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Autore: SummerBreeze    10/12/2011    5 recensioni
Tratto dalla storia: «P come perfezione, puntualità, precisione, professionalità! P come Peyton, un cognome, una garanzia!» [..] Una mano alzata compare all'orizzonte dal fondo dell'aula ma non riesco a distinguerla per via della moltitudine di corpi ammassati – neanche fosse un lazzaretto – dei miei compagni, che credo stiano dormendo... O facendo un'orgia, non saprei; non ci sarebbe da stupirsi in ogni caso. «Hai dimenticato p****na, Novice»
E fu così che il mio castello di sogni e speranze crollò come il muro di Berlino nell'89.
L'artefice? Ma Logan Shepherd, naturalmente. Lui è quello che potrei definire come la mia nemesi, l'anello di congiunzione tra l'uomo e lo stronzo – nel vero senso della parola –, il capello sulla tua pietanza preferita, la pioggia nel giorno del tuo matrimonio, un giro gratis quando hai già pagato, un buon consiglio che non hai seguito e... No, cavolo. Quella è Alanis Morrisette!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Les liaisons dangereuses




CAPITOLO V: Last friday night




Il primo svegliarsi dopo una sciagura, e in un impiccio, è un momento molto amaro
.
- Alessandro Manzoni


Ed eccoci qui, nell'aula Magna dell'Eaton College in una calda mattinata di giugno.
Finalmente il momento tanto atteso da tutti i Senior è arrivato: il giorno della consegna dei diplomi. L'incubo del liceo è giunto al termine, pensavo che questo giorno non sarebbe arrivato più! E invece eccoci qui, tutti insieme per un'ultima volta, seduti su delle scomodissime sedie di plastica con indosso toghe dal colore azzurrino e rosso – i colori dell'Istituto Eaton, come da tradizione. Accoppiata oscena! – e cappelli che non aspettano altro che essere lanciati per aria, intenti, o quasi, ad ascoltare il lunghissimo discorso che il preside Finch ha deciso di propinarci per introdurre quello di commiato, pronunciato dallo studente più meritevole dell'anno corrente, ovvero me.
«Ed è con sommo piacere e onore che lascio la parola a Miss Danielle Peyton, la studentessa migliore che l'Eaton abbia mai avuto il privilegio di avere, nonché futura alunna della Brown University!» esclama Finch, tronfio di orgoglio, tra gli applausi e gli urletti di gioia dei miei compagni.
Mi sento più adrenalinica che mai, è un'emozione fortissima e indescrivibile.
Tutti i problemi, l'ansia, le paure, i complotti, le ripicche sono solo un ricordo ormai lontano; visto da questa prospettiva, l'Eaton non fa così schifo.
«Io vi ringrazio, davvero. La cerimonia che siamo qui a condividere segna il primo dei tanti traguardi formativi che raggiungeremo. Non si tratta solo di un traguardo, ma di un nuovo inizio, l'inizio di una nuova fase della nostra vita, sia professionale che umana...»
Inaspettatamente, Charlie irrompe sul palco vestito da Gunther1, delle luci soffuse si focalizzano sulla sua figura luccicante e una canzone si diffonde dagli altoparlanti.

Oh, you touch my tralala2
Mmm... My ding ding dong
La la la la la la la
La la la la la la ♪

Questo non è possibile. Non sta succedendo davvero. Io...
«AAAAAAAAAAH!» comincio ad urlare a squarciagola.
Ma vengo azzittita da una manata sulla bocca.
«Elle» bofonchia Kristin, mezza addormentata. «Che Zeus ti fulmini!»
Ed in quel momento realizzo di essere distesa sul mio letto, con un'emicrania niente male e Kristin che mi sta letteralmente addosso con ancora i vestiti di ieri sera, più in coma che altro.
Non mi stavo diplomando. Era solo un sogno! O meglio, un incubo.

