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Autore: CriLife    09/12/2011    1 recensioni
Ciao a tutti! Sono rimasta sorpresa al massimo quando non ho visto fan fiction come quella che ho fatto io (l’ho fatta proprio per questo!). Forse qualcuno l’ha fatta ma non l’ho trovata. Spero che se già esiste, l’autore non se la prenda con me. Beh, godetevela e mi raccomando se vi piace recensite!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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… Dieci anni dopo
- Nessie! - chiamai dal salotto.
Di solito a quell’ora era sveglia. Sbuffando mi alzai e in un attimo fui davanti alla porta di camera sua.
Sentivo il battito del suo cuore, regolare. Socchiusi la porta e guardai il letto. Dormiva profondamente, composta come al solito nella sua posizione preferita, raggomitolata a feto.
Rimasi un po’ a guardarla. Era così bella.
I boccoli castani le ricadevano sul viso pallido, le labbra rosse leggermente dischiuse.
Feci un sospiro, pensando a tutto quello che era successo.
Sembrava ieri che le preparavo lo zainetto con i passaporti falsi per lei e Jacob, nel timore che i Volturi la uccidessero.
Eppure ora, grazie alla sua crescita leggermente accelerata,  era un’adolescente, secondo Carlisle collocabile circa all’età di sedici anni.
Ora, questa sua veloce crescita, stava rallentando ed era molto simile a quella di un normale essere umano.
Feci una smorfia. C’era puzza di cane.
Jacob passava nella stanza così tanto tempo che era impossibile togliere il suo odore.
Sorrisi ritrovandomi a scuotere la testa, per quello strano licantropo che aveva avuto l’imprinting con mia figlia.
Le cose tra noi si erano chiarite in fretta su questo, avrebbe potuto stare vicino a Renesmee nel limite del suo volere.
Jacob mi aveva subito rassicurata: - Bella, ora è una bambina! Io sono il suo compagno di giochi. Se vorrà, solo in futuro, potrò essere qualcosa di più. Ok?- chiese sfoggiando un sorriso caldo e sicuro.
- Renesmee- dissi piano sfiorandole la guancia calda.
Lei socchiuse gli occhi e mi sorrise.
- Scusa, mi sono addormentata tardi ieri sera-.
Chissà come mai. Pensai tra me. Lei capì a cosa stavo pensando e arrossì, nascondendo il viso tra i capelli, mia stessa vecchia abitudine.
Mi lanciò un’occhiata di sottecchi e io mi sedetti accanto a lei sul letto.
Alzai un sopracciglio e attesi che parlasse.
Aprì la bocca un paio di volte senza emettere suono, prima di dire: - Ieri sera, dopo la serata con i ragazzi, Jake mi ha riaccompagnata a casa- si fermò un attimo.
- Stavamo passeggiando per il bosco, lui mi teneva per mano. Abbiamo chiacchierato un po’ e poi ci siamo seduti sul ponte, quello sul fiume, con le gambe a penzoloni e … Io gli ho chiesto una cosa. Ci stavo pensando da un po’ e non sapevo darmi una risposta-.
Sapevo che qualcosa non andava negli ultimi giorni!
- Gli ho chiesto … Cosa prova per me, veramente- sospirò, restò in silenzio per un altro po’ e io mi irrigidii - Lui … ha alzato lo sguardo su di me, mi ha guardata negli occhi e … Mi ha baciata-.
Strinsi i denti. Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma era troppo presto ora!
- Mamma!- mi disse lei prendendomi le mani che avevo stretto a pugno - Mamma, è tutto apposto!-.
- So che è più grande di me, ma insomma neanche lui ha una vera e propria normale crescita, quindi non è che abbiamo davvero una grande differenza d’età, no?-.
Vedendo che non rispondevo si fece più agitata: - Mamma, non dirlo a papà, ti prego! Se tu reagisci così lui … Andrà su tutte le furie! Mamma me lo devi promettere!-.
Io la guardai.
- Tanto lo vedrà nei tuoi pensieri! – le dissi.
Le mi sorrise come se fossi stata una bambina che ancora non sa come si vive.
- Ormai ho imparato a fargli sapere quello che voglio e a nascondergli quello che non voglio che tu o lui sappiate!-.
