Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: albalau    10/12/2011    1 recensioni
Ho provato ad immaginare una storia con i nostri beniamini trasportati un'altra epoca. Ho un po stravolto tutto, ma come sempre Maya e Masumi dovranno combattere contro tutto e tutti per il loro amore. Ci riusciranno?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo  33

 

 

La luna rischiarava, come il suo solito, la superficie dell’acqua. Quel fiume, tanto grande quanto vitale, in quel momento segnava l’inizio della loro rinascita. Rinascita che avrebbe portato solo prosperità e felicità.

Ayumi, affiancata dall’amica e dai tre uomini, si avvicinò a colei che doveva essere il comandante dell’esercito. Si inginocchiò.

-Mi fa piacere rivederti.- il sorriso che comparve sul suo viso era benevolo.

-Fa piacere anche a me rivedervi, Utako, mia signora.-

La donna la guardò con occhi amorevoli. Quando la fanciulla, ancora giovanissima, era entrata a far parte delle sue guerriere, subito l’aveva presa sotto la sua ala. E aveva fatto bene. Col tempo, si era rivelata la migliore delle sue guerriere, ma il suo animo così sensibile, l’aveva, non poco, impensierita. Non sapeva quanto avrebbe retto alle atrocità che vedeva. Infatti non si era sbagliata. La ragazza, benché forte e determinata, era crollata. Le voleva un gran bene, la considerava la figlia che non aveva mai avuto, per quel motivo, per quel sentimento di affetto quasi paragonabile all’amore materno, non se la era sentita di opporsi alla decisione che aveva preso. Dopo la sua fuga, aveva smosso mari e monti per ritrovarla, fino a che non giunse a quel tempio. Il tempio di Iside.

Quando i suoi occhi si erano nuovamente specchiati in quelli azzurri di lei e vi aveva letto serenità, aveva compreso il motivo delle sue azioni. Voleva la pace e l’aveva trovata. Si era confidata la con grande Aya, confidandole i suoi timori per la prediletta. Aya l’aveva rassicurata, dicendole che in quel luogo Ayumi aveva finalmente trovato la pace. Ma non poté evitare di fare quella richiesta. Il tempio non era mai stato preso di mira dai banditi, che lo consideravano, come giusto che fosse, sacro. Ma l’aggressione da lei subita, aveva fatto temere per la vita delle altre sacerdotesse, non era detto che la legge varata con l’aiuto del Faraone fosse sufficiente. Utako aveva ascoltato in silenzio la sua esposizione e alla fine accettò. Nessuna delle seguaci di Iside doveva correre pericoli e lei le avrebbe protette.

Appena ricevette la lettera di Kuronuma, nella quale spiegava la situazione, aveva radunato le sue guerriere ed era partita alla volta della foce del Nilo. Li avrebbe nuovamente incontrato Ayumi e scoperto se la sua scelta era stata realmente quella più giusta.

Ora, osservando attentamente la ragazza, dovette ammettere che era così. Era maturata e non solo come combattente. I suoi occhi esprimevano una convinzione e determinazione che prima non possedeva. Nessuno sarebbe stato in grado di fermarla.

-Spiegami per bene che cosa è accaduto e a che cosa dobbiamo prepararci.- le ordinò.

Ayumi la condusse verso il gruppetto alle sue spalle e le presentò i principali componenti.

-Lei è la mia amica Rei, il capitano delle guardie reali Hijiri, Satomi…- non si soffermò troppo su di lui.- E infine il principe Masumi.-

Utako scrutò l’ultimo uomo con interesse, non ci capiva molto. Perché il principe designato a diventare il sovrano d’Egitto, si trovava li?

Masumi mosse un passo verso la donna.

-Immagino che siate sorpresa, ma se mi darete il tempo, vi spiegherò ogni cosa.-

Si fissarono negli occhi per qualche momento e alla fine lei acconsentì.

Il racconto prese loro molto tempo e Masumi non si tenne dentro nulla. Doveva essere sincero fino in fondo se voleva il suo aiuto. Anche Ayumi parlò e confessò, per la prima volta apertamente, il profondo legame con Hamil. Alla fine del racconto, Utako tirò un profondo respiro.

-La situazione non è delle più semplici. Inoltre il princ…Faraone potrebbe aver cambiato la disposizione dell’esercito. Non che questo mi preoccupi, ma sarebbe più semplice entrare.-

-Per quello non ci sono problemi. Hamil avrà sicuramente fatto i modo di lasciare tutto inalterato, ma se Yuu è stato informato di un vostro possibile coinvolgimento, cercherà di attuare qualche trappola.- disse Hijiri.