Oh, you touch my tralala
Mmm... My ding ding dong
La la la la la la la
La la la la la la ♪

Di nuovo quell'orrenda canzone!
Dannato Gunther! Mi alzo dal letto con la leggiadria di un ippopotamo con i postumi della sbornia e vado alla ricerca del qualcosa da cui proviene quell'orrenda canzoncina che è la fonte dei miei guai.
«Per l'anima di Coco Chanel, dì a Gunther di starsi zitto!» bofonchia la mia migliore amica con la voce ancora impastata che trasuda esasperazione. «Non riesco a contare le pecore.»
Evidentemente è ancora ubriaca.
Dopo minuti che sembrano interminabili, le mie ricerche hanno finalmente termine e trovo l'I Phone di Charlie sotto una catasta di vestiti. Che diavolo ci fa il suo cellulare nella mia stanza? Ho un vuoto di memoria da ieri sera.
Il display segnala un sms.


Savannah Marin:
Tesoro, ho troppa voglia di te. Quanto ci vuole per prendere una dannata bomboletta di panna spray? Non vorrei che il tuo soufflé si afflosciasse.


Savannah?! Ma è un nome femminile, non può essere!
Neanche il tempo, che arriva un altro sms.

Chico Caliente:
Mi hanno riferito che ieri sera al Qube ti sei sollazzato parecchio in compagnia di una focosa donzella rossa di capelli! Hai tradito la mia fiducia, il mio cuore è ferito e niente potrà lenire questo dolore! Tra noi è finita.

