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Autore: kappinias    11/12/2011    11 recensioni
E se Kurt non fosse il ragazzo carino a coccoloso che noi tutti conosciamo?
Se in realtà fosse capitano della squadra di football nonchè il più popolare della scuola?
Se fosse una specie di maniaco ninfomane, e Blaine con i suoi papillon multicolor la sua prossima preda?
Benvenuti alla fiera dell'OOC ;)
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonasera ^^
Allora, da dove inizio?  Bè, prima di tutto con il dire che adoro tutte quelle brave persone che hanno messo la storia tra seguite, ricordate e preferite **
E grazie a chi ha recensito, mi fa sempre piacere avere dei pareri su quello che scrivo, se vorrete dirmi cosa ne pensate mi farete una donna felice :)
Ammiro il vostro coraggio, io mi sto facendo paura da sola per quanto è OOC questa ff :D
Credevo che la mia amica Ari_92 (che ringrazio per avermi betato questo capitolo) fosse l'unica pazzoide che la potesse apprezzare, ma a quanto pare ho sottovalutato il fandom di Glee ^^
In questo capitolo...no, non vi spoilero niente, buona lattura ;)




Al suono della campanella Shuester finalmente smette di parlare e ci congeda con il suo solito sorriso ebete. Se non avessi preso E nell’ultima verifica forse mi starebbe perfino simpatico, se non altro perché è completamente assurdo.

Blaine è tra i primi a uscire dall’aula, e potrei giurare che per una frazione di secondo i suoi dannatissimi occhi nocciola si siano rivolti verso di me.
Non c’è niente da fare, il ragazzo ispira sesso, e anche violento.
Quel genere di sesso da ‘sbattimi al muro e facciamolo nella prima aula vuota che troviamo’, tanto per intenderci.
E ora che è in piedi e rivela tutta la sua nanezza riesce a essere comunque fottutamente sexy.
Sì, anche con quel papillon a pallini e quella ridicola felpa rossa, perfino con quelle bizzarre sopracciglia triangolari.
Anzi, rifletto compiaciuto, la bassa statura in futuro potrebbe rivelarsi un vantaggio, se poi è davvero valida la regola della L... quel rigonfiamento nei pantaloni è da considerarsi un buon segnale.

Ok, genere di sguardo inquietante che dovrei evitare: non è molto normale fissare il pacco di un tizio, almeno credo.
Sto per avviarmi molto casualmente nella sua stessa direzione, perché Dio quel sedere merita un’attenzione tutta sua, e con anni di pratica mi ritengo ormai abbastanza ferrato nel fare lo stalker discreto, ma prima che abbia raggiunto la fine del corridoio una mano mi blocca il polso, costringendomi a fermare.

Ah già, mi ero quasi dimenticato di Santana. 
“Senti bello, ho un piano geniale e non credo tu abbia voglia di contraddirmi.”
Ecco, parlavo di questo quando dicevo che a volte mi fa non poca paura.
“Ho deciso di farti un favore, propongo uno scambio di coppie: ti lascio Blaine e mi prendo Brittany.”
Wow, a quanto pare anche lei ha avuto la mia stessa idea, perfetto.
C’è solo una cosa che mi sfugge al momento.
“Ma...”
“Ti prego Kurt, non dirmi che sei contrario. Ti ho visto oggi a lezione, sembrava che te lo volessi scopare con gli occhi quel tipo!” 
Sono sempre più confuso, come diavolo...?
Santana deve aver capito il mio stupore, perché mi guarda e rotea gli occhi.
“Se vuoi cercare di nascondere la tua omosessualità dovresti essere un po’ più discreto ragazzo mio, così sei fin troppo ovvio.” E mi squadra da capo a piedi, neanche avessi un’insegna luminosa con scritto ‘gay’ in testa.
“E poi Britt mi ha rivelato il tuo piccolo segreto...” 
Non voglio sapere a cosa si riferisce, davvero preferisco vivere nell’ignoranza.
“Certo che per essere uno che legge Vogue non hai tanto stile.”
Ecco, ora è tutto molto più chiaro. Ma io dico, Britt proprio da Santana deve andare a confessarsi? 
Fosse stato qualcuno di un po’ più maneggiabile... non ho intenzione di far sapere il mio segreto a tutta la scuola, grazie tante.
E poi cosa c’è che non va nel mio stile? Voglio dire, potrei anche offendermi a un’affermazione del genere! 
“Vogliamo parlare del tuo improvviso interesse per Brittany allora?” Trattengo a stento un sorriso.
Pensare a quelle due insieme... non è una brutta immagine, e poi chissà che Britt non riesca ad addolcirle un po’ quel carattere acido che si ritrova.
Comunque a quanto pare ho fatto segno, perché contro ogni aspettativa Santana sta arrossendo, ed è tipo la cosa più strana che abbia visto in tutta la mia vita, chi la conosce può capire cosa intendo.
In quel momento mi chiedo se Brittany sia in realtà una strega con qualche potere speciale, non ho mai visto la latina così presa da qualcuno, e dire che l’ho conosciuta circa una decina di fidanzati fa.
“Caro, noi siamo amici. Tu sei popolare e anche io, e certo non vogliamo che la nostra fama venga rovinata. Questo resterà il nostro piccolo segreto, non preoccuparti, tu potrai continuare a fare il bullo con gli sfigati della scuola e io a insultare chi mi da fastidio. Affare fatto?”
Ecco, se ci impegniamo riusciamo sempre a capirci molto bene, noi due.
“Non sbagliano quando dicono che sei una tosta San, mi piaci ogni giorno di più.” Le metto un braccio sulla spalla e ci allontaniamo nel corridoio ormai deserto, affrettandoci verso il campo da football, lei per gli allenamenti delle Cheerios e io per quello dei Titans.
“Solo cerca di non innamorarti troppo, quella ragazza è adorabile da far vomitare.”
“Io innamorata? Dai Kurt mi conosci, non dire cazzate.” Ride e io rido insieme a lei, ma ho visto lo sguardo dolce che ha dedicato a Britt mentre la salutava, era così poco da Santana. 
Sei fottuta amica mia, questi sono i primi sintomi di una cotta colossale, penso mentre le do un bacio sulla guancia e la saluto, entrando in spogliatoio.

