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Autore: Zomi    09/12/2011    8 recensioni
Stessa ciurma di sempre. Stessi membri di sempre. Stessa navigatrice e stesso spadaccino di sempre. Stessi orgogliosi e attaccabrighe caratteri di sempre. Stessa situazione di sempre…
-Idiota-
-Scema-
-Cretino-
-Arpia-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROFUMO DI MANADRINO
 

 
 Stessa ciurma di sempre. Stessi membri di sempre. Stessa navigatrice e stesso spadaccino di sempre. Stessi orgogliosi e attaccabrighe caratteri di sempre. Stessa situazione di sempre…
-Idiota-
-Scema-
-Cretino-
-Arpia-
-Demente-
-Strega-
-Ominide-
-Ladra-
I due erano nella cambusa della Sunny a verificare le scorte di viveri. O meglio, Nami controllava i miseri avanzi di cibo che erano rimasti dopo il passaggio del capitano, maledendolo e lamentandosi del degrado mentale della ciurma; Zoro rimaneva invece inerme, semi addormentato, addossato ad una parete. Almeno fino a quando un potente pugno  e un sonoro “LAVORA BRADIPO VERDE, NON SEI QUI PER DORMIRE”, non lo avevano svegliato e richiamato al lavoro.
-Squattrinato-
-Aguzzina-
-Scemo-
-Ricattatrice-
-Buzzurro-
-Gambe storte-
-Muschio con le orecchie-
-Mocciosa-
-Sedano col ciuffo-
-Grassona-
-Asino col piercing-
-Orecchie a sventola-
Accadeva sempre più spesso che i due litigassero senza nemmeno un vero obiettivo. Semplicemente, quando uno dei due si accorgeva di aver trascorso 5 minuti di troppo senza rivolger parola all’altro, andava a cercarlo e iniziava a bisticciarci. Elementare!!!
Si, elementare se hai 6 anni… Stupido e infantile se ne hai 20 e non riesci a confessare alla persona con cui litighi ogni santo attimo, che la ami da morire e che venderesti l’anima al peggior demone al mondo pur di vederla felice. Tutta colpa del loro smisurato e perverso orgoglio di pirata.
-Ghiro-
-Schiavista-
-Fannullone-
-Salamandra arancione-
-Buon a nulla-
-Egoista-
-Pigrone-
-Sbruffona-
-Pallone gonfiato-
-Sciocca-
-Ignorante-
-Befana senza scopa-
-Analfabeta-
-Puzzi come un mandarino-
A quest’ultimo insulto, Nami guardò con un ciglio alzato il compagno: -I mandarini non puzzano…-
-Lo so, cosa credi…-
-I mandarini profumano…-
-Ti ho già detto che lo so… che sei diventata sorda?!?-
-Quindi… per te… io profumo come un mandarino…?-
Lo spadaccino fissò incredulo la rossa. Si, in effetti riteneva che lei avesse un dolce profumo di mandarino, ma dal semplice pensarlo al dichiararglielo ce ne doveva passare di acqua sotto i ponti di Water 7…
Deglutì e cercò di distogliere lo sguardo da quello dell’interlocutrice. Si massaggiò con forza l’occhio cieco e puntò lo sguardo sulle assi di legno del soffitto
Nami seguiva i gesti del verde, impazientendosi attimo dopo attimo. Non sopportava chi non rispondeva alle sue domande, ne tanto meno di essere ignorata, ancora meno se era lui ad ignorarla.
-Rispondi incivile di uno spadaccino…- ammonì avvicinandosi a lui.
Zoro arretrò di un passo, avvicinandosi sempre più alla porta della stanza. Le vie di ritirata andavano assottigliandosi.
-Allora? Ritieni che io profumi oppure che puzzi?-
Il samurai si guardava intorno in cerca di un qualsiasi aiuto.
-Rispondi…-
Zoro sentì il duro legno dell’uscio sbattere contro la propria vita e la sua unica speranza di salvezza scivolare via, con sottofondo lo sciacquone del water in cui era caduta. Tornò a guardare negl’occhi Nami e a leggerci dentro che ormai non aveva più vie di fuga.
