Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Sherezade    29/07/2006    4 recensioni
Come un incontro può sconvolgere una vita... Dedicata a tutti coloro che credono nell'amore eterno.
Genere: Malinconico, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ecco a voi una piccola one- shot altamente drammatica… L’ ho scritta un po’ di tempo fa, e ora ho deciso di sottoporla al

    Ecco a voi una piccola one- shot altamente drammatica…  L’ ho scritta un po’ di tempo fa, e ora ho deciso di sottoporla al vostro giudizio! Non ho altro da dirvi, leggete e commentate!

 

 

    E’ notte…. Una lunga e buia notte. La luna splende alta nel cielo, e il mio cuore piange…. Come accade ormai ogni giorno da un anno. Stanotte ho deciso di scrivere, per distrarre il dolore….

    E’ strano come la vita cambi velocemente. Un anno fa ero una giovane e promettente chirurga, vivevo al centro di Roma e sembrava che nulla potesse turbarmi…. La mia famiglia è ricca e influente,e fin dall’infanzia sono stata trattata come una principessa. Subito dopo la laurea iniziai a lavorare nella più rinomata clinica della città, acclamata da tutti come l’enfante prodige della chirurgia italiana.

      Avevo anche un fidanzato, Luca, uno stimatissimo architetto. Insomma, sembrava che il mondo fosse fatto per me, e che mi aspettasse solo gioia…. Fino a quel pomeriggio, in cui tutto cambiò. Lo ricordo come fosse oggi: era un assolato pomeriggio di fine estate, ed io, alla fine del mio turno di lavoro, avevo deciso di fare due passi.

     Mi incamminai verso il centro di Roma, e arrivai a Piazza di Spagna. Fin da bambina ho sempre amato quell’angolo di Roma, con la sua meravigliosa scalinata…. Mi sedetti su uno scalino, pronta a godermi un’ora di pace. Ad un tratto il mio sguardo fu attirato da un giovane artista di strada. Di solito liquidavo gente di quel tipo con un’alzata di spalle, a volte con un obolo, ma quel ragazzo aveva qualcosa di magnetico; rimasi estasiata a guardarlo cantare, i capelli lunghi e neri sciolti e danzanti al vento, il sorriso da infarto, la voce dolce e potente…. E soprattutto i suoi occhi.

    Non era solo il colore verde o la forma: in quegli occhi vedevo splendere una luce che parlava di vita, di amore, di allegria…. Una luce che non avevo mai visto negli occhi di nessuno. Il giovane cantante finì la sua canzone e ringraziò il pubblico, che lo gratificò con qualche offerta. Poi si alzò e si voltò. In quel momento i nostri occhi si incontrarono.

     Non dimenticherò mai quel momento: fu come essere attraversata da una scossa elettrica. Il ragazzo sorrise e venne a sedersi accanto a me. Io cercai di mantenere il mio autocontrollo, ma le mie guance erano di fuoco. Era insolito che io mi comportassi così: di solito ero glaciale e controllata anche in ospedale, anche se dovevo dare ad un paziente una brutta notizia o informare qualcuno che un suo congiunto era deceduto durante l’intervento.

     Per questo i miei colleghi mi avevano soprannominato “Regina di ghiaccio” ed una volta un giovane anestesista mi aveva detto: “Ma scusa, tu perché fai il medico?” “Perché si guadagna bene!” avevo esclamato seccata. “Lo immaginavo…” aveva commentato lui. “Perché, scusa, tu perché lo fai?” avevo risposto io, secca. “Mai sentito parlare di pietà,compassione, voglia di aiutare il prossimo?” “Stupidi ideali…” avevo tagliato corto, allontanandomi da quel ragazzo.

     Adesso, di fronte a quel sorriso ed a quegli occhi color smeraldo ero totalmente spiazzata.

    “Ciao” esordì il giovane cantante, sedendosi accanto a me “io mi chiamo Matteo, tu?”

     “Nicole…” mormorai, incapace di formulare un solo pensiero compiuto. “Nicole…Un bel nome per una bella ragazza!” rise lui. “Sai” continuò “ti avevo notata…. Hai due occhi stupendi! Ed anche il resto è notevole…”

    Ero abituata a sentirmi dire che avevo dei begli occhi (ho occhi azzurri e grandi, ornati da lunghe ciglia) ma quell’accenno al “resto” mi fece irritare, e così recuperai il mio sangue freddo.

      “Come…. Come ti permetti?” esplosi, così bruscamente che il giovane cantante si spaventò “Tu, straccione…. Stammi lontano!” continuai. Matteo mi guardò stralunato, poi fece per rispondere… Ma io mi alzai e me ne andai. Tornata a casa avevo già dimenticato l’episodio, o almeno mi illudevo di averlo fatto… In realtà, però, quegli occhi mi erano rimasti nell’ anima, e non sarebbero mai più andati via….

     Nei giorni seguenti continuai la mia vita, lavorai e mi vidi con Luca e con la mia famiglia. Apparentemente era tutto come sempre, ma c’erano dei momenti in cui tutto ciò mi appariva vuoto e senza senso, e ripensavo alla luce degli occhi di Matteo… Due settimane dopo quel famoso pomeriggio stavo uscendo dall’ospedale, quando udìì una voce… Quella voce! Mi voltai: Matteo era seduto accanto al parcheggio e cantava, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra. Appena mi vide smise di cantare, si alzò e si avvicinò a me.

     “L’altra volta temo di essere stato frainteso… Con “il resto” non intendevo il tuo corpo, ma ai tuoi capelli! Sembrano seta… E sono luminosissimi.”

    Sorrise, ed io andai di nuovo in tilt.

