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Autore: Krizia    11/12/2011    10 recensioni
Salve a tutti...di nuovo ^^ a causa di un mio errore la redazione mi ha fatto gentilmente notare che effettivamente la mia storia presentava qualche piccolo problemuccio....ad ogni modo...eccomi qui,di nuovo,con la mia prima fanfic dove osserveremo una Lucy indipendente che si scoprirà poi innamorata a tal punto da sacrificare se stessa...cosa accadrà infine? beh,leggetelo e lo scoprirete, ;) un bacio a tutti i lettori ^^
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Non dovresti stare lì sul letto così vicino a lei”
“Non vedo quale sia il problema”  rispose Natsu quasi ringhiando contro Sirio.
“E’ una ragazza, quindi sarebbe più giusto che sul letto stesse da sola!”
“Io e Lucy dormiamo insieme da quando ci siamo conosciuti” concluse il Dragon Slayer, perfettamente consapevole che quell’affermazione, per chi non li conoscesse, potesse essere mal parafrasata e proprio mentre Natsu terminava di sentenziare contro Sirio, Lucy sembrava riprendere i sensi. Era riuscita a percepire parte della conversazione tra i due, immaginando senza alcuno sforzo le frecciatine che Salamander  doveva aver rivolto a Sirio, soprattutto perché era riuscita a interpretare il senso dell’ultima battuta del mago; rivolse un tenero sorriso a Natsu aprendo gli occhi piano piano per farli riabituare gradualmente alla luce e la prima cosa che vide dopo essere svenuta fu proprio quel bellissimo sorriso che solo Natsu è in grado di sfoderare, facendole perdere ogni più piccolo brandello di lucidità.
“N-Natsu…” disse lei abbracciando il Dragon Slayer, con una voce più roca del previsto
“Non ti sforzare Lucy, cerca di riposarti quanto più puoi” le disse il ragazzo che a sua volta la strinse “hai perso i sensi e non ti sei ripresa subito; ti sei ferita alla testa e…e…mi hai fatto preoccupare, baka” concluse Natsu imbarazzandosi un po’ alla fine della frase. A Lucy non sfuggì la dolcezza del gesto del Dragon Slayer, le bastò quella per riprendersi, ma quando cercò di mettersi seduta sul letto le girò improvvisamente la testa e venne mantenuta nuovamente da Natsu.
“Ti ho già detto che hai battuto la testa e ti sei ferita” le disse facendole notare la piccola garza che aveva sulla tempia destra “quindi non ti sforzare e cerca di restare a riposo”. Natsu sfoderò un altro dei suoi sorrisi e con quello convinse Lucy a restare lì senza fare storie e proprio mentre la ragazza si stese di nuovo sul letto rannicchiandosi vicino a Natsu ci pensò Sirio stesso a interrompere la scena.
“Bene, sono contento tu stia meglio, Lucy-chan” disse il ragazzo con un tono asciutto e alquanto seccato; la ragazza sorrise prima a Natsu, poi lentamente si voltò verso Sirio, rivolgendogli un tenero sorriso.
“Gomenasai Sirio-chan, ma ti ringrazio di cuore del pensiero, ora sto davvero meglio” disse Lucy rincuorando Sirio, che le sorrise di rimando, anche se non gli sfuggì il piccolo particolare che subito dopo essersi voltata, Lucy era stata stretta alla vita da Natsu, come se non volessero staccarsi l’un l’altro, come se la fine di quel contatto potesse rappresentare una fine diversa.
Nonostante fosse ancora infastidito Sirio decise di uscire dalla stanza, lasciandoli soli.
“Bene allora…se dovessi avere problemi o se dovessi avere bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa Lucy, per favore chiamami”
“Grazie mille Sirio” rispose la maga degli spiriti stellari prima che il ragazzo sparisse dalla sua visuale.
Una volta rimasti soli nella stanza Lucy si voltò nuovamente verso il Dragon Slayer, senza trattenere un altro piccolo sorriso, poi però gli diede un colpo in testa rimproverandolo
“Natsu, sei proprio baka!”
“Ahia Lu, ma che ti prende?” domandò il ragazzo con l’aria da finto innocente
“Che mi prende? Hai maltrattato quel poveretto fin quando non mi sono ripresa! E’ da maleducati, tra l’altro ci ospita in casa sua, siamo noi gli intrusi, potrebbe cacciarci quando vuole!”
“Non è questo il punto Lu, non ho fatto nulla di male, IO! Era lui a voler rimanere qui da solo con te” disse Natsu infastidito dal fatto che la ragazza non avesse compreso subito le sue buone intenzioni.
