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Autore: Rosario99    09/12/2011    2 recensioni
Una gita in un antico castello irlandese aspetta alcuni dei nostri amati amici adolescenti.
Ma siamo sicuri che le antiche tremende legende che si narrano su questo castello non siano vere?
Dal terzo capitolo:
Chris è stato rapito da Ryley, la quale si giustifica con un misero "Voglio divertirmi..". Spiega loro che per riuscire ad aprire la porta e quindi salvare Chris bisogna riuscire a conquistare le otto chiavi sparse in tutto il castello.
Otto chiavi, otto mondi diversi.
SI dividono, tre rimangono a far compagnia al professore, ma chi?
I rimanenti nove trovano la prima porta ed entrano rapidamente, ma rimangono di stucco.
Un mondo pieno di prati, aiuole e dolci animali li attende; ed un folle ragazzo di nome Jess, innamorato di Courtney.
Genere: Avventura, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dodici adolescenti ed un adulto, stanno per salire in un aereo.
-Il mio primo viaggio in aereo … - disse una Leshawna emozionata. –Non sarà pericoloso, vero?
-Sempre che l’aereo possa reggere il tuo peso … - rispose Heather sarcastica.
-Simpatica, soprattutto spiritosa come sempre … - disse Gwen, altrettanto sarcastica.
-Incominciamo bene … - si disse Cody tra sé e sé.
-Ehm, ragazzi! – Chris richiamò l’attenzione a sé. –Credo proprio sia ora di partire!
Infatti, all’aeroporto stavano annunciando che i passeggeri del volo diretto Toronto-Dublino dovevano immediatamente salire a bordo.
-Ci siamo! – disse Izzy entusiasta.
-Prepariamo la busta per il vomito … - Noah rabbrividì.
I tredici salirono a bordo dell’aereo; classe economica, ovvio per una scolaresca. L’aereo non era niente di particolare e non era neanche troppo pieno, così che si poterono sistemare a loro piacimento.
 
 
In un stanza veramente grande, stavano un adulto non troppo grande, seduto, dietro una scrivania, mentre una ragazza, più o meno ventenne, bionda ed occhi azzurri gli stava parlando furtivamente.
 -Ehm, capo … - mormorò l’adulto.
-Sì, Blaineley? – la ragazze era entrata senza farsi sentire.
-I nostri servi ci hanno aggiornato dell’imminente partenza del volo; le tredici vittime arriveranno qui tra circa otto ore.
-Perfetto. – sogghignò. –Incomincio ad assaporare il divertimento.
 
