-Chi hai invitato al ballo tesoro?- Jane stava lavando un bicchiere sul lavandino.
Si erano trasferiti dal piccolo appartamento ad una casa nei pressi di Londra quando John aveva compiuto dieci anni.
Vivevano ancora tutti e tre insieme in una villetta a due piani con un piccolo giardino. Ma ognuno aveva la sua stanza ed entrambi i genitori potevano portare "amici" a casa.
-Mamma che palle!- Il ragazzo aprì il frigorifero e stappò una bottiglia di birra cercando di non fare rumore e si avviò in punta d piedi verso l'uscita.
-Ti do due secondi per buttare quella roba- Disse lei neanche voltandosi.
John si arrestò di colpo -Come diavolo hai fatto? Non ti sei neanche voltata!!-
-Magie delle mamme, sai com'è-
Il ragazzo mise a posto la bottiglia e andò a giocare alla play in salotto.
-A che ora torna papà?- Disse urlando più forte della televisione-
-Ha una riunione importante, non lo so perchè?-
-Mi servono cinquanta sterline-
-Sei pazzo?-
-Mamma! Mica è colpa mia se portare una ragazza fuori a cena a diciassette anni vale a dire fatti un mutuo!-
-Perchè non ti trovi un lavoro?Invece di scroccare soldi da noi.-
-Secondo te ho la faccia di uno che lavora?-
La donna alzò gli occhi al cielo e dopo essersi asciugata le mani insaponate andò a sedersi accanto al figlio con il portatile in mano.
-Allora...- fece con nonchalance mentre spingeva il pulsante di accensione -Con chi vai fuori a cena?-
-Si chiama Abby-
-Frequenti delle lezioni con lei?-
Il ragazzo si avvicinò ancora di più allo schermo,con la fronte corrugata per l'impegnato di uccidere un soldato.
-No, è un anno più piccola, è la sorella di Jeremia-
-Wow!- Jane aveva la faccia stupita -E lui approva?-
-Perchè non dovrebbe?- Chiese il ragazzo distratto
-A te andrebbe giù che il tuo migliore amico ci provasse con la tua sorellina?-
Il ragazzo ebbe un tuffo al cuore spinse il tasto blu del telecomando mettendo in pausa il gioco.
-Mamma sei incinta?-
-No! Era solo una domanda!-
-Grazie a Dio!-
La donna fece silenzio un secondo -Perchè? Non la vorresti una sorellina?-
Il ragazzo più tranquillo riprese a giocare -No, è che dopo aver conosciuto una ventina di fidanzati di papà e un trentina tuoi, per non parlare di quelli che vi scambiate mi sembrava strano-
-Allora vai da questa ragazza?-
-Si-
-Ma voi due avete già...-
-Abbiamo già?-
John fissava il padre senza capire, da cinque minuti Nick aveva spento il motore della macchina davanti alla scuola.
-Avete già fatto l'amore?-
-Cazzo papà! Non voglio parlare di questo con te!-
-Ma è importante, e...-
-Papà! La mia ragazza mi aspetta-
John scese dalla macchina e chiuse la portiera avviandosi verso una ragazza vestita di verde accanto a Jeremia che con la cravatta era alquanto ridicolo. Si bloccò un secondo e fece uno scatto indietro affacciandosi al finestrino dell'auto.
-Si, papà-
Nick sorrise. -Stai solo attento a non fare errori-
-Io non sono un errore-
-Ti sbagli tu sei l'errore migliore del mondo-
Caro Jeck,
So che non dovrei ma ho scoperto tramite amici dei miei che tu esisti. Ho trovato la tua e-mail per caso e volevo dirti che sei un granissimo codardo.
Nick e Jane mi hanno tirato su bene.
Volevo ringraziarti di non essere mio padre perchè il mio è molto meglio di te.
Sei soltanto un ciarlatano donnaiolo.
E sì io non smetterò mai di urlare, non farò mai come te, io non tacerò mai.
Mi dispiace per te se sei uno che cerca di dimenticarmi e sussurra impaurito a chiunque sappia il tuo piccolo segreto: "Dillo a bassa voce".
Io non sono come te, ne mai lo sarò!
Con tutto il disprezzo del mondo,
Tuo figlio John.