“Ehi amico, dov’eri finito? La coach Beiste è su tutte le furie!”
Karofsky mi viene incontro, Azimio mi da un piccolo colpo sulla spalla e mi fa segno di fare in fretta.
Non c’è molto da dire su questi due, se non che sono i miei principali complici quando si tratta di fare qualche scherzo di cattivo gusto, come voli nel cassonetti o cose del genere.
Di Karofsky si potrebbe rivelare che non è niente male a fare i pompini, ma mi ucciderebbe se lo andassi a spifferare in giro, è ancora in piena fase di negazione.
Certo è sempre utile quando non c’è niente di meglio in giro, e comunque è sempre disponibile visto che non andrà mai a fare conquiste, perché per dirla con le sue parole ‘lui non è gay, gli piace solo prenderlo in bocca’.
Appunto, fase di negazione, tutti ci passano prima o poi: io l’ho affrontata a cinque anni, quando ho buttato via il mio minuscolo servizio da tè, azione di cui ancora oggi mi pento.
Lui la sta affrontando ora, del resto ognuno ha i suoi tempi.
Su Azimio non c’è proprio niente da dire: forza bruta e imbecille completo.

Mi cambio in fretta e li raggiungo in campo: strano, non mi dispiace neanche di essermi perso la vista di Sam in boxer, il mio cervello riesce a concentrarsi solo su quel fottutissimo ragazzo, e sui suoi jeans attillati che lasciano vedere più di ciò che dovrebbero.
“Hai visto quel frocetto sugli spalti? Se pensa di entrare in squadra non ha capito proprio un cazzo... dici che dovremmo divertirci un po’ con lui?”
Oh, il tipo che sta indicando è proprio Blaine, seduto tranquillo in tutta la sua assurdità mentre osserva con interesse noi che corriamo intorno al campo.
“Lascia perdere, a quello ci penso io. E comunque taci che tu sei più finocchio del tizio e del suo papillon”.
Sì, quel papillon mi ossessiona, non posso farci niente.
E’ semplicemente troppo assurdo, quasi di più dei gilet di Shuester, e con questo ho detto tutto.

Spero di essere stato abbastanza convincente, perché se osa torcere un dito a Blaine potrei diventare violento, lo vorrei integro almeno fino alla prima scopata.
Karofsky mi guarda malissimo e si gira per controllare che nessuno ci abbia sentito.
“Tieni a freno quella dannata lingua!” Mi sibila all’orecchio con fare minaccioso, ma io mi limito ad alzare le spalle e a raggiungere gli altri.
Non ha ancora capito che con me il suo fare da duro non funziona.
Davvero, niente di personale: scusa tanto ma sono il più tosto della scuola, fattene una ragione ragazzo.
L’unica persona che riesce a farmi paura è la Beiste, che oggi sembra aver deciso di farci sudare come maiali.
E forse anche un po’ Sue, mentre urla insulti alle sue cheerios attraverso un enorme megafono.
Sì, anche Santana a volte riesce a intimorirmi, ma la lista finisce qui.

Di cose che odio invece ce ne sono tante: tra queste c’è sicuramente il sudore, e questa fottutissima tuta che siamo costretti a indossare.
E’ antiestetica, ammettiamolo.
E il sudore puzza da far paura, si appiccica ovunque e neanche quintali di deodorante riescono a coprirlo, quando c’è un’intera squadra rinchiusa in una stanza.
E’ per questo che all’inizio penso che magari è meglio se faccio una doccia prima di avvicinarmi a Blaine.
Per tutto l’allenamento però devo fare uno sforzo enorme per non dirigere gli occhi ogni due minuti verso l’alto, e quando alla fine vedo che è ancora lì decido che forse è meglio non sfidare la sorte, perché davvero è un miracolo che non sia scappato già dopo le prima urla della Sylvester.

