4. Scambio di ruoli     
Castigo sbuffò seccato. Non solo quello scricciolo gli aveva imprigionati (come aveva fatto poi non riusciva proprio a capirlo! ) ma Murtagh non sembrava neanche interessato ad evadere !!
Non aveva neanche cercato di fermarla mentre gli imprigionava !!
Se ne stava lì, seduto tranquillamente, osservandola mentre finiva di preparare il campo per la notte.
Naturalmente il drago rosso aveva già sentito parlare di lei, da Murtagh, ma ora che se la ritrovava davanti voleva solo incenerirla!!
Non devi preoccuparti Castigo, quello che c’è tra noi due non potrà mai essere superato…gli disse il cavaliere intuendo i suoi pensieri.
See, ti crederò quando staccherai gli occhi dal sedere della nostra carceriera !
Attento draghetto, sento puzza di gelosia…
Castigo rispose con un ringhio sordo che fece voltare la ragazza.
 
Shila aveva una terribile emicrania. Ed era esausta. Sua madre le aveva ripetuto centinaia di volte che doveva riposare con regolarità per mantenere sempre le energie al massimo, ma da una settimana, proprio non riusciva a dormire.
Osservò i prigionieri. Non sarebbero potuti fuggire: le catene erano state forgiate magicamente dal fabbro degli elfi e lei aveva utilizzato la poca magia che conosceva per incatenarli. E utilizzare la magia non faceva che aumentarle il mal di testa.
Comunque, in caso di bisogno c’erano sempre gli altri suoi poteri per fermarli.
Sempre che la testa non le esplodesse prima per il dolore !
Un giramento di testa la fece vacillare.
Scuotendo la testa, cosa che servì solo a peggiorare la situazione, andò a rinfrescarsi il viso con l’acque del lago, sulla cui riva aveva allestito il campo.
In quel punto il lago iniziava subito con un salto di più di un metro, e il buio non le permetteva di vedere molto oltre la riva.
Rinfrescata tornò accanto al fuoco.
 
Si era assopita quando avvertì il primo uomo attaccarla.
Con una mezza capriola riuscì ad evitare un fendente che l’avrebbe decapitata.
Ancora mezza intontita sguainò la spada e iniziò un duro scontro, ma i soldati imperiali erano troppi e lei era già esausta.
Iniziò ad arretrare ma, impegnata com’era nello scontro, inciampò in una radice.
Cercò di ritrovare l’equilibrio aggrappandosi al suo avversario ma così facendo fece perdere l’equilibrio anche a lui.
Sentì Murtagh urlare di salvarla prima di precipitare in acqua.
 
Il soldato imperiale, in preda al panico si aggrappò alla ragazza, trascinando giù anche lei, per colpa dell’armatura.
Lei cercava di liberarsi ma la presa era troppo salda.
Forse, se fosse stata meno esausta e se la mente dell’uomo meno presa dal panico, avrebbe potuto usare i suoi poteri, ma a malapena riusciva a trattenere il fiato.
 
Murtagh sentì la magia che lo teneva imprigionato indebolirsi.
Questo voleva dire solo una cosa.
Aveva gia notato che Shila era esausta: non rispondeva alle sue battute, non lo provocava, aveva gli occhi cerchiati dalle occhiaie e ogni movimento sembrava costarle un’immensa fatica.
In preda all’angoscia, utilizzò la sua magia per liberarsi e si tuffò dritto nell’acqua per salvare Shila.
 
Riemerse con la ragazza semi svenuta tra le braccia. Si trascinò stancamente a riva, allontanando gli uomini imperiali con un gesto. Non voleva che loro la prendessero.
Le fece vomitare l’acqua inghiottita. La ragazza annaspò alla ricerca di aria frasca, tossendo, prima di adagiarsi stancamente nel caldo rifugio che le offrivano le braccia di Murtagh.
Sentì il ragazzo abbracciarla per i fianchi e finalmente si addormentò esausta.
 
Shila aveva ancora una forte emicrania al suo risveglio.
Si ritrovò distesa su un fianco, con le mani legate sul davanti mentre due uomini del re stavano discutendo un po’ più il là.
In meno di un minuto riuscì a slegarsi le mani, ma sapeva bene che, appena si fosse alzata la testa avrebbe iniziato a girarle e l’equilibrio sarebbe stato precario.
Quindi doveva aspettare il momento giusto.
Peccato! Non potrò neanche “salutare” Murtagh. Certo che pensavo che mi avrebbe preso un po’ più sul serio invece di limitare la mia prigionia a una corda e un paio di allocchi come questi…Pensò mentre aspettava l’attimo adatto alla fuga.
Gli bastò aspettare un paio di minuti. Gli uomini si distrassero con l’arrivo di un altro loro compare e lei scattò verso sud.
Già dai primi passi, che fece praticamente strisciando per terra, la nausea l’assalì, mentre la testa prendeva a vorticarle.
Ignorando i dolori e la nausea, iniziò a correre verso la libertà.
 
Non possiamo portarla da lui Castigo !
Si che possiamo, anzi dobbiamo!
Da quando in qua sei d’accordo con il re ?! chiese irritato il giovane.
Lui e il suo drago erano andati a fare un passeggiata, nell’attesa che Shila si svegliasse, e stavano discutendo sull’ ultimo ordine di Galbatorix.
Il re gli aveva divinati mentre venivano fatti prigionieri dalla ribelle e aveva ordinato, attraverso la magia, a un gruppo di soldati, vicini a dove si trovava il Cavaliere, di intervenire per aiutarlo e di portargli la ragazza.
E da quando tu metti qualcuno che non sia Eragon, davanti a noi ? Murtagh, non ho ne intenzione di soffrire io ne di far soffrire te disubbidendo al re e lasciandola libera, chiaro ?!
Ma potrebbe sempre riuscire a scapparepropose speranzosa il ragazzo.
Ceeerto ! così avrei una scusa valida per mangiarla! Si si, tu convincila a scappare che al resto ci penso io… rispose, sogghignando, il drago rubino.
Il giovane sbuffò contrariato ma dopotutto, si disse un po’ più sereno, Shila sarebbe riuscita a tirarsi fuori da qualsiasi situazione.