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Autore: AdharaSlyth    08/12/2011    1 recensioni
Temari è forte, Temari non piange, ma questo non significa che Temari non soffra...
"Non voglio piangere, io sono una guerriera, sono la principessa del deserto, è troppo patetico piangere per un uomo.
Il vento si alza, mi riparo sotto un portico.
Soffro troppo. E’ in arrivo una tempesta.
Perché il paese della sabbia conosce i sentimenti delle sue principesse."
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Wind is Blowing

<< Temari-sama, tutto bene? >> non rispondo, mi limito a fissare la strada.
<< Non è per Nara-san vero? >> Matsuri attende.
<< Ma ti pare? Anzi, se stà bene a lui anche io sono contenta che si faccia qualche puttana ogni tanto! >> Accidia e orgoglio, i miei difetti  fatali.
Matsuri continua a camminare facendo finta di nulla.
<< Io vado da questa parte Temari-sama, buona notte >>
<< Buona notte Matsuri >>Sorrido e credo che lei sappia quanta fatica mi costa questo gesto.

“E’ tutta colpa tua Nara! “
Non voglio piangere, io sono una guerriera, sono la principessa del deserto, è troppo patetico piangere per un uomo.
Il vento si alza, mi riparo sotto un portico.
Soffro troppo. E’ in arrivo una tempesta.
Perché il paese della sabbia conosce i sentimenti delle sue principesse. La leggenda dice che la figlia del primo Kasekage era una ragazza debole e dalle lacrime facili.
Un giorno gli dei, adirati per via del fatto che sprecava lacrime per motivi futili, maledirono lei e tutte le future principesse. Le lacrime non sarebbero più cadute dai loro occhi e nessuna di loro avrebbe mai potuto apparire triste. Ma poi, vedendo quanto il non poter piangere distruggeva la mente della donna, furono clementi e le diedero un’altra alternativa, sarebbe stato il paesaggio a piangere per lei e per le altre dopo di lei.

Per lei i fulmini riempirono il cielo.
Per la seconda la terra tremò.
Per la terza l’acqua cadde.
Per la quarta il fuoco divorò le case.
E per me il vento anima il deserto.

Succede di rado che sia il mio dolore a provocare le tempeste di solito sono naturali , ma quando sono io a chiamarle , sono così forti da sembrare uragani.
Per le strade non c’è nessuno, solo io.
Tutti hanno paura di essere spazzati via, ma io non ho timore, perché questa tempesta la creo io , non mi potrà mai sfiorare.
“ Perché non lo capisci…” il vento cresce, il mio dolore è il vento, la mia rabbia è il vento, io sono il vento.
“ Ti amo Crybaby e sono sicura che tu lo sai… Perché allora ti ostini a parlarmi delle tue conquiste? Anche ieri, eri qui, a Suna, sul mio territorio e ti sei permesso di farmi male ancora una volta…
<< Ciao Tem! Come và? Io da dio, l’altra settimana Ino mi ha baciato ! E’ stato stupendo! A te non ti vuole ancora nessuno? >>
Ho sorriso e annuito, le uniche cose da fare con te nei paraggi. Possibile che non riesci a capire che lei stà con te solo perché non può più avere l’Uchiha?
Forse lo sai. E se ti conoscessi male direi che questo non ti fa né caldo né freddo, ma so benissimo che non è così, che soffri anche tu. Ma la ami.
Siamo irrimediabilmente uguali, tu ed io.
Eppure non riesci a vedere quanto stò male, non riesci a capire che provo quello che provi tu. Forse non vuoi.
Tu riesci solo a guardare Ino, che non ti degna di uno sguardo concentrata solo su quell’altro.
Tu guardi lei e io guardo te.
Nel buio della notte mi sembra quasi di riuscire a toccarti… eppure quando sono abbastanza vicina, ecco che di nuovo corri. Verso di lei, lontano da me. Perchè non guardi mai dietro di te?
“siamo simili , io e tu” Hai detto una volta, quando credevi che fosse stato uno di qui a rubarmi il cuore  “ Siamo entrambi innamorati di qualcuno che non ricambierà mai. “
E invece una differenza c’è. Se tu ti girassi anche solo per un’ istante vedresti che ci sono io, pronta a prenderti nel caso stessi per sprofondare nell’ oscurità, se mai ti passare per la testa di farla finita. Per me invece non c’è nessuno, nessuno che mi tenderebbe la mano vedendomi scivolare in un burrone, nessuno che piangerebbe la scomparsa della bella principessa delle sabbie che aveva deciso di provare a volare.

 Il vento soffia più forte mentre penso a tutto il tempo che spreco per aiutare quello che amo e che se ne fregano bellamente di me. E il dolore diventa rabbia, accecante, assordante rabbia e il vento corre per le strade con una potenza tale da rischiare di scoperchiare i tetti delle case. Sono tentata di lasciar uscire tutto quello che provo, lasciare che la tempesta urli per me, così forte da distruggere tutto quello che mi circonda, distruggerei l’intero villaggio se in cambio quell’ idiota venisse seppellito sotto metri e metri di sabbia fino a soffocare.

 
“Non lo faresti mai” è la voce nella mia testa che parla e so che ha ragione, non riuscirei mai ad ucciderlo, come non riesco ad essere arrabbiata con lui, qualunque cosa mi dica, qualunque torto mi faccia io alla fine lo perdonerò sempre, per sempre.
Il portone dietro di me si apre e girandomi scorgo la figura di un ragazzo. È uno dei nostri jonin, Kaname*.
<< Temari-sama! Cosa ci fate fuori con una tempesta simile? >> Non gli rispondo, non sono certo problemi suoi quello che faccio, continuo a fissare la sabbia che il vento si porta dietro.
<< Temari-sama, volete entrare? >> E’ gentile, per un attimo la mia rabbia si calma e sono quasi tentata di accettare ma poi ricordo che ci sono gli ambasciatori della foglia a palazzo questa sera.
<< Non posso devo tornare al palazzo, mi aspettano per la cena >> Mi trattiene per un braccio. Nessuno si era mai permesso di arrivare a tanto. Nessuno.
<< Lui non vi aspetta! Perché vi ostinate a non capirlo? >> E la rabbia divampa di nuovo, arde più di prima. Non ha abbastanza spirito di conservazione questo ragazzo. Lo vedo spaventato mentre il vento si alza ancora di più è i granelli di polvere cominciano a ruotare attorno a me. Chi lo ha detto che è Gaara l’unico demone in famiglia? Anche io posso essere letale quanto lui.
I miei occhi incontrano quelli terrorizzati di Kaname e il mio desiderio di ucciderlo si attenua fino a sparire e mi ricordo perché me ne stavo andando.

 
<< Se dovesse cadere e io non ci fossi… >> Sussurrò affidando al vento le mie parole << Chi lo salverebbe? >>

 

 

 

 Note:

Questa storia è un pò un casino perchè l'ho scritta a pezzi. Della serie che ho cominciato a scriverla, poi ho smesso e mi sono concentrata su altro, poi ho ricominciato ma non trovavo l'ispirazione e ho lasciato perdere. Alla fine oggi, mentre prendevo il pullman da Milano a Verres mi sono detta che magari oggi era la volta buona che riuscivo a pubblicarla, mi sono messa d'impegno ed eccola quà!
scusate se ci sono delle incongruenze ma non riesco mai a notarle mentre la rileggo, Grazie a tutti!!
*Kaname è un personaggio inventato.

 

   
 
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