Anime & Manga > Soul Eater
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Autore: MadLucy    09/12/2011    6 recensioni
Diciotto anni dopo,dopo Maka,Kid,Black*Star e gli altri,ci troviamo qui. A Death City.
Dove un tempo tutto è iniziato,e ricomincerà di nuovo.
Chi occuperà i banchi della Shibusen? Chi saranno i protagonisti di questa storia? Ma loro,ovviamente.
I figli dei nostri eroi.
La nuova generazione di Soul Eater non passerà meno guai dei loro predecessori; dovrà vedersela con manie di protagonismo,nevrosi da simmetria,lividi da enciclopedia e attacchi di panico,senza contare i loro genitori...
Ma la follia minaccia di nuovo il mondo,più forte che mai...a causa di chi? Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una serata da dimenticare. Oddio,sento voci nel sonno e mia madre esce di soppiatto di notte?


-...è pericolosa,non lo capisci?! Pericolosa...Devi segregarla...Segregarla...-
-...imprevedibile,non la conosci,non sai nemmeno cos'è...-
-...non doveva nemmeno nascere,non doveva nemmeno esistere...è qualcosa di troppo sbagliato...-
-...credi forse che sopravviverà,illusa? No,morirà,morirà,come ogni creatura indegna,morirà...-
-...tutto ciò che tocca distrugge...-
-...morte...-
-...deve morire...-
-...la follia...-
-...come suo padre...-