-Per quello lasciate fare a me. So già come muovermi.- sentenziò con un sorriso la guerriera.

 

Il carro che ospitava i corpi delle tre donne giustiziate stava lasciando il cortile dell’esecuzione. Yuu non lo abbandonava con lo sguardo, compiacendosi di quello che era appena successo. Si voltò verso la sua sposa, sorridendo.

-Adesso, mia cara, sono al sicuro.-

Shiori lo fissava con gli occhi sbarrati, ancora incredula di quello che era stato capace di fare.

Il giovane la prese poco gentilmente per un braccio e la sospinse all’interno. Percorsero il corridoio fino a giungere alla stanza della donna. Aprì la porta e la gettò all’interno.

-Ora stattene qui buona buona, tra poco manderò la tua nuova compagnia e mi raccomando, per te e per Maya, comportati come si deve.-

La lasciò sola, a terra, ancora tremante. A fatica si rialzò e si sedette sul letto. Ripensò a come erano precipitati velocemente gli eventi. Ormai quel folle era incontrollabile e lei, vista la situazione nella quale si trovava, poteva fare ben poco. Di colpo rialzò la testa decisa. No, non poteva arrendersi, non senza lottare. Avrebbe dimostrato a Yuu che si era messo contro la persona sbagliata. Pensò al modo migliore di agire, ma prima di tutto doveva uscire da li. Stava escogitando una soluzione, quando nuovamente udì la porta. Si voltò, trovandosi di fronte colui che l’avrebbe tenuta d’occhio e non solo quello a giudicare dal suo sguardo. Un’idea balenò nella sua mente. Si, poteva funzionare.

-E così il mio consorte ha mandato te.- disse rivolta alla guardia.

-Si, mia regina. Inoltre ha aggiunto che potevo fare di voi quello che più desideravo.- la guardò con un ghigno dipinto sul volto.

Shiori non si perse d’animo a quelle parole, la sua decisione l’aveva già presa. Qualunque cosa accadesse.

Lo vide avanzare verso di lei, slacciarsi la cintura nella quale era infilata la spada e la prese per entrambe le braccia. La squadrò con voglia.

-Sarà divertente. Per voi non credo, ma per me di sicuro.-

Cominciò a baciarla con violenza, aprendole a forza la bocca, iniziando a strapparle il vestito. Shiori non si oppose, le serviva quella vicinanza. Riuscì a portare un braccio sul fianco dell’uomo e afferrare l’oggetto metallico sulla schiena. Sapeva dov’era, spesso l’aveva visto indosso a Hamil, il quale le aveva spiegato il perché era tenuto li. Lo estrasse, pregando che lui non se ne accorgesse. Preghiera che fu esaudita. L’uomo era troppo preso da ciò che faceva, per rendersi conto del movimento della donna. Ora le serviva solo poter muovere liberamente il braccio e questo le fu possibile quando lui sostò la presa sul fianco. Ora, era il momento.

Con tutta la forza che possedeva, lo colpì sulla schiena. Il soldato si accasciò con un grido soffocato, ma Shiori fu più lesta di lui a reagire. Premette una mano sulla sua bocca e colpì nuovamente. Uno, due, tre volte, fino a che non crollò steso al suolo. Ansimante, si alzò dal suo corpo esanime e il pugnale le scivolò dalle mani. Aveva appena ucciso un uomo. Guardò quel corpo, gli occhi sbarrati. Sapeva che non aveva avuto scelta, doveva farlo. Si riscosse dal torpore che si era impadronito di lei. Correre fuori, raggiungere Maya. Ecco che doveva fare. Raccolse nuovamente il pugnale e aprì con circospezione la porta. Nessuno girava per i corridoi, forse per un ordine preciso di Yuu. Così nessuno avrebbe sentito le sue grida. Uscì fuori e iniziò a correre. Raggiunse la stanza della sacerdotessa, ma una guardia era posta all’esterno. Come allontanarla? Se ci fosse stata ancora Mizuky. Il pensiero della donna la rattristò, che fine terribile le era stata riservata.

Un grido proveniente dal fondo del corridoio la riscosse. No, non potevano averlo già scoperto. Vide il soldato tentennare, non sapeva se abbandonare la sua posizione, oppure restare. Mosse un passo, ma con la coda dell’occhio notò la donna. Spostò la tenda che la nascondeva con un rapido gesto. Ora era la fine, ne era certa.

