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Autore: irene862    11/12/2011    1 recensioni
Seguito di:
- dolce e delicata come il miele
- red line
Raccolta: Momenti di vita tra Gerard e Sophie
Dal quinto capitolo:
Lei cominciò a ridacchiare. Eravamo sedute sul divano, una di fronte all’altra.
“Non so proprio dove, quando e perché tu abbia deciso di fargli proprio quel regalo. Che piano strampalato!“
“Hey, mi hai aiutato tu a metterlo in pratica, non dimenticarlo. Anzi sono sicura che senza il tuo preziosissimo aiuto non ci sarei mai riuscita.”
“Mhm … forse. Comunque è bellissima! Mi piace molto. “ rispose lei sorridendo contenta
“Si, è stupenda! E sono contenta di regalargliela”
“E dell’altro regalo? Gli hai detto qualcosa?”
“Ma no, sei matta? Lo conosci, se glielo avessi detto si sarebbe precipitato qui sul momento lasciando baracca e burattini. Tu, mia madre e mio fratello siete gli unici a saperlo”
“Si, hai ragione. Sarebbe impazzito e avrebbe abbandonato set e film mandando a rotoli il suo contratto.”
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dolce e delicata come il miele'
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Intervista

L’intervista

 

 

Finalmente sono riuscita ad avere un’intervista con il bellissimo e talentuoso attore Gerard Butler. Sono moltissimi i giornali e le riviste che, con i loro inviati, vorrebbero essere al mio posto in questo momento. Dopo tutte le foto, gli scoop, le confessioni di amici e colleghi per non parlare dei colpi di scena, eccomi qui ad intervistare il diretto interessato. Il direttore di questa rivista è stato in trattative per diverse settimane con la signorina Susy Adams, l’assistente dell’attore, per questa intervista.

Mi ha dato appuntamento nell’accogliente salottino del piccolo hotel in cui alloggia durante le riprese del film di cui è interprete “The New Day” che uscirà nelle sale solo fra qualche mese. Seduta su un comodissimo divanetto, rivestito di morbido tessuto color crema, lo aspetto con un po’ di trepidazione mista a curiosità quando alzando lo sguardo lo vedo uscire dall’ascensore.

Ha indosso abiti casual: jeans scuri ed una t-shirt altrettanto scura, che mettono in risalto il fisico asciutto e muscoloso. Sul viso un’espressione serena con un sorriso appena accennato che si distende appena mi scorge. Mi alzo per stringergli la mano e salutarlo.

E’ la prima volta che lo intervisto e ad essere sincera sono un poco impacciata (chissà perché!) ma le sue maniere sono impeccabili e con modi gentili mi mette subito a mio agio. Parliamo qualche minuto prima dell’intervista vera e propria e quasi mi obbliga a dargli del tu.

Beh, non mi faccio pregare e lo assecondo (e quando mi ricapita un’occasione del genere!).

Mi spiega molto brevemente il perché abbia accettato di concedere a noi di VanityStars un’intervista che lui definisce a cuore aperto. Mi ha confessato di leggere, certo non sempre, la nostra rivista ed è rimasto impressionato dalla veridicità di alcuni servizi ed interviste fatte ad alcuni suoi colleghi, perciò si augura che le sue parole non vengano travisate o alterate. Chiedo se ci sono argomenti di cui non desidera parlare, a livello personale o professionale, ma con un alzata di spalle e un sorriso che definirei illegale (ma forse il mio parere è di parte perché lo ritengo un uomo da mangiare con gli occhi!) mi risponde negativamente.

Bene! Spero che l’intervista di seguito catturi  il vostro interesse, che vi diverta e che vi emozioni. Ma soprattutto che riesca a trasmettere le sensazioni che ho provato io stessa alle parole di questo straordinario attore.

 

 

 

 

 

 

 

 

I: Ciao Gerard, grazie per aver concesso alle lettrici di VanityStars questa intervista. Come mi hai precedentemente annunciato, non ci saranno argomenti o domande tabù alle quali non risponderai, giusto?

G: Esattamente. Solitamente rilascio interviste a scopo professionale e quasi mai sulla mia vita personale ma ritengo sia venuto il momento di farlo. Quindi forza e coraggio!

