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Autore: janisrose    08/12/2011    2 recensioni
Un libro recuperato dal mare e due amori intrecciati e celati in una ciurma, un segreto tenuto nascosto per millenni sta per essere trapelato. una storia di magia e mistero. Spero di entusiasmarvi leggete e fatemi sapere :)
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Mugiwara, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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IC "-//W3C//DTD HTML 4.01 Transitional//EN"> iv="content-type"> itle>itle> ig style="font-family: Times New Roman,Times,serif;">I caratteri di quei geroglifici erano, per chiunque avesse aperto quel libro indecifrabili, una sorta di lingua morta per chi non era abituato a interpretarli e consultarli, quei segni, quei simboli così antichi e visti e rivisti facevano venire i brividi lungo la schiena ogni volta che apriva la copertina di uno di quei libri. I suoi libri. Il suo più grande amore nascosto e gelosamente conservato da quando era piccola e sola, le pagine ingiallite dalla lunga età e da continui scambi tra persone sconosciute e maldestre, da non sapere il reale significato che le lettere sapevano dare ad ognuno. Ogni interpretazione, ogni desiderio di chi voleva leggere e imparare ancora una volta qualcosa di nuovo e "magico", per lei quello era la sua vita, conoscere e sapere i più oscuri, intriganti, nascosti segreti delle vite che l'avevano preceduta, prima di lei. Aveva sempre amato ogni singolo libro, ogni pagina nuova e profumata o sporca e ammuffita, leggere sapeva darle ogni volta una gioia inespressa, e confortarla o deluderla ma la gioia e la felicità rimaneva sempre. Da quando, incuriosita da quel maestoso albero gigantesco non aveva varcato la soglia per entrarci e scoprirne una biblioteca, quando era solo una bambina inesperta e incosciente. E il sorriso luminoso che quel vecchietto le aveva rivolto non appena lei aveva sfiorato la ruvida copertina di un vecchio volume in quei scaffali di legno antico. Un rumore assordante all'infuori della biblioteca la fece ridestare dai ricordi e spostare lo sguardo verso la porta chiusa della stanza fino a poco prima completamente silenziosa. "Dai Chopper passami la palla!" un intrepido e urlante capitano stava cercando di farsi passare dalla renna apparentemente paurosa una palla di paglia che lui, Chopper e Usopp aveva ideato sul momento, sorrise all'idea che quei tre aveva del gioco o della battaglia, forse di più per il capitano che considerava le due cose praticamente compatibili e rischiose allo stesso modo, e cioè nullo! Ma Rufy era Rufy ed il suo capitano era fatto proprio così senza esitazione e senza paura si buttava a capofitto davanti anche al più spaventoso re dei mari conosciuto o all'avversario più potente se c'era da difendere un amico. Un sorriso delineò per un momento il suo bel viso ricordandosi di quando pur di trovarsi contro il governo mondiale le aveva detto quelle parole indimenticabili che erano scolpite nel suo cuore ancora. Robin non te l'ho ancora sentito dire.. dimmi che vuoi vivere!! Da li non aveva più avuto dubbi, loro e lui ci sarebbero sempre stati per difenderla dal governo o da chi voleva solo le sue informazioni riguardo i Poignee Griffee e le armi ancestrali, non sarebbe più stata sola. "no no! Rufy non tirarla così forte la palla... rischia di cadere!" urlò Usopp e le urla arrivarono persino alle orecchie di Robin che ancora con in mano il libro stava finendo le ultime righe di una pagina, sorrise un'altra volta pensando che il capitano non avrebbe ascoltato neanche una parola di quello che il carpentiere gli aveva suggerito, ed infatti poco dopo si sentì un sonoro e lungo no rivolto come minimo al capitano. Ora che ci pensava da quando avevano lasciato l'isola degli