“Io…ecco, forse sono stata un po’ sgarbata. Ero stanca….” Mormorai.

      Incredibile: io che mi scusavo! La “Regina di ghiaccio” che ammetteva un suo errore! Era semplicemente inaudito. Matteo sorrise di nuovo, poi mi invitò a prendere un caffè. Io lo seguii, incapace di resistergli. Passammo un pomeriggio meraviglioso, Matteo mi raccontò della sua vita, ed io gli parlai di me…

       “Accidenti, e così non solo sei il chirurgo più giovane d’Italia, ma sei pure ricchissima… E bellissima. Ma un simile fiore non è ancora stato colto? Possibile?” mi disse, riaccompagnandomi a casa.

     “In effetti… Sono fidanzata” risposi. “Lo sapevo, la mia solita sfiga! Ma d’altronde con te non avrei avuto comunque speranza, vero?” disse lui, per una volta serio. Eravamo sotto casa mia.

      Il buonsenso suggeriva di salutarlo e andarmene, ma in quel momento io ero fuori da ogni buonsenso… Così mi avvicinai a lui e lo baciai. Non avrei mai creduto che un semplice bacio potesse scatenare in me simili emozioni. Matteo si scostò, poi mi prese il viso tra le mani. I suoi occhi erano vicinissimi… Ed ancora più belli e luminosi.

     “Nicole… Mia piccola Nicole” sospirò “ Quanto ti amo! Ma è impossibile, lo so. Tu sei una principessa, ed io un povero giullare… E le principesse non sposano i giullari!”

     “Ma se… Se la principessa se ne fregasse e volesse sposarselo, il suo giullare?” mormorai, stretta contro il suo petto.

     “Il re non lo permetterebbe… Ed anche il principe ereditario, temo!” rise piano lui.

     “A questo penseremo domani… Ora sali da me, ti prego! Stanotte non c’è il re, né il principe… Stanotte ci siamo solo noi” replicai, guardandolo negli occhi.

    Lui annuì in silenzio. Fu la nostra unica notte, la più bella della mia vita. Mai mi ero sentita così amata. Il mattino dopo avevo preso la mia decisione: avrei parlato con i miei, avrebbero dovuto capirmi! Ma non andò così…

      I miei non mi capirono, mi accusarono di voler gettare alle ortiche tutta la mia vita per un capriccio, infine mi richiamarono ai miei doveri. Io piansi e supplicai, ma invano: furono irremovibili. Quella sera mi incontrai con Matteo. Lui comprese la situazione, e mi propose di fuggire insieme…

    Io avrei voluto dirgli di sì, ma non ebbi il coraggio. Mille volte ho maledetto la mia vigliaccheria, ma ormai è tardi… Ho pagato molto cara la mia titubanza. Quella notte ero di turno in ospedale, e verso le quattro mi chiamarono, dicendo che era arrivato un ragazzo in gravi condizioni dopo un pestaggio.

     Io scesi giù al Pronto Soccorso. Il ragazzo era steso su una barella, si lamentava debolmente. Mi avvicinai… E mi sentìì svenire. Era Matteo!!!!! Il viso era ridotto ad una maschera di sangue, era pieno di lividi e lesioni… Ma era ancora bellissimo. Aprì leggermente gli occhi, sentendo la mia voce, e mi sorrise.

     A fatica pronunciò poche parole: “Niente paura, principessa…” Poi svenne. Avrei voluto gettarmi su di lui e piangere, ma mi resi conto che solo io potevo salvarlo… Lottai tutta la notte per salvarlo, ma inutilmente: Matteo morì tra le mie braccia.

     Prima di andarsene riuscì a dirmi solo “Ti amo” e a sorridermi l’ultima volta… Quel sorriso non lo dimenticherò mai. Nei giorni successivi alla sua morte feci delle indagini, e riuscìì a capire cos’era successo: quella sera, dopo che ero andata via di casa, mio padre aveva chiamato Luca, il quale mi aveva seguito. Aveva visto me e Matteo insieme, e aveva deciso di rivolgersi ad un delinquente senza scrupoli perché ci separasse…

     Al processo Luca giurò e spergiurò che non aveva mai voluto uccidere Matteo, che era stata una fatalità… Ma non servì a nulla. Fu condannato come mandante del suo omicidio. Dopo la sua condanna io vendetti la mia casa di Roma e partìì per l’Africa insieme a Sebastiano, il giovane anestesista idealista.

     Ora vivo in Kenia, in una missione alle falde del Kilimangiaro. Ora non sono più la “Regia di ghiaccio”… I miei piccoli pazienti e padre Samuele, il responsabile della missione, mi chiamano “Fatina”, perché da queste parti le donne bionde e con gli occhi chiari sono merce rarissima. Ora faccio il medico per salvare la vita delle persone, non perché mi pagano… Qui la gente è povera, al massimo possono darmi un “grazie” e qualcosa da mangiare…

     Ma io sono felice. Solo il mio cuore piange ancora, soprattutto quando vedo notti come questa e ripenso a Matteo… Ai suoi occhi, al suo sorriso, alla sua voglia di vivere, tutto spento per l’egoismo di un uomo che, ora lo so, non mi ha mai amata. Ripenso sempre al quella notte…

     Quando lo portarono in ospedale e lui, mentre moriva, mi sussurrò : “Niente paura…” Ogni giorno vivo la mia vita e la sera sono serena, perché so che è passato un altro giorno, e si avvicina il momento in cui ci rivedremo… Perché io lo so, lui no è andato via. Lui è qui, è negli occhi dei “mie” bambini, è nell’aria, nei profumi e un giorno, quando sarò pronta, lui verrà e mi porterà via con se, e saremo insieme per l’eternità.

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Sherezade