-Mia regina.- sussurrò.

Shiori alzò gli occhi, fissandolo. L’uomo tolse l’elmo che indossava e si inchinò davanti a lei. gesto che la scioccò. Che stava succedendo?

-Sono felice di vedere che vostra maestà è incolume. Ho temuto per la vostra vita.-

-Che…che…- non terminò.

Si rialzò e prese nuovamente a guardarla.

-Sono al servizio del Faraone, ma ubbidisco solo agli ordini del mio capitano. In questi giorni ha raccolto molti uomini intorno a se e tutti contro il Faraone. Quel ragazzo non merita il trono e nemmeno voi.- spiegò con decisione.

-Allora perché non vi opponete a lui?-

-Perché ancora dei soldati gli sono fedeli e crudeli quanto lui. Non possiamo esporci, siamo in pochi ancora, ma speriamo in un aiuto dall’esterno.-

Shiori comprese di potersi fidare di quel soldato. Per la prima volta, dopo tanto tempo, si sentì sollevata.

-Posso sapere il tuo nome?-

-Akame, mia signora.-

I loro occhi si incrociarono e un brivido percorse la schiena della donna. Brivido che aveva provato solo con una persona, ma non così intenso. Si riscosse, non era di certo il momento. Maya, doveva andare da lei.

-Io…io devo…- la interruppe.

-Andate e fate quello che dovete. Per quel che mi è possibile vi proteggerò.-

Lo ringraziò con un cenno del capo e entrò nella stanza della giovane sacerdotessa, ma era ancora scossa da quello che aveva provato con quell’uomo. Akame. Ripeté mentalmente il suo nome che le donò una strana beatitudine.

 

Ormai era da considerarsi al sicuro. Ogni tanto le idee di quel ragazzo gli erano utili.

Yuu aveva, infatti, stabilito che i corpi dovessero venire trasportati nel deserto e abbandonati.

Grazie a quella disposizione, Hamil aveva messo a punto il suo piano. La guardia del giorno prima era stata sostituita con uno dei suoi soldati e avevano preparato il tutto. Con delle corde robuste avevano legato le mani delle prigioniere, ma erano state anche accuratamente passate intorno alla loro vita. In seguito un pezzo di essa era stato allungato verso l’alto, in modo da poter assicorarlo al cappio, una volta infilato al collo. Vista la distanza, Yuu non si sarebbe accorto di nulla e Hamil aveva fatto in modo che solo i suoi uomini fossero vicino al patibolo.

Giunti a destinazione controllò che non ci fosse nessuno nei paraggi e fece disporre i soldati in cerchio, facendo in modo di coprire il carro. Scostò un lembo della coperta che lo ricopriva.

-Adesso siete al sicuro.- comunicò alle donne.

Chigusa sollevò il capo e lo fissò.

-Mi spiace di averti definito un traditore, è merito tuo se siamo ancora vive.-

L’uomo le sorrise amaramente.

-Non sono di certo una brava persona. Fino a non molto tempo fa ero completamente al servizio di Yuu, ma grazie a una ragazza, colei che mi ha rubato sia il cuore che l’anima, mi sono ravveduto e ho compreso i miei errori.-

La regina posò la mano sul suo braccio.

-È una donna fortunata ad avervi.-

-Il fortunato sono io.- rispose ripensando dolcemente alla sua Ayumi.

Il tempo di parlare era finito. Nonostante  non ci fosse nessuno, loro non erano ancora al sicuro.

-Quest’uomo vi condurrà al tempio di Iside, dove Kuronuma vi aspetta. Avete acqua e cibo a sufficienza per l’intero viaggio.- alzò gli occhi verso il padre di Sayaka.

-Sono nelle tue mani.-

L’uomo sorrise.

-State tranquillo, sono disposto a dare la vita per voi e per loro. Ve lo devo.- la gratitudine era chiara nella sua voce.

-Vedi che non sia necessario. Tua figlia ha ancora bisogno di te.-

Guardò il carro allontanarsi, col cuore speranzoso. Il loro viaggio doveva andare ben.

Montò nuovamente in sella, aveva ancora molte cose da fare al palazzo. L’esercito guerriero votato ad Atena stava per arrivare e lui doveva organizzarsi per facilitare loro l’accesso nelle mura.

-Torniamo indietro!- ordinò con forza.

Si, la battaglia per porre fine al dominio di quel ragazzino stava per cominciare.

 

  
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