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Autore: Corinne_Tizy    28/07/2006    2 recensioni
La storia inizia esattamente da dove terminava la settima serie di Buffy. Unica variante, Anya non è morta. All'improvviso accade un evento particolare, l'amuleto che Spike indossava nella bocca dell'inferno, spunta fuori dal centro del cratere, e Buffy si ritrova a tenere fra le braccia un bel bimbo biondo che sembra essere uscito proprio dallo stesso amuleto. Il bimbo è avvolto nello spolverino di Spike, dunque potrebbe essere lui. Lo è? Se leggerete questa storia lo scoprirete, e scoprirete le avventure che il piccolino dovrà affrontare.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Baby Spike Capitolo 2 N/A:  Ed eccomi qua per rispondere anche alle recensioni di questa storia. A mia discolpa posso dire che l'ho iniziata a scrivere subito dopo Whisky, sangue e pallottole, e per problemi vari (mi si era scassato il computer) sono riuscita a finirla solo da poco. E' probabile quindi che noterete errori, che spero in seguito siano spariti. Purtroppo non ho una beta e di solito non rileggo molto quello che scrivo, tanta è la voglia di postarla subito.
Vorrei mettere in chiaro, che questa ff non tiene affatto conto della 5 serie di Angel, mentre ha all'interno alcuni spoiler della 4, che ora so sta per venir trasmessa in Italia, anche se su Sky. Quindi chi di voi non vuole rischiare brutte sorprese, è meglio se aspetta a leggerla, prima di venire a sapere cosa accade nella suddetta serie.




Capitolo uno: Chi sei?


Se si escludeva per lo spolverino, ed il medaglione che portava al collo, il piccolo era completamente nudo e si vedeva quindi che era un maschietto.

Folti  e morbidi riccioli biondi facevano da cornice ad un visetto adorabile dai lineamenti perfetti.

Era un bambino bellissimo.

<< Chi…chi è questo bambino? >> chiese Dawn perplessa al pari di tutti gli altri.

<< No…non è possibile….non ditemi che questo è Spike! >> esclamò Xander con un sorriso che gli andava da orecchio ad orecchio, alla sola idea.

<< Credo di si…visto che è uscito dall’amuleto che prima indossava lui….Quello che non capisco e come tutto ciò sia possibile. Ma è umano? >> esclamò Giles, talmente sconvolto che si era rimesso gli occhiali storti.

Ma la più scioccata di tutti era Buffy. Sentire quel piccolo corpicino caldo fra le sue braccia, aveva mandato in tilt il suo cervello.

Quello non poteva essere Spike! Prima di tutto era certamente umano, visto che respirava, era caldo e gli batteva il cuoricino.

Mentre Spike era un vampiro, giusto?

E poi, se anche fosse stato lui, che diavolo ci faceva lei con un bambino di un anno? Lei rivoleva l’uomo, va beh, il vampiro che amava.

“ Non sono una pedofila!” pensò al colmo del panico.

Vedendo che l’amica fissava con sguardo allucinato il piccolo che teneva fra le braccia, e percependo i suoi pensieri, Willow le si accostò nuovamente.

<< Tranquilla Buffy, se questo è Spike, troveremo un modo per farlo tornare come era prima….beh però, magari, se resta umano è meglio. >> le disse cercando di tirarla su.

Buffy alzò lo sguardo verso l’amica, con un espressione di comica disperazione sul volto.
<< Parli bene tu. Ma fino a quando non avremo risolto questa situazione, io che ci faccio con un bambino? Non so nemmeno da che parte si comincia. Non ho mai fatto la baby sitter in vita mia. Che ne so di come bisogna trattarli? >> esclamò sconvolta.

In effetti lei era più avvezza ad avere a che fare, con demoni e vampiri, avere un esserino così fragile fra le braccia, la faceva stare sulle spine, “E se lo rompo?” si chiese terrorizzata. In poche parole, non aveva avuto veramente paura del Primo, come invece ne aveva alla sola idea di occuparsi di un bebè, di quel bebè.

<< Suvvia, Buffy! Hai affrontato l’inferno e ti preoccupi di una simile sciocchezza? Non ti riconosco più, sei sicura di essere mia sorella? >> le chiese Dawn con tono ironico, quasi leggendole nella mente e vedendo divertita, Buffy, per una volta in preda al panico, per qualcosa che non rappresentava un pericolo mortale.

<< E poi guardalo…è così carino. Ti fa venir voglia di strizzottarlo tutto. >> aggiunse Faith che si era avvicinata al frugoletto.

