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Autore: pikaendpichu98    10/12/2011    2 recensioni
ecco la vera storia di pikachu, non quella che vi aspettate di leggere, ma lievemente fantascientifica e un po fuori dal comune.
pero vale la pena leggerla!
leggete e recensite numerosi!!!
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ash, Pikachu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel nostro viaggio abbiamo incontrato amici fantastici, nemici di ogni tipo, visto cose che nessun altro ha visto, ma soprattutto abbiamo consolidato la nostra amicizia che ora è diventata la più forte che ci sia.
Abbiamo viaggiato e viaggiato senza sosta, girovagando senza impegni di alcun genere, eravamo solo noi e il resto del mondo. C’erto il resto del mondo implicava anche rivali temibili, organizzazioni malvagie  e ragazzine con fobie di coleotteri, cibo, specchi e addirittura con i capelli dotati di vita propria, ne abbiamo passate di cotte e di crude insieme.
Tuttavia, anche se eravamo certi di conoscere tutto l’uno dell’altro, esisteva un fattore che mi diversificava dagli altri Pikachu, anzi dagli altri Pokemon, di cui nessuno dei due era a conoscenza.
Un giorno, terminata la Lega di Sinnoh, io e Ash ci eravamo imbarcati sul traghetto per Kanto, per goderci una meritata pausa. Com’era solito fare il mio allenatore prima di tutto andò a trovare sua madre, Delia, poi il giorno dopo si recò presso il laboratorio di ricerca sui Pokemon del Professor Oak.
Il Professore era molto contento di vederci e dopo alcune chiacchere scambiatesi tra lui e Ash, divenne improvvisamente serio. Io stesso avvertii il suo cambiamento di umore così drizzai le orecchie per intrufolarmi nella loro conversazione. Il Professore incominciò a palare di progresso scientifico, dell’evoluzione della tecnologia e di come avesse modificato i suoi macchinari da laboratorio secondo le più alte tecnologie scientifiche. Non riuscivo a capire il nesso tra questo e il suo sguardo serio, non avrebbe dovuto essere contento di avere un laboratorio all’avanguardia? Anche se ritenevo gli umani parecchio strani, ero sicuro che Oak non stesse dando di matto, e che ci fosse un sottilissimo filo logico che mi sfuggiva.
Poi incominciò a parlare di me e di quel “problemino”, come lo chiamava lui, di  cui aveva accennato ad Ash prima che mi prendesse come suo Pokemon.
-Il tuo Pikachu non è come gli altri : è speciale. Lui ha un fattore genetico che non ha nessun’altro suo simile, Ash il tuo Pikachu è diverso.-
Anche se non avevo la più pallida idea di cosa volesse dire “fattore genetico”, quelle due parole, “è diverso”, fecero breccia nel mio cuore. Io diverso?
Perché ero diverso? Cos’era che mi differenziava dagli altri?
Due parole, bastarono due parole perché tutto nella mia mente fosse improvvisamente chiaro, e come un film i ricordi della mia vita selvatica mi scorrevano davanti agli occhi.  Era per questo che non mi sentivo mai a mio agio con i miei simili. Era per questo che mia madre non riusciva a guardarmi negli occhi quando le dicevo che era la mamma migliore di tutto il branco?
Una lacrima attraversò il mio muso. Questo significava che  non possedevo un passato. Io non ero nessuno. La vita che ho vissuto non mi apparteneva, era solo uno  sbaglio, uno scherzo del destino. Perché ? Perché nessuno mi ha mai detto niente?
Ash, il mio allenatore, mi stava guardando. Aveva un’espressione strana negli occhi: smarrita, confusa, come se provasse le mie stesse emozioni, come se anche lui si sentisse abbandonato e tradito da qualcuno. Ma nel suo viso c’era anche qualcos’altro. Dai suoi occhi stavano cadendo lacrime copiose.
Il professore doveva aver detto qualcosa mentre ero sovrappensiero, ma cosa.
Ad un certo punto Ash distolse lo sguardo dal mio, si alzò di scatto e gridò –No! Io non mi separerò mai dal mio Pikachu!-  -Ash, capisco come ti senti, ma devi rifletterci con calma : non possiamo permettere che il tuo sia l’unico esemplare di Pikachu ad avere queste caratteristiche genetiche. Devi lasciarlo andare. Devi lasciare che il suo corredo genetico sia tramandato alle generazioni future!-  gli rispose il Professore.
-No! Il mio Pikachu resterà con me!- ribatté Ash con voce rotta dai singhiozzi, e corse disperatamente verso l’uscita del laboratorio. Io restai immobile, ero talmente confuso, che riuscii solo a guardare Oak, in cerca di risposte. Lui mi guardò affettuosamente, si accovacciò vicino a me per guardarmi negli occhi e mi accarezzò piano piano sospirando.  –Non mancherai solo ad Ash, piccoletto- mi disse con un sorriso malinconico, la voce tremante e gli occhi lucidi.
Perché tutti si comportavano così?
Girai la testa verso la porta, per vedere se Ash stesse tornando. –Vai da Ash, adesso lui ha bisogno di te, e sono sicuro che prenderà la decisione giusta- aggiunse sorridendo. Nella mia mente erano annidiati miliardi di pensieri, come per esempio : perché riesco a percepire le emozioni del professore?  Non comprendevo il significato delle sue parole, ma avvertivo le sue emozioni, e riuscivo a capire che tutti erano tristi per me, mi sentivo un peso sul cuore. Oak si alzò e i miei pensieri furono scacciati da uno più importante: ritrovare Ash. Corsi come un Rapidash per tutta Pallet e alla fine lo trovai.
Insieme a lui c’era un altro ragazzo, i capelli erano sbarazzini e castani, gli occhi marroni e furbi e un ciondolo al collo…. Era Gary, che per qualche motivo stava urlando qualcosa ad Ash tenendolo per il colletto, riuscivo a percepire la sua rabbia, Gary stava insultando di brutto il mio allenatore e lui non ribatteva, continuava a singhiozzare, e capii che il motivo era sempre lo stesso.
Non avevo mai visto piangere Ash in quel modo. Gary mollò la presa e Ash si lasciò cadere sulle ginocchia, continuando a piangere a testa bassa  -Sei proprio infantile Ash, sei un egoista! Qui non si tratta di te o dei tuoi sentimenti, qui si tratta del tuo Pokemon e del progresso a cui può contribuire! Se ti lasciassi influenzare dai sentimenti durante una scelta del genere, varresti meno di niente- in qualche modo capii qual’era il problema, Ash avrebbe dovuto lasciarmi.

