Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: Poisonerlady    10/12/2011    2 recensioni
Perchè si dovrebbe voler lavorare per la Shin-ra? Houri, giovane meccanico, insoddisfatta del suo lavoro, se lo chiede, mentre maledice il misterioso abbattitori di leve del cambio. Se lo domanda anche Samael, placcato da un SOLDIER che non sembra capire di essere molesto.
AngealXOc, GenesisXOc, ZackXAerith, SephirothXcloud.
Presenza di: Turks, alcool, imprecazioni e videogiochi
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo secondo

 

 

Angeal non riusciva neanche a ricordare quando c’era stato per l’ultima volta un simile pomeriggio di quiete negli uffici dei SOLDIER. Zack era a trovare quella ragazza che coltivava fiori negli Slums, com’è che si chiamava: Erika, Edith ?! Bah. Tanto conoscendo il cucciolo non sarebbe durata a lungo. Genesis, invece, era sparito da quella mattina. Poco prima della pausa pranzo aveva borbottato qualcosa di incoerente su dei gattini per poi eclissarsi dall’ufficio e non farvi più ritorno. L’unica visita era stata quella di Sephiroth che, di certo, non poteva essere considerato una presenza molesta. Angeal sospirò soddisfatto stirando le gambe sulla scrivania e sfogliando distrattamente la rivista di giardinaggio, soffermandosi con un sorriso sbieco su un articolo che decantava la straordinaria annata di Accidenmele.

La porta, aprendosi con un tonfo sonoro, infranse tutte le sue aspettative di tranquillità accuratamente riposte in quella serata e anche il suo precario equilibrio facendolo capitombolare al suolo.

Aggrappato alla maniglia, pallido come un cadavere, c’era il giovane assistente del piano SOLDIER che tentava disperatamente di formulare un discorso coerente durante quello che sembrava un attacco di iperventilazione.

-Respira … bei respiri profondi.- lo ammansì Angeal, alzandosi dal pavimento. - Una parola per volta; cos’è successo?-

Il ragazzo prese una profonda boccata d’aria prima di riuscire ad esalare: - G-Genesis, nel  garageee. OMICIDIO!-

Prima che l’ultima sillaba avesse potuto finire di risuonare nell’ufficio, Angeal era già scomparso in fondo al corridoio.

***

Samael si rassettò con un paio di colpi la giacca nera, stando ben attento che la cravatta fosse perfettamente composta. Sorridendo si sfilò gli occhiali dalla montatura metallica, strofinando delicatamente le lenti con una pezzuola. Il comandante avrebbe di certo sistemato le cose.

Presentarsi ansimando come un mantice era stata un’ottima trovata. Vedendolo tanto sconvolto l’uomo non aveva fatto ulteriori domande e, di lì a poco, Genesis sarebbe stato sedato.

Inforcò di nuovo gli occhiali e si diresse verso il proprio ufficio. Ora avrebbe potuto lavorare in pace.

 

***

 

Mentre la fastidiosa musichetta degli ascensori gli trapanava il cervello, Angeal si prese mentalmente a calci per la propria irruenza. Avrebbe potuto anche chiedere qualche informazione più dettagliata! A ben pensarci quelle parole potevano prestarsi a molteplici interpretazioni. Genesis lo stava cercando perché c’era stato un omicidio nel garage?! Genesis aveva ammazzato qualcuno nel Garage? Genesis era stato ammazzato nel Garage?! Con questi cupi pensieri e la Marcia dei Chocobo versione lounge nella mente,  varcò le porte dell’ascensore.

Quello che non si aspettava di trovare era il suo migliore amico proteso su una povera ragazza in tuta da meccanico. –GENESIS! Che diamine stai facendo?- Il SOLDIER sussultò voltandosi a guardarlo con la stessa espressione di un bambino colto con la mano nel proverbiale vaso di biscotti, prima di esibirsi in un sorriso seducente, sorriso che aveva smesso di funzionare molti anni fa.