Ci rimasi di stucco.
- E Jacob? Lo verrà a sapere da … - mi interruppi vedendo ricomparire quel sorriso superiore sul suo viso.
- Anche lui sa come fare … - sospirai.
- Mamma- riprese stringendomi le mani – Glielo dirò io. Però con calma. Io, sono felice ora! Sono felice … Con Jacob! -.
La scrutai attentamente per capire se mi nascondeva qualcosa, ma quello che vidi nei suoi occhi luccicanti fu solo  gioia, felicità, amore.
Le feci un piccolo sorriso. - Ok. Glielo dirai tu quando sarà il momento. Però… Cerca di non aspettare tanto. Nessie, sai che tuo padre ti vuole molto bene. Sì, a volte ha delle reazioni esagerate, ma se succede è solo per il tuo bene-.
Lei annuì e mi sorrise.
- oh, mamma … Non so che dire … ma sembra che ogni tassello torni al suo posto, quello che è successo con Jake … Mi sembra che sia stata la cosa giusta! Io sto così bene con lui. Ha detto che mi deve spiegare una cosa, una cosa importante. Per questo ieri sera non riuscivo a dormire, ho paura di cosa potrebbe dirmi!-.
Capii subito di cosa parlava. Edward aveva spinto molto su questo punto, affinché, al momento giusto, Jacob spiegasse cosa stava accadendo. Non avevamo voluto esporle noi la questione dell’imprining, ci sembrava inadeguato.
Così cercai di rassicurarla.
- Renesmee, io credo che dopo quello che è successo, non possa essere una cosa brutta o negativa! Penso che potrebbe essere un chiarimento che vuole fare con te, comunque non perdere il sonno per timore che ti dica qualcosa che potrebbe non giovarti! Ok?- cercai di convincerla.
Lei si morse il labbro pensierosa, poi alzò lo sguardo e dopo un respiro profondo, con un sorriso disse: - ok!-.
- Avanti! È ora di andare a scuola!- le dissi guardando l’orologio.
- Sì, ma dov’è papà?-.
-È andato a caccia con gli zii, tornano questa sera!-.
- Ok, e noi quando andiamo?- mi chiese con naturalezza.
- Pensavo domenica, così non salti giorni di scuola!-.
Fece una smorfia.
- Ok-.
- Ah, prima di andare passiamo dai nonni, Carlisle ha detto di aver trovato qualcosa forse!-.
- Sì … Posso chiederti perché vi ostinate con questa storia? Mi è più che sufficiente il sangue, non serve che il nonno stia giornate intere a studiare qualcosa che non mi necessario!-.
- Perché - le dissi come tutte le volte che me lo chiedeva – Tu non dovresti nutrirti così! Tu non sei … -.
- Del tutto una vampira! Lo so … Ok, sembra proprio che sia inutile parlarne!-.
Prese lo zaino e uscì con il muso.
Non mi interessava che lei non volesse, o che le desse fastidio. Era la cosa giusta, volevo darle la possibilità di non dover cacciare e diventare un animale esattamente come lo diventavo io in quei momenti. Nonostante fosse una cosa naturale per me, non mi piaceva abbandonarmi a quell’istinto e perdere il senso della ragione, che era una delle poche cose umane che ancora avevo.
Ci incamminammo verso casa dei genitori di Edward e in lontananza sentii Carlisle, che ci aveva sentite, dirmi: - Falso allarme, sono punto a capo-. Era demoralizzato per questo, lo capivo dalla voce, ma Seme gli stava vicino e lo aiutava a tirarsi su, quindi non mi preoccupai molto, dissi a Nessie che potevamo andare direttamente a scuola, ma lei mi ricordò che non era necessario.
Subito aggrottai le sopracciglia, poi un suo sguardo eloquente mi spiegò.
Sarebbe venuto Jacob, giusto.
La guardai, le dissi che le volevo bene e sparii.
Mi fermai circa a metà del boschetto tra la casa di Carlisle e la nostra, divorata dalla curiosità.
Sapevo che non era giusto, però infondo ero sua madre, dovevo sapere!
Poco dopo, il rombo di una moto ruppe il silenzio.
