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Autore: Onlyna    08/12/2011    2 recensioni
Buon pomeriggio, Rosemary,» rispose l'uomo, posando la penna accanto ai documenti ed alzando gli occhi sulla figlia. «Ti sei divertita nel villaggio dove sei andata con i tuoi amici?»
Prima classificata al contest "E chi è?!" di hug_, vincitrice dei premi originalità e risata.
Partecipa al contest "La raccolta dei 10".
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dudley Dursley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Nick Autore EFP: Only_
Nick Autore EFP Forum:
Only_Me
Titolo:
Here's a gift for you, dad!
Prompt:
figlio
Personaggio originale:
Rosemary Dursley
Personaggio secondario:
Dudley Dursley (citato Lorcan Scamandro)
Contesto:
Nuova Generazione
Genere:
commedia
Rating:
verde
Avvertimenti:
//
Tipologia:
One-shot
Intro:
«Buon pomeriggio, Rosemary,» rispose l'uomo, posando la penna accanto ai documenti ed alzando gli occhi sulla figlia. «Ti sei divertita nel villaggio dove sei andata con i tuoi amici?»
NdA: dopo diversi minuti di riflessione, ho deciso di scrivere qui sopra il prompt “figlio” perché purtroppo “famiglia” non c'era xD
Ho chiamato la figlia di Dudley Rosemary
perché significa “rosmarino” - e quindi è una pianta, come la petunia e il presunto giglio che dà il nome a Lily - e mi piace tanto il suo suono dolce; in questa fanfiction ha sedici anni, su per giù l'età dei gemelli Scamandro e quindi di tutti gli altri giovini della nuova generazione, frequenta Hogwarts e Hogsmeade e i suoi negozi ed è in grado di Materializzarsi. Entra in casa passando dalla porta d'ingresso solo perché mi piaceva come immagine iniziale della storia. In pratica era a Hogsmeade, si è Materializzata nel vicolo dietro casa e poi è entrata dalla porta principale; un giro inutile, lo so, ma assecondami. Lorcan Scamandro è citato nella storia, è uno degli amici con cui la ragazza è uscita.
Non mi ricordavo esattamente se la ditta di trapani verso cui si dirige Vernon nel primo libro fosse di sua proprietà oppure se ne fosse solamente un dipendente; in ogni caso, per questa fanfiction, ho optato per il primo caso. Spero di non aver sbagliato, in ogni caso se così fosse aggiungerò What if? agli avvertimenti.
Credo di aver detto tutto, per cui ti lascio alla storia. Buona lettura!



Here's a gift for you, dad!