-Angy, mio caro amico!- Esordì Genesis – Quale vento sospinge le tue ali fin qui, da me?

Angeal lo scrutò quasi volesse leggergli nel pensiero –Mi è stato comunicato che qui c’era stato un omicidio … - Genesis si guardò intorno prima di scrollare le spalle con espressione divertita – Qui non c’è stato alcun spargimento di sangue, mio vecchio amico.

-Non ancora. – Commentò in un sibilo la ragazza.

Genesis le lanciò un’occhiataccia e aprì la bocca con la chiara intenzione di risponderle prima che un lampo di comprensione attraversasse gli occhi lapislazzulo – Chi ti ha detto dell’ipotetico omicidio?-

Angeal ignorò i gesti disperati della ragazza al di là delle spalle dell’amico – E’ corso da me quell’assistente nuovo, Samael mi pare … - Dal volto di Genesis scaturì una controllata smorfia di giubilo che venne subito sostituita dalla solita maschera da teatro. Con una scrollata del capo riavviò i fluenti capelli, mentre con la mancina si spolverava invisibili granelli di polvere dagli spallacci neri, prima di avviarsi ad ampie falcate verso l’uscita.

- Anche se il domani

È arido di promesse,

nulla impedirà il mio ritorno.-

La porta si chiuse alle sue spalle giusto un attimo prima che una pesante chiave inglese lo colpisse sulla nuca.

XxX

 

Samael incassò ulteriormente il capo nelle spalle, cercando evitare lo sguardo omicida di Houri.

- Nh … non è che io ti abbia proprio abbandonata, sai? Ero andato a cercare aiuto …

Samael poté letteralmente sentire i nervi della ragazza cedere con un sonoro crack mentre una serie indefinita di piccoli versi di indignazione le erompeva dalla bocca. Houri non era mai stata molto portata per le scenate d’ira. Per quanto furiosa non riusciva ad apparire del tutto minacciosa. In quei momenti si aveva l’impressione di aver a che fare con un pappagallino che arruffa le penne: la faccia le diventava rossa, i capelli si gonfiavano senza alcuna causa apparente e sembrava perdere ogni capacità di formulare sentenze di senso compiuto. No. Decisamente non vi era alcun senso di minaccia.

- Potrei sapere perché sei tanto imbarazzata? Non mi sembra che sia successo niente di irrimediabile … oppure … - Gli occhi del ragazzo si strabuzzarono comicamente – Non dirmi che …. Genesis ci ha provato anche con te?!

- Ma che accidenti vai blaterando, idiota!

Samael schivò la ciotola di patatine, che terminò la sua corsa nel cestino dei rifiuti alle sue spalle.

- Bel colpo! – ghignò, poi soggiunse – Ordinane delle altre. Ho ancora fame. -

Houri prese due ampie boccate d’aria, cercando di calmare i nervi – Ordinatele da solo e, comunque, nessuno mi ha molestata … è solo che …-

Samael iniziò a giocare con il ghiaccio nel suo bicchiere osservando da sopra la montatura degli occhiali le reazioni dell’amica, - Mmh … Allora, non può essere Genesis … Né nulla che lo riguardi – E qui iniziò a tormentare il braccio della ragazza con la cannuccia ancora umida – Quindi è qualcosa che è successo dopo … Qualcosa che ha a che fare con il comandante Hewley? Si, a giudicare da quanto è rossa la tua faccia. Quindi … Ti sei presa una cotta?!

- Se non la smetti di darmi il tormento ti infilo quella cannuccia giù per la trachea.

- Si, ti sei presa una cotta. Hai intenzione di chiedergli di uscire?

Houri gli lanciò la stessa occhiata che avrebbe riservato a chiunque le avesse detto che un impianto a benzina avrebbe reso di più con una manciata di zucchero nel carburante. Samael sospirò – Non c’è speranza che una simile eventualità si verifichi, corretto? –

- Uh-uh. Troppo imbarazzante. Soprattutto dopo il modo in cui mi sono …nh … presentata.

