Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |      
Autore: theflamebreath    10/12/2011    3 recensioni
Un'esperienza che, sinceramente, sogno di fare, l'ispirazione mi è venuta dopo aver letto "Make a wish" di _Bliss, che scrive di un'idea che anche io avevo, tempo fa. Ora il mio unico desiderio è quello di volare. Spero vi piaccia.
Genere: Malinconico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ho i brividi, ma non fa freddo, sono solo eccitata dalle immense possibilità che mi
si sono  improvvisamente spalancate davanti; ho sempre saputo di avere qualcosa
di diverso, una marcia in più, per così dire. I libri sono sempre stati la mia
passione, il fantasy il mio genere e i draghi il mio sogno nel cassetto.
Quand’ero più piccola desideravo avere un drago come ora desidero un cane, ma
sapevo che era solo una fantasia da bambina, e mi limitavo a parlare tranquillamente
con il vuoto, riempiendolo con l’immaginazione di ogni sorta di creature.
Le vedo ancora, a volte.
Ai miei personaggi più fidati si aggiungono di tanto in tanto nuove, mitiche apparizioni,
come è accaduto ultimamente. Ho cominciato a vedere un drago, giovane secondo le
mie stime, e molto elegante, di ogni sfumatura possibile di grigio e dallo sguardo d’oro,
pronto per essere cavalcato.
E questa è anche la figura che da un po’, anche se sfumata d’azzurro, popola i miei sogni, il drago.
Credevo che adesso che sto finalmente scrivendo la mia personale storia, ora che sto
sfogandomi con le parole, le visioni sarebbero scomparse, ma lui è ancora là, che mi
osserva curioso mentre leggo, che mi accompagna quando cammino, che volteggia in
cielo, quasi stesse chiamandomi. A volte ho sognato di poter essere un drago io stessa,
ma la realtà è un’altra, molto più cattiva e dura. Ho provato a scrivere del mio incontro
con i miei personaggi nel mondo reale, ma la storia era forzata e i personaggi irriconoscibili,
troppo poco umani per essere paragonati a me, mi sono resa conto alla fine, e ho
abbandonato l’idea. Ma il drago è ancora lì, piroetta fuori dalla finestra nel buio della notte,
mi attende.
E allora, anche se è inverno, anche se aprendo la finestra avrei fatto entrare
il freddo, non ci ho pensato, l’ho fatto, e miracolosamente, pur essendo frutto della mia
immaginazione, quel drago se n’è distaccato, si è diretto verso di me, verso la finestra che
avevo aperto, e improvvisamente non ho più sentito il freddo della notte, ho dimenticato
la mia stanza luminosa e sono andata incontro all’oscurità; il drago era davanti a me, ma
non era più un sogno ad occhi aperti: era vero, reale, potevo sentire il suo fiato caldo
e udire il fruscio delle sue ali mentre ondeggiava su e giù davanti a me.
Potevo benissimo star sognando, forse senza rendermene conto ero andata a letto
anziché continuare a leggere seduta alla scrivania, perché quella visione era tanto
perfetta da farmi star male, possedeva dettagli che io non avevo mai immaginato ed
una fluidità nei movimenti propria solo di una creatura viva.
Non poteva essere un sogno.
Guardai in basso per un momento, oltre la coda ondeggiante della mia meravigliosa
apparizione, e vidi la strada, deserta, come ultima prova mi voltai indietro, verso la
mia stanza e vidi, oltre il corridoio, i miei genitori che guardavano la TV, seduti sul
divano e completamente ignari di quello che mi stava succedendo.
Non ebbi più dubbi, e allungai una mano oltre le finestra, speranzosa.
Le mie dita si posarono sul muso ondeggiante del drago, caldo e ruvido e vero.
La mia esitazione svanì, e salii sul davanzale della finestra, mentre il mio drago si
voltava, offrendomi il collo ampio e liscio, dove avrei potuto sedermi, mi allungai
all’indietro per afferrare l’orologio che avevo comprato, che aveva una catenina
per appenderlo al collo, e lo indossai, mentre dietro di me udivo sorgere l’urlo
terrorizzato di mia madre, che non vedeva altro che me in piedi sul davanzale
davanti al vuoto. La ignorai e mi lasciai andare, atterrando comodamente sul collo
duro del giovane drago, che sbuffò una nuvola di fumo, come a chiedermi
“Dove vuoi che ti porti?” ed io, estasiata all’idea di non essermi mai sbagliata sui
draghi, mormorai - Ovunque tu possa portarmi, amico mio.-  
Mi sentivo felice, finalmente, e mi godetti il volo, ammirando dall’alto le luci natalizie
della mia città, era uno spettacolo talmente bello che mi vennero le lacrime agli
occhi, mi strinsi forte al collo del drago, come se da un momento all’altro potesse
svanire, ma non accadde nulla, ed io lo guidai con la mente a volare dentro i miei
sogni, accompagnata dal potente battito del suo cuore.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: theflamebreath