12/12/2011
2 recensioniSPARIRO’
E non dico che hai sbagliato qualche cosa,
perché tu mi hai dato tutto quel che ho.
E già so che piangerai, e che piangerò.
Chiudo piano la porta del Quartier Generale dell’Ordine della Fenice con la morte nel cuore.
Ho ancora vivi nelle orecchie i singhiozzi strazianti di Tonks.
La mia Tonks.
Cammino piano per le vie di Londra, è tardi ormai, non c’è in giro nessuno.
Il buio avvolge la mia immagine, completamente.
Mi muovo a testa bassa con le mani nella tasche del cappotto, trascinando quasi i piedi, come se il peso che porto dentro condizionasse anche i miei movimenti.
“NON PUOI ANDARTENE COSI’. NON PUOI LASCIARMI DA SOLA!”
Mi sembra di sentire ancora le urla di Nimphadora.
Come biasimarla…
A nessuno piacerebbe essere scaricato nel modo in cui l’ho fatto io.
Non posso farci nulla però, io sono un mostro e non posso legarla a me.
Anche se lei mi ha dato tutto.
Nell’esatto istante in cui le mie labbra si sono posate sulle sue, ho capito che poteva essere l’unica donna per me.
Sai di donna, sai d’amore, sai di mare.
Tutto a quello a cui non posso rinunciare.
Ora devi andare via, di che è tutta colpa mia, ma dì al mondo che ti ho amata alla follia.
Mi sono lasciato travolgere dal desiderio.
Il suo corpo pressato a forza contro il mio, il suo respiro caldo sul collo e quelle piccole mani che giocavano con i miei capelli.
Sentire la delicatezza della sua pelle sotto le mie dita, il suo profumo delicato di donna, il suo arrendersi completamente a me.
Naufragare con lei in quel turbine di passione.
I nostri corpi legati indissolubilmente uno all’altro.
Sentire suo cuore battere forte come il mio, insieme al mio.
Le sue mani che mi graffiavano la schiena nel momento in cui aumentavo il ritmo delle spinte.
Perdersi completamente in lei, nel esatto istante in cui assecondava ogni mio movimento, stringendosi sempre di più a me.
Toccare il cielo con un dito quando inarcava la schiena per avvicinare il più possibile il suo bacino al mio.
Vedere i suoi occhi lucidi dal desiderio mentre mi attirava verso le sue labbra per un bacio mozzafiato.
Abbandonarsi completamente nel momento in cui l’orgasmo ci colpiva con la forza di un uragano.
Crollare sul suo corpo sudato, cullato dal suo respiro e dalle sue dita che accarezzavano piano la base del mio collo.
Tonks, tu sei tutto quello che vorrei, tutta quello a cui io non posso rinunciare.
Amore, di pure che è tutta colpa mia, ma io ora devo andare.
Tu, devi andare.
Lontano da me, il più possibile.
Lo so, mi ami. Come io amo te.
Mi prendo tutte le responsabilità, di pure che è colpa mia.
Lo so, è tutta colpa mia.
Ma io sono un mostro e non posso costringere un’altra persona a vivere come vivo io.
Di pure che è colpa mia, ma di al mondo che ti amata alla follia.
Perché questo è vero: io ti amo, Tonks, immensamente.
Sparirò, contaci, non saprai più dove sono.
E capirai che con me non potevi andar lontano, e saprai dar di più.
E trova un uomo che sia buono e che ti ami più di me, anche se io credo sia impossibile.
Sparirò.
Contaci.
Sparirò dalla tua vita.
Non saprai più dove sono, come trovarmi, dove certarmi.
Sparirò nel nulla.
Non mi farò più vedere.
Devi capirlo, amore mio, con me non potevi andare da nessuna parte.
Non ti potevo donare un futuro sicuro.
Lo capirai, amore mio, che io non ero l’uomo per te.
Cercati un uomo buono, che ti faccia sorridere, che ti ami.
Trovalo, amore mio, sono sicuro che ce la farai.
Un compagno che sia buono con te, che ti ami più di me, anche se io credo sia impossibile.