Chico Caliente? Okay, o sto sognando ancora oppure ho le idee molto confuse.
Sarà meglio riportare questo aggeggio infernale a Charlie prima che Kristin si svegli di nuovo e lui vada in crisi d'astinenza da cellulare, non sa vivere senza quel maledetto aggeggio. Tanto ormai sono sveglia.
Dopo essermi data una sistemata alla meno peggio – la parte peggiore è stata vedere il mio riflesso allo specchio dopo la notte brava, che detto tra noi, ricordo molto poco – ed aver indossato dei vestiti più comodi, ma soprattutto un paio di occhiali da sole, mi dirigo verso la stanza di Charlie.
Busso un paio di volte, ma senza nessun risultato.
«Tu guarda!» esclama con sarcasmo una voce che conosco fin troppo bene. «Sei viva allora!»
«Perché non dovrei?»
Quasi ho paura di sentire la risposta.
Edward si avvicina a me e mi osserva con aria grave. «Mi hai chiamato alle 4 del mattino dicendomi che qualcuno aveva toccato il tuo tralala3 e che dovevi lasciarmi perché tu e Kristin dovevate andare a fare la piastra ai ricci.»
E' anche peggio di quel che pensassi. «Oh mio Dio, Ed, io non so cosa dire...»
«Dannati compleanni dei cugini! Se avessi saputo che da ubriaca sei così spassosa, avrei mandato tutti a quel paese!»
«Sono un disastro!»
E chissà che altro c'è da sapere! Mi vengono i brividi solo al pensiero. Busso un'altra volta alla porta di Charlie, solo che molto più energicamente del solito: ho bisogno di sapere se c'è dell'altro, i miei ricordi sono troppo confusi e vaghi.
«Sei splendida, invece.» ribatte Edward, sorridendomi dolcemente. Ecco, lui vede del buono in tutto!
«Smettila di vedere del buono in tutto, non c'è niente di splendido. Dio, chissà che altro avrò combinato!»
«Non devo del buono in tutto, vedo del buono in te. E poi, qualsiasi cosa sia, non credo sia nulla di così irreparabile.»
Sorrido a quella risposta così carina, lui riesce sempre a farmi sorridere.
E lo travolgo in uno di quelli che Lawrence chiamerebbe “abbracci da orso”, ovvero quelli stritolatori ma al contempo affettuosi.
«Che patetica scenetta» commenta qualcuno da lontano, pieno di sarcasmo.
Ecco, mancava solo lui a rendere la mattinata ancora più drammatica! Stupidi Logan e la sua capacità di ritrovarsi nei posti sbagliati nei momenti sbagliatissimi.
«Buongiorno anche a te, farfallina» ribatto sprezzante, rendendogli pan per focaccia.
«Farfallina? Io? Eppure non ero io quello che ieri sera al Qube ha rimorchiato un armadio! A proposito, bacia bene?»
Armadio? Bacio? Oh mio Dio. Jake!
Le mie guance si tingono di un rosso acceso seduta stante e sento che la presa di Edward intorno alla mia vita allentarsi di botto.
«Tu hai fatto cosa?» domanda il mio amico, sconcertato, sotto lo compiaciuto di Logan.
«Ops. Ho detto qualcosa che non avrei dovuto spifferare?»
Mi giro verso Logan, rivolgendogli lo sguardo più truce del mio repertorio. Questa me la paga cara! «I dettagli della mia vita sentimentale non ti rigurdano!»
«Mi riguardano eccome! Sai com'è, se questo tuo vizietto continua dovrò prendere le dovute precauzioni con te... Non vorrei mi immischiassi qualche malattia venerea. O la mononucleosi!»
In questo momento vorrei solo sprofondare. Se gli sguardi potessero uccidere, a quest'ora io e Logan saremmo già morti: gli occhi di Edward, che si sono colorati di un verde scuro e intenso, passano dalla mia figura a quello dello stronzo con un'aria sprezzante che non appartiene proprio al mio migliore amico.
«Voi due andate a letto insieme» deduce lui, con tonalità neutra, a dispetto del suo sguardo che è tutto un programma; sta cercando di mantenere la calma.
«NO!» ribatto io a bruciapelo.
«Non ancora.» mi corregge Logan. «La signorina vuole fare le cose da perfetta politica e aspetta il risultato delle elezioni. Ha imparato molto da Bill Clinton.4»
«IO TI AMMAZZO!» sbotto furente, scaraventandomi contro Logan, ma Edward mi blocca per il braccio appena in tempo.
«Perché te la prendi tanto con lui? Non è forse la verità?»
Il tono accusatore del mio migliore amico è più tagliente di una lama. E fa anche molto male. «Edward, mi dispiace, io...»
«Si può sapere che cos'è questo baccano? Non ho chiesto una singola per sentire delle urla da fuori! State disturbando il mio sonnellino di bellezza!» esclama Charlie, aprendo la porta di scatto.
Osservo esterrefatta la sua figura, che nonostante la nottataccia e il fatto che si sia appena svegliato, continua ad essere splendida. Come cavolo ci riesce?
«Oh» sospira estasiato, osservando i due ragazzi davanti a lui. «Ciao Cherubino! Ciao Stallone! Che belle visioni mattutine!»
Logan emette un verso schifato e Edward trattiene a stento una risata.
«Scusaci tanto, Charlie» è il mio – credo – migliore amico a parlare. Sempre il solito diplomatico della situazione... Tranne che con me. «Non volevamo disturbarti! Stavo giusto per andarmene, tanto qui ho finito.»
«Nessun disturbo, caro.» ammicca lui «Resta pure quanto vuoi. Anzi, se ti interessano i menàge a trois, sappi che sei il benvenuto. Savannah è una bomba!»
«Savannah?» gli fa eco Logan, incredulo. «Ma tu sei gay!»
«Bisex, stellina. Bisex! Mi piace il biscotto così come la patata. Due gusti is meglio che one, non so se mi spiego!» spiega Charlie, apprensivo.
In questo momento lo stupore è tale che credo che le nostre mascelle siano collassate. Davvero esistono donne che andrebbero a letto con Charlie? E' più gay della brillantina di George Michael! «Che orrore.»
«Dimmi come mi vuoi, ed io ti accontento!»
L'espressione di Logan è talmente schifata che non posso fare a meno di scoppiare a ridere di gusto. Dovreste vederlo! «Troppe emozioni in una sola mattinata. Credo sia meglio che io vada.»
Edward fa per andarsene, ma lo trattengo per il braccio. «Possiamo parlare?»
«Di cosa? Di come mi hai tenuto nascosto tutto quanto? O del fatto che ogni volta che ti dico di buttare alle ortiche questa maschera della perfettina mi aggredisci, perché “significherebbe tornare alle cattive abitudini” e in ogni caso non c'è nessuna maschera! Tu sei così! Sai, dopo oggi direi che la Danielle francese non è poi così lontana da te.»
Le sue parole hanno l'impatto di un ceffone e per poco gli occhi non mi si riempono di lacrime. Perché è proprio lui a dirmi queste cose? Strattona il suo braccio per liberarsi dalla mia presa e se ne va.
Non mi sentivo così umiliata da troppo tempo.
«Danielle francese? Mi sono perso qualcosa?»
Lancio verso Logan l'ennesimo sguardo truce. «Sai già abbastanza! E' tutta colpa tua e della tua boccaccia!»
«Non è colpa mia se il tuo amico è geloso marcio di te che fai la farfalla in giro!»
Quando è troppo, è troppo. Senza neanche rendermene conto davvero, la mia mano parte in automatico in direzione del viso di Logan, stampandogli un ceffone che credo dimenticherà difficilmente.
«Io ti odio.» sibilo a denti stretti, prima di voltare le spalle a tutti e andarmene.


