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Autore: Ili_sere_nere    11/12/2011    14 recensioni
Ad Ariel Mones, semplice ragazza italiana, viene proposto uno scambio culturale in una città americana, Mystic Falls - Virginia. Cosa accadrà quando, dopo aver saputo delle strane morti che avvengono in quella cittadina, dopo alcuni strani incontri, capirà che di "umano" e "normale" non vi è poi quasi nulla?
#Storia Ambientata Dopo La Seconda Stagione.Tuttavia, alcuni particolari riguardanti il finale di stagione sono stati cambiati#
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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02


Capitolo 2

L’aereo che mi avrebbe portato in Virginia era decollato da qualche ora. Sarebbe stato un lungo viaggio per cui mi ero messa l’anima in pace. Avevo acceso il mio lettore musicale e chiuso gli occhi, lasciando che le note delle varie canzoni mi distraessero.
La sera precedente al viaggio, oltre al fare le valigie, avevo cercato sul mio inseparabile computer altre notizie su Mystic Falls. All’inizio mi annoiai anche a leggere le solite cose lette anche all’interno del fascicolo che mi aveva mostrato il vicepreside, ma fu quando scorsi altre pagine che trovai qualcosa che attirò la mia attenzione. Su delle pagine americane erano riportati tantissimi articoli di giornale riferiti a Mystic Falls e tutti iniziavano con “Ennesima aggressione da parte di animali feroci nei dintorni della città”. Controllandone uno ad uno, mi ero fatta un conto di quante persone erano morte fino a quel momento e fui decisamente preoccupata quando ne venne fuori il risultato. Più di un centinaio ne erano morte, tra cui un professore di storia della mia futura scuola. “T’oh, che culo. Vado a studiarci a Mystic Falls o vado a farmi uccidere da qualche animale?”

Continuai a leggere le varie notizie che mi ero portata con me quando una voce attirò la mia attenzione.
<< Scusami, posso? >> chiese un ragazzo indicando il posto accanto al mio. Corrugai la fronte dandogli comunque il permesso di sedersi. Era alquanto strana come cosa. Per tutto il viaggio ero rimasta senza compagno di viaggio ed ora, invece, un ragazzo veniva a chiedere se poteva sedersi qui? Sospirai scuotendo il capo tornando a leggere. << Noto che vai anche tu a Mystic Falls >>
Voltai il capo verso di lui. << E cosa te lo fa dedurre? >>
Indicò con un cenno del capo i fogli che tenevo in mano. << Quelli – guardai i fogli – e poi sei su di un aereo che va in Virginia >>
<< Il fatto che io vada in Virginia non significa che io vada a Mystic Falls e questi – mossi la mano che stringeva i fogli – non vogliono dire lo stesso. Chi ti dice che non sia interessata a queste strane morti? >> chiesi leggermente acida.
Il ragazzo mi guardò inizialmente serio e poi sorrise, mostrando due perfette fossette ai lati della bocca. Per la prima volta prestai attenzione all’aspetto di quel ragazzo. Capelli chiari, biondi e corti, occhi tra il verde e l’azzurro, labbra piene. Bel ragazzo, in pratica. << Nik >> disse allungando la mano che guardai inizialmente scettica.
<< Ariel >> dissi senza stringergli la mano e tornando a guarda davanti a me.
<< Che carattere peperino >> disse divertito.
<< Senti – mi girai verso di lui – siamo in viaggio da più di cinque ore, mi spieghi perché sei venuto ora a stressarmi l’anima? >> Non mi rispose ma socchiuse leggermente gli occhi. << Non mi fai paura con quella faccia >>
Scoppiò a ridere. << Ragazzina non parleresti così se solo sapessi la verità >>
<< Che verità, eh? Sei un serial killer che sta programmando il prossimo massacro? >> dissi ridendo.
Dopo quello scambio di battute nessuno più parlò.
<< Sai cosa si dice di Mystic Falls? >>
<< No, cosa? >>
<< Che ci siano creature oscure >>
<< Vampiri? Licantropi? – risi – Non dirmi che ci sono anche i Puffi! >> risposi notando come i suoi occhi si erano illuminati di una strana luce e la cosa mi preoccupò leggermente. Che non stesse scherzando sull’essere un serial killer?
Finalmente l’hostess avvisò che eravamo in procinto di atterrare. “Grazie a Dio”. Non appena fummo atterrati e le porte furono aperte, mi alzai in piedi e svelta scesi dall’aereo. Fu un meraviglioso sollievo sentire l’aria fresca sulla pelle, nei polmoni e vedere finalmente qualcosa che non era una immensa fila di sedili e di oblò. Mi avviai con ampie falcate a recuperare le mie valige. Ne presi una dal nastro, posandola poi a terra, e feci per prendere la seconda quando percepii una strana presenza alle mie spalle.
<< Zuccherino, ci rivedremo presto >> disse la voce dello stesso ragazzo presente sull’aereo con me al mio orecchio. Ero pronta a girarmi, lasciargli una manata in pieno viso e a prenderlo a parola quando, una volta che mi girai, non trovai nessuno. Del ragazzo, di quel Nik, neanche l’ombra. Che me lo fossi immaginato soltanto? No, eppure avevo percepito il suo respiro contro il mio orecchio, la sue pelle che sfiorava leggermente la mia. No, era stato reale eppure.. Sbuffai lasciando perdere. Il mio unico obiettivo, in quel momento, era andare a casa.
 