La serratura dell'ingresso scattò, quando la primogenita di Dudley Dursley entrò nella villetta che divideva con il padre, divorziato da anni da sua madre. Appoggiò il mazzo di chiavi sul mobile dell'ingresso, liberandosi della leggera giacca in jeans che indossava.
«Papà?» chiamò, frugando nel suo zainetto alla ricerca di qualcosa. Sorrise vittoriosa, stringendo tra le dita l'involucro di carta colorata che cercava, e lo tirò fuori dalla borsa, appoggiandola poi a terra accanto all'appendiabiti.
«Sono qui.»
Si diresse verso la cucina con passo baldanzoso, attraversò la soglia con il pacchetto nascosto dietro alla schiena e trovò Dudley chino su un voluminoso plico di fogli stampati, intento a leggerli e compilarli, della ditta di trapani che aveva ereditato quando suo padre si era dimesso.
«Ciao papà,» lo salutò, avvicinandosi alla sua sedia e schioccandogli un bacio sulla guancia paffuta e sbarbata, prima di sedersi dall'altra parte del tavolo quadrato, di fronte a lui. Lisciò la tovaglia di plastica con stampa floreale.
«Buon pomeriggio, Rosemary,» rispose l'uomo, posando la penna accanto ai documenti ed alzando gli occhi sulla figlia. «Ti sei divertita nel villaggio dove sei andata con i tuoi amici?»
Rosemary annuì convinta, allargando ancora di più il suo sorriso, ed i suoi occhi blu brillarono.
«Tantissimo, i ragazzi sono uno spasso. Prima o poi dovrò farteli conoscere, anche se hai tanta paura di loro,» scherzò, abbassando per un momento lo sguardo per controllare il pacchetto che teneva in grembo: la carta celeste si era un po' stropicciata, probabilmente per colpa della Materializzazione, ma era ancora integra. Rialzò il viso con un altro sorriso stampato sul volto paffuto e, prima che il padre potesse ribattere, continuò. «Ti ho comprato una cosa.»
L'espressione tra il sorpreso ed il divertito che vide sul viso del padre la fece gongolare; senza aggiungere una parola, prese il pacchetto e lo depose sull'ormai ignorato plico di documenti.
«Spero che ti piaccia,» commentò, una vaga nota di dubbio nella voce. «Ho cercato quelli meno strani, so quanto sei impressionabile. Se trovi degli Scarafaggi a grappolo, sappi che li ha messi Lorcan, io non c'entro.»
Dudley guardò la figlia con gli occhi sgranati, forse impallidendo un poco.
«Scarafaggi a grappolo?» chiese in un mormorio, prendendo a fissare il regalo come se fosse un potenziale pacco-bomba. «E perché tu dovresti essere andata in un posto dove si trovano grappoli di scarafaggi? Che razza di gente frequenti, Rosemary Emily Dursley?» tuonò, mentre il suo viso mutava da roseo ad un giallognolo poco rassicurante.
La ragazza capì che, probabilmente, aveva detto qualcosa di troppo; dopotutto non aveva mai parlato a suo padre dei dolci stravaganti che avevano i maghi, tutto il contrario delle caramelle gommose alla frutta che le comprava da bambina. E in effetti i loro nomi erano abbastanza strani.
«Papà, aprilo,» suggerì, indicando il pacchetto con un cenno. «Non ti regalerei mai qualcosa di pericoloso, lo sai.»
Dudley bofonchiò qualcosa di poco comprensibile, riprendendo pian piano il suo solito colorito rosato; Rosemary non sapeva nulla dei suoi precedenti e sciagurati incontri con dei maghi, per cui non sapeva nulla della caramella mou che gli aveva fatto crescere a dismisura la lingua, quando aveva poco più di quattordici anni. L'unico mago che le aveva raccontato di conoscere era suo cugino Harry, che la ragazza conosceva solo per sentito dire, e che comunque non incontrava da anni.
Aprì nervosamente il pacchetto, sotto gli occhi indagatori della figlia.
«Ti piacciono?» chiese impaziente Rosemary, cominciando ad indicare i vari dolciumi che aveva comprato. «Queste sono Piume di zucchero, queste Bolle bollenti, queste Cioccorane...»
«Un momento, Rosemary,» la interruppe l'uomo, sollevando con la punta delle dita la fedelissima riproduzione di una delle penne d'oca che sua figlia utilizzava sempre per scrivere i suoi temi e le sue ricerche, sporcandosele di una sostanza appiccicosa. «Cosa sono, esattamente, queste cose?»
La ragazza sorrise gongolante, rubando la piuma alle dita del padre ed arpionando alcuni fili zuccherini con le labbra.
«Dolci di Mielandia. Il paradiso, papà, è un negozio fantastico! Queste sono solo alcune delle cose che ci puoi trovare, te l'ho detto, le più normali...»
Ma Dudley non l'ascoltava più.
Dolci di Mielandia.
Dolci dei maghi, probabilmente stregati come quella maledetta mou.
Bianco come un cadavere, alternava occhiate alla figlia ed al suo innocente, terribile regalo, senza sentire nulla di quello che gli stava dicendo. Appena le sue orecchie colsero le parole “dolci” e “incantati”, tutto fu improvvisamente nero.

   
 
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