A questo Samael non poté trattenere un’interrogativa alzata di sopracciglio – Adesso questa me la spieghi.

La ragazza si mordicchiò le labbra, muovendosi nervosamente sulla sedia, -Ho cercato di colpire Genesis con una chiave inglese. Sulla testa. Con molta, molta forza.

- Ah, “cercato” vuol dire che non ci sei riuscita, giusto?

- Purtroppo no. Poi gli ho lanciato dietro una sequela di improperi … il più dei quali sulla sua scarsa intelligenza e le sue tendenze sessuali. – Qui si bloccò un attimo per guardare il suo interlocutore – Non che ci sia niente di male, certo …

Samael scrollò le spalle – Certo. Il problema non è che Genesis sia gay ma che è un maniaco. Un flirter. Uno molto molto attivo e insistente. L’ultima in particolar modo. – scrollò il capo – Torniamo a noi. Gli hai tirato una chiave inglese, mancandolo, e lo hai insultato. Non è questo gran disastro. Scommetto che non sei l’unica. Circa la settimana scorsa Sephiroth ha cercato di incenerirlo con un Firaga, due giorni dopo Tseng gli ha quasi sparato. Ti sei solo conformata alla moda.

- Sì, ma io … il comandante Hewley non lo avevo mai visto. Neanche quando è entrato. Lo sai, no, che l’ingresso è tutto in penombra.

- E quindi?

 

 - Io avevo cercato di avvisarlo di non dire nulla a Genesis ma non mi aveva capita ... ed ero arrabbiata, molto arrabbiata ...- qui Houri si concesse una pausa per leggere la curiosità dipinta sulla faccia del suo migliore amico quindi continuò, ancora più lentamente di prima: - sì, insomma, ho inveito anche contro di lui... Poi si è avvicinato, si è avvicinato molto, e io l’ho visto bene. E lui mi ha chiesto come stavo, di scusare il comportamento del suo amico e se poteva fare qualcosa per me. E’ stato così gentile, anche se me la sono presa con lui …

 

- E tu?

La ragazza si nascose il volto nelle mani incominciando a blaterare piccole parole dal senso arcano prima di dichiarare stridulamente – Io ho incominciato a balbettare, poi mi sono bloccata per guardarlo, e alla fine di tutto questo …

- E alla fine di tutto questo? – Incalzò Samael

- Mi sono nascosta! – Ululò disperata Houri

Il moro dovette trattenersi dal sbattere con forza la testa contro il tavolo, quella ragazza era un caso patologico. Non guardava in faccia a nessuno, fregandosene altamente delle loro opinioni, il suo miglior pregio. Che finiva in cenere non appena si prendeva una sbandata.

-Bè, forse non tutto il male vien per nuocere. – Si rassegnò a borbottare alla fine. Dopo averla lasciata in quella situazione spinosa poteva almeno tentare di tirarle su il morale.

- Che vuoi dire?

- C’è anche la possibilità che adesso ti consideri una specie di donna del mistero. Agli esseri umani le cose misteriose piacciono molto.

Houri alzò un dito davanti al viso in segno di monito e Samael si zittì immediatamente – Non senti questo suono?

- Quale suono? – chiese lui cercando di udire qualcosa al di sopra del cicaleggio degli avventori

- Quello che fanno le tue dita mentre cerchi di arrampicarti sugli specchi!

Samael le lanciò un’occhiataccia facendo il broncio – Potresti quanto meno far finta di apprezzare i miei sforzi! Non è colpa mia se tu ti trasformi in una massa di gelatina ogni volta che vedi un tipo che ti piace. Comunque non credo che ogni speranza sia perduta, se vuoi puoi venirmi a trovare durante la pausa pranzo domani cos … che accidenti è quello?

La rossa si irrigidì completamente – Cosa? Ti prego: dimmi che  non è un insetto!