***


E' incredibile quanto la mia vita sia costellata da idioti che non hanno la minima idea di cosa sia il tempismo. Poco dopo essere rientrata in camera, l'inserviente ha bussato alla mia porta dicendomi che sarei dovuta recarmi all'ufficio del preside Finch con estrema urgenza, per via di un compito molto importante da assegnarmi.
Non ho avuto neanche il tempo di rendermi un tantino più presentabile, e morirò sicuramente di vergogna nel presentarmi al cospetto del preside senza un filo di trucco, capelli acconciati con uno chignon, maglione extra-large, leggings e UGG boots.
Non sono una che tiene particolarmente alla moda, ma ci tengo ad avere un aspetto quantomeno decoroso; senza contare che sono sconvolta per quello che è successo neanche un'ora fa e sono reduce da una nottataccia terribile! Se fino a ieri sera ero carina ed elegante come Audrey Hepburn, adesso somiglio più a Courtney Love.5
Nell'ufficio antistante a quello di Finch non c'è neanche Gladys ad attendermi, strano: lei ha sempre il culo incollato sulla sua sedia.
«Miss Peyton!» esclama il preside, cogliendomi di sorpresa. «Per fortuna è arrivata!»
E mi fa cenno di entrare nel suo ufficio.
«Di solito non lascio che i miei alunni svolgano compiti così onerosi, ma in questo caso è una vera e propria urgenza.» spiega il nanetto, assumendo un'aria grave. Come no, affida sempre a me il lavoro sporco! «Dopo che il professor Milton ci ha lasciato, per via delle insistenti molestie che subiva da parte di un alunno dell'altra sponda, la cui identità rimane un mistero...»
Come se non lo sapessero tutti che Charlie ci provava apertamente col professore e che Finch abbia lasciato correre tutto quanto per via della generosa donazione fatta alla scuola da parte del signor Brown. Come credete che quella checca isterica abbia ottenuto una camera singola?
«Il consiglio scolastico ha "liberamente" costretto me e il corpo insegnanti a partecipare a un seminario sull'etica del rapporto “alunno-insegnante”, quindi dovremmo allontanarci per l'intero pomeriggio.»
«Vuole che io faccia da supervisore alla scuola?»
Lo Hobbit scuote il capo pelato in modo negativo. «Abbiamo trovato un supplente e credo che sarà qui a momenti, Gladys è andato a prenderlo nel suo albergo. Mr. Bloom si è trasferito qui appositamente da New York e alloggerà nei nostri appartamenti in attesa di una sistemazione più consona. E' successo tutto così all'improvviso!»
Osservo Finch, un po' spaesata. «Non come tutto questo possa avere a che fare con me, signore.»
«Arrivo al punto. Visto che Carlos Brown si è dimostrato così entusiasta di averla come cicerona, volevo che facesse lo stesso con il professor Bloom. Mostrargli gli edifici della scuola e chiarirgli i dubbi! Ovviamente non sarà da sola, stavolta ho pensato bene di convocare un altro alunno.»
Almeno non condividerò l'infausto compito di mostrare la scuola a un vecchiaccio tutta da sola. «Che sarebbe?»
«Edward Mc Cartney. Ho notato che voi siete legatissimi, quindi non credo gli dispiacerà! E poi può essere un ottimo modo per instaurare un rapporto con il vostro insegnante senza che predomini classico timore reverenziale.»
Zeus, se ci sei, fulminami! Come posso affrontare lo sguardo accusatorio di Edward e fingere con l'insegnante che sia tutto a posto? Stupido Finch, lo odio!
Potrebbe andare peggio di così?
«Preside Finch, Mr. Bloom è arrivato!» la voce gracchiante di Gladys si diffonde tramite l'altoparlante. «E anche il signorino Mc Cartney!»
«Oh, che tempismo perfetto!» esclama il nano, dirigendosi verso la porta per aprirla.
E nel momento in cui i due entrano dalla porta, il mio peggiore incubo diventa realtà.
Pensavo che il dover stare a stretto contatto con Edward per tutto il pomeriggio senza far trapelare nulla al professore fosse la cosa peggiore che mi sarebbe potuta capitare oggi, eppure mi sbagliavo: il dover stare a stretto contatto con Edward per tutto il pomeriggio senza far trapelare nulla al supplente, che non è altro il tizio con cui ho pomiciato ieri notte per vendetta, è decisamente peggio.