uomini pesce lei non aveva più avuto modo di parlare neanche una volta con Rufy dopo quella assenza dei due anni dalla ciurma, quando lei aveva preso la decisione di intraprendere quel viaggio assieme al padre di Rufy Dragon! E Rufy questo non lo sapeva... forse sarebbe stato meglio dirglielo! Chiudendo il libro e poggiandolo sulla superficie del legno del tavolo si alzò dalla sedia che da almeno due ore era seduta intenta a leggere, il legno del pavimento scricchiolò impercettibilmente quando i suoi piedi si incamminarono verso la porta d'uscita. Non sapeva perché ma aveva il cuore a mille, non sapeva neanche lei spiegarsi il perché di quel gesto inaspettato del suo corpo, si fermò ansimando a mala pena e per esserne certa si appoggiò una mano all'altezza del cuore per sentirlo distintamente. Non aveva mai provato una sensazione del genere, aveva il cuore che le batteva forte nel petto e un groppo in gola da non farla più respirare, solo pensando di parlare con Rufy... era lui il motivo di tutto quello?! In quei due anni era cambiata veramente così tanto da far trapelare i suoi sentimenti e le sue sensazioni?! Aveva il respiro corto e le sue guance poco a poco si imporporarono di un leggero colore più rosa del previsto, Robin stava arrossendo a vista d'occhio. Non era da lei comportarsi in quella maniera, lei che era sempre scappata da tutto e da tutti, lei non sapeva cos'era l'amore e non voleva saperlo, Rufy per lei era solo un amico, che l'aveva salvata più di una volta, e per questo gli era debitrice ma non poteva significare niente di più, lei aveva un sogno e solo quello era importante con i suoi amici, ma l'amore non doveva farci parte! "Guardate.. ma cos'è quella cosa che galleggia nell'acqua?!" Robin alzò lo sguardo dal pavimento incuriosita dall'affermazione che aveva appena detto Usopp ma non si mosse, in verità aveva paura di uscire di farsi scoprire per quello che aveva appena pensato riguardo al capitano, loro erano pirati e i pirati dell'amore non se ne facevano nulla. Le voci intanto continuarono imperterrite a parlare incuranti del fatto che una persona le stava ascoltando nascosta e silenziosa."forza tiralo su! ormai la palla è andata!" disse Rufy con un leggero cipiglio corrucciato in fronte per la perdita di quel gioco che aveva coinvolto tutti e tre "ma cos'è!? guarda è tutto bagnato!" esclamò Usopp dispiaciuto che il loro nuovo divertimento fosse del tutto rovinato dal mare d'acqua "ma certo che è bagnato! era nell'acqua!" esclamò Chopper ovviamente convinto di quello che stesse dicendo a Rufy, anche se il capitano in quel momento stava guardando ben altro invece che ascoltare il medico. "dai ragazzi tiriamolo su!" e Robin sentì un rumore come uno scroscio di acqua che si rivoltava verso il ponte, la sua curiosità ormai era al limite e voleva assolutamente sapere di cosa si trattasse ma i suoi piedi rimanevano incollati al pavimento, immobili e restii a camminare. "oh.. è un libro!" disse ad un tratto Usopp e per un momento rimase tutti e tre in completo silenzio, a Robin venne un colpo. Corse più che poté fuori dalla stanza per ritrovarsi di fronte i tre ragazzi che accucciati l'uno di fronte all'altro guardavano incuriositi il libro completamente bagnato sul terreno "il libro venuto dal mare!" disse Rufy più che contento della sua reale affermazione, lo guardò assolutamente affascinato per un momento vedendo la copertina bordò scuro e notando lo spessore che possedeva. "cosa facciamo lo apriamo?" chiese Chopper guardando i compagni con uno sguardo preoccupato "ma è tutto bagnato, si romperanno le pagine!" gli rispose Usopp alzando un po' la voce "allora lo bruciamo!" disse sorridendo un Rufy sgargiante ed esuberante ai due che lo fissarono senza parole. Stava per aggiungere qualcosa quando Usopp notò alle spalle del capitano