Riuscivo a sentire da quella distanza, il battito del cuore di Renesmee accelerare.
Jacob spense la moto, si tolse il casco e dopo poco, sentii il rumore dei suoi passi sulla ghiaia.
- Ciao - disse piano.
- Ciao- sentii Nessie rispondere in un sussurro.
Sorrisi, lì in ascolto. Mi assomigliava molto in queste cose. Probabilmente in quel momento aveva le guancie in fiamme, le mancava il fiato, ma nonostante tutto non riusciva a distogliere lo sguardo esattamente come succedeva per me con Edward.
Ci fu un momento di silenzio e anche se non potevo esserne certa, pensai subito che quel silenzio lo stessero colmando non a parole.
Sorrisi di nuovo e mi allontanai, tornando alla mia casetta.
 
Nel pomeriggio mi arrivò un suo messaggio con scritto: Vado a La Puh, a sta sera!
Sapevo che dovevo stare tranquilla, ma non riuscivo a non essere in ansia al pensiero che in questo momento probabilmente lei e Jacob si trovavano sulla spiaggia a La Puh e lui le stava spiegando cos’era l’imprinting e che l’aveva avuto con Nessie. Non sapevo come avrebbe reagito lei.
Così presi l’unica cosa che mi poteva aiutare a rilassarmi in assenza di Edward: il suo AD con la mia ninnananna.
Mi accomodai sulla poltrona e presi dallo scaffale affianco a me la mia vecchia e fedele copia sbrindellata di Cime tempestose  rileggendo ancora i miei passi preferiti.
Dopo circa un’ora, mi sorprese la comparsa di Edward sulla porta.
Non mi ero neanche accorta che era tornato, tanto ero nervosa.
Quando mi venne vicino all’orecchio con il viso, rabbrividii come al solito.
- Buongiorno signora Culle!- mi salutò con un piccolo bacio sulla guancia.
- Ciao- gli risposi voltando la testa per baciarlo.
Lui ricambiò e poi mi chiese: - Nessie?-.
- È a La Puh - risposi ostentando indifferenza.
Per fortuna Edward era quasi abituato a quella risposta e quindi lo accontentò, tornando a baciarmi.
- Alice mi ha chiesto se può parlarti- mi disse allontanandosi per guardarmi negli occhi e facendosi serio.
- Ok, vado da lei!- gli dissi fingendo una tranquillità che non avevo.
Mi guardò ancora un attimo, poi mi lasciò andare.
Io gli sorrisi e gli diedi un rapido bacio prima di correre via.
Negli ultimi tempi Edward aveva cominciato a capire, quando c’era qualcosa che non gli dicevo lo sapeva sempre perché mi conosceva, ma prima andava su tutte le furie quando Alice che sapeva, vedendo il futuro gli teneva nascosti i suoi pensieri traducendo inni di altre nazioni o contando alternati tutti i numeri dal duemila all’indietro. Ora aveva capito che doveva aspettare, doveva avere quel momento di pensiero, di dubbio che non era abituato a provare e aspettare che io, Alice o chicchessia fossero pronti a esporgli la cosa.
Quando arrivai in casa, salutai tutti e prima di arrivare alla stanza di Alice trovai Jasper.
- Ciao Bella- mi disse, guardandomi con sospetto.
- Ciao Jasper - risposi consapevole che lui conosceva il mio turbato stato d’animo - Tutto bene?-.
- Un giorno me la farai impazzire!- mi rispose riferendosi ad Alice e poi accennò un sorriso, mentre sfilava via.
In quel momento si aprì la porta della camera di Alice e Jasper.
- Bella, ti dispiace?!- mi disse lei dopo essersi affacciata e indicandomi la stanza, scocciata.
Entrai in fretta e le chiesi cosa succedeva.
- Cosa succede? Allora, fin da quando è nata, Nessie è stata un gran problema da vedere, ora che sono riuscita a vederci un po’ più chiaro, nonostante la sua assidua permanenza nelle vicinanze del licantropo-amico, non vedo più niente di nuovo!
- So che non è in pericolo di vita, ma è snervante tornare così al punto di partenza!-.