Lucy sospirò, un po’ imbarazzata, ma comprese le intenzioni del ragazzo, che se pur barbare, volevano essere dolci e protettive, non poté trattenersi dal mostrargli un grande sorriso scompigliandogli tutti i capelli con la mano, che Natsu bloccò con un gesto veloce nella sua mostrandole un sorriso diverso, una specie di ghigno che però riservava dolcezza, solo per lei probabilmente.
“Come stanno gli altri?” chiese Lucy d’un tratto. “Stanno tutti bene non ti devi preoccupare”
“Menomale…” disse tirando un sospiro di sollievo “Lisanna….Io…non avrei permesso….non nella mia missione…non avrei mai permesso che si ferisse per colpa mia, non avrei mai permesso che si facesse male, non avrei mai permesso che tu, Mirajane, Elfman e gli altri soffriste ancora per lei…non lo avrei mai permesso”
Quando Lucy rialzò lo sguardo lesse qualcosa negli occhi di Natsu che inspiegabilmente la spaventò. C’era qualcosa che ardeva come sempre, ma sembrava rabbia. Natsu le strinse i polsi buttandosi su di lei urlando per la rabbia
“Ma che stai dicendo?!?! Ma ti rendi conto?? Ti ammazzeresti perché credi che la tua vita valga di meno rispetto a quella di Lisanna per me?? O per quelli della gilda?? “
Lucy si era pietrificata e nonostante non riuscisse a tirar fuori mezza parola non riusciva nemmeno a distogliere lo sguardo dagli occhi del Dragon Slayer, che sembravano ardere nei suoi.
“Voglio far finta di non aver sentito, voglio sperare che le cose che hai appena detto non le pensi davvero, voglio sperare che sia colpa della botta che hai preso” disse prima di rialzarsi e lasciare Lucy sola.
La maga degli spiriti stellari ne approfittò per riflettere su quanto appena accaduto; non riusciva ad analizzare oggettivamente la situazione, non quando c’era Natsu di mezzo; le risultava estremamente difficile riuscirci. Forse aveva parlato egoisticamente, del resto, prima di conoscere Natsu, prima di entrare a far parte di Fairy Tail, prima che la gilda diventasse la sua famiglia, non conosceva il significato della parola “amore” o della parola “sacrificio”. Ma nel mentre ripensava a ciò le tornò in mente la scena che ricordava prima di aver perso i sensi. Si era sacrificata per un membro della gilda, per un membro della sua “famiglia”; magari aveva agito sconsideratamente ma se fosse tornata indietro non avrebbe esitato a farlo di nuovo; furono questi i pensieri che la fecero addormentare con un sorriso stampato sulla faccia.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAH NATSUUUUUUUUUUUU”
Lucy si svegliò di soprassalto alzandosi di scatto dopo aver riconosciuto l’urlo di Lisanna. Sentiva un gran baccano provenire dal piano di sotto e nonostante le girasse ancora la testa si apprestò a correre sulle scale per raggiungere i suoi nakama. Raggiunse immediatamente il fianco di Natsu con la frusta magica in una mano e le chiavi pronte all’uso.
Si guardò attorno e ben presto mise a fuoco un’immagine che le procurò i brividi. Sirio era a terra svenuto mentre Lisanna era stata ferita a un braccio; si voltò verso Natsu che non le rivolse ancora la parola, forse perché impegnato anche lui nel realizzare che questa volta c’era una presenza davanti a loro, questa volta non sarebbe finito tutto presto con un inspiegabile punto interrogativo sul perché gli oggetti prendessero vita scagliandosi contro di loro. Questa volta l’artefice di tutto era proprio davanti ai loro occhi.
“Chi sei e cosa vuoi da noi?” urlò Lucy con un tono più ferito e amareggiato di quanto volesse mostrare.
“Ahahahahahahahaah  mi stupisco del fatto che esista ancora qualcuno che non mi conosca” fu la secca risposta della donna che avevano di fronte.
Aveva un aspetto tanto bello quanto terrificante, vestiva un lungo abito nero che mostrava quanto la figura fosse longilinea, i suoi capelli lisci e neri le ricadevano sulle spalle come una cascata di preziosi fili di seta e i suoi  occhi erano azzurri come il ghiaccio e sembravano freddi come la neve.
“Sapete? Non è necessario che piccoletti come voi sappiano chi sia io, tuttavia non mi disturba poi così tanto l’idea che sappiate chi sia l’artefice della vostra morte” continuò ghignando la strana donna davanti a loro con un tono di voce divertito.
“Mi chiamo Klodya e sono la leggendaria strega padrona delle arti guerrigliere” sentenziò infine.
“Non mi interessa affatto chi diavolo sia tu, Kledi…o qualsiasi sia il tuo nome” disse Natsu nervoso per gli amici feriti e infervorato dalla voglia di dare una bella lezione a quella nemica.
“Hai scelto un brutto avversario sfidando i maghi di Fairy Tail” ringhiò infine carico di rabbia e tensione. 
  
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