I: Beh, di certo le nostre affezionatissime lettrici ne saranno deliziate. Iniziamo, allora!

I: Una tua virtù?  Un tuo difetto?

G: Mhm … il difetto ti posso rispondere immediatamente. Tendo ad essere prepotente e dispotico, sul set ma soprattutto in famiglia, troppo spesso ahimè. Tra l’altro, ho da poco scoperto di essere tremendamente possessivo. Mentre per la virtù forse, e dico forse, la generosità.

(Sorride mentre risponde e l’atmosfera si fa ancora più distesa e rilassata)

 

I: Prepotente, dispotico e pure possessivo? Beh, non l’avremmo mai immaginato.  Approfondiremo sicuramente dopo ma ora dimmi, nel tuo armadio quale capo d’abbigliamento non manca mai?

G: Jeans e t-shirt in assoluto. Credo che la comodità e la praticità siano doverose se non in ogni occasione almeno nella maggior parte. Certo questo esclude il red-carpet!

(Entrambi sorridiamo mentre un giovane cameriere ci porta da bere due cocktail)

 

I: Cos’è che ti spaventa? Qual è la tua paura più grande?

G: Sicuramente perdere ciò a cui tengo, la mia famiglia e la donna che amo. Questo è quello che mi terrorizza più di qualsiasi altra cosa. Poi, ci sono fobie e paure meno rilevanti come la mia claustrofobia (la paura dei luoghi chiusi o di quelli troppo stretti ndr).

 

I: La tua frase preferita o il tuo motto?

G: Beh, sarò sincero, fino a un paio d’anni fa, ti avrei risposto con la frase “Ognuno è artefice del proprio destino: solo scelte e cambi di rotta ne indirizzano il percorso” mentre ora ti risponderò citando una frase de La Divina Commedia di Dante Alighieri che in quest’ultimo anno e mezzo ho fatto mia “L’amore è la forza che move il sole e l’altre stelle”.

 

I: Eccoci all’argomento che mi premeva chiarire. L’amore … cos’è per te l’amore? Cosa comporta? Ma soprattutto chi è la donna che ha fatto capitolare uno dei più ambiti scapoloni d’oro del cinema?

(Scoppia a ridere ed io con lui. Appena riesco a riprendere fiato noto con dispiacere che il mio buonissimo cocktail fruttato è quasi finito, ma Gerard con un gesto ne fa portare altri due. Lo vedo sistemarsi meglio sul divanetto, che occupa di fronte a me, e pensare alla risposta.)

G: L’amore … un argomento spinoso ma tremendamente affascinante! Guarda, per non far torto a poeti e filosofi che prima di me si sono cimentati nella descrizione di questo sentimento così potente, ti dirò come lo vedo io.

L’amore per me è svegliarsi tutti i giorni con la persona amata accanto e rendersi conto di amarla ogni giorno di più. L’amore è una sensazione di trascinamento, un sentimento così grande e così forte che non ti accorgi di provarlo e di esserne schiavo finché non distrugge tutto il resto. E’ la sensazione di dolore e di soffocamento che mi prende quando, per esempio, non la vedo. Quando non riesco a vedere i suoi occhi o il suo sorriso, quando non sento la sua risata o semplicemente la sua voce. E’ qualcosa che mi travolge e di cui non posso fare a meno. Qualcosa di cui non ti vuoi liberare perché è proprio quello che ti aiuta a vivere e che ti fa respirare ogni momento, di ogni ora, di ogni giorno. L’amore per me è lei, la mia Sophie. Lei è tutto questo e anche di più. Lei è allegria e gioia, paura e smarrimento. E’ protezione e rabbia allo stesso tempo.

 

I: Oh mamma mia. Le tue parole … sono emozionata! Scommetto che le tue fans pagherebbero fiumi si dollari per essere al suo posto.

(Lui scoppia a ridere ed io mi interrompo un momento dopo le sue parole.)

 

I: Parlaci di lei, ti prego. Molti paparazzi rinuncerebbero a dormire e mangiare per un giorno intero pur di riuscire a fotografarla o a parlarle e scoprire qualcosa di lei.

