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Autore: Back To Vegas Skies    09/12/2011    2 recensioni
Gabe e Alex ignoravano completamente la loro esistenza, sempre circondati da decine di ragazzi adoranti che avrebbero fatto di tutto pur di essere ammessi nella loro ristrettissima cerchia, di cui facevano parte solo pochi e selezionati fortunati, riscuotendo l’invidia dell’intero istituto. Sì, perché Gabe Saporta, simpatico e divertente, Alex Greenwald, bello e brillante, Travis McCoy, l’ombra di Gabe e gay dichiarato, Dallon Weekes, che con quegli occhioni blu riusciva ad ammansire le folle, e Brendon Urie, il più piccolo del gruppo, erano i ragazzi più popolari del St. Patrick e chiunque aveva almeno una volta desiderato essere loro amico, per poter essere al centro dell’attenzione di tutta la scuola. Ma William e Ryan non avevano intenzione di entrare nel loro gruppo, si limitavano ad osservarli da lontano, sperando che, prima o poi, si sarebbero accorti di loro.
[The Academy Is...,Cobra Starship,Pete Wentz,Travis McCoy,Panic!At The Disco, Alex Greenwald,The Cab]
Storia scritta a quattro mani da me e Annabells, nata così all'improvviso e vista crescere a dismisura sotto i nostri occhi!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Cobra Starship, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 9

Don't wait around for love,
you're
not what he's thinking of when he's with the other girl.


Ci sono cose che fa male ammettere, nonostante siano così ovvie che è come se fossero scritte su un’ insegna al neon. In quel caso la scritta lampeggiante recitava: 'Brendon Urie stasera era fottutamente attraente (e non solo stasera)''.
Questo non aiutava Ryan nella sua campagna ''mostriamo ad Urie che non è il re del mondo”, specialmente quando questo è il tuo compagno di stanza e sembra allergico ai vestiti. Come a ribadire che è ben consapevole del suo fascino. Come questo gli fosse sfuggito non se lo saprebbe spiegare, ok, va bene, non è vero. Il fatto era che per tutto il tempo si era concentrato a sbavare su Alex, considerando nessun'altro degno di nota. O almeno, in quella scuola, dato che quell'estate si poteva dire che si era dato alla pazza gioia, come con quel tipo della biblioteca dove l’aveva portato Spence…
Ma tornando al punto di partenza, il fatto che Brendon fosse attraente era un problema.
Non poteva certamente andare a letto con il suo -insopportabile e incredibilmente sexy- compagno di stanza. Perché sapeva che non poteva permettersi distrazioni, lo studio era più importante di rotolasi nel letto, o nella doccia o da qualunque altra parte, con Brendon. Aveva fatto tanti sforzi per meritarsi la borsa di studio e se non fosse stato anche per Spencer non sarebbe stato lì. Ecco, sarebbe andato a parlare con Spencer, lui aveva sempre la soluzione adatta. Magari, poteva rendere Brendon inguardabile, così da togliergli ogni tentazione. E inoltre era quasi sicuro che Brendon lo odiasse.
Ryan non sapeva più cosa pensare, dire che era confuso non rendeva l'idea. Aveva bisogno di dormire, profondamente, per poi parlare con Spence e Will, in questo ordine. Non era possibile che il suo interesse per Greenwald si fosse affievolito in maniera così precipitosa in favore di Urie. Era sempre stata una persona volubile, ma non a questi livelli.
Una volta chiusa la porta della camera, già assaporava il caldo del suo letto, ma evidentemente non aveva calcolato la costante voglia di parlare di Brendon.
- Divertito stasera?- chiese quello infatti, cercando di slegarsi il piccolo cravattino.
- Ti interessa davvero o vuoi solo che per educazione successivamente ti chieda se l'hai fatto anche tu?- rispose acido, calcando le ultime due parole.
- Rilassati, non c'è bisogno di essere sempre così antipatico, volevo solo fare un po’ di conversazione. Ma evidentemente era chiedere troppo, quindi me ne vado a letto - Disse, prima di iniziare a spogliarsi, non rendendosi conto dello sguardo persistente di Ryan.
Ryan ingoiò prima di parlare e onestamente non sapeva perché lo stava facendo, la sua idea era quella di continuare ad evitarlo.
-  Sì, mi sono divertito. Deleon è ridicolo, pensa che Justin Timberlake abbia inventato il mondo - rispose soffermandosi sulla schiena nuda di Brendon prima di iniziare a spogliarsi anche lui.
Una volta presa la maglia da sotto il cuscino, non ricevendo una risposta, si girò nella sua direzione, beccando il più piccolo a squadrarlo, il che era perfetto per rendere più imbarazzante il tutto (anche se Ryan quella sera l'aveva squadrato più di una volta, quindi, davvero, non avrebbe dovuto lamentarsi). Brendon si ricompose subito, infilandosi la maglia e rispondendo con tono piuttosto duro.
- Sai, molti pensano che anche tu e le tue sciarpe siate ridicoli, è soggettivo.
- Non mi interessa cosa pensa la gente di questa scuola di me, a parte William e Spencer nessuno mi conosce qui. A me non interessa la loro opinione, io non sono qui perché paparino voleva il meglio per me o per fare di tutto pur di piacere ed essere accettato così da poter andare alle feste il sabato sera e ubriacarmi fino a perdere i sensi. Io non sono così e non voglio esserlo. Io sono qui solo per studiare -
Ryan si morse la lingua, aveva parlato troppo, non aveva senso aprirsi con Brendon.
- Che non vuoi piacere alla gente si era capito, comunque- disse Brendon ironico prima di continuare - sono stanco e non sono in vena di discutere. Quindi, buonanotte Ryan.
- Notte - riuscì a biasciare in risposta prima di spegnere la luce e rintanarsi tra le lenzuola.