***

1, 2Tra La La è una canzone decisamente orribile - una di quelle che una volta ascoltate ti rimane in testa senza minima possibilità di uscita - di Gunther, appunto. Vi "consiglio" di cercarla su YouTube se ancora non la conoscete... Non ve ne pentirete ahahah! Ah, Gunther è anche il tassista pazzo del video "By the way" dei Red Hot Chili Peppers!
3: Danielle nel suo delirio di ubriachezza stava citando un verso della canzone.
4: Si riferisce alla relazione che l'ex presidente Bill Clinton ebbe con la sua stagista Monica Lewinsky, che fece scoppiare uno scandalo negli USA intorno al 1998.
5: Courtney Love è la vedova di Kurt Cobain, famosa anche per il suo aspetto orrendo, specie alla fine di un party (in realtà anche all'inizio). Capita spesso e volentieri che venga presa in giro per questo.
6: Ennesimo titolo di un capitolo che porta il titolo di una canzone, ovvero Last Friday Night di Katy Perry! Se leggete la traduzione, capirete che è molto attinente al testo del capitolo :P




Writer's corner
.
Il fatto di aver aggiornato - di nuovo - sorprende anche me, ma è un periodo in cui mi sento particolarmente creativa, tant'è che ho scritto addirittura ben 2 capitoli ed ho ancora qualche ideuzza che mi frulla per la testa, ma sarò costretta a rimandare: a partire da questo fine settimana trovare un minimo di tempo libero sarà un'impresa impossibile, avrò talmente tanti di quegli impegni e dovrò studiare talmente tanto - esame imminente - che credo non riuscirò più ad aggiornare per minimo 10 giorni. E voglio essere ottimista :(
Ho trovato uno sprazzo di tempo libero adesso e quindi beccatevi l'aggiornamento! :D
Jake non è nient'altro che il professor Bloom della versione precedente di LLD, con cui tra l'altro Danielle aveva avuto una relazione! Ve l'avevo detto io che c'era un segnale dal quale si poteva intuire uno spoiler - Danielle lo chiama pure per nome nel capitolo IV della vecchia, se non sbaglio -... Ero quasi sicura che non l'avreste intuito e mi sa che c'ho preso.
Questo capitolo è praticamente di transizione, per introdurre ciò che accadrà nella vita di quella sfiga... Ehm, di Danielle :P che poverina, dovrà affrontarne parecchie! A voi l'ardua sentenza u.u
A lot of love, la vostra pluri impegnata, esaurita e assonnatissima
Sara.
  
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