(Ride ancora ed annuisce)

G: Si, Sophie è molto timida e riservata, non è abituata a fotografi, luci, flash o notorietà in genere perciò se ne tiene alla larga. Siamo entrambi riservati. Sophie ora è la mia vita ed è anche per questo che ho deciso di tenerla alla larga da voi. Ho adottato, insieme ad alcuni membri del mio stuff, alcune misure preventive.

 

I: Hey, ma così mi offendi!

(Ride della mia espressione da finta offesa)

G: Oh, no per niente. Alle volte, voi giornalisti o paparazzi, riuscite a rendere la vita di noi attori e personaggi dello star-system un vero inferno. Comunque, come ti ho detto prima non ci saranno segreti e presto la conoscerete tutti. Mi accompagnerà, fra qualche mese, alla Mostra del Cinema di Venezia, per l’uscita del film che sto girando The new day.

 

I: Sarebbe la vostra prima uscita ufficiale, giusto? Sotto i riflettori e gli sguardi di tutto il mondo?

G: Ebbene si e non vedo l’ora!

 

I: The new day è il progetto che stai seguendo al momento. Di cosa parla il film?

G: Il film ha come protagonista un uomo Mark Stone intelligente, molto oltre la media, ma anche profondamente disturbato. Affetto da gravi problemi d’ansia e di depressione si rinchiude lentamente in un suo bozzolo personale con la sola compagnia di alcool, pensieri ed illusioni. Non ha famiglia, non ha amici né conoscenti di rilevanza. E’ così spaventato dagli altri e impaurito da se stesso che comincia a creare un mondo tutto suo. Un mondo in cui lui non è diverso dagli altri, un mondo in cui si sente accettato, un mondo popolato da strane creature differenti una dall’altra che però lo rassicurano e le sole con le quali riesce a relazionarsi. Il film è incentrato sulla vita di questo uomo, un poeta, che nei deliri della sua mente produce degli scritti di inimmaginabile bellezza e ricchezza interiore. E’ grazie ai suoi scritti e tramite le sue parole che il film prosegue, tra flash-back ed illusioni. Un film assolutamente anticonvenzionale ma che mi ha catturato fin da subito.

 

I: La trama sembra piuttosto interessante.

G: Si, lo è. E’ una produzione indipendente, non è un opera ad alto budget come i miei precedenti film. Il mio ruolo è quello di Mark, il protagonista.

 

I: Come ti sei preparato ad interpretare il personaggio?

G: Non è stato difficile a livello fisico, quanto più a livello mentale. Cercare di entrare nella mente di Mark Stone è stato piuttosto complesso ma anche stimolante. Ho passato giorni, anzi cosa dico settimane, a leggere i suoi scritti; li ho analizzati e studiati da ogni angolazione cercando di interpretarli al meglio.

 

I: Credi di esserci riuscito?

G: Spero di si. Ma valuterete voi, quando uscirà il film.

 

I: Ti è piaciuto lavorare in una produzione indipendente?

G: Si, molto. Una prospettiva del tutto differente dalle precedenti. Poco tempo per girare, pochi soldi e tutti fanno tutto. Nessun tempo morto, nessun capriccio da star. E’ stato una boccata d’aria nuova, davvero entusiasmante!

 

I: Passiamo ora all’argomento clou: Sophie St. Louis . Puoi parlaci di lei e di come vi siete conosciuti?

G: I genitori di Sophie sono amici della mia famiglia da moltissimi anni. Suo padre era scozzese ed era amico del mio, purtroppo è scomparso quando lei era ancora molto piccola. Sophie è nata in Italia e nonostante le sue origini non era mai stata in Scozia. Vi è venuta per la prima volta due anni fa ed è allora che ci siamo conosciuti.

 

I: E’ vero che all’inizio facevate fatica a capirvi?

(Ride alle mie parole)

G: Si, è assolutamente vero. Quando ci siamo incontrati lei si era appena laureata eppure parlava pochissimo inglese e neppure tanto correttamente. Sbagliava la maggior parte dei tempi verbali e anche qualche parola, non ti dico la pronuncia. Ero uno spasso per me correggerla ogni volta!

 

I: Forse non per lei, però.