la figura alta e snella dell'archeologa di bordo, ma gli occhi di Robin al ragazzo non dissero niente di buono in quel momento. Rufy notò lo sguardo cambiato del cecchino, a detta sua era quasi impaurito guardando qualcosa dietro di lui. Così girandosi lentamente scorse Robin con il viso abbassato che fissava il libro per terra, così gli venne un'idea a bruciapelo. "Robin! che bello vederti! guarda il libro venuto dal mare! a te piacciono i libri giusto?!" disse sorridendole cordialmente, ma vedendo che la ragazza non rispondeva la guardò sorpreso "che hai?! perché non rispondi?" chiese ingenuamente Rufy, Robin dal canto suo sentendo le parole di Rufy riguardo al libro ormai erano solo evaporate dalla sua testa, ora c'era solo la rabbia che riusciva a sentire ricordandosele a mala pena. Ora vedeva solo nero e rosso, come il fuoco che bruciava la sua isola natale, quando sua madre, il professore e Sauro erano morti. Senza fiatare appoggiò una mano sulla spalla di Rufy e delicatamente lo spostò, i suoi gesti erano molto attenti, si disse quasi affascinanti Rufy nel vederla inginocchiarsi alla sua altezza per prendere il libro per terra. Quando l'aveva preso in mano il libro, Rufy aveva avuto la sensazione che si stesse per rompersi da un momento all'altro mentre per Robin sembrava quasi normale maneggiare quegli strani oggetti, alieni per lui. Si alzò tenendo saldamente in mano quel manoscritto ormai completamente inutilizzabile ma comunque decifrabile per leggerlo e consultarlo. Non avrebbe mai pensato che Rufy potesse dire quelle cose, lo fulminò socchiudendo gli occhi azzurri e corrucciando la fronte trasmettendogli tutto il rancore possibile, tanto sapeva che per Rufy era solo un dannato gioco. "siete solo dei bambini!" disse acidamente andandosene poco dopo, Rufy la guardò stranamente ma non disse niente. Il suo sguardo così astioso e rabbioso fece spazio a molte più parole di quanto lui veramente lo volesse, quello sguardo, quegli occhi che in fondo in fondo lui voleva solo vedere felici ma mai avrebbe voluto che quegli occhi gli dicessero tutto il contrario. Riuscì in quel momento solo ad alzarsi mentre la schiena dell'archeologa si dileguava dietro ad una porta, forse della biblioteca"Robin" urlò sperando che la donna davanti a lui si girasse e cercasse anche solo di guardarlo per un momento, in verità questo lo desiderava dal profondo del cuore. Ma quella senza neanche voltarsi sbatté la porta lunga di legno alle spalle per scomparire completamente dalla visuale del capitano. Lui rimase con la bocca aperta mentre ancora Usopp e Chopper guardavano sorpresi e incuriositi dalla situazione evoluta improvvisamente. "Rufy vuoi ancora giocare?" chiese quasi impaurito dal volto coperto dalla ombra del cappello sugli occhi Usopp, la risposta che ricevette poco dopo però non era proprio quella che avrebbe voluto ricevere, infatti Rufy lo guardò fulminandolo sul posto per poi andarsene silenzioso e affranto sotto il perenne sguardo dei suoi compagni. Il cibo che aveva davanti quella sera non era così appetitoso come tutte le altre volte, quando ci si buttava a capofitto per spazzolare le bontà che ogni giorno Sanji gli faceva, in quel momento vedeva solo, tra i cosciotti di pollo e le verdure fritte, il viso contratto dalla rabbia di Robin e quegli occhi azzurri maledettamente belli astiosi e sfiduciati, solo per colpa sua. siete solo dei bambini..Quelle parole così dure ancora gli attanagliavano il cuore e una stretta alla bocca dello stomaco ormai era di sua compagnia dal pomeriggio di quella giornata. Guardò per un attimo la tavolata completa dei suoi amici, ma non scorse la figura alta e snella dell'archeologa, non scorse l'eleganza che ogni volta la completava e lasciava sempre la sua impronta nella marmaglia che accompagnava nelle ore di