Solo Dio può sapere che mi succede, perchè non mi è mai capitato di sentirmi nervosa quando sto con un ragazzo. Non è bellissimo ma mi toglie il fiato e poi con quegli occhi così intensi, in cui non riesco percepire nessun sentimento mi fanno mancare il respiro.
“Comunque, grazie! Ora devo andare. Ciao.” dissi tutto in un fiato, guardando per terra perchè se avessi incrociato il suo sguardo non avrei retto.
“No, aspetta! Emh, ti posso accompagnare? Sai, ho paura che ti possa succedere di nuovo qualcosa.”
“No. Non ne ho bisogno. E poi sono stanca e devo trovarmi un albergo” risposi nel mio solito modo freddo.
“Da sola non vai in giro. Conosco un bell'albergo, ti ci potrei portare.”
“Uff... Va bene! Però non rompere!”
Camminando fianco a fianco mi sentivo minuscola, come mai questo ragazzo mi stava aiutando? Non ne avevo mai avuto bisogno e soprattutto non gliel'avevo chiesto! Nessuno si era mai comportato così e stranamente non mi dava fastidio. Stavo diventando pazza!
“Come ti chiami?” La voce del moro interruppe i miei pensieri.
“E perché me lo chiedi? Tanto non ci vedremo più!”
“E come fai a dirlo?”
“Mmmm... Mi chiamo Ellie.”
“Piacere, dolcezza! Io sono Izzy, faccio parte dei Guns N' Roses. Li conosci?”
“A parte che non ti ho chiesto come ti chiami. Comunque si, li conosco. Quindi tu dovresti essere il mite e misterioso secondo chitarrista?”
“Sì! In persona.”
“Che onore” rispondo sarcastica.
Lui divenne triste per quella mia risposta e io iniziai ad odiarmi.
Izzy si fermò davanti a un bel portone e disse “Baby questa notte starai bene”.
Entrammo e ci mancò poco che non cadessi per la tanta bellezza e tranquillità del posto!
“Non ho i soldi per permettermi questo albergo. Quindi andiamocene”
“Oh, non con così tanta fretta. Pagherò io!”
“Tu? E perchè dovresti?” esclamai stupendomi di tanta gentilezza.
“Perché ti voglio aiutare”.
Rimasi zitta, non volevo ferirlo con la mia freddezza, almeno non in quel momento dato che mi pagava anche l'albergo.
Il bel ragazzo della reception si avvicinò e chiese se poteva essere d'aiuto. Parlò solo con Izzy senza prendermi in considerazione, e mi infastidì. Come si permettevano di escludermi? Dopotutto devo dormirci io!
Il ragazzo della reception, un certo Jim, mi diede le chiavi della stanza e lo ringraziai mesta.
“Non hai valigie o cose del genere?” mi chiese il chitarrista.
“Oh no! Le ho dimenticate il quel vicolo, cazzo”
“Dopo che ti sarai sistemata andrò a cercarle.”
“Fa niente, tanto non c'era niente di importante”
“Dai, andiamo”
Rimanemmo in silenzio per tutto il tragitto che dalla reception portava alla mia stanza...
Quando arrivammo tra un po' morivo d'infarto: aveva prenotato una suite ultra-elegante, solo per me! “Grazie! Grazie veramente!” dissi sinceramente colpita da quel gesto gentile. “Come posso ricambiare questo enorme favore??” continuai.
“Esci con me domani sera!” rispose lui senza pensarci due volte.
“Ah.. Non so...In qualche modo dovrò ripagarti, quindi accetto” dissi poco convinta.
“Allora ti passo a prendere alle 8 e mezza. Buonanotte piccola!”
----
Axl era steso sul letto dolorante, Duff era nel divano che imprecava contro se stesso, Steven stava cercando di scacciare qualcosa di invisibile e Slash era ai piedi del letto con una siringa nel braccio che stava vomitando. Era una scena terribile, e Izzy, appena entrò nella loro casa, si impietosì a vedere i suoi amici schiavi di quella merda, anche se pure lui non riusciva a farne a meno.
“Mr Brownstone è passato di qua...” mormorò tra sé il moro mentre si avvicinava a Slash per farlo distendere lontano dal suo vomito. Cercò anche di calmare Steven con poco successo. Si stava dirigendosi da Duff ma sentì dei singhiozzi e delle urla provenienti dalla camera. Sapeva che era Axl che aveva gli incubi, quindi si precipitò da lui e cercò di tranquillizzarlo abbracciandolo, fino a farlo calmare.
“Questa merda prima o poi ci fotterà tutti quanti”