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Autore: mysticmoon    31/07/2006    1 recensioni
La vita è un'enigma infinito. Un giorno puoi essere in cima al mondo, bello ed apprezzato, ed il successivo sei steso nel fango, arrancando inutilmente per alzarti. Tutti possono cadere. Nessuno escluso. Neanche la stella della nazionale nipponica.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 10

Capitolo 10

La Teoria

Del Caos

 

Nota dell’autrice: finalmente siamo arrivati al capitolo in cui si svolgerà il funerale e, direte voi lettori, era ora. Non è da tutti scrivere capitoli interi di attesa ad un funerale.

Ah, naturalmente mi scuso per i ritardi astronomici che, ammetto, ormai sono un’abitudine per questa fanfiction.

 

- Zia Kat!- esclamò Patty, correndo verso la donna appena scesa dal taxi.

Una donna dai lunghi capelli rossi era appena scesa dal mezzo e stava scaricando i bagagli quando la nipote l’aveva notata dalla finestra del salotto.

Bruce guardò con attenzione la donna alla quale Patty si stava stringendo. Era una donna sulla trentina, alta e sottile, con lunghissimi capelli rosso fiamma e occhiali scuri. Il lungo vestito rosso che indossava era in netto contrasto con il nero completo indossato dalla nipote e dalla maggior parte dei presenti.

Le due donne, mano nella mano, percorsero il breve tragitto che separava la cancellata dalla porta d’ingresso, aiutate dal solerte tassista che trasportava il bagaglio della donna.

Dopo aver pagato all’uomo la cifra dovuta, la donna seguì la nipote nel salotto gremito di ragazzi, dando loro l’occasione di notare altri particolari del suo aspetto, come le lunghe dita con le unghie colorate dello stesso rosso e la presenza di una smagliatura sulle calze nere.

- Ragazzi- disse Patty- Vorrei presentarvi la sorella minore di mio padre, Katherine Gatsby.  Lei è una giornalista per il Times e lavora a Londra. Zia Katherine, questi sono i miei amici più cari. Loro abitano con Roberto, Holly e me, almeno per questo delicato periodo. Non t’infastidisce, vero zia?

La donna annuì poi sorrise e, con grazia, si sfilò gli occhiali da sole. I grandi occhi blu, illuminati da un sorriso disarmante, lasciarono senza fiato più di un esponente del sesso maschile.

- Sono felice di conoscervi, ragazzi- disse la donna, con un forte accento inglese- Sono felice di fare la vostra conoscenza. Nonostante i nostri incontri siano molto limitati, mia nipote mi ha parlato spesso di voi.

Katherine sorrise in direzione di Holly, che arrossì di fronte allo splendido sorriso della zia della sua Patty.

- Tu devi essere Oliver Hutton- disse la donna, prendendo la mano destra di Holly tra le sue- Ti ringrazio infinitamente per aver salvato mia nipote. Spero che adesso che non puoi più giocare a pallone ti decida presto ad accorgerti che lei ti muore dietro da quando era un maschiaccio.

La schiettezza fece scoppiare a ridere i presenti, facendo passare i diretti interessati dal colorito normale al viola acceso.

- Si sono già dati una mossa, signora Gatsby- disse Bruce, ridacchiando come un pazzo.

- Come osi?!- disse lei, guardando con aria assassina colui che aveva parlato- Come puoi chiamarmi signora?! Vedi per caso qualche stupido anello sul mio anulare sinistro, ragazzo impertinente?

Lo stupore gelò l’auditorio e solo una fragorosa risata di Katherine riuscì a scioglierlo e far ridacchiare qualcun altro, tra cui spiccava l’immancabile Martina.

- Scherzavo, piccoletto! Mamma mia come sei suscettibile! Tesoro, non mi avevi detto che uno dei tuoi amici era un ragazzo bassino con un pessimo senso dell’umorismo. Non sarà per caso quel piccolo rompiscatole di Bruce Harper? Come avrete capito la sottoscritta non è sposata ed è anche piuttosto suscettibile a chi la chiama signora. Per voi sono la signorina Katherine o, se preferite, semplicemente Kat. Non sopporto che mi si chiami “signora” e, soprattutto, non dovrete mai chiamarmi “Kathy”. Trovo sciocchi e poco simpatici i diminutivi troppo vezzosi o i nomignoli cretini, quindi non osate rivolgervi a me con parole del genere ed andremo perfettamente d’accordo.

Patty guardò allarmata la zia, poi rivolse uno sguardo al volto rosso di Bruce, che sembrava tutt’altro che divertito dalle battute pungenti della zia.

 

Patricia Gatsby 05 Marzo  ore 08:32 AM

 

Forse avrei dovuto fare un discorsetto a zia Kat prima di farla entrare. E’ qui da pochi secondi e già ha messo in imbarazzo me, Holly e Bruce. Lo so che le piace molto mettere in imbarazzo gli intervistati, che il suo carattere è a dir poco particolare ed ha un fiuto fin troppo raffinato per lo scoop… ma non vorrei che si facesse troppe idee sbagliate sul nostro conto o che vi costruisse sopra una complicatissima trama da romanzo. Con la fantasia che ha, potrebbe immaginare che in questa casa accada chissà cosa. Per non parlare della sua esagerata schiettezza ed i commenti pungenti che è solita fare. Speriamo che si trattenga dal farli… e che resti qui il meno possibile.Già siamo parecchio incasinati e non vorrei che la sua presenza rendesse la situazione ancora più instabile.

