Capitolo 10
Del Caos
Nota dell’autrice: finalmente siamo arrivati al capitolo in cui si svolgerà il funerale e, direte voi lettori, era ora. Non è da tutti scrivere capitoli interi di attesa ad un funerale.
Ah, naturalmente mi scuso per i ritardi astronomici che, ammetto, ormai sono un’abitudine per questa fanfiction.
-
Zia Kat!- esclamò Patty,
correndo verso la donna appena scesa dal taxi.
Una
donna dai lunghi capelli rossi era appena scesa dal mezzo e stava scaricando i bagagli quando la nipote l’aveva notata dalla finestra
del salotto.
Bruce guardò con attenzione la donna alla quale Patty
si stava stringendo. Era una donna sulla trentina, alta e
sottile, con lunghissimi capelli rosso fiamma e occhiali scuri. Il lungo
vestito rosso che indossava era in netto contrasto con il nero completo
indossato dalla nipote e dalla maggior parte dei presenti.
Le
due donne, mano nella mano, percorsero il breve
tragitto che separava la cancellata dalla porta d’ingresso, aiutate dal
solerte tassista che trasportava il bagaglio della donna.
Dopo
aver pagato all’uomo la cifra dovuta, la donna seguì la nipote nel
salotto gremito di ragazzi, dando loro l’occasione di notare altri
particolari del suo aspetto, come le lunghe dita con le unghie colorate dello
stesso rosso e la presenza di una smagliatura sulle calze nere.
-
Ragazzi- disse Patty- Vorrei
presentarvi la sorella minore di mio padre, Katherine
Gatsby.
Lei è una giornalista per il Times e
lavora a Londra. Zia Katherine, questi sono i miei
amici più cari. Loro abitano con Roberto, Holly
e me, almeno per questo delicato periodo. Non t’infastidisce, vero zia?
La
donna annuì poi sorrise e, con grazia, si sfilò gli occhiali da
sole. I grandi occhi blu, illuminati da un sorriso disarmante, lasciarono senza
fiato più di un esponente del sesso maschile.
-
Sono felice di conoscervi, ragazzi- disse la donna,
con un forte accento inglese- Sono felice di fare la vostra conoscenza.
Nonostante i nostri incontri siano molto limitati, mia nipote
mi ha parlato spesso di voi.
Katherine sorrise in direzione di Holly, che
arrossì di fronte allo splendido sorriso della zia della
sua Patty.
-
Tu devi essere Oliver Hutton- disse la donna, prendendo la mano destra di Holly tra le sue- Ti ringrazio infinitamente per aver
salvato mia nipote. Spero che adesso che non puoi più giocare a pallone
ti decida presto ad accorgerti che lei ti muore dietro da
quando era un maschiaccio.
La
schiettezza fece scoppiare a ridere i presenti, facendo
passare i diretti interessati dal colorito normale al viola acceso.
-
Si sono già dati una mossa, signora Gatsby- disse Bruce,
ridacchiando come un pazzo.
-
Come osi?!- disse lei, guardando con aria assassina
colui che aveva parlato- Come puoi chiamarmi signora?! Vedi per caso qualche
stupido anello sul mio anulare sinistro, ragazzo impertinente?
Lo
stupore gelò l’auditorio e solo una fragorosa risata di Katherine riuscì a scioglierlo e far ridacchiare
qualcun altro, tra cui spiccava l’immancabile Martina.
-
Scherzavo, piccoletto! Mamma mia come sei suscettibile! Tesoro, non mi avevi detto che uno dei tuoi amici era un ragazzo bassino con un pessimo senso dell’umorismo. Non
sarà per caso quel piccolo rompiscatole di Bruce
Harper? Come avrete capito la sottoscritta non è sposata ed è anche piuttosto suscettibile a
chi la chiama signora. Per voi sono la signorina Katherine
o, se preferite, semplicemente Kat. Non sopporto che
mi si chiami “signora” e, soprattutto, non
dovrete mai chiamarmi “Kathy”. Trovo
sciocchi e poco simpatici i diminutivi troppo vezzosi o i nomignoli cretini,
quindi non osate rivolgervi a me con parole del genere ed andremo perfettamente
d’accordo.
Patty guardò allarmata la zia, poi rivolse
uno sguardo al volto rosso di Bruce, che sembrava
tutt’altro che divertito dalle battute pungenti della zia.
