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Autore: Rei Murai    10/12/2011    0 recensioni
Gente che cammina frenetica per le strade, invadono i negozi in cerca degli ultimi regali di natale.
Tra poco sarà il mio compleanno, te lo ricordi Kiba?
Sembra passata un’eternità da quando ci siamo conosciuti ed invece…
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Ti vengo a trovare in questo ultimo scroscio d’estate.

Ormai le vacanze estive di questo primo anno delle superiori volgono al termine così…senza un motivo preciso, ho provato a buttare giù questa lettera ma non so se avrò mai il coraggio di consegnartela…

 

Un vialetto che percorro avvolta nel mio respiro

condensatosi a contatto con l’aria invernale.

Terzo anno di scuola media:

aule fredde, stanze calde,esami di ammissione alle superiori, quindici anni….

 

- Quindi alla fine anche l’Inuzuka tenta gli esami d’ammissione per entrare nel nostro stesso istituto? –

 

Neve

Lenta ed inesorabile scende a coprire la città, le strade grige inbiancate da sprizzi di coltre candida che cancella le impronte del nostro passaggio

 

- Così pare… -

 

Gente che cammina frenetica per le strade, invadono i negozi in cerca degli ultimi regali di natale.

Tra poco sarà il mio compleanno, te lo ricordi Kiba?

Sembra passata un’eternità da quando ci siamo conosciuti ed invece…

 

- Tu sei sempre stata con Kibakun fin dall’asilo, non è così? Se continuate in questo modo finirete per passare assieme il resto della vostra vita! –

 

L’immagine di te all’asilo, le guance gonfie, i pugnetti chiusi … un moto di rossore imporpora le mie guance.

Tendo sempre a svenire quando quando provo dell’emozioni forti e la mia migliore amica lo sa.

Sakura scoppia a ridere, guarda Ino entrare in un negozio e la segue lasciandomi da sola con i miei pensieri.

Ancora due giorni al mio compleanno e tu non mi hai ancora chiesto di passarlo con te.

 

Sai, in questi anni…

Un pochino mi hai trasmesso il tuo modo di pensare.

Chissà, forse da quel giorno di un anno fa ..

probabilmente ho cominciato ad osservarti davvero proprio quel giorno …

 

Trent’un dicembre.

Studenti delle scuole medie con bevande calde nell’aria fredda.

Da lontano si scorge la luce intermittente di un semaforo, insieme camminavamo sulla via del tempio.

Si tratta di un fatto importante accaduto solo qualche mese fa.

 

- E pensare che doveva essere qui alle undici… -

 

Guanti caldi, sciarpa.

La neve continua a cadere attorno a me, tengo il capo chino.

Nuvolette di fiato si condensano attorno, la gente cammina senza fretta salendo le scale del tempio.

L’ultimo giorno dell’anno.

Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo ritrovati tutti assieme qui anche quest’anno.

 

- Noi cominciamo ad andare. Tu che fai? –

- Lo…aspetto –

 

Gli altri si allontanano, l’orologio segnale undici e trenta.

Una bambina piange poco distante dopo aver fatto cadere la propria pannocchia tra la neve candida.

Altri ricordi affollano la mia mente: il periodo delle elementari, le prese in giro da parte dei compagni …

- Che fai? Frigni solo perché ti è caduto l’ultimo pezzo di torta? Tieni, mangia! –

Modo di fare burbero, guancie arrossate.

Sei sempre stato un tipo spiccio, privo di tatto e poco vezzo alle carinerie.

Me l’hai confermato il giorno in cui ci siamo baciati per la prima volta.

Le tue labbra sapevano di salato e nicotina.

Un misto tra l’acqua di mare e la sigaretta che avevi appena fumato, le tue labbra arrossate premute contro le mie, i palmi delle mani fredde, poggiate sui miei fianchi.

Come sia riuscita a non svenire quella volta ancora non me lo spiego.

Qualcosa di caldo si poggia contro la mia guancia, occhi castani che mi scrutano da sotto la frangia tenuta bassa dal cappello di lana.

 

- Bevi. È sakè caldo –

 

Arrossisco e prendo il bicchierino di plastica.

La tua mano stringe la mia mentre il tuo viso, arrossato dal freddo e dall’imbarazzo, guarda da tutt’altra parte.

Saliamo le scale lentamente, il tuo ritardo completamente dimenticato.

 

Fuochi d’artificio contro un cielo bianco, la mia testa contro la tua spalla, nella mano il mio regalo di compleanno consegnato con sei giorni di ritardo.

 

Tra poco entreremo alle superiori, tutti questi saranno solo bei ricordi.

Non dimenticarle.

Sia le cose felici che quelle dolorose e tristi, non dimenticarle Kiba.

Così…potremmo fare solo ciò che ci rende felici. Quello che ci diverte di più.

 

Hinata.

 

 

Cazzatina scritta qualche giorno fa sul posto di lavoro in un momento in cui non c’erano molte chiamate.

Che dire? Era tanto che non scrivevo qualcosa su Naruto, ed in particolare su Hinata ho scritto così poco che sono sicura che l’IC non ci sia per nulla però non mi dispiace troppo com’è uscita.

Piccolo regalino per la mia Hinachan v.v’

Ti voglio bene bimba.

 

   
 
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