 

Bruce Harper  05 Marzo  ore 08:32 AM

 

Ed io che pensavo di aver conosciuto la persona più pazza del mondo quando Tom ha presentato quella svitata della sua ragazza! Questa è addirittura peggio! E pensare che è addirittura imparentata con Patty! E poi come si permette? Mi ha chiamato piccoletto! Io non sono un piccoletto! No, non mi piacciono affatto le persone di questo genere. Almeno Martina è quasi sempre coerente con se stessa.

 

La donna sorrise ai ragazzi, osservandoli uno alla volta.

 

Katherine Gatsby 05 Marzo  ore  08:32 AM

 

La mia cara nipotina… è un po’ sciupata ma è probabile che sia dovuto al lutto. Per il resto sembra a posto. Il suo ragazzo sembra simpatico e non è neanche male. Muscoli e sorriso sulle labbra. Sì, ha scelto bene, anche se deve essere parecchio tonto per capire che la mia piccola Patty gli correva dietro dalla quinta elementare. E se la usasse solo come surrogato della palla? Niente palla allora passiamo alle bocce… ah, ma che discorsi sto facendo?! Sto pensando a mia nipote che si fa usare come un fazzoletto di carta da un fissato con il pallone! E’ ancora molto giovane… certo che è anche cresciuta molto e non sembra affatto una tavola da surf, lui è un ragazzo con gli ormoni in subbuglio, non hanno più il controllo di un adulto… e se dormissero nella stessa stanza? E se avessero già fatto sesso? E SE MIA NIPOTE FOSSE INCINTA DI QUEL CALCIATORE AZZOPPATO!!!! Ma cosa diavolo vado a pensare! Lei non è stupida… e poi io sono una zia moderna che ha avuto la sua prima esperienza a quattordici anni. Non posso biasimarla se per caso volesse darsi alle attività del letto. Voglio solo assicurarmi che prenda le dovute precauzioni. Questi calciatori spesso usano sostanze stupefacenti e si iniettano sostanze proibite con delle siringhe che si passano da mano a mano. Potrebbe essere sieropositivo o addirittura un malato di AIDS. Avranno fatto certi controlli nell’ospedale in cui era ricoverato? E se non li avessero fatti? Mia nipote rischia molto avendo una relazione con lui. Sì, devo proprio farle un discorsetto sulla pillola e sul preservativo.

Certo che, ora che li guardo meglio, gli amici di mia nipote sono davvero vari. Alcune sono addirittura occidentali.

Quella dai capelli rossicci mi è già simpatica. Sa stare allo scherzo, o almeno sembra così, e sprizza felicità da tutti i pori, anche se quel naso schiacciato la rende un po’ bruttina. Una rinoplastica la farebbe diventare una ragazza stupenda. Certo che adesso la sua  bellezza è  smorzata da quel palo telefonico che a malapena respira che le stringe la mano. Mai visto un diciassettenne così ingessato. E’ carino fisicamente, ma non sembra davvero umano, con quel sorrisetto idiota stampato in faccia. Quella biondina accanto a quel muro di muscoli dall’espressione di pietra, invece, sarebbe una ragazza carina se avesse qualche chilo in più e si facesse una bella plastica a quelle tettine davvero esigue. Altro che coppa di champagne! Quelle starebbero comodamente in una sola  tazzina da caffè! Inoltre quell’energumeno che le sta accanto l’hanno messo lì per trattenerla in caso tiri vento. Magari si è fatta male perché la tramontana l’ha spinta contro qualche muro. Il tappetto dalla faccia scimmiesca che non sa stare allo scherzo non mi piace per niente. Sembra poco sveglio e quando ride o si irrita diventa talmente brutto che sarebbe meglio non incontrarlo in una strada poco illuminata. Quei due spilungoni che stringono a loro le ragazze più composte che abbia mai visto mi sembrano svegli ma… non so, non mi convincono al cento per cento. Sembrano anche loro piuttosto ingessati e magari non hanno il coraggio di toccare quelle due ragazze graziose che hanno accanto. Certo, non sono delle grandi bellezze, ma in certi casi è necessario sapersi accontentare. La  ragazza che sta appiccicata al vecchietto non mi piace. Che stiano insieme? Ma no! Mia nipote non prenderebbe mai in casa un vecchio pervertito con la sua eccitante lolita proveniente dall’ovest. Mi pare di aver osservato tutti…  ah, dimenticavo quel fenomeno da circo che ancora non si è tolto gli occhiali da sole e sembra incazzato quanto il muro di muscoli. Che non mi voglia qui? Io sono venuta a prendermi mia nipote e onorare la memoria di mio fratello, nulla di più. Certo che mi guarda male… se non sapessi che è impossibile direi che è un maniaco che si nasconde qui perché ricercato dalla polizia per aggressione. O magari uno che si diverte a guardare i giovani fare sesso… ma cosa diavolo mi viene in mente?! Va bene che sono una giornalista, ma non per questo devo immaginare che in casa del mio defunto fratello sia stato allestito un bordello! Certo che l’immagine sarebbe proprio quella. Due uomini, sei ragazzi e sei ragazze che abitano nella stessa casa, anche se si tratta solo di una situazione temporanea, sono quantomeno sospetti. Se invece anche io restassi qui… sì, la situazione potrebbe normalizzarsi. Peccato che io lavori a Londra… vorrà dire che sarà Patty a stabilirsi da me. Sarà doloroso lasciare questa casa e il suo ragazzo un po’ tonto, ma dovrà farlo. Io ho una vita a Londra, e non posso certo modificarla solo perché devo prendermi cura della mia nipotina quasi adulta. Tra un anno, se vorrà, potrà tornare in questa casa, ma fino ad allora dovrà stare da me. Non so come farò a dirglielo… ma dovrò farlo e dovrà accettarlo senza fare inutili scenate. Nulla potrebbe trattenermi in Giappone per più di due settimane. Non esiste nulla che potrebbe farmi abbandonare carriera e successo per restare in una cittadina da cui sono scappata quando avevo solo quindici anni.