<< Prova solo a toccarlo con un dito e te lo mozzo. >> esclamò protettiva Buffy, che si era intanto un po’ ripresa, mentre si stringeva più forte al petto quell’angioletto. Anche se a pensarci bene Faith aveva ragione, era proprio un amore di bambino, doveva ammetterlo. La sua espressione si addolcì, osservando il suo adorabile visetto.

<< Ehi, tranquilla B. Scherzavo! A me piacciono un po’ più cresciuti. E’ tutto tuo. >> fece Faith alzando le mani in segno di resa.

Non lo avesse mai detto, sentendo quelle parole, a Buffy tornò alla mente un episodio che ancora non aveva mandato giù, e si rigirò inviperita verso la collega.

<< Come se non sapessi che ci hai provato con Spike. E nella mia cantina per giunta! Ti avverto… se Willow, trova un modo per farlo tornare normale, stai alla larga da lui. >> le ringhiò contro, gelosa marcia.

Lo sguardo di guerra che le due si scambiarono, non diceva niente di buono.

<< Calma ragazze, non è questo il momento di litigare, dobbiamo andare via, Faith….tu occupati di Wood e tu Buffy, occupati del bambino, ora dovremo anche trovare del cibo adatto per lui! >> esclamò Giles, cercando di fare da paciere.

Sbuffando, entrambe le cacciatrici, seppellirono l’ascia di guerra. Ma l’aria rimase tesa fra di loro, a ben guardare si potevano quasi vedere le scintille che ancora sprizzavano.

<< Mi sa che sarà il caso di comprare anche dei pannolini e dei vestiti. >> ghignò Xander, che era ancora divertito da quella situazione e non si era accorto del mancato scontro.

Sospirando, Buffy, si avviò mogia verso il pulmino, tenendo ancora stretto fra le braccia il frugoletto, il quale ignaro del putiferio che aveva scatenato, continuava a dormire placido e tranquillo.

<< Shanshu! >> esclamò improvvisamente Willow, mentre saliva sulla scaletta del pulman.

<< Salute! E figlie femmine, visto che il maschio ce lo abbiamo già. >> le disse Buffy mogia, guardando il piccolo, aveva capito male e aveva pensato che l’amica avesse fatto uno starnuto.

<< No, non hai capito. Lo Shanshu è una profezia di cui ho sentito parlare, quando sono andata ad aiutare Angel! Me ne ha parlato Wesley. >> cercò di spiegarle la strega, ridacchiando divertita dall’espressione mesta dell’amica, mentre prendeva posto in uno degli ultimi sedili del pulman.

Come se avesse avuto delle antenne, Giles che intanto era andato a prendere il posto di guida, lasciato vacante dal ferito Wood, che era stato sistemato nelle poltroncine vicine a quelle dove si erano sistemate Buffy e Willow,  ed era amorevolmente assistito da Faith, si rialzò e tornò verso il fondo dell’automezzo. Ne voleva sapere di più. Mi sa che la partenza era rimandata.

<< Di che si tratta? >> chiese infatti, con gli occhi che gli brillavano. Era proprio un osservatore fatto e finito, visto che si eccitava a sentir parlare di antiche profezie.

Buffy intanto, che si era seduta accanto all’amica, si limitò a farle uno sguardo leggermente interessato. Lei alle profezie non ci credeva, ne aveva sfatate così tante nella sua vita, semmai più che curiosità, provava timore, mai che ci fosse una profezia che dicesse, che tutto sarebbe andato bene e tutti sarebbero stati felici. Le profezie portavano solo iella!

<< Non ne so molto, Wesley mi ha accennato ad un rotolo che a quanto diceva, conteneva le profezie di Aberjian, stava cercando di tradurlo. >> rispose pensierosa Willow, alla domanda di Giles.

<< COSAAA!!! Wesley possiede le profezie di Aberjian? Le famose profezie perdute? >> esclamò l’osservatore stupefatto.

Tanto stupefatto che prese a pulirsi degli occhiali immaginari in mano, mentre quelli veri continuavano a stare sopra il suo naso. Oggi era proprio la giornata delle sorprese per lui e a quanto sembrava, accusava il colpo.

<< Si. >> confermò timida e titubante Willow, che non aveva mai visto l’uomo tanto agitato.

<< Di che parla? >> chiese più sbrigativa Buffy, che non capiva la ragione di tanto clamore.

<< Catastrofi, apocalissi e roba del genere. Sempre la stessa solfa di tutte le profezie. >> le rispose l’amica, con un sorrisetto, sapeva come la pensava Buffy in proposito e doveva ammettere che anche lei, non la pensava diversamente.

<< Allora perché l’hai nominata? Che c’entra questo Shampoo, con Spike? >> chiese quasi annoiata Buffy, visto che era interessata solo alla parte che riguardava il suo amore.

