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Autore: Leannel    29/07/2006    0 recensioni
-La storia semplice di due elementi completamente diversi e assolutamente affini.-
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sayid, Shannon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ATTO II

-La principessa non si era accorta che il soldato l’aveva seguita-

ATTO II

L’aria si sta muovendo. E’ evidente, è palese. Questo lo spaventa. Il destino e la speranza sono cose che Sayid non può controllare. Per quanto sia un tipo estremamente romantico, Sayid è anche un uomo concreto.

John Locke. Non è certo un uomo che Sayid ha in simpatia. Questo non per attriti, o cattiverie, ma solo perché non ne riceve, da lui. Spunta da una parte all’altra dell’accampamento, poi sei ore di fermo alle grotte, per riposare e poi di nuovo nella giungla. È sibillino e serafico, e a Sayid non piace. Sayid avrà fatto i suoi sbagli, non avrà certo un passato candido, anzi, ma Sayid è un uomo onesto. Non ha la certezza che il vecchio con la cicatrice lo sia. E non intende parlare di furti o omicidi. Parla di un’onesta interiore.

Sayid si sforza di non dimenticare la voce di Nadia. È una pretesa assurda. Sono passati sette anni.

Dio sette anni. Magari Nadia non è mai esistita, è solo un sogno o un’allucinazione.

Ma non è così. Ogni parte di Sayid lo sa, ed ogni parte di Sayid odia mentire.

È un attimo. Prima non c’è niente, poi c’è Boone, con un bel taglio sulla faccia, e Jack che lo carica a spalla e se lo porta alle grotte. Sayid si accoda alla fila di ammiratori, che cercano di capire cosa sia successo.

Quando alza le spalle, rivolto a Jack, questo risponde

“Sawyer” e lo dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Sawyer. Solo il suo nome è sufficiente per descriverlo.

Ma arrivati alle grotte, qualcos’altro coglie la sua attenzione. Lei è lì, indossa il suo scialle rosa ed ha tutto il trucco sbavato, niente lucidalabbra e i capelli tutti arruffati. È bellissima.

Tossisce. Tossisce ancora e ancora.

Jack fa sedere Boone e, ovviamente gli chiede che cosa sia successo. Sayid è indeciso tra restare lì o avvicinarsi a Shannon. Sicuramente c’entra lei in questa storia. Boone sarà anche un ragazzino lagnoso, ma è genuinamente innamorato della biondina.

Il ragazzo, colla sua faccia da modello vagamente deturpata, risponde qualcosa a proposito dell’asma.

E ora ditemi, che ci guadagnerebbe Sawyer a picchiare uno per delle ricariche di inalatore? Avrebbe potuto chiedere qualcosa in cambio, guadagnarci. Sayid si dice che forse ha fatto un errore di valutazione. Sawyer non è un tipo a posto, forse.

Quando Boone dice qualcosa sull’asma, e sul fatto che Lei non la trovi ‘trendy’, si alza e se ne va.

Straordinario come una ragazza così gracile trovi la forza di fare una cosa simile, nel bel mezzo di un attacco d’asma.

Se ne va tutta sola. Sarebbe una cattiveria lasciarla sola in un momento come questo, no? Sayid la segue.

Si è allontanata, quanto basta per non sentire quanto viene detto e non essere eventualmente sentiti. Può dire quello che vuole, ma è una ragazza estremamente sveglia.

“Ciao” esordisce lui. Lei sussulta. Non si immaginava di essere stata seguita.

“Ciao” risponde.

“Chiederti ‘come va?’ mi sembrerebbe superfluo”

lei sorride, fa l’offesa, ma l’ha giustamente presa sul ridere.

“Si nota così tanto?” Sayid fa cenno di no col capo, ma sorride. Lei gli tira una pacca sulla spalla, che avrebbe dovuto essere una sberla. È la prima volta che si toccano.

Poi lei tossisce. Sembra non avere intenzione di smettere, perdio.

Sayid le carezza il viso e le da dell’acqua, dalla sua bottiglietta. Lei sorride, sembra stare meglio.

“Credo che dovremmo tornare” le dice lui

“Non voglio vedere Boone almeno per un paio d’ore. Ho solo un po’ di tosse”

“Boone fa del suo meglio”

“Boone è andato a farsi picchiare dal tipo più grosso dell’isola”

Sayid alza un sopracciglio, lei ha dimenticato Hurley. Lei capisce e sorride.

“Deve essere un tipo istintivo”

“Non immagini quanto”

silenzio.

“Potevate pensarci prima che finissero, no?”

“Boone crede nei miracoli. Pensava che le avremmo ritrovate”

Sayid è molto divertito dall’immagine di un Boone tranquillo che aspetta placidamente una mano dal cielo che gli dia i flaconi per l’asma.

Silenzio. Ma è un silenzio rilassato, non come quelli di Mia, in Pulp Fiction. L’acqua, la terra, il vento hanno un buon odore.

“Ommioddio. Ommioddio.” Dice lei “ma tu sei… sei quello della valigia, ma certo!”

Sayid non capisce. Quale valigia?

“Tu! All’aeroporto mi hai lasciato la valigia e…” ecco, lei si è ricordata il punto negativo della storia “Mioddio, scusa se ho… ho lasciato la valigia lì, scusa”

lui è perplesso.

Eri tu?

Ha rimosso gran parte del suo recente passato, forse è colpa della caduta. Ha battuto la testa, forse.

Lei sorride. Le piace l’idea di una predestinazione. Magari lei e quell’uomo sono fatti l’uno per l’altra anche se a vederli non sembrerebbe.

Altro momento perfetto. Ma ecco. Le prude la gola. Non vuole, ma deve. Tossisce, tossisce e tossisce.

“Non riesco a… non riesco! Non respiro, diocristo!”

  
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