cena quella ciurma. Quella sera particolarmente sentiva molto bene le urla strepitanti di Brook e Franky o il continuo urlare di Sanji a Chopper e Usopp di controllarsi a tavola. No! Quella sera non era proprio dell'umore adatto! Si alzò bruscamente ma la reazione non causò alcuna emozione da parte degli altri che continuarono a mangiare e urlare imperterriti, ad un tratto però Nami che alla porta d'entrata della cucina stava passando per prendere posto al tavolo fece fermare il capitano di colpo. Aveva una voglia improvvisa di chiedere alla navigatrice dove fosse Robin e sapere se quella sera sarebbe venuta a mangiare oppure no. Il suo entusiasmo fu improvvisamente smorzato dall'intervento di Franky che superò Rufy "Nami! Robin non viene?" quella domanda così spontanea dettata proprio dal carpentiere, fece infuriare interiormente il capitano che in un angolo stava ascoltando silenziosamente la conversazione tra i due "no.. ha detto che non si sente tanto bene. Dice che andrà a dormire presto sta sera." disse con una punta di malinconia nella voce la bella navigatrice, si vedeva che aveva cercato di convincere più volte Robin a venire per mangiare almeno qualcosa ma l'archeologa aveva rifiutato ripetutamente così Nami si era arresa. "vado a parlarle io!" decretò allora il carpentiere che alzandosi cercò di dirigersi verso la porta ma una mano più veloce fu subito sulla sua spalla, Rufy guardò intensamente Franky che sotto il suo sguardo ne rimase colpito all'istante."vado io!" quel suo gesto fece rimanere di stucco il carpentiere che non avendo scelta annuì lentamente. Rufy poco dopo se ne andò sotto il suo sguardo, lo vedeva, lo aveva sempre visto da lontano che il suo ingenuo e talvolta infantile capitano era attratto dalla bella archeologa ma era sempre rimasto in silenzio volendo vedere se il capitano riusciva a svegliarsi ma fino ad allora non aveva fatto molti progressi. Dal canto suo Franky da qualche tempo aveva provato un qualcosa di non definito per Robin, anzi a dir la verità ogni volta che la osservava gli mancava un battito da quanto era bella e seducente. Ma anche la situazione di Rufy era sorprendente, lui che ogni volta che la vedeva si pietrificava all'istante e alle volte gli era anche parso che gli scendesse un rivolo di bava dalla bocca aperta solo vedendola, lui sapeva benissimo che il ragazzo provava un'attrazione molto profonda per Robin, e viceversa, anche se lei non lo ammetteva. Si sedette affranto dall'ultimo sguardo dell'amico per sprofondare poco dopo nel dolce e saporito sapore delle prelibatezze di Sanji dimenticandosi dell'accaduto. Rufy camminava per il lungo corridoio con lunghi e ben distesi passi, non sentiva rabbia nei confronti di Robin ma aveva una gran furia dentro di se in quel momento che a volte i suoi occhi erano annebbiati, non si capacitava che per un battibecco o cosa era successo il pomeriggio prima Robin doveva saltare un pasto! Per lui era impensabile! Quando arrivò alla porta dove di solito Robin si metteva a leggere, una forte e solitaria ansia si formò all'interno di lui, come se parlare con Robin non fosse stato mai così difficile. E per lui questo era più unico che raro. In un impeto di coraggio alzò una mano per appoggiarla alla maniglia della porta ma con sua grande sorpresa prima che la sfiorasse questa si spalancò di colpo facendo indietreggiare il capitano della Sunny, Rufy si sorprese molto notando Robin davanti a lui che lo guardava incolore senza dire niente. Lo sorpassò ignorando completamente lo sguardo spaesato del suo capitano dirigendosi verso il bagno per risciacquarsi il viso dalle lacrime che poco prima invadevano il viso e forse si sarebbe fatta pure una doccia calda rilassante, ma non disse niente ne a Nami ne a nessun altro riguardo alle lacrime, ricordi affiorati e indesiderati