Nel letto accanto, Brendon sapeva che quella sera si era mosso qualcosa, ma non riusciva a capire se era sprofondato maggiormente o era riuscito a sollevarsi lievemente. Quel ragazzo l'avrebbe fatto impazzire!
Come faceva ad andargli ancora dietro dopo aver visto che era così acido, antipatico e sgarbato?
Ma poi lo guardò dormire, si soffermò sul suo viso dai tratti delicati, sui capelli che gli ricadevano disordinati , ascoltò il suo respiro regolare e si ritrovò a sorridere come un imbecille.
Non poteva impedire a se stesso di provare attrazione per lui, non poteva mettersi una benda sugli occhi e fingere di non vedere quanto fosse bello. E inoltre lui sapeva benissimo che Ryan non era acido e brusco come faceva credere di essere. Lo vedeva sorridere a William, lo vedeva ridere e scherzare con il professor Smith, lo vedeva studiare fino a notte fonda senza mai lamentarsi e allora, in quei momenti, sapeva che stava avendo a che fare con il vero Ryan Ross.
Durante l’anno precedente gli era capitato di sentire da qualcuno che Ryan aveva una storia difficile alle spalle, ma lui non parlava mai di sé…
Brendon si addormentò guardandolo, promettendo a se stesso che un giorno sarebbe riuscito a far cadere quel muro che Ryan si era imposto intorno al suo cuore.
 
