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Autore: shining leviathan    11/12/2011    2 recensioni
[Zack x Mortino] Doveva arrivare fino in fondo, lo doveva agli altri. Ma lui, lui era inarrestabile.
[ Sephiroth x Groviera] Voleva diventare un Soldier. Purtroppo non poteva dire che l'altezza non contava.
[ Tseng x Detective Conan] I Turk sono assassini. Ma anche il peggior criminale può esercitare una certa attrazione.
[ Cloud x ...] Perchè, davvero, le favole sono favole. Ma uno psicanalista serve sempre.
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Conan non ricordava di aver osservato qualcuno così a lungo senza farsi un’opinione precisa. Ad occhio e croce era più grande di lui ( e pensava ai suoi sedici anni perduti in un pomeriggio) ma la luce che gli occhi non emanavano lo rendevano atavicamente una creatura sulla cui pelle spiccavano cicatrici sufficienti da far retrocedere in maniera istintiva anche il più innocente dei bambini.

Peccato che Shinichi si fregiava del titolo di “piccolo” solo in teoria , e riusciva a capire che genere di forze oscure emanasse Tseng. Un Turk, un assassino autorizzato.

E questo gli procurava insofferenza. Mai un killer lo aveva  incuriosito in quella maniera, non poteva congetturare sul perché lo facesse e rimanere inerte a guardare mentre la faceva franca.

Eppure, quando gli rivolgeva la parola, solo per un attimo, Shinichi non si sentiva l’ennesimo marmocchio petulante. Solo Conan, solo il ragazzo che era e che voleva a tutti i costi decifrare quell’impenetrabile armatura, osando a malapena scalfirne la superficie.

“ Tutto bene, signor Edogawa?” il modo in cui parlava, modulando quel “signore” senza farlo apparire derisorio, era un flauto rotto pronto ad emettere sibili da serpente e melodie spezzate, ma pur sempre accattivanti.

E in quei secondi fatali sbandava fuori dalla sicurezza che si era costruito faticosamente “ C- Oh! Sì, sì, certo.” Balbettava veloce, un accenno di rosa sulle guancie.

Ne valeva la pena. I sorrisi di Tseng uscivano rari, ed erano albe ricche di promesse.

La quiete della sua vacanza venne rotta al settimo giorno, quando immancabilmente venne trovato il corpo senza vita di un impiegato. Sbuffò prima di poterselo impedire.

“ Possibile che non possa starmene in pace? Sembra una maledizione.” Riflettè, studiando con vago interesse il corpo immerso in un lago vermiglio di sangue. La folla radunata lì attorno lanciava grida attonite, bisbigliando con crescente inquietudine.

“ C’è un assassino in giro?”

“ Chiamate la polizia!”

“ Non esiste più la polizia! Il Presidente li ha corrotti tutti finché non hanno chiesto il pensionamento anticipato!”

“ Chiamate i Soldier!”

“ Io sono in Soldier. Abbia pazienza, signora, come diavolo pensa che possiamo risolvere il caso?”

“ E ora?”

“ Bho!”

“ Ma quello chi era?”

“ Bho!”

“ Voi Soldier siete proprio informati, a quanto vedo…”

“ Strega…”

“ È molto semplice.” Si intromise un Turk dalla folta zazzera rossa. La folla si azzittì “ Mi pare ovvio che si tratti di un suicidio.” Sorrise trionfale, aspettandosi i dovuti complimenti.

Gli occhi di tutti si spostarono da Reno al cadavere. L’uomo stava steso sulla pancia, con un pugnale piantato nella schiena. Il giovane soldato di poco prima corrugò le sopracciglia, gesto condiviso dal resto degli spettatori, che ignorarono Reno ostentando una certa indifferenza.

Conan alzò gli occhi al cielo “ Ha parlato il criminologo dei poveri.” Pensò sarcasticamente.

Tseng lo superò, e le sue narici furono invase dal profumo speziato dell’uomo.

“ Reno.” Proferì calmo, troppo. Solo Conan notò un accenno di impazienza “ Come può essersi suicidato se l’arma del delitto si trova in un posto che lui non era in grado di raggiungere per colpire i punti vitali?” e indicò il corpo con la testa.

Reno non si scompose, e scrollò le spalle “ Magari era contorsionista.”

Un altro Turk, con la testa completamente rasata, si coprì la fronte con la mano.