(Sorrido anche io)

G: No, infatti. Si arrabbiava e sbraitava quanto la nostra lingua fosse tremendamente complicata. Secondo lei utilizziamo troppe parole uguali per esprimere stati d’animo o azioni completamente diverse. Ora però va molto meglio.

 

I: Beh, menomale. Comunque la capisco. Deve essere difficile imparare una lingua nuova dall’oggi al domani e parlarla in maniera impeccabile.

G: La cosa buffa è che sembra avere difficoltà solo con la nostra di lingua perché parla francese e spagnolo alla perfezione, oltre all’italiano naturalmente.

 

I: Beh, però… forse siamo solo noi inglesi a non piacerle. E tu come sei messo con la sua di lingua? L’italiano?

G: Oh, lasciamo perdere. Un vero disastro! La loro grammatica è esageratamente macchinosa. Dopo più di un anno sono ancora a livello base. Irrecuperabile insomma!  Infatti quando ci capita di discutere oppure di litigare si arrabbia e alle volte mi schernisce in italiano per non farmi capire!

(Scuote il capo sconsolato mentre io rido allegramente)

 

I: Se devo essere sincera, qualche foto della tua Sophie gira già in rete e sembra essere molto bella.

G: Sicuramente saranno degli scatti rubati. Comunque, si è vero. E’ bellissima e assolutamente irresistibile. (ride e si passa una mano tra i capelli)

E’ così affascinante ed intrigante da rendermi pazzo di gelosia, quando in realtà non sono mai stato geloso in vita mia. Sono diventato addirittura possessivo!

(Annuisco e nei suoi occhi si accende una luce che prima non avevo notato. Lo incito a continuare)

 

I: Caratterialmente?

G: Se devo essere onesto, inizialmente non facevamo altro che litigare. Anche se le nostre madri erano, e sono tutt’oggi, migliori amiche e cercassero di arginare la cosa. Lei non mi sopportava e per me era lo stesso con lei. Quando eravamo nella stessa stanza non potevamo evitare di punzecchiarci, tanto che eravamo arrivati al punto che non potevamo rimanere nella stessa stanza per più di qualche minuto. O usciva lei o lo facevo io, assurdo! Assolutamente inconcepibile se pensi che ora non possiamo restare troppo tempo lontani senza soffrirne! Mi credeva un riccone super viziato e pieno di capricci. Mentre io la vedevo solo come una ragazzina scontrosa, irritante e asociale. Ma mi divertivo da matti a farla impazzire e a stuzzicarla facendole scherzi e dispetti di ogni tipo.

 

I: E poi? Cosa è successo?

G: Beh, avevo notato quanto fosse attraente ma ne respingevo l’idea. Con l’andare del tempo ho potuto conoscerla meglio, soprattutto grazie a malintesi e ad alcuni suoi particolari incidenti e mi sono reso conto che non era scontrosa o asociale ma solo molto riservata. Sophie è una donna particolare. E’ molto intelligente con idee e valori ben precisi. Ha un lato creativo molto marcato; adora dipingere e disegnare, parla correntemente tre lingue straniere oltre alla sua ed è una cuoca fantastica. E’ forte e sensibile, è solare ma anche molto orgogliosa. Vuole fare sempre tutto da sola, accetta raramente aiuto dagli altri. E’ una femminista super-convinta!

 

I: Immaginarla così sembra non abbia difetti. Sembra la donna perfetta! E’ così?

G: Per me lo è. E’ perfetta per come sono fatto io ma, come tutti, ha anche dei difetti. Per esempio è tremendamente goffa, inciampa continuamente a volte col rischio di farsi male sul serio. Sono sempre in ansia quando non sono con lei, è pazzesco! Ha la curiosa ossessione, soprattutto quando è nervosa o in ansia per qualcosa, di pulire dappertutto. E’ lunatica da morire: riesce, non so come, a passare dal riso al pianto in un batter d’occhio. Tende poi ad essere impulsiva, a volte testarda e dice sempre quello che pensa. E’ davvero particolare!

… Sai, alle volte penso che Sophie sia fatta a strati e che, per quanto mi sforzi, non riuscirò mai a conoscere tutto di lei. E’ una continua sfida ed io … beh, adoro le sfide!