<< Shanshu. Non Shampoo. E’ una di quelle profezie. Parla, se non sbaglio di un vampiro con l’anima, che salverà o distruggerà il mondo, quando il suo destino si sarà compiuto, potrà tornare umano….Questo è tutto quello che so. >> aggiunse alla fine per prevenire eventuali domande supplementari.

Gli occhi di Buffy, che si erano accesi sentendo le prime parole, si offuscarono quando comprese che Willow non poteva dirgli niente di più, in proposito. Era comunque un inizio, se quel bambino era Spike, forse quella era la spiegazione di cosa gli fosse successo.

<< Ehi! Ne ho sentito parlare anch’io. >> se ne uscì fuori Faith, che stava nel seggiolino davanti. << A me ne aveva parlato Angel, a quanto ne so, è lui il proprietario di quel rotolo. Lo tiene al sicuro nella sua cassaforte a Los Angeles. >> aggiunse, felice di dare una notizia che gli altri non sapevano.

La mente di Buffy vorticava ad una velocità spaventosa, era Angel a possedere quella profezia che poteva spiegare la mutazione di Spike, sempre se di Spike si trattava, inoltre era sempre stato lui a darle quel maledetto amuleto, che ora brillava sul pancino del piccolo. Forse le due cose erano collegate, lei non ci credeva alle coincidenze. Urgeva saperne di più al più presto.

<< Giles, dobbiamo andare subito a Los Angeles. Lì troveremo le risposte che cerchiamo! >> gli disse con fare dittatoriale.

<< Buffy, adesso non possiamo, dobbiamo prima portare le ragazze e Wood in ospedale. >> cercò di opporsi l’osservatore che però era molto tentato di seguire tale idea. Non vedeva l’ora di mettere le mani sopra a quel rotolo.

<< Non ci vuole poi molto, a raggiungere Los Angeles. E lì ci sono tutti gli ospedali che desidera. Le ragazze possono resistere, ora che sono anche loro delle cacciatrici. Quando a Wood è un uomo grande e forte e dubito che morirà solo perché non va subito in ospedale. Andiamo lì, Giles, inoltre Angel potrebbe ospitarci nel suo hotel. >> gli fece Buffy insinuante, conosceva il suo osservatore e sapeva che sarebbe bastata una spintarella per portarlo dalla sua parte.

Giles traccheggiava, indeciso fra la voce della sua ragione e quella tentazione.

Wood, che seppur ferito, non era diventato per questo sordo, decise di intervenire nella conversazione.

<< Se è per me, non preoccupatevi, posso resistere. E poi anch’io voglio saperne di più in proposito. >> disse con un filo di voce, non per questo meno decisa.

<< E poi, se la situazione dovesse aggravarsi, potremmo sempre fermarci lungo la strada. Anzi dobbiamo fermarci! Al primo supermercato che troviamo, così possiamo comprare bende, disinfettanti, medicine, senza contare il cibo e il necessario per il bambino. >> aggiunse Buffy, dandogli un sorriso riconoscente, sapendo di avere Giles, ormai in pugno.

<< E va bene! In fondo non è una cattiva idea. >> si arrese Giles, tornando verso il posto di guida.

Per fortuna gli altri non fecero obbiezioni e il pulman si mise lentamente in marcia. Evvai! Si parte per Los Angeles!

Come il pulmino si mosse, ballonzolando, il piccolo si contorse un attimo, e tirato fuori un braccino dallo spolverino, posò la sua manina, sul seno di Buffy, in modo quasi possessivo, sempre però continuando a dormire.

Buffy guardò in basso verso quella manina, e poi spostò lo sguardo sul volto del bambino. Per quanto potesse essere incredibile, visto i lineamenti angelici, quella che era dipinta sul suo volto, era un’espressione di puro piacere. Proprio come quella che Spike, aveva sempre quando dormivano insieme. Vedendola Buffy, si aspettò quasi di vederlo ghignare come suo solito.

Si rese conto anche di un’altra cosa, la sensazione che le trasmetteva, era la stessa. Si sentiva bene, amata. Era strano, ma nonostante fosse un’esserino indifeso, riusciva ancora a farla sentire forte, e ancora, più stranamente, protetta. No, ormai nel suo cuore non aveva più dubbi, quello era Spike, era tornato, proprio come lei aveva sentito, che avrebbe fatto. Ora, non restava che farlo tornare delle sue normali dimensioni, ci sarebbe riuscita, ne era certa.

Cullata da questi pensieri, e dal movimento del pulman, si appisolò senza accorgersene. Era stanca, ed aveva un gran bisogno di riposo, ed ora che sentiva che tutto si sarebbe risolto, cedeva finalmente alla tensione che aveva accumulato per mesi, rilassandosi e cadendo, in un sonno profondo.
  
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