 

Benjamin Price 05 Marzo  ore 08:32 AM

 

Questa donna deve essere simpatica… ma non mi piace il modo in cui ci sta studiando con lo sguardo. Sembra un entomologo davanti ad una nuova specie di farfalla. Speriamo che non ci siano problemi…

 

- Zia, sarai stanca. Il volo da Londra deve essere stato faticoso. Vieni con me- disse Patty, prendendo per mano l’alta zia e conducendola al piano superiore, verso la stanza da letto a lei assegnata.

 

- Zia Kat, sei pregata di non fraintendere la situazione- disse Patty, decisa, non appena la porta della stanza si chiuse alle sue spalle- Ti conosco bene e so cosa stai pensando adesso, quindi ti chiedo di parlare con me prima di fare domande sciocche o ferire i miei amici con la tua curiosità. Lo so che lo fai per il mio bene, ma io faccio questo perché voglio difendere i miei amici, quindi devi fare a me tutte le domande che vorresti fare a loro ed evitare di avere delle conferme dai diretti interessati.

La donna sorrise alla giovane, riconoscendo la sua stessa determinazione nella figlia del fratello.

- Va bene Patty- disse, sedendosi sul letto e facendo cenno alla nipote di fare altrettanto- Affronterò questo discorso mentre mi cambio, così non sprecherò tempo prezioso. Allora… fino a che punto ti sei spinta con quel bel ragazzo che hai?

La domanda era stata formulata con tranquillità e Patty, nonostante l’imbarazzo per l’argomento affrontato dalla zia, non arrossì.

 

Patricia Gatsby 05 Marzo  ore 08:35 AM

 

Adesso si balla… speriamo solo che non si sia fatta troppe fantasie…

 

Katherine Gatsby 05 Marzo  ore 08:35 AM

 

E’ giunto il momento della verità.

 

-   Soltanto fino ai semplici baci, zia. Abbiamo deciso di comune accordo di aspettare prima di andare oltre.

-   Ne sono felice. Potrebbe essere malato…

-   Oliver non è malato.

-   Ha fatto delle analisi del sangue recentemente?

-   Lui ci tiene alla salute e le ultime analisi gli sono state fatte un paio di mesi fa.

-   Fa uso di sostanze stupefacenti?

-   No.

-   In passato ha usato certa roba?

-   No, non lo farebbe mai perché, come ti ho già detto, è un ragazzo che cura molto la sua salute.

-   Ti ha mai forzata a fare cose che non volevi?

-   Holly non mi farebbe mai pressione su certi argomenti. Lui mi rispetta- disse Patty, indignata di fronte alle insinuazioni della zia.

-   Va bene. Per quanto riguarda il tuo ragazzo abbiamo finito. Adesso le domande sugli altri. Patty, chi è quel vecchietto?

-   Un amico di Bruce.

-   Piuttosto vecchiotto come amico.

-   Sarà in là con gli anni, ma Raiden ci aiuta moltissimo. Senza di lui saremmo ancora assediati dai giornalisti.

-   Va bene. E chi è quel tizio con gli occhiali da sole?

-   Roberto Sedinho, allenatore di Holly ai tempi delle elementari. E’ tornato qui per svolgere quel lavoro per la nuova New Team.

-   E’ sposato?

-   No.

-   Fidanzato?

-   No.

-   Convivente?

-   No, non ha relazioni con l’altro sesso.

-   E’ gay.

-   No! E’ single. Un banalissimo uomo eterosessuale che non ha legami con l’altro sesso e che vive sotto questo tetto con noi in quanto tutore di Holly fino alla maggiore età.

-   Capisco… Ha mai fatto pressione su di te o sulle tue amiche?

-   Roberto non ci farebbe mai del male, zia! E’ una persona dai sani principi. Forse è un po’ ossessionato dal pallone, ma non ha mai fatto del male ad una mosca e di certo non farebbe del male a noi!