avevano preso a rivivere nella sua mente, fuoco e fiamme rovinare le persone a lei più care, solo per una stupida frase buttata li senza senso. Era rimasta molto sorpresa nel vedere Rufy davanti alla sua porta e per un momento aveva visto in lui un barlume di tristezza nel vederla, ma per ora non era ancora pronta per parlarci di nuovo insieme. Rufy era rimasto così a bocca asciutta, guardandola attraversare silenziosa il corridoio ed entrare in una delle tante porte, quando l'aveva vista all'improvviso tutti i suoi arti si erano come paralizzati, e il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi, l'aveva lasciata di nuovo andare senza darle una spiegazione o risolvere quel problema che da tutto il giorno lo attanagliava peggio di un pugno dato dal più forte degli avversari. In uno scatto la seguì nella sua stessa direzione aprendo la porta del bagno inconsapevolmente ed entrandoci, un vapore intensamente caldo lo avvolse e Rufy per un attimo non si mosse. La stanza era completamente buia ma era sicuro che Robin fosse entrata proprio in quella stanza così avanzò di qualche passo. "fermo non ti muovere!" la voce di Robin si estese in tutta la stanza facendo sussultare Rufy e fermarsi all'istante, il calore e l'umidità del vapore rese il pavimento di mattonelle lucide molto scivoloso e bagnato così rischiò più di una volta di cadere come uno scemo. Ad un tratto la luce riprese ad illuminare l'intera stanza rivelando Robin nella vasca da bagno immersa nell'acqua fino alla vita lasciandola scoperta nella parte superiore del petto. Rufy non si mosse minimamente, restò immobile fissando negli occhi azzurri la donna di fronte a lui. Robin sospirò e alzandosi sicura di se' si diresse verso l'asciugamano che aveva poggiato su un piano a fianco alla vasca, Rufy capendo le intenzioni di Robin con uno scatto, volendola aiutare, si diresse verso lo stesso asciugamano che aveva guardato l'archeologa ma le sue intenzioni purtroppo furono rivoltate, infatti non appena il ragazzo fece un passo scivolò inesorabilmente lungo tutto il bagno e sotto lo sguardo di Robin che vedendo il suo capitano fare tutti quegli scivoloni decise di rimanere immobile. Ad un tratto Rufy finalmente si fermò ma alzando lo sguardo si trovò davanti agli occhi il viso ancora arrabbiato e astioso proprio sopra di lui, la ragazza non aveva alcuna vergogna di trovarsi completamente nuda davanti a Rufy, sapeva benissimo che il capitano non aveva la maturità per pensare a lei come una donna in tutte le sue forme e così lei non ne risentiva. Le femminilità di Robin non toccavano affatto Rufy, ed infatti il suo sguardo da ebete non lo lasciò per gli interminabili minuti in cui loro due si fissarono l'una sopra all'altro. Neanche Robin era molto toccata dal sentire lo sguardo invadente del ragazzo e per questo dopo un ultima occhiata da parte di lei prese l'asciugamano visibilmente irritata e nel mentre in cui se lo mise addosso si diresse verso la porta d'uscita ma una voce la fece fermare "Robin! perché non sei venuta a mangiare questa sera?!" chiese Rufy alzandosi lentamente da terra per attendere la risposta della ragazza, quest'ultima voltandosi lentamente, mantenendo il suo sguardo freddo gli rispose "non avevo fame! tutto qui" disse alzando di poco le spalle, solo in quel momento Rufy vide le bianche spalle scoperte della ragazza e le lunghe e sinuose gambe che le appartenevano, il suo corpo quasi completamente scoperto e indelebile, così palpabile e bello. Troppo bello. Robin in quel momento vedendo che lo sguardo di Rufy era cambiato si sentì sopraffare dall'emozione, i suoi occhi erano diventati ancora più neri e profondi e non le staccava più gli occhi di dosso. Sentì l'esigenza di coprirsi appoggiando le mani sulle spalle "se hai finito.." disse alla fine decidendo di non