Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Temari    08/12/2011    2 recensioni
- "In un posto come Konoha, così pieno di foglie e di verde dovunque si posava lo sguardo, una festa come il Giorno San Patrizio era tanto adatto quanto una gara di castelli di sabbia a Sunagakure.
In poche e semplici parole, era la ciliegina sulla torta. Perfetto." -
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gai Maito, Kakashi Hatake
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve a tutti! =D
Ho trovato un prompt interessante nella community
naruto_meme diLJ e, guarda caso, quest'idea calzava anche a pennello con una richiesta del gruppo FB di cui faccio parte, perciò l'ho tradotta ed  eccola qui... so che non è il periodo giusto per il tema di questa fic ma chissene :P

Note: pre-serie.

Disclaimer: mi appartiene solo ciò che scrivo.

Ja ne,
Temari



Gai's Saint Patrick's Tantrum



        In un posto come Konoha, così pieno di foglie e di verde dovunque si posava lo sguardo, una festa come il Giorno San Patrizio era tanto adatto quanto una gara di castelli di sabbia a Sunagakure.
        In poche e semplici parole, era la ciliegina sulla torta. Perfetto.
        E chi meglio di Maito Gai poteva rappresentare lo spirito della festività? Con quell'orrenda tuta che tutti evitavano come la peste, era un
tornado saltellante e verde... ed aveva l'abilità di instillare in chiunque un potentissimo mal di testa, come se avessero bevuto una quantità inumana di alcool - anche in chi non l'aveva nemmeno sfiorato -, con la sua sola presenza e la forza del suo entusiasmo.
        Il tutto senza aver ingoiato una goccia di sakè.
        Sfortunatamente, quell'anno, Sarutobi Asuma aveva avuto la grandiosa idea di sfidare Gai ad una gara di bevute nonostante le proteste di tutti gli altri loro compagni: tutti sapevano che far ubriacare la Bestia Verde era davvero una pessima idea, perché non si potevano prevedere gli effetti che l'alcool avrebbe avuto sullo
shinobi già iper-attivo. Ovviamente Asuma aveva scacciato le preoccupazioni degli altri come fossero nulla.
        Tutto quello che servì a Gai perché l'alcool facesse effetto era stata una pinta di birra... nessuno era stato in grado di impedirgli di alzarsi dal suo posto o di fermarlo quando uscì dal bar in cui si trovavano utilizzando un'Entrata Dinamica assolutamente superflua per distruggere la vetrata adiacente alla porta.
        Gai era partito, correndo come un pazzo per le strade del villaggio, pizzicando gente a caso - non aveva importanza che fossero bambini o vecchiette - mentre rideva sguaiato e distruggeva le bancarelle che gli intralciavano il passo senza nemmeno accorgersene.
        La situazione andava peggiorando sempre più e, quando lo shinobi alticcio prese a urlare a squarciagola il nome del suo rivale, l'Hokage infine decise che si era raggiunto il limite e fece chiamare Hatake Kakashi nel suo ufficio, dicendogli che doveva fermare Gai in qualunque modo perché stava causando fin troppi danni e Sarutobi davvero non voleva altre scartoffie da leggere.
        Kakashi trovò il suo auto-proclamato rivale davanti all'Ichiraku Ramen, dov'era impegnato a pizzicare a morte la povera Kurenai, che aveva tentato invano di fermarlo.
        "Kakashi, mio Eterno Rivale!!" Urlò Gai appena vide l'ANBU, ghignando da un orecchio all'altro e liberando finalmente la specialista di genjutsu dalla sua tortura. Dopo un momento speso ad osservare com'era vestito Kakashi, l'enorme sorriso che distendeva la bocca di Gai diventò una smorfia di disappunto, "Vedo che non sei vestito di verde." commentò, con una mancanza del suo usuale imbellimento del discorso, ma in maniera sorprendentemente lucida nonostante fosse ben più che alticcio.
        "Perché dovrei?" Rispose calmo Kakashi, incrociando le braccia al petto e prendendo una posa annoiata.
        "Oggi è San Patrizio!! Tutti devono indossare qualcosa di verde!"
        "Quindi?"
        "Quindi?!" Disse lo specialista di taijutsu, come se fosse stato appena insultato, "L'uniforme dell'ANBU non è verde!!"
        "Sono in servizio, e il grigio è il colore standard dell'uniforme." Rispose Kakashi, come se stesse spiegando le cose ad un bambino.
        "Stai rovinando lo spirito!" Gai gli puntò
contro un dito accusatorio, ma Kakashi alzò le spalle indifferente. "Adesso basta!"
        Con una mossa rapida, lo shinobi vestito di verde si scagliò in avanti, pronto per un attacco di pizzichi, ma mancò il bersaglio quando Kakashi fece un passo di lato per evitarlo; per colpa della slancio, Gai non riuscì a frenare immediatamente e finì col mento a terra.
        Prima che l'altro potesse attaccare di nuovo, l'ANBU fece la prima mossa—e cosa meglio per calmare il suo rivale di una bella sfida delle loro? "Gai... è il mio turno di decidere il nostro uno-contro-uno vero?"
        Gai fu subito tutto orecchie. "Uh-huh! Decidi tu, flessioni? Corsa? Una gara a chi mangia—"
        "Janken." Rispose Kakashi, ghignando sotto la maschera di porcellana. "E' troppo facile fregarlo." Pensò ridendo mentalmente. "Se vinco io, ti porto a casa tua e te ne resti lì tutto il resto del giorno."
        "Ci sto!"
        Al tre, entrambi fecero la loro scelta: sasso contro forbici.
        "Hai perso." Dichiarò Kakashi in tono piatto e, senza aspettare un secondo, prese Gai per il colletto della sua divisa da jonin e lo trascinò via di peso finché era troppo scioccato per reagire. Ora che Gai ritornò in sé, il suo eterno rivale l'aveva chiuso nel suo appartamento ed aveva tappezzato le uscite di sigilli per impedirgli di scappare.
        "Awww... il mio Giorno di San Patrizio completamente rovinato." Fu tutto quello che poté commentare mettendo il broncio, mentre di spaparanzava sul divano.



   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Temari