-   E il vecchio ha rapporti con la ragazzina che abbracciava? Si è trovato un’amichetta davvero giovane. Per caso la paga?

-   Zia, tu sei ripugnante!

-   Ho indovinato?- chiese lei, sfoderando un sorriso smagliante.

-   Sei troppo maliziosa, Kat! Sylvia è la nipote di Raiden!

-   Sembra europea.

-   Lo è.

-   Come fa ad essere sua nipote?

Patty scosse la testa e sospirò, guardando la donna che faceva delle domande maliziose con l’aria da innocente pecorella.

 

Patricia Gatsby 05 Marzo  ore 08:41 AM

 

Ma che razza di fantasia ha! Pensa male di tutti quanti! Va bene essere curiosi e fantasiosi… ma qui stiamo sfiorando il ridicolo! Tra poco mi chiederà anche i certificati di nascita, tutti i documenti  e le cartelle mediche sin dalla prima visita della madre dal ginecologo!

 

Katherine Gatsby 05 Marzo  ore 08:41 AM

 

Ti ho per caso messa in imbarazzo, nipotina? Stai inventando una bugia per coprire qualche scandalosa storia di prostituzione? Che la figlia di quest’uomo abbia fatto il mestiere lungo i marciapiedi di Amsterdam o Parigi o Vienna, restando incinta di un uomo dal pessimo passato, magari un serial killer o un drogato? E se quella ragazzina fosse malata di AIDS? E’ pallida… E se anche la storia della nipote fosse una bufala e quella ragazzina, insieme alla mia Patty e agli altri, sia una lavoratrice di questa casa di appuntamenti? Uhm… il tizio con gli occhiali ha l’aria sospetta…

 

-   Zia, conosco quella faccia e sappi che non sto mentendo. Sylvia è nata dalla figlia e da un europeo.

-   Cosa ci fa qui?

-   Si è trasferita in Giappone.

-   Come mai non sta con i suoi genitori?

-   Sono morti quando era piccola.

-   Capisco… il nonno si prende cura della piccola orfanella…  E chi è la ragazza dai capelli rossi?

-   Martina, la fidanzata di Tom.

-   E’ straniera?

-   Italiana.

-   E’ incinta?

-   No!- disse Patty, scandalizzata-  E mi stupisco di te, zia Kat! Un po’ di grasso sulle ossa non significa che una è in stato interessante!

-   Qualcuna di loro è incinta?

-   No.

-   Chi è la biondina alta alta?

-   Un’amica di Benji.

-   Ha l’aria familiare…

-   Impossibile- disse immediatamente Patty.

-   Come mai quel bestione che sembrava la sua guardia del corpo sembrava intenzionato ad uccidermi con lo sguardo?

-   E’ normale che ti guardi così. E’ la sua espressione naturale.

-   Sono soddisfatta- disse la donna, sfilando la sottile camicia di seta, ultimo indumento che non fosse intimo- Sono felice che tu abbia voluto difendere i tuoi amici. Mi ricordi tanto mio fratello.

-   Strano… papà diceva che assomigliavo più a te che a lui.

- No, non mi assomigli affatto. Io sono più carina- disse la donna, facendo la linguaccia alla nipote.

- Ma io ho accalappiato il più bel calciatore del Giappone. Un ragazzo forte, gentile, incredibilmente bello e dolcissimo.

- La mia diagnosi è: pazza d’amore. E questo non va bene, soprattutto per una futura residente di Londra.

Detto questo, la donna uscì dalla stanza indossando solo il completo intimo.

Patty nascose il volto tra le mani e sospirò. Comprese allora che la miccia era stata accesa e presto la bomba sarebbe esplosa.

 

I ragazzi non parlarono: il volto distrutto di Patty fece intuire loro che era meglio non rivolgerle la parola per almeno un paio d’ore.

Amy, seduta in poltrona, si alzò in fretta, lasciando che la ragazza vi si buttasse sopra a peso morto mentre tutti, Holly escluso, uscivano dalla stanza per darle un po’ di tranquillità, stato impossibile per un gruppo così numeroso.

Holly si avvicinò alla ragazza con circospezione, sperando che non lo uccidesse per il solo fatto che respirasse troppo rumorosamente.

 

Oliver Hutton  05 Marzo  ore 08:47 AM

 

Patty… mia piccola Patty, chi è quella donna? Perché questa persona ti mette tanto a disagio? Non mi hai mai parlato di lei, tranne un paio di accenni. Come mai per te è così dura avere a che fare con quella donna? Sì, l’ho visto anche io che è strana… strana quanto Martina, ok, ma pur sempre un essere umano con cui condividi il DNA. Cosa ti fa del male?

 

Patricia Gatsby  05 Marzo  ore 08:47 AM

 

Holly… non mi guardare così. Non guardarmi come se aspettassi che io ti spieghi cosa è la zia Katherine. Perché non capisci? Perché non ti rendi conto che quella donna è… è simpatica sì… ma è quella che potrebbe dividerci. Non capisci che è lei la zia che ha la mia tutela? Non capisci che se lei vorrà, io dovrò andarmene a Londra? Io non voglio! Non voglio lasciarti! Vorrei che tutto questo fosse solo un brutto sogno. Non voglio lasciarti andare! Non voglio! Lei mi vuole strappare da questo luogo e da te! Io non voglio andarmene!