Quando arrivarono le dieci, ed era ora di tornarsene in camera, Gabe sentì qualcuno che lo tirava per un braccio e si girò con un sorriso, pensando fosse William. E invece davanti a lui c’era Travis, serio come non mai.
- E' meglio se per un po’ eviti di parlarmi, davvero - disse l’amico.
E senza nemmeno aggiungere altro o aspettare una risposta si incamminò verso le camere.
Gabe cercò di ricordarsi esattamente cosa aveva fatto quella sera, perché era evidente che qualcosa aveva fatto infuriare Trav. Non fu difficile arrivarci, e si maledì con tutto se stesso. Non l'aveva fatto intenzionalmente ma si rese conto che non solo aveva monopolizzato l'attenzione di Will, ma aveva anche agito in maniera ambigua.
Ora. Gabe non era gay, certo aveva una malsana ossessione per i cobra, ma quello non lo rendeva omosessuale. C'era anche da dire che sentiva una strana sensazione verso Will, ma poteva essere dovuta al fatto che il ragazzo avesse dei tratti femminili e di certo quei capelli, i pantaloni super attillati e le magliette con i profondi scolli a V che indossava non lo aiutavano a sembrare più “virile”. E quei fianchi? Erano persino meglio di quelli di Vicky. Ma comunque, era lampante che non si trovava davanti a una crisi sessuale. Lui era etero, lo era sempre stato, amava le tette e le belle ragazze e… le tette le aveva già dette?
Decise che era l'astinenza (dopo una misera settimana) a fargli pensare certe cose e che avrebbe dovuto vedere Vicky al più presto. Vicky era la soluzione, come spesso succedeva.
Anche perché chi glielo dice poi a Travis, il tuo migliore amico già abbastanza incazzato con te, che provi qualcosa nei confronti del ragazzo che cerca (ingloriosamente) di conquistare? Non puoi. Ma del resto, non essendo gay il problema non si pone.
Decise di mandare un messaggio a Vicky sulla falsariga di: ''Domani riusciresti a venire? Mi manchi, non hai idea quanto. '' Nemmeno due minuti dopo, quando era appena entrato nella stanza che condivideva con Bill, ricevette la risposta che, con suo grande sollievo, era affermativa.
 
William era già a letto quando Gabe era rientrato, qualche minuto più tardi. lo vide cercare di fare meno rumore possibile, senza accendere la luce e bisbigliando imprecazioni al comodino contro il quale aveva battuto il piede.
Quella sera era stata così carica di emozioni e sentimenti contrastanti, che sarebbe stato impossibile riuscire a dormire comunque.
Le mani di Gabe, la risata di Gabe, la voce di Gabe. Tutto si ripeteva nella sua mente come un film perfetto, disturbato solo ogni tanto dall’interferenza “Travis”. Ma adesso che c’erano solo loro due, senza nessuno che con le loro chiacchiere copriva la loro voce e senza nessuno che li interrompeva ogni due minuti, Will si sentiva meno sicuro di sé, non che prima lo fosse, ma almeno, intorno al tavolo e con Ryan a pochi metri si era sentito più a suo agio. Rimpiangeva di non essersi messo la maglietta, adesso si sentiva nudo e imbarazzato.
Avrebbe dovuto dire qualcosa?
Aveva paura di dire qualche sciocchezza e di rovinare tutto quello che era stato costruito in quei giorni, di cui quella cena era stata solo la dimostrazione.
Così finse di dormire, sperando che Gabe si mettesse presto a letto perché, davvero, la tentazione di aprire gli occhi e guardarlo era tanta.
Ma l’altro, prima di infilarsi sotto le lenzuola, si fermò un momento accanto al suo letto.
Bill sentiva il cuore battergli forte, non sapendo cosa aspettarsi. Avvertì lo sguardo di Saporta su di sé e deglutì, sperando che l’altro non se ne accorgesse. Dopo qualche secondo lo sentì sospirare e infine mettersi a letto.
Cosa significava? Senza neanche che lui lo volesse, la sua mente cominciò a proiettare davanti ai suoi occhi infinite possibilità, nel 90% delle quali lui e Gabe erano insieme. Davvero, non voleva fissarsi, ma se quelle ambiguità avessero avuto un secondo fine? Si addormentò col sorriso sulle labbra, convinto del fatto che, da quel punto, le cose sarebbero solo potute migliorare.
 
