stavano per chiudersi!
“Ti sembra il modo di entrare in un ascensore pieno di gente?” Mi rimproverò la giornalista, non ribattei, aveva ragione la mia entrata in scena aveva scombussolato un poco i loro piani, arrivati all’ultimo piano mi accorsi che la giornalista con due allenatori dovevano salire sull’elicottero, erano loro i candidati! In un primo momento venni intimato di non salire sull’elicottero poi, mentre i due velivoli si stavano alzando in volo un istinto primordiale prese il mio corpo, corsi verso il velivolo della giornalista e, aggrappandomi alla parte dell’elicottero che ancora poggiava a terra. Il velivolo prese quota ed io entrai nello scompartimento del personale, la giornalista si alzò in piedi di scatto e con un urlo sorpresa disse: “Che ci fai tu qui?” Sorrisi e mi misi a sedere vicino a lei, sapevo di essere in un mare di guai ma dovevo arrivare a Kanto in un modo o nell’altro e quella era l’unica opportunità che avevo! Passarono i minuti e nessuno dava cenno di voler parlare, ero abbastanza stanco e quei sedili erano molto comodi, chinai in capo e mi appallottolai il più possibile su quei soffici sedili di pelle, le mie palpebre cominciarono a scendere, senza neanche accorgermene mi assopii cullato dal ritmo delle pale dell’elicottero!

* * *
Vai Mareep, attacco fulmine!” Ero su un traliccio della torre radio di Goldenrod, il generale di più alto rango del Team Rocket che aveva occupato l’edificio, ora lo avevo di fronte, in una sfida di Pokemon per scoprire chi l’avrebbe spuntata, avrei dovuto vincere a tutti i costi se volevo liberare la città da quei farabutti di Team Rocket! “Houndoom, usa l’attacco fuocobomba!” Una potentissima bomba di incandescente fuoco stava per colpire il mio Mareep, quando con un balzo il mio Pokemon evitò l’attacco del maligno Pokemon del generale, un potentissimo fascio di elettricità colpì allora Houndoom che non incassò molto bene l’attacco cadendo a terra stordito: “Maledetto! Houndoom vai, usa un attacco sgranocchio!” Il suo Pokemon con una corsa tentò di avvicinarsi al mio per addentarlo quando Mareep venne avvolto in una luce fortissima, si stava evolvendo, quando la luce si diradò e Houndoom era abbastanza vicino al mio Pokemon per colpirlo, Flaffy lo colpì sotto al mento con un possente tuonopugno scaraventandolo dal lato opposto del traliccio: “Houndoom, vai!” Ogni volta che il capo dei Rocket diceva quella frase il suo Pokemon si rialzava ritto sulle zampe come se non fosse ancora stato ferito: “Flaffy, usa il tuo tuonopugno di nuovo!” Non avrebbe potuto continuare a resistere, Flaffy stavolta colpì in pieno stomaco il Pokemon che dopo essersi appallottolato dal dolore cominciò a rigurgitare un liquido viola: “Oh, merda!” Imprecò il generale: “Ora te la vedrai brutta!” Il Pokemon si levò barcollando sulle zampe, aveva uno sguardo diverso, i suoi occhi si erano gonfiati e fatti più rossi del sangue, dalle fauci colava una bava viscida, come se qualche demonio avesse preso possesso del suo corpo. Con una corsa velocissima colpì il mio Pokemon con un attacco incornata, facendolo volare sopra di lui, mentre Flaffy cadeva su di lui, Houndoom lo attendeva a fauci aperte, una volta caduto tra le sue fauci infionzò i suoi aguzzi canini nel corpo del mio povero Pokemon che piangendo chiamava aiuto, tentai di richiamarlo ma ogni volta Houndoom si parava davanti al fascio d’energia che serviva per richiamare Flaffy, era spacciato, il mio povero Pokemon cominciava anche a sanguinare, il sangue sembrava rendere felice quel Pokemon senza cuore, sembrava godere della sofferenza del mio Flaffy, non poteva essere un Pokemon normale! Ero impietrito di fronte a quella scena, non sapevo più cosa fare, se non fosse stato per Suicune che, in quel momento uscì spontaneamente dalla Pokeball, Flaffy sarebbe morto. “Ck, ti vuoi sbrigare a salvarlo?” dicendo questo Suicune sputò un potentissimo geloraggio congelando Houndoom, richiamai Flaffy in tempo e Suicune per vendetta fece ingurgitare allo spietato Pokemon del generale un’idropompa probabilmente mettendo fine ai suoi giorni! Il generale indifeso scappò dalla torre lasciando i cretini dei Rocket senza guida, dopo poche ore a Goldenrod non si vedeva più nemmeno una “camicia nera”!

