-
Ti mostro io la via del ritorno, in
cambio verrai anche domani a
giocare con
qui con me… -
Camminando
lungo una stradina,
attraversai un vecchio tunnel.
Mi
ero perso e mi ritrovai in un
parco.
Era
l’estate dei miei dieci anni, lì,
incontrai uno strano ragazzo.
-
Dai facciamo una prova di coraggio Saichan! Ci divertiamo! –
-
Nh, tanto tra tutti il più fifone sei tu, Inuzuka –
-
Che cazzate dici, stupido Uzumaki! Chi attraversa il tunnel per primo e
torna
indietro vince! –
Una
strada di campagna, l’odore dei campi di grano, il vociare
allegro dei miei
compagni di scuola.
Come
mi sia lasciato trascinare da questi due ancora non lo so.
Ci
siamo persi durante un’escursione qualche anno prima e, da
allora, questo
vecchio tunnel viene spesso usato dalla nostra scuola per le prove di
coraggio,
ma di certo non pensavo mi avrebbero portato proprio qui…
Una
luce che ferisce gli occhi, il
tepore del sole, una figura in controluce seduta su
un’altalena.
-
Ciao, che ci fai qui da solo? –
Un’unica
volta giocammo ad
incrociare le nostre ombre.
Mi
ero dimenticato la scommessa
fatta con i miei compagni, la
sera era
calata velocemente, non ricordavo la strada per tornare a
casa…
-
Io sono sempre solo. –
Voce
fredda, capelli rossi, occhi color acquamarina.
Il
capo chino, un viso inespressivo nascosto dalla lunga
frangia…
Non
chiesi nemmeno il nome a quel bambino.
Era
sempre lì da solo, non aveva amici, era scappato
perché la sua famiglia non gli
voleva bene.
-
Ti sei perso? Non ricordi come tornare
indietro? –
Ci
demmo appuntamento al giorno
seguente, scambiandoci una promessa…
-
Ti
mostro io la via del ritorno, in cambio verrai anche domani a giocare
con me, è
una promessa? –
Ma
io…
-
Te lo prometto! –
…
Non mantenni quel patto.
Scuole
medie, primo anno, l’inizio dell’estate.
I
giorni si susseguivano senza che accadesse nulla di particolare, uno
dopo
l’altro, sempre uguali.
La
pittura era diventata la mia passione, le amicizie sempre
più rade, io … mi
divertivo a quel modo.
Una
sera di luglio, un cielo nero e senza stelle.
Non
ricordo cosa mi avesse spinto verso il tunnel ma l’avevo
attraversato senza il
timore della “giovinezza”.
Mi
ero fermato in quel parco, seduto ai piedi di un grande albero e avevo
cominciato
a dipingere il ritratto di quel bambino.
Il
silenzio innaturale, l’odore della notte, il suono del
cellulare…
Un
attimo d’incertezza prima di rispondere.
-
Bzz… sa … bzz
…i … non … dimenti … bzz
…
re … la … promessa … bzz –
-
Ti mostro io la via del ritorno,
in cambio, verrai anche domani a giocare con me –
-
Te lo prometto! –
-
Grazie, Sai. Non dimenticarti …
della promessa –
Il
rumore del vento, il profumo della notte …
l’altalena cigola, un cane abbaia in
lontananza.
Quando
ero piccolo incontrai uno
strano ragazzo: i suoi capelli erano rosso sangue, i suoi occhi color
acqua
marina.
Tu
… sei sempre rimasto qui
tutto solo, aspettavi qualcuno?
Mi
dispiace io … non ho mantenuto
la promessa.
Chissà
se ti incontrerò ancora … in
tal caso vorrei portarti lontano.
I
giorni per me si susseguono tutti
uguali, senza che accada nulla di particolare però
…
Sono
comunque importanti e ci sono
un sacco di cose, se potessimo rincontrarci, che vorrei insegnarti.