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Autore: Kgm92    11/12/2011    2 recensioni
Ed sobbalzò:- Envy, Lust, ma cos…- il giovane alchimista non fece nemmeno
in tempo ad alzarsi in piedi per cercare di difendersi che l’Invidia lo
aveva già immobilizzato.
Ed cercò di divincolarsi, ma non riuscì ad evitare che gli artigli di Lust
gli trapassassero la spalla. [...] L’ultima cosa che vide prima di perdere
completamente conoscenza furono le unghie della Lussuria impregnate del
suo sangue.
Capitolo 3 corretto!
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric, Envy, Pride, Roy Mustang, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E con questo capitolo si conclude la battaglia con gli homunculus.. chi vincerà? Come sempre ringrazio tutti i miei lettori e un grazie speciale a chi recensisce!^^
Buona lettura.
Kgm92
P.s. In questo capitolo il personaggio del Padre si distacca un po' da quello del manga.. spero che vi piaccia ugualmente!^^

Ed e il Padre erano soli all’interno di quella prigione di cemento:-Che ragazzino ingenuo! Pensi veramente che non sia in grado di distruggere questo luogo? Credi veramente di potermi tenere rinchiuso qui a lungo?- chiese il Padre.
-No, non lo credo affatto.. ma questo scontro deve essere tra me e te soli, per questo siamo rinchiusi qui. Volevo farti una domanda: è un caso che tu abbia lo stesso aspetto di mio padre? Lui mi ha raccontato una storia parecchio divertente.. che tu sei stato liberato da lui centinaia di anni fa e che gli hai donato l’immortalità trasformandolo in una pietra filosofale.. Ma come mai questa storia non mi convince affatto? Ammettilo, è tutta una balla e sei tu in realtà il bastardo che ci ha messo al mondo, che ci ha abbandonato e che è stato capace di uccidere il suo stesso figlio!-
Con queste parole urlate con rabbia Ed si gettò contro il nemico con la lama dell’automail sguainata.
-Complimenti figliolo, ce ne hai messo di tempo per convincertene!-
 
Pride aveva scelto il suo avversario: Envy, mentre Mustang si era automaticamente diretto verso il Comandante Supremo.
-Non ti sono mai stato tanto simpatico, non è vero?- chiese ironico Pride.
-Finiamola con i giochetti! Adesso ti ammazzo!-
Envy si scagliò contro il biondo, che schivò con facilità: non poteva competere con lui in quanto a destrezza e forza fisica. Pride avrebbe potuto ucciderlo abbastanza facilmente, ma decise che gli avrebbe dato un’illusione, una speranza.. si sarebbe divertito in quello scontro!
Mustang non poteva dire invece dire di essere così rilassato! I movimenti di Wrath erano veloci e precisi e solo l’addestramento militare e l’esperienza di guerra stavano salvando Mustang dal soccombere.
Alcuni colpi del colonnello erano comunque andati a segno e aveva già ucciso il rivale parecchie volte con il suo fuoco. Lo stesso valeva per Wrath: Mustang perdeva sangue dal fianco sinistro e aveva una profonda ferita alla spalla destra che gli impediva di muovere il braccio liberamente.
L’uroboro di Wrath, inoltre, era impenetrabile: per lui solo sarebbe stato impossibile colpirgli l’occhio sinistro cogliendolo alla sprovvista!
In un momento di stallo volse gli occhi in direzione di Pride e gli fece un cenno con la testa, quasi impercettibile.
Il biondo colse al volo il significato di quel gesto e fece illuminare i suoi tatuaggi.
Mustang mise in atto il suo piano: con una cortina di fuoco fece indietreggiare il Comandante verso la parete e, approfittando della sua temporanea cecità, con un’ ennesima colonna di fiamme lo spinse contro il muro.
Quando la luce diminuì di intensità Envy si bloccò per un istante: la parete su cui Wrath era stato spinto era irta di spunzoni di pietra e uno gli aveva perforato l’occhio sinistro.
Envy capì di essere ormai in svantaggio: cominciò a colpire Pride  con la furia di un animale ferito; Pride sogghignava divertito godendosi lo spettacolo delle disperazione del suo avversario.
L’Invidia tentò un ultimo disperato attacco mirando il ventre di Pride, ma questi schivò, gli prese il braccio a mezz’aria e glielo torse, spezzandogli il gomito, senza alcun apparente sforzo:-Adesso basta giocare, è ora che ti arrendi all’evidenza: non potrai mai farcela contro uno come me-
Pride attivò nuovamente il suo potere: Envy lo fissava terrorizzato, conscio di non poter sfuggire.
-Non finisce, così, bastardo!- riuscì ad urlare prima che un pugnale spuntato dal nulla gli trafiggesse la coscia, esattamente dove aveva l’uroboro.
 
Ed attaccò di lato, ma il Padre parò erigendo un muro di cemento, Ed lo distrusse e creò dei grossi aculei alle spalle del nemico.
Hoheneim saltò in avanti e, con calcio, ci spinse contro Edward che riuscì ad evitarne la maggior parte tranne uno che lo ferì al fianco.
Sebbene ferito riuscì ad erigere un’enorme colonna di pietra per trascinare Hoheneim contro il soffitto della prigione. La salita fu troppo veloce e il Padre non poté evitare di rimanerne schiacciato, ma in un attimo riuscì a liberarsi disintegrando il pilastro.
Questa mossa fece venire in mente a Ed un modo per sconfiggerlo: si ricordò della battaglia contro i fratelli Slicer e di come li aveva battuti.
Lo scontro proseguì ancora per diversi minuti quando, finalmente, Ed ebbe l’occasione di toccare il padre e di mettere in atto il piano: scomposizione, cambiamento e ricomposizione!
-Addio, padre.- mormorò quando posò le mani sul suo torace.
 
Envy giaceva a terra, sconfitto, e Pride gioiva del suo successo. D’un tratto si accorse che Mustang era crollato a terra e ansimava pesantemente: le vecchie ferite che gli aveva inferto si erano riaperte e avevano ripreso a sanguinare assieme a quelle che si era procurato durante il combattimento.
Pride gli si inginocchiò accanto:-Colonnello, tutto bene?- chiese sinceramente preoccupato.
-Da quando ti preoccupi per me?- chiese divertito Mustang.
-Tse, io non mi preoccupo proprio per nessuno! E’ solo che se lei muore qui poi Ed se la prenderebbe con me.. A proposito, speriamo che se la stia cavando là dentro, il piccoletto.-
-Tranquillo, Acciaio se badare a sé stesso.-
All’improvviso qualcosa alle spalle dell’Alchimista di Fuoco si mosse..Envy! Ma allora non era morto!
-BASTARDI!!- gridò Envy con le ultime forze scagliandosi contro Mustang.
Il colonnello si accorse troppo tardi del pericolo e Pride comprese in un attimo che, se non fosse intervenuto in tempo l'Alchimista di Fuoco sarebbe morto. Agì d’istinto: si portò alle spalle di Mustang, frapponendosi tra lui e l’homunculus; quando la lama di Envy gli trapassò il torace non riuscì nemmeno ad urlare, emise solo un debole singhiozzo strozzato.
-Ciao, ciao, fratellino!- disse rauco Envy per poi cadere anch’egli ai piedi di Pride.
Contemporaneamente la prigione di cemento esplose in una nube di fumo grigio.

  
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