La cosa che più amo in lei è che riesce a sorridere di continuo. Riesce a trovare il lato positivo in ogni cosa e in ogni persona, sempre. E’ sempre così allegra, gioiosa e solare. Sorride e ride moltissimo. Sono innamorato del suo sorriso, del suo carattere ed pure della sua goffaggine. Sono innamorato pazzo di lei, in tutto e per tutto.

Sophie è il mio sole … senza di lei sarei solo ombra.

 

 

I: Beh, non c’è che dire … l’ami davvero molto.

G: Si, moltissimo. La mia famiglia e gli amici più stretti dicono che da quando c’è lei sono cambiato.

 

I: Ed è vero? Ti senti cambiato?

G: Questo non lo so, non credo. Di sicuro ora ho uno scopo. Voglio essere felice e la mia felicità dipende da lei. La mia felicità è lei. Se lei è felice lo sono anche io.

 

I: Qual è la cosa che fa più paura a Sophie?

G: Ho da poco scoperto che ha una paura smisurata per i clown. Ho cercato su internet e credo si chiami coulrofobia. Ho letto che sembra essere piuttosto diffusa ed è qualcosa che non si riesce a controllare. Pensa che la settimana scorsa uno dei miei migliori amici, Jared (Jared Leto ndr), per farle una sorpresa, dato che io sono lontano da circa tre settimane, l’ha portata al circo. E beh, non è andata bene.

 

I: Cioè? In che senso non è andata bene?

G: A Sophie non è mai piaciuto il circo, capirai bene il perché. Beh, Jared l’ha portata prima dello spettacolo dietro le quinte a farle vedere acrobati, animali, giocolieri e i clown. Io non ne sapevo nulla e questo me lo ha raccontato lui. Mi ha detto che lei ha fatto un poco di rimostranze ma che poi dietro sua insistenza ha ceduto. Jared ha detto che erano insieme vicino alla gabbia di un elefante quando un clown le si è avvicinato. Soph ha cominciato ad urlare come impazzita. Piangeva e urlava come se la stessero torturando e ad un certo punto, dopo qualche minuto, è svenuta.

 

I: Oh mio Dio, che cosa orribile! Ma perché non l’ha portata via fin da subito invece di tenerla lì fin quando non è svenuta?

G: Guarda non so bene come siano andate le cose e fino a quel giorno non sapevo neppure avesse questa fobia, perché lei detesta parlarne. Jared neppure, voleva solo farle una sorpresa e pensava le sarebbe piaciuto, tutto qui. Quando lei ha iniziato a gridare e a tentare di scappare lontano prima Jared poi il clown hanno cercato di aiutarla, senza capire che la causa della sua crisi fosse proprio lui. Ti lascio immaginare la mia reazione. Avrei voluto essere da lei, proteggerla e rassicurarla ma soprattutto avrei voluto uccidere Jared e quel pagliaccio!

 

I: Prima mi hai detto che soffri molto per lontananza. E’ a questo che ti riferivi, vero? E’ in questi momenti che stare lontano da lei ti fa più male?

G: Già, hai centrato in pieno! E’ in questi momenti che mi sembra di sbagliare. Mi sembra di mettere il mio lavoro davanti a lei. Sophie è la mia vita ed io le sono lontano. E sto malissimo per questo. Pensa che l’ho sentita poco prima di scendere per l’intervista, quindi più o meno un paio d’ore fa, ed ora ho già bisogno di risentirla. Di sentire la sua voce, di sentirla ridere o di sentire semplicemente il suo respiro al telefono.

 

I: Posso solo provare ad immaginare cosa tu stia passando. Avere lontano la persona che ami di più al mondo e sapere che non puoi vederla. Anche lei soffre molto di questa cosa, vero?

G: Si. Ogni volta che devo andare via, anche solo per qualche giorno, piange. Piange tutte le volte. (Scuote la testa e mi guarda con occhi un poco tristi. Dopo pochi minuti mi chiede di proseguire)

 

I: Per tornare all’incidente di Sophie, anche in questo caso, posso solo immaginare come possa essersi sentita. Per me è lo stesso, o quasi, quando devo andare dal dentista. Rimando, rimando, rimando finché mia sorella non mi ci porta di peso. E’ orribile!