“Ciao ragazzo nuovo, io sono Kurt”
Il tipo mi fissa in modo strano e non spiccica parola.
“Ci siamo visti anche oggi a Spagnolo...” continuo imperterrito, esibendo uno dei miei sorrisi più studiati.
Questo è il piano: fargli credere che sono una brava persona, fare in modo che mi veda come il suo primo punto di riferimento a scuola, ispirargli fiducia insomma.
E poi portarmelo a letto, ovvio.
Certo che se continua a tacere non andiamo molto lontano.
“Piacere, Blaine” dopo qualche secondo finalmente si decide a stringermi la mano che era restata a mezz’aria, alza gli occhi timidamente verso di me.
“Non mordo sai? Sono un ragazzo carino e coccoloso”
Anche no, sono una specie di maniaco sessuale in incognito, ma forse per il momento questo Blaine è meglio che non lo sappia.
Bene, adesso sono abbastanza sicuro che la sua risatina imbarazzata sia in grado di provocarmi un’erezione, e fortuna che i pantaloni della tuta mi stanno larghi.
“Breve guida pratica di sopravvivenza al Mckinley: non entrare nella squadra di football se hai una specie d’insana passione per i papillon, e in generale non entrare nella squadra di football se sei un adorabile ragazzo dai riccioli neri”
“Veramente io...” 
Perfetto, lo sto già spaventando, tanto per restare fedeli al piano originale, ovviamente.
Quel papillon mi farà diventare pazzo, me lo sento.
E’ ipnotico, non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
“Insomma, non fraintendermi, non è che non ti vorrei tra noi, anzi... ma questa non è una scuola semplice, credimi”.
“Non ero qui per iscrivermi... ma grazie, sei molto gentile”
Ok, questa è in assoluto la cosa più buffa che abbia mai sentito: io gentile, come no.
Ma... allora perché diavolo è restato qui per tutto l’allenamento?
Cavolo, questo ragazzo è davvero singolare.
E quella sua aria innocente... lo rende ancora più provocante.
Sembra fragile, il suo sguardo penetrante imprime una sensazione di timore, è come se si volesse fidare ma in fondo sa che non è la cosa giusta da fare.
Povero ragazzo, penso quasi intenerito, non sono il primo stronzo con cui hai a che fare.
Ma una cosa è certa, se continua a frequentarmi l’ingenuità non rientrerà più tra le tue qualità.

Continuiamo a chiacchierare per diversi minuti, tra pause di silenzio imbarazzato e riposte a monosillabi, ma alla fine il tipo sembra più rilassato.
A quanto pare ha deciso che sono una brava persona, perché si avvicina e inizia a parlarmi un po’ di lui.
Già, così vicino che viene naturale appoggiare il gomito sulla sua spalla, e per un attimo penso che potrei stringerlo a me e iniziare a sussurrargli in un orecchio, e allora tutto diventerebbe molto più intimo.
Del resto il campo ormai è deserto, tutti sono in spogliatoio o addirittura diretti verso casa.
Invece mi limito a quel primo semplice gesto, il mio braccio rimane su di lui, e non è qualcosa di normale per me.
E’ amichevole, e rassicurante, e mi piace da matti restare ad ascoltare la sua voce mentre racconta.

Si è appena trasferito da non so quale scuola, non riesco a capire perché.
Si vede che è un argomento delicato, quando faccio domande in proposito evita di rispondermi.
Non ha ancora nessun amico qui, e la tipa con cui deve fare il lavoro a gruppi le sembra... strana, e vagamente inquietante.
Rido a quelle parole, come primo contatto non deve essere di certo stato molto rassicurante.
“Non preoccuparti di Santana, non è cattiva in fondo, le piace solo fare la dura”
“Mmh, ci riesce abbastanza bene”
“Comunque per il progetto mi ha chiesto di fare uno scambio di coppie, sai lei ci tiene tanto a stare con Britt...”
“Ah, quindi noi due siamo insieme?” 
“Non dovresti essere tanto contento, io ho F in Spagnolo, San è madrelingua”
Infatti mi chiedo ancora perché frequenti il corso. Per avere A almeno in una materia, suppongo.
“Senti, mi sei simpatico e sei anche molto carino: se mi dai dieci minuti faccio la doccia e sono da te, ok?”
Wow, ho appena fatto un complimento a un ragazzo.
E non della serie ‘ci sai fare a letto’ o cose del genere: no, un vero e proprio complimento.
Facendolo arrossire vistosamente.
Bene, circa un attimo fa ha iniziato a guardarmi con occhi speranzosi.
Forse sarebbe meglio per lui che mi piacessero le ragazze, non ha idea di come sto per sconvolgere il suo soffice mondo fatto di arcobaleni e unicorni saltellanti.
“Va bene...ti aspetto qui” Dice rivolgendomi un accenno di sorriso, e davvero la sua espressione in questo momento è deliziosa, mi verrebbe voglia di morderlo tutto.
Ma uno di quei morsi lenti e intensi, come quello che si può dare a una torta appena sfornata.
Dio, sto diventando pazzo: Kurt Hummel non fa paragoni con torte e unicorni, Kurt Hummel ha una reputazione da difendere.


   
 
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