“ Ok.” Mormorò Conan “ Adesso devo risolvere il caso.” In realtà l’aveva già risolto, ma doveva rivelare il nome dell’assassino con una certa premura. Si nascose dietro una pianta, mentre il brusio della folla si faceva man mano più concitato. Mirò con il mirino dell’orologio narcotizzante e sparò la freccetta alla nuca di Reno.

“ Glgh!” il collo si piegò all’indietro, e cadde rovinosamente di lato. Cissnei si abbassò, preoccupata.

“ Reno?”

Conan scosse furiosamente la testa. Doveva cadere seduto! Senza smorfie strane o contorsioni da esorcismo. Forse aveva un po’ esagerato.

Sparò. La ragazza rimase in bilico sulle ginocchia, gli occhi fissi nel vuoto, poi sbatté rumorosamente la faccia sul pavimento.

“ Ma!”

“ Ehi, che succede? Sarà contagioso?”

Conan ringhiò. Per il successivo quarto d’ora tutti i suoi tentativi andarono in fumo: possibile che solo il detective Goro cadesse perfettamente seduto quanto lo narcotizzava?

Invece qui, forse la forza di leggi fisiche avverse, i suoi sforzi diedero frutti del tutto inusuali. Scoprì in quanti modi potessero sfasciarsi i Turk nel cadere scompostamente a terra. E di quanto la sua pazienza si esaurisse senza dimostrare di esserci arrivato prima di tutti per colpa di, ehm, dettagli pratici. Ritentò, colpendo Rude con un tiro da maestro.

Cadde, scevro di lamentele incoerenti, sulla sedia dietro di lui. Impassibile, equilibrato.

Conan sospirò sollevato “ Ah!”

In un secondo spaccato, il corpo del Turk si sbilanciò di lato, dando un appassionato bacio spacca denti al pavimento. Il giovane detective si paralizzò, poi sbraitò:

“ Porcaccia!”

“ Aiuto! Un’epidemia!” strillò un segretaria lanciandosi verso l’uscita, subito imitata da una calca terrorizzata e urlante.

Flip!

La punta della freccetta si conficcò nella giugulare di Tseng. Barcollò, calpestando la mano dell’ inconscio Reno, scontrando la fronte con la parete, dove rimase a dare le spalle al desolante caos.

“ Uhm.” Rifletté costernato il ragazzino “ Vabbè, può andare. In piedi con la fronte poggiata sulla parete non è tanto strano per i Turk.” Avvicinò le labbra al paplion, esclamando un forte e coinciso “Fermi!”

Tutti smisero di spintonarsi per guadagnare verso la porta, e fissarono Tseng.

“ La soluzione è molto semplice.” Disse ancora “ Ovvio che…” un suono incoerente, tipo rantolo. Alcuni si scambiarono un’occhiata perplessa.

Conan, protetto dalle foglie della pianta, avrebbe voluto menomarsi nel modo più doloroso possibile.

“ Cavolo! Proprio il colpevole dovevo narcotizzare?”

Sospirò.

“ Allora? Chi è stato?” domandarono.

“ Io.” Esalò Conan, incapace di proferire altro “ Sono stato io.”

Conferiva di sentir riprendere la vita quotidiana, ed in effetti così accadde. I Turk uccidono, niente di nuovo. Eppure sentiva che questo non poteva essere un male.

Non quando aveva molto da discutere con quello strano individuo.

Sorrise suo malgrado.

Vedrai, caro Tseng, un giorno ti metterò nel sacco.

Sistemò la giacchetta, lanciando un’ultima occhiata al Turk profondamente addormentato “ Ma non oggi.”

Fischiettando, scavalcò il corpo di Reno abbandonato al suo destino.

 

 

 

Detective Conan Pictures, Images and Photos

Non fare il furbo tu che leggi! Sappi che conosco ogni tuo segreto!

 

 

 

Sigh!

Adesso sì che ragioniamo!

Come può risolvere in un battito di ciglia tutti questi casi, eh??

A parte la mia spiccata perplessità verso questo acutissimo sedicenne/ novenne, ho sfruttato Nonciclopedia che ha già espresso chiaramente i miei dubbi. Primo fra tutti come faccia Goro a cadere seduto, perfettamente seduto, o che la gente non si insospettisca se lo vede parlare con la bocca chiusa tutto rannicchiato in avanti.

La sentenza di Reno sulla vittima è presa sempre da Nonciclopedia.

Ho aggiornato ora, anche perché sono preda di un raffreddore tremendo. Non mi basta nemmeno una fabbrica di fazzoletti, e mi sa che mi sta salendo la febbre.

Bon, ora vado!

Alla prossima con: Cloud.

  
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