Samael si portò l’indice alle labbra, facendole segno di tacere prima di allungare una mano e tirarle via un piccolo bottoncino nero da sotto il risvolto della giacca rossa – Mha … nulla, solo un filo verde sulla tua manica, chissà come ci è finito. – proseguì poi col tono più naturale possibile, facendole segno di alzarsi e seguirlo. – A proposito, ti và se ti racconto della gravidanza di Sarah, sai quella che lavora alla reception?. Bhè è rimasta incinta solo che non se n’era accorta e …

 

Sul retro del locale, ben nascosti nella penombra sulla scala antincendio, due loschi figuri borbottavano a mezza voce.

 

- Wha, l’hai capita sta storia, socio? Quindi le donne non lo sanno sempre se sono incinte, yo.

 

- … umh …

 

- E io che ho sempre creduto che già al primo mese, sai al primo ritardo … ma te pensa! Poi, cioè, quella lì! Sembrava tanto tranquilla invece … Hai capito te che …

 

- Mh-hm

 

 

Senti ma io volevo continuare a sapere di sta storia della cotta. Sai … la Straw è sempre tutta sulle sue, sempre tipo “Io sono tanto fica. Se mi fai incazzare ti tiro una chiave inglese!” … quelle dannate chiavi inglesi! Hai idea di quanto male facciano, socio? Se ti beccano sui gioielli poi!-

 

-Già. Quand’ è stata l'ultima volta che hai provato quel dolore? Forse dovrei rinfrescarti la

memoria!- La voce era femminile ed estremamente irritata.

 

Il turk scattò in piedi dalla sua posizione accovacciata dando una sonora testata alla balaustra

metallica. Dannazione!

 

 – Darkwood, Straw! Che sorpresa, yo! Che ci fate qui intorno? –

 

 

Note delle autrici:

 

Vabbè, note di una delle due, visto che una è a Chieti e una a Venezia, per il momento.

Allora, siamo giunti al magnifico secondo capitolo. Abbiamo deciso di aggiornare il sabato da ora in avanti, visto che nel mezzo della settimana la cosa diventa difficoltosa. Non nascondo che ci saranno problemi in merito, siamo due povere universitarie in balia degli esami, la Nanà particolarmente, che si ritrova nelle grinfie delle sessioni d’esame della Cà Foscari.

In ogni caso: spero che la nostra storia riesca a farvi ridere, so che il taglio è un pochino brusco, ma abbiamo seri problemi a capire come gestire le lunghezze dei capitoli, visto che abbiamo scritto la storia in un unico, possente blocco.

 

Allora, ricapitolando: Samael è un vigliacco che adora manipolare le persone, visto che affrontare le cose di petto sarebbe troppo complicato (che uomo!).

Houri è assolutamente incontrollabile, almeno finché non si prende una cotta, dopodichè ce la perdiamo.

Reno rischia di ritrovarsi con ferite contundenti in punti molto delicati.

Rude grugnisce e annuisce.  Davvero quel ragazzo parla troppo poco. E si fa trascinare troppo da Reno. Ah, ricordo le risate che mi facevo quando Reno scappava, sostenendo di essere in ritardo per un appuntamento, e Rude restava da solo a fronteggiare il mio trio in FFVII.

 

Molti di voi mi hanno chiesto: ma Genesis che cavolo vuole?

Aspettate e saprete. Dalla prossima settimana inseriremo dei piccoli Omake di delucidazione, che daranno una risposta alle vostre domande.

Per il momento un grazie a tutti quelli che ci seguono e ci commentano. Leggiamo ogni recensione con grande attenzione. A proposito dei dialoghi confusi, spero che questo capitolo sia più chiaro. Purtroppo quel prorogo ce lo siamo giocate male. Grazie ancora da parte di entrambe.

 

Nanà e Poisonerlady.

 

P.S: nel caso ve lo foste chieste: Samael è un nome biblico. Vuol dire Veleno di Dio e, secondo alcune versioni ebraiche, era il nome del demone che tentò Eva. Darkwood evoca qualcosa di oscuro ed intricato. E’ il nome perfetto per un ingannatore.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Poisonerlady