“Come può essere che non riuscite a stabilire un contatto con l’eliporto di Saffron city?”
“Mi spiace, avevamo previsto che una volta arrivati sul territorio di Kanto le trasmissioni sarebbero riprese, forse siamo in una zona d’ombra ma….” Spaventata ribattei: “Ma..?” Sospirando, preso da un’agitazione, totale il pilota finì la frase: “Non riesco a contattare ne Goldenrod, ne nessuna città di Kanto o di Johto!” Shockata caddi sul mio sedile, eravamo soli senza nessun’aiuto e abbastanza carburante per tornare indietro. Ad un tratto sentii dei cinguettii disperati, sembravano Pidgey, guardai dal finestrino…uno stormo di Pidgey e Pidgeotto ci stava venendo addosso! “Allacciate le cinture, sto effettuando delle manovre diversive!” Ci allacciammo le cinture senza preoccuparsi del ragazzo clandestino che, stava dormendo da quando eravamo partiti, le brusche manovre scossero tutto l’elicottero senza turbargli il profondo sonno in cui era caduto, l’allenatrice che avo scelto personalmente, la figlia maggiore di mia sorella emanò un urlo di disgusto, era seduta vicino al finestrino e aveva notato tracce di sangue sul suo vestito: “Guarda, i Pidgey si stanno schiantando contro il finestrino!” Tutti i piccoli uccellini si stavano spappolando contro l’elicottero e, il finestrino semi-aperto vicino alla ragazza faceva trapassare alcune gocce del loro sangue all’interno dell’elicottero! “Guardate quel Pidgeot!” Urlò il ragazzo che, nel mentre, si era svegliato: “Se si schianta contro il nostro elicottero salteremo in aria!” Non aveva tutti i torti, era grossissimo e ad un’elevata velocità avrebbe potuto far scattare qualche cortocircuito facendoci esplodere in aria!Se avesse distrutto l’elicottero su cui eravamo saremmo morti tutti, e se avesse centrato l’altro…Un fortissimo boato ed un’esplosione aerea, un’immensa luce e calore, il Pokemon aveva centrato l’elicottero che guidava Henry: “ Amore, no!” No non poteva avermi tolto l’amore più grande della mia vita, quel dannato Pokemon no. Non vidi più nulla di fronte ai miei occhi solo buio!

* * *

L’attacco di quei Pokemon era finito, su quell’elicottero c’era il fidanzato della giornalista mi disse Casey, Erika, la giornalista era sua zia, lei ed Henry sarebbero dovuti convogliare a nozze a servizio ultimato. Cercammo di calmarci e di svegliare Erika che era svenuta dallo spavento, era inutile tentare di contattare qualcuno, i ripetitori erano stati abbattuti da chissachi e non potevamo più tornare indietro, il carburante di riserva era bruciato insieme all’elicottero esploso.
Passò mezzora e il carburante era agli sgoccioli, il pilota tentò di fare retro front, per tentare almeno di arrivare a New Back Town dove o a Mogany Town, ma all’incirca sopra la Victory Road il motore si spense e planando in un modo spettacolare il pilota ci fece schiantare dolcemente nelle profondità della montagna

Note dell'autore: finalmente la mia prima fic decente, scusate se pubblico prima The End 2 che The End 1 ma siccome la prima è orribile dovrei riscriverla e risistemarla, comunque fino al capitolo 6 si dovrebbe capire tutto senza aver letto la prima parte comunque fatemi sapere com'è^^

  
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