Brendon, la mattina dopo, si svegliò presto, nonostante fosse domenica . Il fatto era che voleva spiegare il tutto a Ian e scusarsi per averlo 'usato' la sera prima. Non era stato voluto, ma soltanto il fatto che Ryan lo avesse finalmente degnato d'attenzione, seppure per poco, l'aveva mandato fuori di testa.
Nella sala non vi erano molti alunni e notò subito Ian, che osservava Smith, che a sua volta ricambiava. A quanto sembrava non era l'unico che aveva notato che Ian era un bel ragazzo. Tossì, per richiamare l'attenzione dell’amico.
- A quanto pare qualcuno potrebbe avere qualche chance con il bel professore!- disse Brendon, sussurrandoglielo nell'orecchio, facendolo arrossire.
- Non vedo come sia possibile Bren, inoltre hey, sei riuscito ad essere puntuale!
- Ebbene sì, - sorrise lui - allora come stai?
- Bene, si.
- Sono contento, quell'aria triste non ti donava.
Ian si limitò a sorridere, amaramente, prima di guardare nuovamente nella direzione di Spencer, al quale in quel momento si era unito il preside.
Wentz gli stava dicendo qualcosa all’orecchio, e il professore sembrava a dir poco stufo.
- Comunque volevo chiederti scusa - iniziò con il dire Bren, così da riavere la sua attenzione- non dovevo usarti per cercare di attirare l'attenzione di Ryan. Non so nemmeno come mi è venuta in mente l'idea - concluse.
- Tranquillo, siamo a posto, mi sono divertito anche io.
- Bene, cosa c'è per colazione?
 
Ryan dovette bussare tre volte prima che Spence andasse ad aprirgli la porta, dato che aveva finalmente deciso di diminuire la sua folta barba ed era chiuso in bagno. Il che voleva dire che qualcosa si era mosso, che forse Jon aveva smesso di essere un omosessuale latente per accettare la sua sessualità. Ma ne dubitava. Magari si era solamente stufato di tutti quei peli.
Allora, mi spieghi cosa cavolo sta succedendo? Da quando in qua frequenti Saporta, Weekes e company? -chiese Spence a Ryan, quando questo, si sedette sul letto.
- Colpa di William - sbottò Ryan contrariato, cercando di capire quale fosse il problema, non era sempre stato lui a dirgli che doveva socializzare maggiormente?
- Devo dire che lui e Gabe Saporta sembrano abbastanza… intimi ultimamente.
Ryan sorrise compiaciuto, prima di rispondere, Spencer era sempre stato un amante dei gossip.
- La storia è complicata, Spence. Lui gli sbava dietro, ma il migliore amico di Gabe, Travis, ha una cotta per Will e ci prova palesemente e insomma, conosci William, no? In più Saporta è etero.
Spence sollevò un sopracciglio, emettendo una risatina, quasi sconcertato.
- Davvero, Spencer, non puoi credere che in questa scuola siano tutti gay! - rise Ryan.
- Ma se tra poco lo metteranno scritto sull’insegna?
Risero insieme, come quando erano più piccoli e Spence raccontava delle storie divertenti per far smettere Ryan di piangere dopo che suo padre lo aveva picchiato. O come quando gli aveva detto che stava partendo per il college.
- Come va in camera con Brendon? - chiese dopo un po’ il professore, con un espressione alla ''qualsiasi cosa dirai, ti si ritorcerà contro.''
- Oh… Uhm. È strano… La maggior parte delle volte non riesco a capire se è stupido sul serio o fa per finta!
- Però è un bel ragazzo- disse Spencer sorridendo in maniera a dir poco malevola.
- Dicono così in giro.
- E che mi dici di lui e Ian Crawford? - buttò giù, in modo vago, cercando di sembrare il più disinteressato possibile.
Ryan lo esaminò con uno sguardo indagatore. La faccenda si stava rilevando più curiosa di quanto pensasse. Spencer non poteva davvero essere interessato a uno dei due.
- Curiosità! - partì subito sulla difensiva.
- Spence.- si limitò a dire, serio.
- Niente, davvero, fa finta che io non ti abbia detto niente, va bene?
- Spencer, è uno studente.
Spence alzò gli occhi al cielo, sbuffando.
- Lo so benissimo, Ryan, non è necessario che me lo ricordi. - sbuffò, prima di sedersi accanto a lui.
- Quindi è Crafword o Urie?- chiese Ryan, curioso e rassegnato.
- Sei preoccupato per Brendon? Ho visto come lo fissavi ieri sera.
Ryan aprì la bocca più volte, per negare ma alla fine era anche per quello che era lì, doveva parlarne. Sospirò, prima di confessare.
- E' solo che è bello, Spence, e non me ne ero accorto nemmeno.
- Sei sempre così cieco, Ry - Disse Spence, abbracciandolo - comunque tranquillo, non è Brendon. E quella per Ian è solo curiosità.
- Vuoi che mi informi su di lui?
- No, non voglio sapere niente, è solo uno studente e deve rimanere tale.
Ryan lo strinse maggiormente a sé, prima di sussurrare un 'mi dispiace Spence''. Poco dopo gli arrivò un messaggio di William, in cui sembrava disperato. Dovette salutare Spence, promettendogli che si sarebbe fatto perdonare. Corse più veloce che poté, impaurito da quello che poteva essere successo al suo amico. La sua stanza non gli era mai sembrata così lontana.
 