Noah scese dall’aereo con tre sacchetti a mano.
-Beh … Più del previsto, non c’è che dire …
-Wooh-oh! E’ stato stupendo! –Leshawna entusiasta.
-Sì, non vedo l’ora d’arrivar al castello! – alla conversazione si aggiunse Trent.
-Chissà se troveremo delle pollastrelle sexy! – e Duncan ...
-Duncan, non hai cervello. – disse Courtney fredda. –Pensi sempre alle solite cose.
-E’ maschio! – lo difese Alejandro.
-Ehm, ragazzi! Quello deve essere il nostro autobus; saliamo. – Il professore  troncò la loro conversazione.
Salirono su quell’autobus buffo, giallo. Cosa che fece scatenare tutti in una marea di pugni a costo zero, vista quella mania che andava di moda tra i ragazzi.
Attraversarono prima un lungo rettilineo; l’ambiente era dei migliori. Molte case, molti parchi e pochi negozi. A poco a poco, però, quel paesaggio così collinare lasciava spazio ad uno montano.
-Wow! – esclamò Cody. –Vedete come sta cambiando il territorio?
-A me sinceramente non interessa. – gli rispose di botto Duncan.
-Speriamo in una festa di benvenuto! – esclamò, ovviamente, Geoff.
Bridgette, al sentir della voce del suo amato, sorrise dolcemente.
-Quanti baci dici che avranno i due piccioncini? – sussurrò Leshawna a Gwen.
-Direi … Un trenta? – rispose incerta.
-Sì … I primi! – rispose Leshawna sarcastica.
L’autobus rallentò a poco a poco, fin quando si fermò. Quando scesero, però, quel che videro non fu un castello, assolutamente.
-Ma scusi. – disse Chris all’autista. –Questo le sembra un castello?
-Voi dovete andare al castello, no?
-Sì! – Courtney, da brava rappresentante, entrò nella discussione.
-Bene, io non ci vado in quel posto pazzo. Andateci a piedi. – l’autista rientrò nell’autobus, fece retromarcia e se ne andò, lasciando tredici persone in un posto a loro sconosciuto.
-Bene … Che si fa? – chiese Noah.
-Bella domanda …. – rispose l’insegnante.
-Proporrei di … - le voci di Courtney, furono interrotte da quelle di Heather.
-Tu non proponi niente. Lasciamo la scelta al prof.
-Da quando sei così gentile, chica? – disse l’ispanico.
-Lo sono sempre stata. Alcune volte nascondo questa parte del mio carattere, tuttavia.
-Alcune volte? Ma fammi il piacere! – disse Izzy esuberante. –Ehm, scusate. Alcune volte Genialoide si intromette nei miei discorsi e non so eliminarla! …
Trent si avvicinò cautamente a Gwen e le chiese:
-Chi sarebbe Genialoide?
Alla vista di quei occhi, Gwen diventò tutta rossa. Quando si accorse poi, che il moro stava ancora aspettando una risposta, gli mormorò che Izzy fosse fissata e sosteneva che nella sua mente circolavano diverse menti; roba strana.
-Ehm, ehm. Se qualcuno non mi interrompe, – Courtney guardò malamente Heather. –vorrei proporre il mio piano. Posso?
-Vai, basta che poi ti stai zitta. – a questa battuta di Noah, metà del gruppo rise sonoramente, eccetto Duncan che lo guardò storto; Courtney se ne accorse ed arrossì. –Il mio piano, visto che stradine in vista non ce ne sono, sarebbe quello di continuare, a piedi ovviamente, per questa stradina; poi … Vedendo facendo!
-Direi che va bene. Andiamo! – al consenso di Chris, tutto il gruppo incominciò a camminare.
-Speriamo la strada non sia molta … - disse Gwen.
-Non ti preoccupare! – disse Cody. –Casomai ti portò in braccio!
Gwen alzò gli occhi al cielo. –No, grazie, non mi permetterei …
-Oh, se vuoi lo faccio subito …!
Cody si accinse a prendere in braccio Gwen, che “cercava” disperatamente aiuto, che alla fine ricevette, da Trent.
-Lasciala stare; la stai mettendo a disagio! – a queste parole di Trent, la gotica annuì comprensiva.
-Se proprio dici … - Cody lasciò lentamente Gwen, il quale continuò la sua strada a piedi, finalmente.
Leshawna le diede una gomitata sarcastica.
-Cosa vuoi? – le disse Gwen irritata.
-Anche tu in amore, eh? E brava la nostra Gwen!
La gotica la zittì immediatamente. –Sssh! Sì, ok va bene, allora? Non farlo sapere a tutti.
-Io l’ho già sentito. – si disse fra sé e sé Heather, dopo aver sentito tutto. –Un buon pettegolezzo per il viaggio. – prese dalla tasca una piccola agenda e segnò con una spunta la voce: “far imbarazzare gli altri”, dopodiché sorrise soddisfatta.
Mentre Noah e Cody parlavano di cose scientifiche (ed Izzy tentava di inserirsi nella conversazione in modalità Genialoide), Courtney parlava col professore.
-Non sa mica quanto manca, vero?
-Direi proprio di no. – disse Chris incerto. -Ma non penso che l’autista possa averci lasciato molto lontano dal posto.
-Sono d’accordo. – disse Trent. –Guardate lì in fondo!
Una struttura, o meglio un edificio, si erigeva maestosamente. Un tipico castello medievale, non c’è che dire.
-Che bello … - esclamò Leshawna estasiata.
-E quello sarebbe il posto dove dormiremo per una settimana? Oh, apriti cielo … - Heather deglutì.
-Puoi anche perderti nel bosco e sparire per sempre! –disse Leshawna sarcastica.
Accelerarono il passo, fin quando non si trovarono di fronte l’entrata al castello. Per una manciata di secondi, forse minuti, non seppero cosa fare, poi, fortuna loro, la porta si aprì e quel che ne uscì fu l’uomo che poche ore prima parlava con Blaineley, la biondina.
Camminò a passo lento verso i tredici, poi incominciò a parlare.
-Benvenuti.
-Grazie. – risposero in coro, tutti eccetto Duncan ovviamente.
-Innanzitutto, mi presento: mi chiamo Ryley Blake, ma potete chiamarmi benissimo Ryley. – entrò un momento, per poi uscirne con spade e scudi. Gli scudi erano superiori di numero rispetto le spade. Consegnò ad ognuno dei ragazzi una spada ed uno scudo, spiegando che era tradizione. Quando consegnò l’ultima spada a Noah, Heather intervenne.
-Ehm, forse ha scordato qualche spada!
-No. – rispose fermamente. –Le donne hanno diritto solo allo scudo.
-Maschilisti. – disse Heather a tono basso, indignata.
-Come scusi? Può ripetere?
-Ehm? – per la prima volta, davanti gli occhi dei suoi compagni, Heather parve imbarazzata. –No, niente …
-Bene, ora signor Mc Lion … -continuò il signor Blake.
-Mc Lean … - lo corresse Chris.
-Non è un animale. – disse Duncan sarcastico.
-Non ho sentito. Può ripetere? – e così anche il punk parve un cane bastonato.
-Insomma, professore può venire un attimo con me? Ci sono delle cosuccie da firmare.
-Sì, ok vengo subito …
I due adulti si allontanarono; i ragazzi ovviamente incominciarono a parlottare delle prime considerazioni sulla loro settimana, ovviamente Heather e Duncan ce l’avevano a morte con il signor Blake.
Grazie alla loro lunga discussione, non si accorsero che passavano i secondi, passavano i minuti e passò addirittura un’ora. Fin quando, con grande stupore di tutti, dalla porta da dove erano entrati Chris e Ryley uscì quello che sembrava un … Elfo. Sì, un elfo.
Aveva i capelli arancioni, la barba arricciata, vestito di verde con il simbolo del quadrifoglio sul petto; proprio un elfo.
Lasciò cadere ai piedi di Cody una lettera, che fu subito raccolta da Heather; fece per chiedere spiegazioni all’elfo, ma proprio quest’ultimo sparì con un “puff”.
 
 
 
 
 
 
   
 
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