-Ehm… Ok… Ok… Allora… Si, tu… per me… cioè i ma-mandarini per me… buoni i mandarini, quando sono maturi… i mandarini, quelli arancioni… come i tuoi capelli… NO!!!... intendevo dire che… un attimo… un attimo… Uhm… i mandarini profumano di mandarino… fin qui, logico… tu poi, cioè non sei un mandarino… no, hai più curv… intendevo dire… oh, mammina mia dammi la forza… 2 più 2 fa 4…ok, ok… tu e i mandarini… eh, eh, eh… Ok, basta…-.
Nami non c’aveva capito praticamente niente, se non meno, di quello che lo spadaccino aveva cercato di dirle e iniziava seriamente a pensare che avesse in atto un ictus nel suo debole cervellino. Si avvicinò ancora un po’ a lui, impensierita e allungò una mano per poterlo sfiorare, quando lui chiuse di scatto l’occhio e iniziò ad urlare, stringendo i pugni lungo i fianchi e stirando il collo verso l’alto, mettendo ben in evidenza, una vena rosso fuoco pulsante su un lato della gota.
-TU PROFUMI COME I MANDARINI E IO AMO L’ODORE CHE HANNO I MANADRINI. PAGHEREI ORO PUR DI POTERLO AVRE SEMPRE CON ME E DI POTERLO SEMPRE ASSAPORARE, FINGENDO DI AVERTI ACCANTO…-
Ci mancò poco che la navigatrice ci rimanesse secca per quella dichiarazione. Lo spadaccino era sempre fermo in quella posa da condannato a morte pronto per la fucilazione, con il fiato corto e una colorazione molto vicina al Rosso Kimono di Jimbei. Aspettava un poderoso pugno alla Nami per quello che aveva osato dire, ma la reazione della rossa fu ben diversa. Quella infatti non si era affatto offesa, come immaginava Zoro, anzi. Era arrossita, entusiasta per quelle semplici ma meravigliose parole. Si portò, imbarazzata, una ciocca di capelli dietro un orecchio, per poi abbracciare per il collo il suo amato. Lo strinse forte a se, accarezzandogli la zazzera arborea e sussurrandogli dolcemente all’orecchio:
-Non devi fingere di avermi sempre accanto… perché quando vorrai che io ti sia vicino basterà chiedere o semplicemente guardarmi affinché io capisca, e ti sia accanto. Sarebbe un immenso onore starti sempre assieme in ogni momento della giornata, credimi…-
A quelle parole, il samurai aveva riaperto gli occhi, spaesato dall’atteggiamento dolce e affettuoso della compagna. Ricambiò l’abbraccio e immerse il viso tra i crini ramati di lei, assaporando goloso la loro fragranza.
-Dio, quanto amo il tuo profumo…- farfugliò, stringendola ancora di più.
Nami ridacchiò. Girò appena il volto, quel tanto da poter mordicchiare il lobo con gli orecchini del giovane e soffiarci dentro.
-Anch’io amo il tuo profumo di alcol e metallo…-
-E a me? Mi ami almeno un pò?!?-
-Mah… non so, dipende… tu mi ami?-
-Di più… sei l’unica ragione per cui al mattino apro gli occhi…-
-Che dolce… - strusciò il naso Nami, contro la mandibola del verde -… ti amo anch’io…-
Zoro fece scivolare lentamente il viso verso quello della navigatrice, potendola quindi finalmente baciare come aveva sempre desiderato. Un bacio da prima casto e dolce, ma poi sempre più passionale e frenetico, in cui i due amanti donavano loro stessi per il piacere dell’altro. Con una lieve spinta lo spadaccino prese tra le sue braccia la compagna e si diresse, alquanto velocemente e senza mai allentare il loro bacio, verso la cabina di lei, curioso più che mai di scoprire se anche tutto il resto del suo corpo sapesse di mandarino. Scoperta che diede risultati molto appaganti e piacevoli per entrambi…

   
   
 
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