rimanere un minuto di più in quella stanza insieme a lui, l'aria ormai sembrava irrespirabile e i suoi occhi troppo intensi. Ancora quella sensazione invase il suo stomaco impedendole di respirare regolarmente."il libro è ancora tutto intero?" chiese a bruciapelo abbassando lo sguardo ricordando che Robin si era rabbuiata da quando lui aveva trovato il libro e avevano avuto quella piccola conversazione. "si.." disse in un sussurro quasi impercettibile ma che Rufy sentì chiaramente"scusa Robin, so che qualche volta sono veramente infantile e scusa se ho detto che avrei bruciato il libro, so' che a te piacciono tanto i libri, mi dispiace." quelle parole all'archeologa sembrarono sincere e guardandolo ancora seduto per terra a testa bassa non resistette e andando verso di lui inginocchiandosi gli alzò la testa con due dita guardandolo negli occhi e sorridendogli "ok" sussurrò ad un passo dal suo viso che ora sembrava più vicino che mai, Rufy arrossì un po' vedendola così vicina e sentendo anche il profumo che emanava lo mandò in estasi più del dovuto desiderandola all'istante. "Robin" riuscì solo a sussurrare dato che l'archeologa si era alzata e se ne stava andando, Rufy non la perse di vista un solo attimo continuando a fissarle la lunga schiena diritta. Prima che chiudesse la porta del bagno però la ragazza si voltò un ultima volta per guardarlo e donandogli un sorriso che a Rufy significò più di mille parole. Quando la porta si chiuse il capitano non poteva credere di aver pensato anche solo per un momento a Robin in quel modo, del tutto diverso da quello che aveva sempre pensato nei confronti dei suoi amici, sorrise pensando che forse lui era diventato impazzito d'un tratto, facendo quegli strani pensieri, così alzandosi si diresse verso la cucina non pensando più a niente. Un energia intensa trapelò dal libro appoggiato sul piccolo tavolo di legno e l'aria in quel momento sembrò fermarsi all'improvviso, la copertina marrone scuro sembrò alzarsi, un aura quasi magica si formò nella stanza femminile della Sunny, le penne e alcuni oggetti che stavano sullo stesso tavolo del libro si alzarono di scatto scagliandosi d'un tratto nel muro scheggiandolo leggermente. Una luce intensa e blu si formò intorno al libro volteggiante nell'aria e di li a poco sembrava che anch'esso volesse di sua spontanea volontà scagliarsi addosso a qualcosa, o a qualcuno. Nami non si mosse da dov'era, sulla soglia della porta vedendo e non vedendo quello che in realtà stava accadendo all'interno di essa, solo che quella strana luce blu la attirava più di una cartina immacolata pronta per essere disegnata, o di uno dei suoi amati libri di oceonologia. Senza rendersene conto si mosse verso di esso, voleva assolutamente toccarlo o semplicemente solo vederlo più da vicino, allungò una mano e le sue dita affusolate si scontrarono con la luce blu che a pochi centimetri dal libro si stagliava su di lei come un'onda impetuosa pronta ad assalirla. E l'assalì. Un aria fredda ed intensa la attraversò di colpo facendola indietreggiare di qualche passo, il suo corpo ora era come se non lo sentisse più e le sue mani tremavano leggermente. Un capogiro forte alla testa la fece indietreggiare di qualche passo ma l'equilibrio in quel momento le mancò e si inginocchiò appoggiandosi una mano sul viso per sostenerlo dai continui giramenti di testa che l'affollavano. Il mondo le sembrava diverso in quel momento, dall'aria che respirava al terreno che in quel momento sentiva sotto le mani, tutto era cambiato, tutto era andato distrutto! Nami alzò il viso però gli occhi di Nami in quel momento non le appartenevano e una strana luce blu in fondo alle pupille si infondeva in lei come sradicandola da quello che lei era veramente. "sono qui" ig>
  
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