Wind is Blowing
<<
Temari-sama, tutto bene? >> non rispondo, mi limito a
fissare la strada.
<< Non
è per Nara-san vero? >> Matsuri attende.
<< Ma
ti pare? Anzi, se stà bene a lui anche io sono contenta che
si faccia qualche
puttana ogni tanto! >> Accidia e orgoglio, i miei difetti fatali.
Matsuri
continua a camminare facendo finta di nulla.
<< Io
vado da questa parte Temari-sama, buona notte >>
<<
Buona notte Matsuri >>Sorrido e credo che lei sappia
quanta fatica mi
costa questo gesto.
“E’
tutta
colpa tua Nara! “
Non voglio
piangere, io sono una guerriera, sono la principessa del deserto,
è troppo
patetico piangere per un uomo.
Il vento si
alza, mi riparo sotto un portico.
Soffro
troppo. E’ in arrivo una tempesta.
Perché il
paese della sabbia conosce i sentimenti delle sue principesse. La
leggenda dice
che la figlia del primo Kasekage era una ragazza debole e dalle lacrime
facili.
Un giorno
gli dei, adirati per via del fatto che sprecava lacrime per motivi
futili,
maledirono lei e tutte le future principesse. Le lacrime non sarebbero
più
cadute dai loro occhi e nessuna di loro avrebbe mai potuto apparire
triste. Ma
poi, vedendo quanto il non poter piangere distruggeva la mente della
donna,
furono clementi e le diedero un’altra alternativa, sarebbe
stato il paesaggio a
piangere per lei e per le altre dopo di lei.
Per
lei i
fulmini riempirono il cielo.
Per la
seconda la terra tremò.
Per la terza
l’acqua cadde.
Per la
quarta il fuoco divorò le case.
E per me il
vento anima il deserto.
Succede
di
rado che sia il mio dolore a provocare le tempeste di solito sono
naturali , ma
quando sono io a chiamarle , sono così forti da sembrare
uragani.
Per le
strade non c’è nessuno, solo io.
Tutti hanno
paura di essere spazzati via, ma io non ho timore, perché
questa tempesta la
creo io , non mi potrà mai sfiorare.
“ Perché non
lo capisci…” il vento cresce, il mio dolore
è il vento, la mia rabbia è il
vento, io sono il vento.
“ Ti amo
Crybaby e sono sicura che tu lo sai… Perché
allora ti ostini a parlarmi delle
tue conquiste? Anche ieri, eri qui, a Suna, sul mio territorio e ti sei
permesso di farmi male ancora una volta…
<<
Ciao Tem! Come và? Io da dio, l’altra settimana
Ino mi ha baciato ! E’ stato
stupendo! A te non ti vuole ancora nessuno? >>
Ho sorriso e
annuito, le uniche cose da fare con te nei paraggi. Possibile che non
riesci a
capire che lei stà con te solo perché non
può più avere l’Uchiha?
Forse lo
sai. E se ti conoscessi male direi che questo non ti fa né
caldo né freddo, ma
so benissimo che non è così, che soffri anche tu.
Ma la ami.
Siamo
irrimediabilmente uguali, tu ed io.
Eppure non
riesci a vedere quanto stò male, non riesci a capire che
provo quello che provi
tu. Forse non vuoi.
Tu riesci
solo a guardare Ino, che non ti degna di uno sguardo concentrata solo
su
quell’altro.
Tu guardi
lei e io guardo te.
Nel buio
della notte mi sembra quasi di riuscire a toccarti… eppure
quando sono
abbastanza vicina, ecco che di nuovo corri. Verso di lei, lontano da
me. Perchè
non guardi mai dietro di te?
“siamo
simili , io e tu” Hai detto una volta, quando credevi che
fosse stato uno di
qui a rubarmi il cuore “
Siamo entrambi
innamorati di qualcuno che non ricambierà mai. “
E invece una
differenza c’è. Se tu ti girassi anche solo per
un’ istante vedresti che ci
sono io, pronta a prenderti nel caso stessi per sprofondare
nell’ oscurità, se
mai ti passare per la testa di farla finita. Per me invece non
c’è nessuno,
nessuno che mi tenderebbe la mano vedendomi scivolare in un burrone,
nessuno
che piangerebbe la scomparsa della bella principessa delle sabbie che
aveva
deciso di provare a volare.
“Non lo
faresti mai” è la voce nella mia testa che parla e
so che ha ragione, non
riuscirei mai ad ucciderlo, come non riesco ad essere arrabbiata con
lui,
qualunque cosa mi dica, qualunque torto mi faccia io alla fine lo
perdonerò
sempre, per sempre.
Il portone
dietro di me si apre e girandomi scorgo la figura di un ragazzo.
È uno dei
nostri jonin, Kaname*.
<<
Temari-sama! Cosa ci fate fuori con una tempesta simile?
>> Non gli
rispondo, non sono certo problemi suoi quello che faccio, continuo a
fissare la
sabbia che il vento si porta dietro.
<<
Temari-sama, volete entrare? >> E’ gentile, per
un attimo la mia rabbia
si calma e sono quasi tentata di accettare ma poi ricordo che ci sono
gli
ambasciatori della foglia a palazzo questa sera.
<< Non
posso devo tornare al palazzo, mi aspettano per la cena
>> Mi trattiene
per un braccio. Nessuno si era mai permesso di arrivare a tanto.
Nessuno.
<< Lui
non vi aspetta! Perché vi ostinate a non capirlo?
>> E la rabbia divampa
di nuovo, arde più di prima. Non ha abbastanza spirito di
conservazione questo
ragazzo. Lo vedo spaventato mentre il vento si alza ancora di
più è i granelli
di polvere cominciano a ruotare attorno a me. Chi lo ha detto che
è Gaara
l’unico demone in famiglia? Anche io posso essere letale
quanto lui.
I miei occhi
incontrano quelli terrorizzati di Kaname e il mio desiderio di
ucciderlo si
attenua fino a sparire e mi ricordo perché me ne stavo
andando.
<< Se
dovesse cadere e io non ci fossi… >>
Sussurrò affidando al vento le mie
parole << Chi lo salverebbe? >>
scusate se ci sono delle incongruenze ma non riesco mai a notarle
mentre la rileggo, Grazie a tutti!!
*Kaname è un personaggio inventato.