Lily scoppiò a ridere. Ridacchiò piano, coprendosi la bocca con una mano per non farsi sentire. Ma tanto era inutile, la professoressa Sinistra si trovava dietro di loro e chissà quanti compagni li stavano a sentire in silenzio… o magari sbuffando apertamente scocciati, come faceva Sirius Black.

"Smettila!" sussurrò lei "È tutta l’ora che mi dai fastidio e non sono riuscita a combinare niente con questa mappa. Non puoi fare così!"

Il suo tono però era divertito. Evidentemente i suoi scherzi e le sue dolci prese in giro (e anche tutte le allusioni maliziose che le faceva continuamente) non le davano fastidio. No affatto.

Piano piano la sua risata si spense e lei alzò lentamente la testa. Una ciocca rossa sfuggì all’elastico che le legava i capelli e le ricoprì la guancia, andando a sfiorare la sua bella bocca carnosa. Sorrise nuovamente, ma il suo sguardo ora era estremamente serio.

James non poté fare a meno di distogliere gli occhi dai suoi. Era pazzo di lei, completamente pazzo. Le sue labbra si incurvarono in quel sorriso un po’ strano, un po’ sbieco, ma che a lei piaceva così tanto.

Lily continuò a fissarlo. Sollevò una mano con un gesto lento ed elegante. E poi andò a sfiorare delicatamente la guancia di lui. Pungeva un pochino per via di un accenno di barba che lui quella mattina non si era fatto.

Il suo tocco era fresco e leggero. Le mani di Lily erano quasi sempre fredde. Per un momento James ripensò a quando quelle stesse , solo qualche sera prima, avevano sfiorato la sua pelle nuda. Arrossì un poco e cercò di distogliere l’attenzione da quei pensieri poco ortodossi che gli erano venuti in mente le strizzò l’occhio e le prese la mano. Le dita automaticamente si intrecciarono alle sue. Un attimo di silenzio. Una tenerezza. Un piccolo istante che si erano ritagliati solo per loro. Una dolcissima pausa dalle estenuanti ore di lezione.

***

James la guardava dormire. Il suo petto, coperto solo dal lenzuolo del suo letto, si alzava e si abbassava lentamente, al ritmo del suo respiro. Sembrava quasi una creatura di un altro mondo tanto era bella. La pelle chiara del suo viso e delle sue spalle esili era resa dorata dai raggi del sole pomeridiano, che filtrava attraverso le pesanti cortine del baldacchino socchiuse, gli stessi che accendevano di fuoco i suoi capelli rossi sparsi sul cuscino. Guardò le sue labbra rosee, così sensualmente dischiuse. Erano invitanti e sembravano così soffici. Si chinò e delicatamente vi posò sopra le sue. Erano davvero morbide e sapevano di miele. La risposta di Lily non tardò a farsi sentire.

Socchiuse gli occhi, due smeraldi scintillanti. Si staccò da lui e gli sorrise, ancora un po’ assonnata.

"Che ore sono?" chiese sbadigliando. James controllò la sveglia appoggiata sul suo comodino.

"Le sei e mezza" rispose, dandole un ulteriore bacio. Lei tentò una debole resistenza, ma alla fine si abbandonò ancora ai suoi baci. Lui cominciò a baciarle il collo, mordicchiando quella pelle profumata. Lily rise, le faceva il solletico.

"Non vorrai mica rifarlo?" chiese, falsamente stupita. Le mani di lui già si erano insinuate sotto il lenzuolo e ora vagano su tutto il suo corpo, avide di emozioni.

"Mmm… sì" fece lui per tutta risposta.

"Dai, scherzi a parte, fra un po’ la cena finirà e tutti ricominceranno a rientrare nelle loro stanze, compresi i tuoi amici..."

"Sirius e gli altri sanno che non mi devono disturbare, che sto con te!"

"E poi oggi non abbiamo fatto niente. Lasciami almeno il tempo di buttare giù qualcosa per il compito di Trasfigurazione. Ti ricordo che lo dobbiamo domani…"

"La solita secchiona" rispose lui prima di chiuderle la bocca con un bacio.

Lily si interruppe, lasciandosi sfuggire un gemito arrendevole, e James sorrise esultante. La sua maglietta scivolò sul pavimento accanto al letto, presto seguita da tutto il resto. Ora erano stretti l’uno all’altra. James la prese fra le braccia e la fece scivolare gentilmente sopra di sé. Adorava guardarla in quei momenti. Gli occhi sgranati pieni di desiderio e d’imbarazzo al tempo stesso. Le guance che si tingevano di rosso. Lei che si mordeva il labbro inferiore. Le sue mani che gli accarezzano il viso, i capelli, il collo, il petto. Il suo respiro che si faceva sempre più irregolare e ansante. Lei che si stringeva a lui, aggrappandosi alle sue spalle…

"Ti amo" gli sussurrò Lily con voce roca all’orecchio, prima di appoggiarsi teneramente su di lui. James le circondò con le braccia la schiena, accarezzandola lentamente.

Aveva tanto sognato e sperato, ma mai avrebbe pensato che lei avrebbe effettivamente detto proprio a lui quelle due parole. Si sentiva così fortunato e, perché no, così speciale. Lei non era il tipo da proclamare così i suoi sentimenti. Quello che provava lo si doveva leggere nei suoi occhi. Lei che con lui era stata così fredda, altera e scostante. Irraggiungibile. Viveva in un mondo inaccessibile, creato tutto solamente da lei. Lui si era aperto un varco in quel mondo e lei, alla fine, non aveva potuto fare altro che accoglierlo. E imparare ad amarlo.

"Ti amo, Lily"