Gesù,
questa è forse la
cose più inutile che io sia finita con lo scrivere
çAç Ancora una volta il
Reader’s choice, dovrei rinunciarci e annunciare al mondo che
non sono capace
di scrivere. Se è tanto dannoso per
l’umanità smetteranno semplicemente di leggere,
no? D: Bah, non so che pensare. (Il prompt era pioggia
acida, porco diavolo!)
Mi ricorda quella oneshot che ho scritto un paio di anni fa per il
compleanno
di Aliki, fandom Death Note, tale “La città in
cenere” della quale al tempo ero
tanto orgogliosa ma che adesso mi fa venire voglia di battere la testa
contro
il muro con viulleeenza.
A new star shall arise and a new day shall come
again.
Lo scenario è grigio e
freddo, e una luce innaturale colpisce i
dettagli più piccoli per gettare nell'ombra quello che non
ritiene essere
importante.
I Fratelli camminano fra gli
edifici vuoti e la pioggia che cade non li
tocca: una cupola invisibile li circonda e protegge; il minore avvolge
una mano
intorno all'avambraccio magro del più grande e avanzano
così, senza guardarsi,
il secondo appeso al primo e il primo che adegua il passo a quello del
secondo.
Le parole fra loro sono vane, lo
sono da molto tempo.
L'ultima volta che hanno discusso è partito tutto da
un'infrazione alle regole
del gioco, uno stupido litigio su un dettaglio come l'impiego di angeli
caduti
da parte delle schiere dei dannati, e lo hanno risolto dopo pochi
secoli con la
sistematica distruzione di quei soldati in particolare.
Adesso, però, che la Terra è silenziosa e sia il
Paradiso che l'Inferno sono
vuoti, le due figure viaggiano insieme, e il contatto è
intimo e necessario
perché se si hanno l'un l'altro non v'è la
possibilità che possano sentire la
solitudine.
Dio è morto, o forse si
è rifugiato in una dimensione meno frustrante e
incline al tradimento; la Morte si stancherà presto di
aspettare che la
compagna Guerra giochi con loro, e porrà fine alle loro
bellicose esistenze.
Fino ad allora, "Cosa faremo adesso, Michael?"
"Osserviamo ancora un po', Samaael,
poi torniamo a casa."