Per farmi spiegare dove fosse la casa dovetti chiamare la scuola. Mi recai, quindi, verso casa. Sentendo il telefono vibrare, lo presi dalla tasca e controllai chi fosse. Ero pronta a rispondere quando mi andai a scontrare contro qualcuno. Alzai la testa girandomi verso lo sconosciuto.
<< Mi scusi, ero distratta >> mormorai scusandomi.
<< Impara a guardare dove cammini invece di usare il telefono >> rispose scontroso il tizio.
Corrugai la fronte. << Ho detto che mi dispiace >> ribadii leggermente inacidita.
Il ragazzo alzò un sopracciglio << Non so che farmene >> e si rigirò dandomi le spalle.
<< Sei sempre così stronzo con le persone che chiedono scusa, eh? >> dissi stizzita, facendolo fermare.
<< Senti ragazzina – mi inchiodò con lo sguardo facendomi deglutire a vuoto – non sono in vena di scherzare per cui modera i termini >>
<< Oh poverino, ha avuto una giornata storta il signorino. – feci un passo verso di lui – Resta comunque il fatto che sei uno stronzo! >> ribadii sorridendo innocentemente.
Lui socchiuse leggermente gli occhi. << Non sai con chi parli. Si vede che sei nuova di qui >> mormorò solamente.
<< Illuminami! E poi.. Come chi ti dice che sono nuova? >> lo sfidai.
<< Non ho tempo da sprecare con delle bambine. Ho questioni più importanti – si risistemò la giacca – Ti basta sapere che mi chiamo Damon >> e così si girò, riprendendo a camminare.
Io invece strinsi le labbra e i pugni. << La prossima volta ti faccio vedere io se sono una bambina o no. Stronzo! >> mi girai sbuffando e ripresi a camminare. Non era passato neanche un giorno da quando ero arrivata e già stavo odiando questa stupida cittadina. Prima il tizio inquietante dell’aereo, ora quel grandissimo stronzo. “Dio, ma dove sono finita?”
Mi grattai la testa e svoltai l’angolo trovando la palazzina in cui era situato il mio appartamento.


Situato al terzo piano, l’appartamento non era poi male. Ampio soggiorno con vista sulla città, cucina, due bagni e due stanze da letto.  Come avevo detto, non male. Mi recai in una delle stanze da letto e scelsi quella più ampia. Depositai le valige sul letto e mi avvicinai alla finestra per guardare fuori. Sperai che i prossimi giorni fossero migliori di quello che stavo vivendo in quel momento. Abbassai leggermente lo sguardo verso la strada e per poco non mi venne un infarto. Appollaiato sul davanzale, un enorme corvo nero faceva bella mostra. Mi guardava e gracchiava, battendo con il becco contro la finestra.
<< Sciò! Va via! >> dissi battendo la mano contro il vetro. Il corvo non voleva spostarsi per cui aprii di scatto la finestra. << Vuoi andare via!? >> dissi gesticolando con le mani. Ciò provocò il volo del volatile. “Oh, finalmente”.
Richiusi la finestra e poi le tenda. << Se anche i prossimi giorni saranno così, giuro che prendo e torno in Italia! >> sbottai lasciandomi cadere sul letto, chiudendo gli occhi.




Spazio Autrice ( sempre per modo di dire )
MA buongiorno e buona Domenica!
Come va? Io tutto bene *_* cosa stranissima per la mia salute!
Allora.. Zan zan zan zaaaaaaan.. Ariel ed il suo viaggio verso la Virginia. Come si suol dire, si possono fare veramente tanti strani incontri ù.ù
Ariel incontra questo strano tizio di nome Nik.. Poi, una volta a terra incontra Damon, che si rivela essere simpatico come... come...  in questo momento non mi viene in mente un giusto esempio, ma mi avete capita, no? Prima impressione di Ariel riguardo Mystic Falls? Credo che l'ultima sua frase la dica lunga su cosa pensa xD
Vorrei ringraziare i lettori silenzioni, le splendide persone che commentano, colore che hanno messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare e chi mi ha messo tra gli autori preferiti.. Me ringrazia calorosamente!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e di leggere vostre opinioni.. Per qualunque cosa vi aspetto sul gruppo di Facebook ;)
A domenica :*


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