Patricia Gatsby
05 Marzo ore
08:32 AM
Forse avrei dovuto fare un discorsetto a zia Kat prima di farla entrare. E’ qui da pochi secondi e già ha messo in imbarazzo me, Holly e Bruce. Lo so che le piace molto mettere in imbarazzo gli intervistati, che il suo carattere è a dir poco particolare ed ha un fiuto fin troppo raffinato per lo scoop… ma non vorrei che si facesse troppe idee sbagliate sul nostro conto o che vi costruisse sopra una complicatissima trama da romanzo. Con la fantasia che ha, potrebbe immaginare che in questa casa accada chissà cosa. Per non parlare della sua esagerata schiettezza ed i commenti pungenti che è solita fare. Speriamo che si trattenga dal farli… e che resti qui il meno possibile.Già siamo parecchio incasinati e non vorrei che la sua presenza rendesse la situazione ancora più instabile.
Bruce Harper 05 Marzo ore 08:32 AM
Ed io che pensavo di aver conosciuto la persona più pazza del mondo quando Tom ha presentato quella svitata della sua ragazza! Questa è addirittura peggio! E pensare che è addirittura imparentata con Patty! E poi come si permette? Mi ha chiamato piccoletto! Io non sono un piccoletto! No, non mi piacciono affatto le persone di questo genere. Almeno Martina è quasi sempre coerente con se stessa.
La
donna sorrise ai ragazzi, osservandoli uno alla volta.
Katherine Gatsby 05 Marzo ore 08:32 AM
La
mia cara nipotina… è un po’ sciupata ma
è probabile che sia dovuto al lutto. Per il resto sembra a posto. Il suo
ragazzo sembra simpatico e non è neanche male. Muscoli e sorriso sulle
labbra. Sì, ha scelto bene, anche se deve essere
parecchio tonto per capire che la mia piccola Patty
gli correva dietro dalla quinta elementare. E
se la usasse solo come surrogato della palla? Niente palla allora passiamo alle bocce… ah, ma che discorsi sto facendo?!
Sto pensando a mia nipote che si fa usare come un fazzoletto di carta da un
fissato con il pallone! E’ ancora molto giovane… certo che è
anche cresciuta molto e non sembra affatto una tavola
da surf, lui è un ragazzo con gli ormoni in subbuglio, non hanno
più il controllo di un adulto… e se dormissero nella stessa
stanza? E se avessero già fatto sesso? E SE MIA
NIPOTE FOSSE INCINTA DI QUEL CALCIATORE AZZOPPATO!!!!
Ma cosa diavolo vado a pensare! Lei non è
stupida… e poi io sono una zia moderna che ha avuto la sua prima
esperienza a quattordici anni. Non posso biasimarla se per caso volesse darsi alle attività del letto. Voglio solo
assicurarmi che prenda le dovute precauzioni. Questi calciatori spesso usano
sostanze stupefacenti e si iniettano sostanze proibite
con delle siringhe che si passano da mano a mano. Potrebbe essere sieropositivo
o addirittura un malato di AIDS. Avranno fatto certi
controlli nell’ospedale in cui era ricoverato? E
se non li avessero fatti? Mia nipote rischia molto avendo una relazione con
lui. Sì, devo proprio farle un discorsetto
sulla pillola e sul preservativo.
Certo che, ora che li guardo meglio, gli amici di
mia nipote sono davvero vari. Alcune sono addirittura occidentali.
Quella
dai capelli rossicci mi è già simpatica. Sa stare allo scherzo, o
almeno sembra così, e sprizza felicità da tutti i pori, anche se
quel naso schiacciato la rende un po’ bruttina. Una rinoplastica la
farebbe diventare una ragazza stupenda. Certo che adesso la sua bellezza
è smorzata da quel palo
telefonico che a malapena respira che le stringe la mano. Mai visto un
diciassettenne così ingessato. E’ carino fisicamente, ma non
sembra davvero umano, con quel sorrisetto idiota
stampato in faccia. Quella biondina accanto a quel
muro di muscoli dall’espressione di pietra, invece, sarebbe una ragazza
carina se avesse qualche chilo in più e si facesse una bella plastica a
quelle tettine davvero esigue. Altro che coppa di
champagne! Quelle starebbero comodamente in una sola tazzina da caffè! Inoltre
quell’energumeno che le sta accanto l’hanno
messo lì per trattenerla in caso tiri vento. Magari si è fatta
male perché la tramontana l’ha spinta contro
qualche muro. Il tappetto dalla faccia
scimmiesca che non sa stare allo scherzo non mi piace
per niente. Sembra poco sveglio e quando ride o si irrita
diventa talmente brutto che sarebbe meglio non incontrarlo in una strada poco
illuminata. Quei due spilungoni che stringono a loro le ragazze più
composte che abbia mai visto mi sembrano svegli ma…
non so, non mi convincono al cento per cento. Sembrano anche loro piuttosto