William aveva da poco salutato Ryan, che stava andando al solito appuntamento della domenica con Spencer, quando aveva deciso di tornare nella sua stanza. Avrebbe potuto passare il pomeriggio con Gabe, ma il ragazzo da quella mattina era introvabile. Cercò di non pensare che avesse a che fare con lui, anche perché quello che si era comportato stranamente era proprio Gabe.
Comunque, una volta aperta la porta avrebbe pagato non averlo fatto. La scena che si era trovato davanti  era bastata per ridurre a brandelli il buonumore e non solo.
Non che non sapesse che Gabe era impegnato con una ragazza, l'anno prima li aveva anche visti in atteggiamenti compromettenti. Ma c'era da dire che all'epoca Gabe non era 'reale' , non aveva neanche mai parlato con lui. Invece ora le cose erano diverse. Adesso aveva persino iniziato a pensare che qualcosa fosse cambiato, che poteva permettersi di sognare un po’. Che c'era un 'forse', quando evidentemente non ci sarebbe stato. Si sentì stupido, per quanto avesse cercato di essere razionale, era affogato in un mare di illusioni e sogni. Vedere Gabe baciare, stringere quella ragazza era stato atroce, come la loro palese mancanza di vestiti sotto le lenzuola. Come era stato atroce sentir i loro gemiti, non era così che voleva venire a sapere come sembrava Gabe mentre faceva sesso. Se questo doveva essere l'unico modo in cui doveva goderne la vista, avrebbe preferito rimanere con la curiosità.
E la cosa peggiore, era che nessuno dei due si era accorto di lui, era ancora più invisibile adesso. Uscì di corsa, sbattendo la porta, senza farlo apposta. Aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, avrebbe aspettato Ryan in camera, anche a costo di dover passare del tempo con Brendon. Non una lacrima sarebbe uscita dai suoi occhi, o almeno ci avrebbe provato. Mandò un messaggio a Ryan, dicendo che aveva bisogno di lui al più presto e che sarebbe stato in camera sua nel frattempo.
Con sollievo notò che la stanza era vuota, ma nell'attesa non riuscì a tenere a bada le lacrime, proprio come non riusciva a togliersi dalla testa quella scena. In qualche maniera si addormentò, si ricordava solo questo.
 








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Ecco qui un altro bel capitolo! 
Grazie mille a chi sta leggendo e recensendo, vi amiamo <3
allora... che ne dite? 
Povero Bill, che botta D: è tutta colpa di quel deficiente di Saporta u.u 
E Ryan? per quanto vecchia e acida possa essere, resterà sempre un piccolo coso depresso e adorabile ç_ç

A presto... nel prossimo capitolo ne vedrete veramente delle belle!
 
   
 
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