Stetti in silenzio finché non si calmò e poi le dissi:- Hai ragione Alice, io sono più in ansia di te, ma … Credo che tutto questo sia dovuto al fatto che … il legame tra le e Jacob si sia … Rafforzato!-.
Lei aggrottò la fronte e rimase a pensarci per un po’.
- Quindi … È arrivato il momento, eh?-.
Annuii guardandola, in viso avevo un misto di emozioni tra la tristezza, la gioia, l’incertezza e l’apprensione.
Alice mi prese una mano tra le sue e mi disse: - Ok, speriamo vada tutto bene-.
Appoggiai la testa sulla sua e stetti in silenzio.
Alice era l’unica in questi casi capace di tranquillizzarmi, solo con lei stavo veramente bene in situazioni in cui non potevo confidarmi con Edward.
Verso il tardo pomeriggio tornai a casa e trovai Edward a parlare con Emme in salotto.
- Ei, ciao sorellina!- mi disse quest’ultimo quando mi vide.
- Ciao Emmett! Come stai? Siete tornati! Dov’è Rose? A casa non l’ho vista-.
- No, è rimasta vicino a Denali, ha incontrato una vampira che non vedeva da chissà quanto tempo e … Io ero di troppo in quella bella riunione d’amiche! Così ho pensato di fare un salto a casa per vedere come vanno le cose! Speravo di vedere Nessie, ma ho sentito che è alle prese con Jake, come al solito!-.
- Sì, è sempre giù a La Push-.
- Non la vedo da parecchio, è un anno ormai no? Quanto è cresciuta?-.
Edward, che fino a quel momento non aveva detto niente, gli rispose: - Ultimamente la sua crescita si è regolarizzata, però da quando l’hai vista tu sì, è cresciuta! E poi - disse prendendomi la mano - Assomiglia sempre di più a sua mamma ed è bellissima-.
Mi guardò sorridendo e io gli accarezzai il viso.
- Ok, ora voi cominciate a fare i piccioncini e io non ho nessuna voglia di stare a guardarvi, quindi ciao ragazzi, ci vediamo sta sera!- disse Emmett alzandosi e uscendo per raggiungere l’altra casa.
- Ciao- dicemmo io e Edward, continuando a guardarci, finché non si Emmett non si allontanò.
Poi mi abbassai su di lui e lo baciai.
 
Era passato poco tempo dalla visita di Emmett quando sentii la voce profonda di Jacob e quella di Renesmee che rideva in lontananza.
Se il mio cuore avesse ancora funzionato, in quel momento avrebbe battuto come non mai. Però la risata di Nessie era chiara e tranquilla, quindi non l’aveva presa male.
Poco dopo entrarono per mano e ci salutarono.
- Ciao papà, sei tornato!-.
- Sì, non ci abbiamo messo molto- rispose sorridendo - Ciao Jacob, tutto bene?- chiese rivolgendosi all’altro.
- Sì, grazie. Ah, Seth ti porge i suoi saluti e si scusa per non essere passato a trovarvi, ma è alla prese con la sua ragazza, Katie-.
-Ha trovato la ragazza? Bene!- dissi io sorridendogli.
- Sì, era ora!- mi rispose lui.
- Ah, papà- intervenne Renesmee – Posso parlarti un attimo?- gli chiese un po’ nervosa.
Io ebbi l’impressione che Edward avesse già capito tutto, ma nonostante questo, si lasciò condurre dalla figlia fuori, in modo che lei potesse comunque parlargli.
Intanto io e Jacob rimanemmo seduti nel salottino, un po’ tesi,  finché non sentimmo che Nessie cominciava a parlare e quindi decidemmo di lasciare a padre e figlia un po’ di privacy.
- Billy come sta?- dissi per distrarci.
- Cosa? Ah, bene sì … Ah, e invece credo di aver capito che Sue e Charlie … - lasciò la frase in sospeso.
- Sembra che ci sia dell’intesa, è vero- dissi sorridendo.
- Bene, vuoi qualcosa da mangiare?- gli chiesi dopo un’altro po’ di silenzio.
- No, grazie … Non è bello mangiare da soli!- mi guardò sorridendo.
- Oh, Jake … - gli dissi guardandolo pieno d’affetto. Quel sorriso mi riempiva sempre il cuore, Jake era innamorato di mia figlia, ma io gli volevo un gran bene come amico, il mio migliore amico.