 

Patty lo guardò torva, senza dire una parola, fino a quando i suoi occhi si riempirono di grandi lacrime ed il ragazzo si gettò su di lei, stringendola con grande affetto.

Patty si strinse a lui con tutta la sua forza, sperando che quel momento fosse eterno e che la zia non decidesse di portarla via, se lei non lo desiderava.

 

Colette e Benji, dopo aver preso un maglione a testa, uscirono per la strada, decisi a fare una piccola passeggiata per lasciare un po’ di intimità ai ragazzi che ben presto avrebbero dato l’ultimo saluto a coloro che avevano dato loro la vita.

Colette camminava alla sua sinistra e il portiere aveva appoggiato la sua grande mano sulla sua schiena, quasi desiderasse guidarla ed essere pronto per proteggerla.

- Sei davvero molto buona- disse il ragazzo, guardando l’amica.

- Ti ringrazio infinitamente per le tue belle parole, ma non ho fatto nulla di speciale perdonando Martina. Il dolore che prova è già abbastanza.

- Sono fortunato ad avere un’amica come te.

- Sbagli. Sono io ad essere fortunata ad avere un amico come te. Non so come avrei fatto se non ci fossi stato tu a sostenermi.

- Non credo di essere così importante come dici. Ieri tu piangevi ed io l’ho capito cosa significava.

- Sbagli.

Benji, si parò rapidamente davanti a lei e le prese il volto tra le mani, sbalordendo la giovane, che arrossì violentemente.

- Dimmelo di nuovo ma questa volta guardami negli occhi. Sono stato io a farti del male, Colette?

- No.

- Allora cosa ti è successo? Anche l’altra mattina, prima di svegliarti, piangevi nel sonno. Sono preoccupato per te.

- Vuoi la verità?

Benjamin Price annuì.

- Sono io il problema. E’ tutta la mia vita ad essere un problema. Il mio essere stata incapace di tenermi una madre, il mio essere stata malata ed il mio contare troppo su mio padre e su di te sono i motivi per cui mi preoccupo.

- Tu potrai sempre contare su di me. Sarò sempre al tuo fianco…

- Almeno fino a quando non sceglierai una nuova squadra. Poi te ne andrai e finiremo per sentirci solo per sms a Natale e Pasqua.

- Sbagli. Io resterò sempre all’Amburgo.

- Ma poi? Quando la tua carriera finirà, tu tornerai qui.

- Potrei anche restare in Germania.

- Ma non sarebbe la stessa cosa.

- Perché?

- Perché un giorno o l’altro troverai una donna che amerai con tutto il cuore e sarai ricambiato. Allora io sarò un ostacolo tra voi, qualcosa che vorrai rimuovere al più presto. Come del resto sta facendo mio padre.

- Cosa vuoi dire?

- Si risposa. Mio padre ha trovato una donna da amare, una persona semplice e gentile che rimpiazzerà mia madre nel suo cuore. E per evitare problemi con la sua figlia sedicenne e complessata mi ha mandato qui con te, lontana dalla donna del suo cuore e dal suo nuovo matrimonio.

- Non lo sapevo. Ma non capisco cosa c’entri con me.

- Un giorno anche tu te ne andrai, magari con la bella e brillante Martina Maroni che mangi con gli occhi da quando siamo partiti dall’Italia ed io… io mi sento male al solo pensiero di perdere la tua amicizia e il tuo appoggio.

 

Colette Montgomery  05 Marzo  ore 09:04 AM

 

Oh mio Dio! Cosa mi è saltato in mente! Io… perché l’ho fatto? Perché mi sono esposta così tanto?

 

Benjamin Price  05 Marzo  ore 09:04 AM

 

Colette… dolce e cara Colette, come ho potuto ferirti in questo modo? Lo so benissimo che mi leggi dentro ed hai visto come guardavo Martina in questi giorni. E’ stato palese per te. E questo ti ha fatto male perché conti molto su di me, soprattutto in un momento simile. Certo, io non lo sapevo che tuo padre aveva fatto questo, ma avrei dovuto capire quanto fossi importante per te. Hai paura che tutti scelgano un’altra invece che te. In fondo è ciò che è accaduto: tua madre ha scelto la moda, tuo padre una nuova moglie, ed io… io stavo scegliendo Martina.

 

- Anche tu sei molto importante per me Colette. Sei molto importante.

- Ti ringrazio per queste belle parole, Benji. Ma sappiamo tutti e due che finirà tutto. La nostra amicizia finirà e quella ad uscirne ferita sarò io. Non voglio legarti a me usando le mie debolezze come un cappio… ma essere amici prevede anche l’essere sinceri l’uno con l’altra. Ed io non potevo nasconderti tutto questo. Non sono riuscita a tenermelo dentro e mi sto già pentendo di avertelo detto…

- Colette, adesso calmati. Sono stato cieco a non vedere quanto tu potessi starci male. Mi dispiace.

 

- Ehi, ma quello lì è Price! Vieni Maki, ti voglio presentare il più grande rompiscatole della nazionale giapponese.