(Ridiamo insieme)

I: Quali sono i vostri progetti?

G: Abbiamo appena comprato casa, in Scozia vicino ad Edimburgo, per viverci stabilmente. Entrambi però amiamo viaggiare quindi … boh, si vedrà.

 

I: Come mai proprio in Scozia? E non negli States? O magari nella sua bella Italia?

G: Beh, tanto per cominciare è in Scozia che ci siamo conosciuti ed è un luogo importantissimo per entrambi. Negli Stati Uniti non mi sembrava il caso, troppo lontano dalla sua famiglia e dai suoi affetti. Non potrei mai farle una cosa del genere, nemmeno per esigenze di lavoro. Per quanto riguarda l’Italia in realtà è stata proprio lei a scartarla. A me sarebbe piaciuto molto, ma lei era decisissima ad opporsi. Ha detto che sarebbe stato complicato per il mio lavoro e che saremmo stati troppo lontani dai nostri comuni amici. Avevamo anche valutato alcune proposte immobiliari a Londra, una ad Oxford ed una a Bristol ma alla fine abbiamo deciso per altro.

 

I: Quindi è una cosa seria? Dobbiamo metterci il cuore in pace, definitivamente?

G: Direi di si. Sono follemente innamorato di Soph. E’ legata a me come io lo sono a lei e sono intenzionato a rimanere tale.

Anzi maschietti, vi avviso, statele alla larga. Lei è mia!

 

I: Sono contentissima per te, anzi per entrambi. Io e tutta la redazione di VanityStar vi auguriamo tantissima felicità.

G: Grazie. Grazie mille.

 

 

Sarah Marcy di VanityStars

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Avevo fatto bene a seguire il consiglio di Susy e ad affidare la mia intervista a VanityStars. Rileggendola, solo qualche giorno dopo, mi resi conto che erano state riportate le mie esatte parole. La giornalista non aveva cercato di travisare o tradurre e parafrasare nemmeno una parola.

Sorrisi chiudendo la rivista e posandola sul basso tavolino situato ai miei piedi. Mi spostai di lato e, facendo qualche passo, lanciai un’occhiata alla nostra camera da letto. La porta era aperta ed io mi appoggiai allo stipite incrociando le braccia al petto e mi incantai ad osservarla.

Amavo da matti guardarla dormire. Rimanevo a guardarla dormire per ore ed ore, soprattutto dopo aver fatto l’amore.

Era sdraiata a pancia in giù con un braccio quasi completamente sotto il cuscino e l’altro piegato vicino al petto, quasi a volersi proteggere. Le labbra rosse e gonfie dei miei baci erano socchiuse, il suo respiro lieve e appena accennato, l’alzarsi e l’abbassarsi regolare del petto e delle spalle. Il viso era sereno e disteso. Le gambe leggermente piegate e le cosce lisce e sode velate da un sottile lenzuolo bianco.

In silenzio e quasi sovrappensiero mi avvicinai al letto. Guardarla e toccarla era, per me, come respirare. Non potevo farne a meno. Cercando di non fare rumore, in modo da non svegliarla, mi sdraiai accanto a lei. Mi strinsi ancora di più fin quando non sentì il suo respiro sul mio viso.

Il dolce profumo della sua pelle mi avvolse.

Cocco … profumava sempre di cocco.

Le accarezzai delicatamente una guancia con le dita, le circondai la vita con un braccio e sussurrandole Ti Amo chiusi anche io gli occhi.

 

 

 

 

 

 

 

Angolino

Ciao a tutti! J Come prima cosa il nome della rivista e quello della giornalista sono inventati. L’idea dell’intervista mi frullava da un pezzo per la testa e così, qualche mese fa, seguendo l’istinto ho iniziato a scrivere… e questo è il risultato.

Cosa ve ne pare? Vi piace? Non vi piace?

Per quanto riguarda paure, abitudini, difetti e pregi anche quelli li ha creati la mia mente… ho preso spunto dalle strane fobie di cui sono affetti le star hollywoodiane.

Baci baci  

Iry

  
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