- Bella, volevo ringraziarti- mi disse.
Io lo guardai interrogativa e lui riprese: - Volevo ringraziarti per la fiducia che mi dai. Nei confronti di Renesmee-.
Feci un respiro profondo.
-Ti do fiducia, perché so che ne sei degno- gli risposi allungando la mano verso la sua.
Lui la strinse e non mostrò reazioni al contatto della mia mano fredda contro la sua tanto calda.
Edward e Renesmee tornarono poco dopo, tenendosi per mano.
Se non l’avessi saputo, avrei potuto pensare che fossero insieme lui e sua figlia.
Edward e la sua bellezza da diciassettenne.
Mi sorrise divertito, quando si accorse che lo osservavo e poi guardò Jacob.
- Jacob- lo chiamo.
Lui non disse niente, lo guardò serio, avvicinando le sopracciglia nere.
- So che vuoi un gran bene a Renesmee. Lei vuole stare con te e se questa è la sua vera volontà, io, anzi – mi mise una mano sulla spalla - Noi siamo d’accordo-.
Renesmee che era andata già prima al fianco di Jacob, gli strinse la mano e sorrise.
Lu si alzò e guardò riconoscente Edward.
- Grazie. Sai che avrò cura di lei- gli disse con il viso serio, i suoi occhi però tradivano un’emozione molto più grande e un attimo dopo spalancò la bocca in un gran sorriso, incapace di contenere la sua gioia, si voltò verso Renesmee e la strinse in un caloroso abbraccio.
Io li guardai, partecipe, ma esclusa, della loro allegria.
Mi alzai e andai ad abbracciare il mio unico amore della mia esistenza.
Edward mi accolse tra le sue braccia e mi cullò con dolcezza.
 
- Bene, bene … Ora che è ufficiale, Rose non tornerà mai più a casa!- disse Emmett ridendo.
Eravamo nel bel giardino di Seme, tutti insieme. Erano appena arrivati anche Jake e Nessie e Emmett aveva cominciato ad essere se stesso.
Jacob rise e disse: -Ma, no. Infondo io e Rosalie ci vogliamo bene - Emmett lo guardava strano - Molto infondo però! - finì ridendo e con lui tutti noi.
- E tu non vieni ad abbracciare il tuo zione? Sono secoli che non ti vedo! - disse Emmett rivolgendosi a Nessie.
- Ciao zio Em! Quanto mi sei mancato!- andò lei ad abbracciarlo.
- Anche la zia vuole un abbraccio!- sentimmo la voce di Rosalie dal bosco.
- Ei! Guarda chi è arrivata!- dicemmo.
- Io lo sapevo!- disse Alice facendo la ruffiana.
- E come mai non l’hai detto?- la stuzzicò Edward.
- Non volevo rovinarvi la sorpresa, è ovvio!-.
- Ciao, Rose!- la salutammo una volta entrata nel giardino.
- Ciao!- rispose lei e si avvicinò a Emmett e Nessie.
Lui allargò le braccia perché lo salutasse, ma lei non lo degnò d’uno sguardo e andò ad abbracciare Nessie.
- Bene … Ora mi odia- disse fingendosi rassegnato Em.
- Certo che sì!- rispose lei ancora tenendo Nessie con un braccio – Non sei neanche in grado di sopportare che parli con una mia amica!-.
Ridemmo tutti e Emmett le saltò addosso baciandola.
Passammo tutta la serata così, tra risate e scherzi.
Poi Nessie e Jake tornarono nella casa nel bosco, perché Nessie doveva studiare, disse lei ridendo e sapendo che nessuno ci credeva.
- Sì, Sì andate! E attenti a non stancare troppo gli occhi per lo studio!- li prese in giro Emmett.
Io guardai Edward.
Era sereno. Sorrideva ancora per la battuta di Emmett e potevo vedere nei suoi occhi che era felice, come me.
 
Bene ragazzi, questa fan fiction l’ho fatta in un pomeriggio, questo pomeriggio perché mi è venuta l’ispirazione!
Spero vi sia piaciuta!
Mi raccomando recensite se vi piace!
  
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