Benji lasciò andare immediatamente Colette, imbarazzato e confuso per la sua reazione, e si voltò nella direzione da cui proveniva la voce.

Un giovane con un paio di jeans blu scuro ed una maglia nera attillata si avvicinava a loro, seguito a breve distanza da una ragazza dai capelli fulvi che le arrivavano alle spalle che indossava un lungo vestito nero. Entrambi avevano in mano dei piccoli bagagli.

- Che mi venisse un colpo! Mark Lenders!

- Ciao Price. Sono arrivato il prima possibile- disse il giovane, avvicinandosi per stringere la mano all’avversario di grandi partite e scomodo compagno di Nazionale.

- Sono felice di vederti, Lenders, e sono certo che anche Oliver sarà felicissimo di vederti. Dove ti sei nascosto per tutti questi mesi?

- Si è allenato moltissimo- rispose la ragazza al suo fianco- Mark adesso è il miglior cannoniere che la nostra nazionale abbia mai avuto. Piacere, io sono Maki Akamine.

Benji sorrise e strinse la mano della ragazza che sorrideva amichevolmente, mentre Mark guardava con affetto la ragazza che l’affiancava.

 

Mark Lenders  05 Marzo  ore 09:07 AM

 

Non mi sono mai sentito così prima d’ora. Una volta, se fosse capitato, mi sarei vergognato oppure avrei fatto il duro, ma adesso… sono felice di avere una donna come Maki al mio fianco. Lei… oh, come posso esprimere ciò che è lei per me. Sono innamorato. Tanto innamorato che trovo gradevole Benjamin Price solo perché sono in sua compagnia. Maki, sei davvero la luce che indica la mia strada. A proposito di batticuore vari… chi sarà quella bella ragazza accanto a Price. Ha una bellezza nordica e sembrava in grande confidenza con Price, almeno fino a poco fa. Che sia la sua ragazza? No, troppo carina e fragile per un carro armato come Price.

 

Benjamin Price  05 Marzo  ore 09:07 AM

 

Chi è questa ragazza? E cosa ci fa con Mark? Non ditemi che io e Bruce siamo rimasti gli unici due single della compagnia… No, è impossibile che una ragazza così carina e cordiale sia la ragazza di quel buzzurro di Lenders. Certo che poteva arrivare un pochino più tardi… adesso come trovo il coraggio di parlare nuovamente di certe cose con Colette? Io non capisco più nulla! Devo fare qualcosa! Qualcosa di avventato o di pazzo o… non so più cosa fare!

 

Colette Montgomery  05 Marzo  ore 09:07 AM

 

Lenders… non è il giocatore sbruffone che Benji ha tentato di picchiare qualche tempo fa? Sì, credo proprio che sia lui. Chissà come sarebbe andata a finire con Benji, se lui non fosse arrivato… cosa mi avrebbe detto? Avrebbe continuato? Oppure sarebbe finito tutto così? Beh, siamo amici. Cosa mi aspettavo di più. Io ne sono innamorata ma lui ha occhi per tante tranne che per me… forse anche per quella ragazza bella e sicura che affianca questo calciatore.

 

Maki Akamine  05 Marzo  ore 09:07 AM

 

Che ragazzo simpatico! E pensare che Mark me l’ha dipinto come un orso! Mi sembrava sì un orso con questa ragazza, ma uno di quelli di peluche, grande e coccolone! Credo proprio che Mark li abbia interrotti. E’ una bella ragazza e sembra anche una tipa dolce. Sono proprio una bella coppia.

 

- Price, chi è questa splendida ragazza che ti accompagna?- chiese Mark,sorridendo mentre porgeva la mano a una imbarazzatissima Colette Montgomery- Io sono Mark Lenders e lei è la mia ragazza, Maki Akamine.

Benji intercettò lo sguardo terrorizzato di Colette e subito le fu accanto e, con fare possessivo, la strinse a sé.

- Che cattive maniere Price! Guarda non me la mangio mica! Le ho solo chiesto quale fosse il suo nome.

Colette sentì la stretta di Benji farsi più possessiva, poi percepì il lungo respiro che il ragazzo stava prendendo.

- Non l’ho fatto perché pensavo che tu le potessi fare del male, te l’assicuro Lenders- rispose Benji, vergognandosi dell’eccessiva possessività dimostrata nei confronti dell’amica.

- Lei è Colette Montgomery. E’ la mia ragazza ma è ancora un po’ intimidita e non capisce molto bene la nostra lingua. Non lo fa per cattiveria.

Alle parole  “è la mia ragazza” Colette divenne ancora più paonazza e per un attimo ebbe l’impressione di non essere più salda come prima sulle proprie gambe.

 

Benjamin Price  05 Marzo  ore 09:08 AM

 

Ecco, ho fatto una nuova ed immensa cavolata, e stavolta a pagarne le conseguenze sarà Colette. Dovrei andare a sotterrarmi o fustigarmi. Adesso sarò io a farle del male. Mi dispiace ma… no, non posso sfigurare davanti a Lenders. Lo so che le sto facendo del male  e che il mio è solo stupido egoismo ma… no, non posso sfigurare davanti a Lenders. Non posso proprio. Le spiegherò la situazione più tardi. Sempre che mi regga il gioco o non mi odi per questo.