ingessati e magari non hanno il coraggio di toccare quelle due ragazze graziose
che hanno accanto. Certo, non sono delle grandi bellezze, ma in certi casi
è necessario sapersi accontentare. La ragazza che sta appiccicata al
vecchietto non mi piace. Che stiano insieme? Ma no! Mia nipote non prenderebbe
mai in casa un vecchio pervertito con la sua eccitante lolita proveniente
dall’ovest. Mi pare di aver osservato tutti… ah, dimenticavo quel fenomeno da
circo che ancora non si è tolto gli occhiali da sole e sembra incazzato quanto il muro di muscoli. Che
non mi voglia qui? Io sono venuta a prendermi mia nipote e onorare la memoria
di mio fratello, nulla di più. Certo che mi guarda male… se non sapessi che è impossibile direi che è un
maniaco che si nasconde qui perché ricercato dalla polizia per
aggressione. O magari uno che si diverte a guardare i giovani fare sesso… ma cosa diavolo mi viene in mente?! Va bene che
sono una giornalista, ma non per questo devo immaginare che in casa del mio
defunto fratello sia stato allestito un bordello! Certo che l’immagine sarebbe proprio quella. Due uomini, sei ragazzi e sei ragazze che abitano nella stessa casa, anche se si
tratta solo di una situazione temporanea, sono quantomeno sospetti. Se invece anche io restassi qui… sì, la
situazione potrebbe normalizzarsi. Peccato che io lavori a Londra…
vorrà dire che sarà Patty
a stabilirsi da me. Sarà doloroso lasciare questa casa e il suo ragazzo
un po’ tonto, ma dovrà farlo. Io ho una vita a Londra, e non posso
certo modificarla solo perché devo prendermi cura della mia nipotina
quasi adulta. Tra un anno, se vorrà, potrà tornare in questa
casa, ma fino ad allora dovrà stare da me. Non
so come farò a dirglielo… ma dovrò farlo e dovrà
accettarlo senza fare inutili scenate. Nulla potrebbe trattenermi in Giappone
per più di due settimane. Non esiste nulla che potrebbe farmi
abbandonare carriera e successo per restare in una cittadina da cui sono scappata quando avevo solo quindici anni.
Benjamin Price 05 Marzo ore 08:32 AM
Questa donna deve essere simpatica… ma non mi piace il modo in cui ci sta studiando con lo sguardo. Sembra un entomologo davanti ad una nuova specie di farfalla. Speriamo che non ci siano problemi…
-
Zia, sarai stanca. Il volo da Londra deve essere stato faticoso. Vieni con me-
disse Patty, prendendo per
mano l’alta zia e conducendola al piano superiore, verso la stanza da
letto a lei assegnata.
-
Zia Kat, sei pregata di non fraintendere la
situazione- disse Patty, decisa, non appena la porta
della stanza si chiuse alle sue spalle- Ti conosco
bene e so cosa stai pensando adesso, quindi ti chiedo di parlare con me prima
di fare domande sciocche o ferire i miei amici con la tua curiosità. Lo
so che lo fai per il mio bene, ma io faccio questo perché voglio
difendere i miei amici, quindi devi fare a me tutte le domande che vorresti
fare a loro ed evitare di avere delle conferme dai diretti interessati.
La donna sorrise alla giovane, riconoscendo la sua stessa
determinazione nella figlia del fratello.
-
Va bene Patty- disse, sedendosi sul letto e facendo
cenno alla nipote di fare altrettanto- Affronterò questo discorso mentre mi cambio, così non sprecherò
tempo prezioso. Allora… fino a che punto ti sei spinta con quel bel
ragazzo che hai?
La
domanda era stata formulata con tranquillità e Patty, nonostante l’imbarazzo per l’argomento
affrontato dalla zia, non arrossì.
Patricia Gatsby
05 Marzo ore
08:35 AM
Adesso si balla… speriamo solo che non si sia fatta troppe fantasie…
Katherine
Gatsby 05 Marzo
ore 08:35 AM
E’ giunto il momento della verità.
- Soltanto fino ai semplici
baci, zia. Abbiamo deciso di comune accordo di aspettare prima di andare oltre.
- Ne sono felice. Potrebbe
essere malato…
- Oliver non è malato.
- Ha fatto delle analisi del
sangue recentemente?
- Lui ci tiene alla salute e
le ultime analisi gli sono state fatte un paio di mesi fa.
- Fa uso di sostanze
stupefacenti?
- No.
- In passato ha usato certa
roba?
- No, non lo farebbe mai perché,
come ti ho già detto, è un ragazzo che cura molto la sua salute.
- Ti ha mai forzata
a fare cose che non volevi?
- Holly non mi farebbe mai
pressione su certi argomenti. Lui mi rispetta- disse Patty, indignata di fronte alle insinuazioni della zia.
- Va bene. Per quanto riguarda
il tuo ragazzo abbiamo finito. Adesso le domande sugli altri. Patty, chi è quel vecchietto?
- Un amico di Bruce.
- Piuttosto vecchiotto come
amico.