(vi consiglio di ascoltare il pezzo seguente con in sottofondo :
http://www.youtube.com/watch?v=tCzJUdDtSVc partendo dal minuto 1:28, buona continuazione!)

Mi avvicinai lentamente a loro con un’espressione afflitta negli occhi. Ash non mi aveva visto, ma sapeva che ero lì. Si voltò.
I suoi occhi arrossati si inchiodarono nei miei, mi trafissero come una lancia.
Gary arretrò.
Ero faccia a faccia con il mio migliore amico, probabilmente per l’ultima volta.
Lui cercava in tutti i modi di mostrarsi forte, di trattenere le lacrime per farmi coraggio, ma queste irrompevano sul suo viso contro ogni suo volere.
Mi mise una mano sulla guancia. Quel gesto servì a farmi capire ciò che sarebbe successo, più di ogni altra parola. Le parole non sarebbero servite a niente in quel momento.
Le lacrime si affacciarono anche ai miei occhi e scivolarono giù, per tutto il muso, finendo sul terreno, che sarebbe divenuto presto umido.
Ash rincominciò a respirare affannosamente,  mentre tutto il suo corpo tremava senza controllo.
Le sue iridi si velarono di  dolore e di nuovo, le lacrime scesero giù, lasciando al loro passaggio solchi invisibili, ma Ash sapeva che quei solchi sarebbero rimasti per sempre incisi nella sua anima, come cicatrici immuni al lento e inesorabile scorrere del tempo.
La sua mano passò dalla mia guancia all’orecchio, alla nuca,  fino a percorrere lentamente tutto il profilo del mio muso accarezzandomi lentamente il pelo, come per imprimersi la sensazione al tatto, poi passò alla zampa e la strinse forte con le due mani, disperatamente.
Io feci lo stesso, mentre il mio sguardo era fisso sul suo viso, sui suoi occhi color nocciola visibilmente arrossati, che provavano i miei stessi sentimenti.
Ash li chiuse e si gettò su di me abbracciandomi forte.  Io mi aggrappai alla sua maglietta, stringendo i denti per cercare di non piangere di nuovo.
Ma fallii.
Il tempo si fermò, non riuscivo, non potevo pensare, mentre a contatto con il suo calore, la mia mente tornava indietro nel passato, mostrandomi i miei ricordi più cari, che in quel momento non avrebbero potuto farmi più male. Dai più lontani ai più recenti, tutti vivi nella mia mente con estrema nitidezza.
Mentre nascondevo il muso nell’incavo del suo collo, cercando disperatamente di imprimere nella memoria la sua voce.
Ad un tratto Ash sciolse con lentezza infinita l’abbraccio, sentivo che se non mi avesse lasciato andare in quel momento, non ci sarebbe più riuscito. Ma lui non mi avrebbe mai abbandonato, lui mi avrebbe portato con se per sempre nel suo cuore, come io non sarei mai riuscito a dimenticarmi del suo sorriso.
Mi girai lentamente, feci dei passi, mi voltai verso di lui, ma poi tornai subito di corsa da Ash e lo leccai sulla guancia umida, mentre lui abbassava  la fronte contro la mia.
Mossi di nuovo dei passi verso il bosco Smeraldo.
Girai di nuovo lentamente il capo verso Ash, che ricominciava ad essere scosso dai singhiozzi, poi con estrema fatica, imposi alle mie zampe di correre verso il bosco.
Una volta dentro, mentre proseguivo la mia corsa disperata, sentì un urlo, e fu come se un pugnale mi stesse trafiggendo il cuore.
-NO!!! PIKACHU!!!!-
Mi girai verso l’origine del suono, a me così maledettamente familiare, e scoppiai in lacrime.


cacchio che cosa triste! non è da me, proprio per niente!
spero che abbiate seguito il mio consiglio sul sottofondo musicale perchè rende quel pezzo molto più decente di quello che è, be che vi aspettavate dalla colonna sonora di Spirit? quella si che puo fare miracoli!
ringrazio:

penguinlove98
 Julia_Phantomhive
per le recensioni ma ringarazio anche chi legge soltanto, ovviamente!
ora l'annuncio che sarà la vostra rovina finchè resterò in questo sito:


Chiunque non sia a conoscenza della petizione su pokemon millennium che raccoglie firme per far tornare il manga pokemon special in Italia e sia interessato, puo trovare alla fine della mia pagina personale il link della petizione.
se non riuscite a firmare contattatemi quando volete, vi darò volentieri una mano.


scusate e alla prossima!
  
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