 

Colette Montgomery  05 Marzo  ore 09:08 AM

 

Benji… cosa ti salta in mente! Perché lo fai? Perché dici certe cose? Certo, mi fa piacere… ma è una finzione. E’ tutto finto. Ma io capisco che ti serve che io reciti questa parte e sono tua amica. Ti aiuterò anche questa volta. E non sarà l’ultima perché mi conosco e sento che per te farei di tutto, anche negare tutto ciò in cui credo.

 

- Molto piacere, Colette- fece Mark, stringendo finalmente la mano di quella che pochi secondi prima era diventata la ragazza di Benjamin Price.

- Piacere mio, signor Lenders.

- Che formalità! Chiamaci pure Maki e Mark. Io e il tuo Benji ci conosciamo da anni! Non sono sempre state rose e fiori… ma non ci siamo mai uccisi a vicenda, e questo è già molto, credimi.

Colette rise nervosamente.

- Cosa ti è successo al braccio?- chiese Maki.

- E’ una lunga storia- disse Colette- Ve la racconteremo strada facendo.

Benji guardò Colette con aria preoccupata, ma lei non incontrò il suo sguardo e, allontanatasi da lui, si mise al fianco di Maki.

 

Colette Montgomery  05 Marzo  ore 09:09 AM

 

Non voglio metterti in imbarazzo con il mio comportamento impacciato. Sii felice e speriamo che ripartano presto e non raccontino a nessuno quello che sembra essere accaduto tra noi. Non sopporterei che quel Bruce Harper ti  prenda in giro, Benji! Sono certa che non l’hai fatto per fini egoistici.

 

- Goooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllll! Ottimo Tom! Sei il migliore del mondo! Vai così! Sei fantastico!

Il grido di Martina Maroni risuonò nuovamente per il campo di calcio, fermando per l’ennesima volta il gioco.

- Senti Tom- disse Bruce, avvicinandosi minaccioso al centrocampista che aveva appena segnato- Le soluzioni sono tre: o la smetti di giocare o le dici di stare zitta o vado da lei e la strangolo con queste mani. Pensavo che scherzassi con la storia del megafono umano!

I ragazzi erano andati a giocare a calcio e per la strada Tom si era preoccupati di avvertire gli altri della “leggiadra voce” che lo accompagnava quando giocava a calcio. Lui ormai si era abituato o, come aveva detto Julian alla prima interruzione, aveva subito una precoce perforazione del timpano, ma per gli altri era impossibile giocare con una sirena che partiva alla minima azione di Tom.

Tom corse a bordo campo, dove Martina sedeva assieme agli ormai storditi Raiden, Sylvia, Amy e Jenny.

- Martina, tesoro…

- Ok. Abbasso il volume.

- Grazie.

- Non mi paghi?

Il dolce sorriso che Martina gli rivolgeva ogni volta che desiderava una piccola dose d’affetto lo stregava ogni volta.

Baciò dolcemente la sua compagna poi corse via, seguito dalla sua Martina con lo sguardo.

 

(NdA: e finalmente c’è questo benedetto funerale! Non ne potevate più, vero? Ah, sarà una normale cerimonia occidentale e, mi spiace dirvelo… io non ne so molto di riti funebri, quindi verrà fuori qualcosa di poco convenzionale)

 

La piccola chiesa era gremita di gente.

Holly e Patty sedevano al primo banco, alla sinistra delle bare dei genitori, tra Roberto e Katherine, mentre gli altri sedevano dietro di loro, in gruppi da quattro.

 

Patricia Gatsby  05 Marzo  ore 03:40 PM

 

Mamma… Papà… mi mancherete tantissimo. Vi voglio bene e non voglio disobbedire a voi… ma non voglio vivere a Londra con la zia Kat. Fate in modo che lei capisca che non c’è niente di male qui. Non voglio lasciarla sola… ma questa è casa mia, il mio mondo. Non può strapparmi dalla mia vita.

 

Oliver Hutton  05 Marzo  ore 03:40 PM

 

Mamma, mia carissima mamma, ti ho fatta piangere tanto e quando sono andato in Brasile ti ho spezzato il cuore. Mi dispiace averti ferita. Mi dispiace immensamente. E tu, papà… mi mancherai, nonostante le tue lunghe assenze per me sono sempre state la normalità. Addio. Addio a entrambi.

 

Katherine Gatsby  05 Marzo  ore 03:40 PM

 

Fratellone… proteggerò la tua piccola Patty da ogni pericolo. Entro una settimana saremo a Londra. La tua casa è diventata un covo di ragazzi e ragazze che certamente praticano il sesso non protetto e magari fanno anche orge. No, non lascerò che Patty viva in queste condizioni.

 

Roberto Sedino  05 Marzo  ore 03:40 PM

 

Questa donna non mi piace… sento che nasconde qualcosa. Ho paura che Patty sia in pericolo.