Spalanco gli occhi.
Il pacifìco,quieto buio della notte mi avvolge. Sono in camera,rannicchiata sotto il piumino del letto,la testa sprofondata nel cuscino. 
Ascolto. Solo il silenzio del paese addormentato rieccheggia in strada.
Quel brusìo fastidioso,orribile è cessato,nelle mie orecchie risuona un vuoto inquietante. Tutto tace.
Mi faccio piccola piccola nella coperta.
Cos'era questo,un sogno?! Sembra ovvio. Eppure...non uno normale,come gli altri. Non mi è mai capitata una cosa del genere.
Non vi era nessuna immagine,nessuno scenario. Non succedeva niente,galleggiavo in una sorta di oblio senza forma nè consistenza.
Solo...quei sussurri. Trasudavano odio,disgusto; ogni sillaba era impregnata di qualcosa di tanto terribile da non avere nome.
Di chi stavano parlando?! E cosa può aver fatto per suscitare tanto astio?!?
Non sai nemmeno cos'è. A chi erano rivolte,queste parole? Che senso hanno?
Scossa e piena di dubbi,decido di provare a riprendere sonno. Dopotutto ora è finito. Devo solo smettere di pensarci. A questo...sogno.
Ma appena le palpebre si abbassano faticosamente suoi miei occhi sbarrati quelle voci spaventose ricominciano a tormentarmi,a disperdersi nella mia mente in sibili oscuri come la pece.
Su,non fare la fifona,mi rimprovero. Ti sarai immaginata tutto. Non ostinarti a trovare un senso a qualcosa che neanche cel'ha.
Immaginata tutto?! Impossibile. Come farei ad immaginarmi cose così orribili?! Fino ad ora,non avevo idea che una voce potesse essere...pura cattiveria.
Okay,mi tremano le gambe. Ehi,non sono mai stata molto coraggiosa! E poi,insomma,è notte. Di notte fa tutto più paura.
Il silenzio da pacato e tranquillo diventa,con lo scorrere dei minuti,sempre più agghiacciante.
Sono ancora lì,pietrificata,quando all'improvviso un suono acuto squarcia quell'innaturale calma. Il mio cuore fa un balzo dalla paura.
Il telefono di casa,in corridoio. Sbuffo silenziosamente. Visto? Sono paranoica.
Dopo qualche istante,un rumore di trapunte scostate e passi affrettati contro il pavimento di legno.
-Pronto?- bofonchia una voce assonnata che riconosco come quella di mamma. Una brave pausa. -Cosa?!- sbotta,d'un tratto sconvolta. Segue una lunga attesa.
Trattengo il respiro,le coperte fino al naso. Cosa può essere successo?! -Arrivo subito.- taglia corto ad un certo punto; la sento riagganciare.
Si allontana. Il rumore dei cardini delle ante dell'armadio. Fruscii. Si sta vestendo.
Mi faccio coraggio e sollevo appena la testa dal cuscino. -Mamma,cosa c'è?-
La porta di camera mia si apre. E' papà,le ciocche di capelli rosa chiaro spettinate e un pigiama azzurro. Sorride piano.
-Dormi,piccolina,non preoccuparti. E' tutto a posto.-
-Dove sta andando la mamma?- ribatto aggrottando la fronte. Sgrana appena gli occhi blu lapislazzuli.
-C'è stato solo...un piccolo imprevisto. Niente di grave. E' tutto a posto.- ripete,come per convincersene. Sa essere molto più fifone di me,a volte.
-Niente di grave,tipo?- chiedo ancora. Vedo mamma uscire dalla sua stanza,con indosso una felpa e un paio di pantaloni infilati alla bell'e meglio. Fa capolino dalla porta,con un sorriso incerto. -Torna a dormire,Adelle.-
-Ma mi volete spiegare cos'è successo?!- esplodo,perdendo la pazienza.
-Niente per cui tu possa fare qualcosa,al momento.- Dopo questa esauriente risposta sparisce,inghiottita dal buio del corridoio. Papà entra in camera e si siede sul bordo del letto.
-Oh,grazie tante. Adesso sì che ho capito tutto.- borbotto irritata. Lui si limita a carezzarmi i capelli. -Non dire così. Tua madre è la persona migliore dell'universo. Se non ti dice niente è per non farti preoccupare.-
-Ma se non me lo dice mi preoccupo ancora di più!- protesto.
-Su,su. Fai ancora un po' di nanna,va bene? Domani devi andare a scuola.-
Mi arrendo sospirando. -E va bene. Ma non parlarmi come se avessi cinque anni,papà.-
Si stringe timidamente nelle spalle. -Per me resterai sempre la mia piccolina,come quando sei nata. Eri uno scricciolo,una cosina così...- indica con le mani una specie di gomitolo. -...e anche se non pesavi niente avevo tanta paura di farti cadere per terra,sembravi talmente piccina e fragile,e non sapevo come comportarmi con una neonata...-
-Ohh,questa storia l'abbiamo sentita almeno cento volte! Cambia repertorio,imbecille! Cos'è,hai l'Alzheimer? Ti dimentichi di quello che dici?!? Beh,stai sicuramente invecchiando!-
Questo è lo zio Ragnarok. Da bambina avevo paura di lui: è come un mostriciattolo nero. Ma a circa cinque anni ho scoperto che lo potevo vestire da bambola e fargli prendere il tè con le Barbie,dato che non riusciva a scappare in quanto parte di mio padre. Ah,bei tempi,quelli.
E' un po' brontolone,mangia come tutti gli abitanti di Death City messi insieme ed è sempre maleducato con tutti,ma infondo gli voglio bene. E sono certa che anche lui ne vuole a noi.
Crona gli lancia un'occhiataccia. -Chiudi il becco. Adesso andiamo in cucina ad aspettare Maka.-
-Aspettare Maka?! Aspettare Maka?!? Chissà a che ora torna,quella! Ho sonno! Voglio dormire!-
-Così ti lascio mangiare qualche biscotto.- aggiunge,con un sorriso furtivo.
Ragnarok tace improvvisamente.
-Buonanotte,piccolina.- Si china e mi bacia la fronte. Le sue labbra si soffermano qualche secondo in più sulla mia pelle calda. -Ricordati sempre che il tuo papà ti vuole tanto bene. Sei la cosa più importante che ho.- mormora,talmente piano che,a qualche millimetro di distanza da lui,faccio fatica a comprendere ciò che ha detto.
Cosa mai sarà accaduto,di così terribile?! Adesso ho paura sul serio.
Ma papà mi sorride ancora,gli occhi luminosi d'adorazione,quelli di chi ama qualcuno smisuratamente.
E capisco che sì. Con loro sarò sempre al sicuro. Non permetteranno a nessuno di farmi del male.
-Buonanotte,papà.- bisbiglio con un filo di voce. Esce in silenzio. La porta si chiude con uno schiocco.
Prendo sonno molte ore più tardi,cadendo in uno stato d'incoscienza,troppo stremata per resistere ancora.


-Marie! Cos'è successo?!?-
-Theodore...ha avuto un altro attacco.-




Note dell'Autrice: Ciaooo!!! Eccomi -molto in ritardo- a postare. Vorrei dedicare questo capitolo a Velma,che ha disegnato Addy e le è venuta benissimo =) Davvero,è molto simile ha come l'ho immaginata io!!!
Beh,non ho molto da aggiungere. Adoro Crona papà,è troppo tenero! Dovevo dedicargli un po' di spazio.
E Ragnarok vestito da bambola? Con l'abito rosa?! °.°
Okay,la pianto. Sono curiosa di sapere i vostri pareri =)
Lucy



  
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