 

- Fratelli- esordì il parroco- siamo qui riuniti per dare l’estremo saluto ai nostri fratelli, scomparsi in un luogo lontano, e per confortare i loro figli, Oliver e Patricia. Preghiamo per la loro pace e perché dall’alto veglino sui cari che hanno lasciato in questo triste mondo. Signore, accoglili nella valle della gioia a cui tutti tendiamo.

Iniziò la lettura delle Sacre Scritture ed in seguito il lungo sermone sull’importanza della vita.

 

Martina Maroni  05 Marzo  ore 03:43 PM

 

La vita… che senso ha avuto la mia vita fino ad ora? Ho ucciso una bambina, fatto del male a una persona a cui volevo un bene dell’anima, ferito una ragazza d’oro e legato a me un ragazzo troppo buono per essere vero. Sono solo buona a impedire agli altri di essere felice. Sono solo un peso per il mondo. Eppure tanti soffrirebbero se io perdessi la vita. Cosa significa? Perché io mi sento così inutile mentre tanta gente mi ama? Perché mi sento così strana?

 

Sylvia Holler  05 Marzo  ore 03:44 PM

 

Nonno… quanto mi sento bene… Mi fa piacere essere qui, anche se sento la mancanza degli altri nonni. Dovrei perdonarli per ciò che mi hanno fatto? Sono stata tanto male… perché mi hanno nascosto la verità? Perché tutto questo mistero? Perché non mi hanno detto chiaro e tondo che mio nonno non era quell’orco che descrivevano? Io volevo tanto bene a loro due… di cosa avevano paura? Che li amassi di meno? Perché non hanno avuto fiducia in me? Perché?

 

Benjamin Price  05 Marzo  ore 03:43 PM

 

Mia dolce Colette… perdonami se ti sto facendo del male soltanto per il mio egoismo. Io sono davvero innamorato di te… sei l’unica che con un tocco di labbra mi abbia donato una gamma di emozioni così intense. Sei tutto per me. Tutto. Non vorrei ferirti ma… ma lo sto facendo. Me ne vergogno. La mia vita sarà solo un mucchio di menzogne se non ti svelerò la verità sui miei sentimenti. Non so ancora quando riuscirò a farlo e se tu continuerai a volermi bene quando ti dirò quello che provo per te… ma non posso concepire una vita di menzogna, soprattutto se sei tu quella a cui sto raccontando un mare di bugie. Ti prego, perdonami.

 

Colette Montgomery  05 Marzo  ore 03:47 PM

 

Benji, perché sei così serio? Ti stai già pentendo di quello che hai fatto stamattina? Oppure mi sto comportando in modo poco appropriato? Non voglio che tu sia in imbarazzo perché sono imbranata all’ennesima potenza. Devo essere più credibile… più rilassata e meno timida. Devo farcela per il tuo bene.

 

Tom Becker  05 Marzo  ore 03:45 PM

 

Martina… la mia vita sei tu. Ho tentato di nasconderlo prima di quel giorno di gennaio ma era destino che prima o poi mi rendessi conto di quanto tu fossi importante. Sei la luce dei miei occhi ed è per questo che non ti lascerò mai più sola. Non soffrirai mai più, piccola mia.

 

Maki Akamine  05 Marzo  ore 03:44 PM

 

Mark… ti sono vicina e resterò con te per sempre. Sei la mia casa, l’unica persona al mondo che mi ami ancora. Non so cosa fare quando non sei con me. Mamma, sono sicura che sei stata tu a mandarmelo e ti ringrazio. E’ il dono più grande che la vita mi abbia mai fatto?

 

Raiden Tsunoshi  05 Marzo  ore 03:46 PM

 

La mia piccola Sylvia è con me. Non ho più niente da chiedere alla vita se non una fine dignitosa e il ricongiungimento con i miei cari. Mi basta tutto questo per essere felice di ciò che ho.

 

Mark Lenders  05 Marzo  ore 03:48 PM

 

La mia vita è stata dura e ancora ho molto da imparare, ma sono certo che non sarà mai una vita sprecata. Io amo la mamma ed i fratellini. Amo Maki e voglio bene anche a Ed, al mister e Danny. Ringrazio il destino perché la mia vita, per quanto dura, non è stata vuota. Il mio obiettivo si rinnoverà in eterno. Avrò sempre qualcuno di cui curarmi e una nuova meta da raggiungere. Non mi lascerò più abbattere dal destino ma lotterò per migliorare la mia condizione. La vita con Maki mi ha insegnato questo. Grazie Maki. Grazie mamma e papà. Grazie vita mia.

 

Il ciliegio sotto il quale erano stati seppelliti i coniugi Hutton e Gatsby aveva appena messo i germogli e già qualche fiore si era dischiuso.

L’inizio di quel ciliegio coincideva con la fine di una vita e lì, sotto i suoi rami, due ragazzi dai capelli scuri, salutarono per l’ultima volta le persone che avevano dato loro la vita.

- Addio- sussurrò Patty, lasciando cadere un’ultima rosa sulla terra ancora smossa- Vi ameremo in eterno.

 

NdA: ci ho messo mesi e mesi… ma finalmente sono tornata. Ormai questi capitoli hanno una gestazione lunga come quella per un bambino… Ok, vi saluto. Bye Bye

  
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