- Sarà in là con
gli anni, ma Raiden ci aiuta
moltissimo. Senza di lui saremmo ancora assediati dai giornalisti.
- Va bene. E
chi è quel tizio con gli occhiali da sole?
- Roberto Sedinho,
allenatore di Holly ai tempi delle elementari.
E’ tornato qui per svolgere quel lavoro per la nuova
New Team.
- E’ sposato?
- No.
- Fidanzato?
- No.
- Convivente?
- No, non ha relazioni con
l’altro sesso.
- E’ gay.
- No! E’ single. Un banalissimo uomo eterosessuale che non ha legami
con l’altro sesso e che vive sotto questo tetto con noi in quanto tutore
di Holly fino alla maggiore età.
- Capisco…
Ha mai
fatto pressione su di te o sulle tue amiche?
- Roberto non ci farebbe mai
del male, zia! E’ una persona dai sani principi. Forse è un
po’ ossessionato dal pallone, ma non ha mai fatto del male ad una mosca e
di certo non farebbe del male a noi!
- E il vecchio ha rapporti con
la ragazzina che abbracciava? Si è trovato un’amichetta davvero
giovane. Per caso la paga?
- Zia, tu sei ripugnante!
- Ho indovinato?- chiese lei,
sfoderando un sorriso smagliante.
- Sei troppo
maliziosa,
Kat! Sylvia è la nipote di Raiden!
- Sembra europea.
- Lo è.
- Come fa ad essere sua
nipote?
Patty scosse la testa e sospirò, guardando la donna che faceva delle
domande maliziose con l’aria da innocente pecorella.
Patricia Gatsby
05 Marzo ore
08:41 AM
Ma che razza di fantasia ha! Pensa male di tutti quanti! Va bene essere curiosi
e fantasiosi… ma qui stiamo sfiorando il ridicolo! Tra poco mi
chiederà anche i certificati di nascita, tutti i documenti e le cartelle
mediche sin dalla prima visita della madre dal ginecologo!
Katherine Gatsby 05 Marzo ore 08:41 AM
Ti ho per
caso messa in imbarazzo, nipotina? Stai inventando una bugia per coprire
qualche scandalosa storia di prostituzione? Che la figlia di quest’uomo abbia fatto il
mestiere lungo i marciapiedi di Amsterdam o Parigi o Vienna, restando incinta
di un uomo dal pessimo passato, magari un serial killer o un drogato? E se
quella ragazzina fosse malata di AIDS? E’
pallida… E se anche la storia della nipote fosse
una bufala e quella ragazzina, insieme alla mia Patty
e agli altri, sia una lavoratrice di questa casa di appuntamenti? Uhm… il
tizio con gli occhiali ha l’aria sospetta…
- Zia, conosco quella faccia e
sappi che non sto mentendo. Sylvia è nata dalla figlia e da un europeo.
- Cosa ci fa qui?
- Si è trasferita in
Giappone.
- Come mai non sta con i suoi
genitori?
- Sono morti
quando era piccola.
- Capisco… il nonno si
prende cura della piccola orfanella… E chi è la ragazza dai
capelli rossi?
- Martina, la fidanzata di Tom.
- E’ straniera?
- Italiana.
- E’ incinta?
- No!- disse Patty, scandalizzata- E mi stupisco di te, zia Kat! Un po’ di grasso sulle ossa non significa che
una è in stato interessante!
- Qualcuna di loro è
incinta?
- No.
- Chi è la biondina alta alta?
- Un’amica di Benji.
- Ha l’aria
familiare…
- Impossibile- disse
immediatamente Patty.
- Come mai quel bestione che
sembrava la sua guardia del corpo sembrava
intenzionato ad uccidermi con lo sguardo?
- E’ normale che ti
guardi così. E’ la sua espressione naturale.
- Sono soddisfatta- disse la
donna, sfilando la sottile camicia di seta, ultimo indumento che non fosse intimo- Sono felice che tu abbia voluto difendere i
tuoi amici. Mi ricordi tanto mio fratello.
- Strano… papà diceva che assomigliavo più a te che a lui.
- No,
non mi assomigli affatto. Io sono
più carina- disse la donna, facendo la linguaccia alla nipote.
- Ma io ho accalappiato il più bel calciatore del
Giappone. Un ragazzo forte, gentile, incredibilmente bello e dolcissimo.
- La
mia diagnosi è: pazza d’amore. E questo
non va bene, soprattutto per una futura residente di Londra.
Detto
questo, la donna uscì dalla stanza indossando solo il completo intimo.
Patty nascose il volto tra le mani e sospirò. Comprese allora che la
miccia era stata accesa e presto la bomba sarebbe
esplosa.
I
ragazzi non parlarono: il volto distrutto di Patty
fece intuire loro che era meglio non rivolgerle la
parola per almeno un paio d’ore.
Amy,
seduta in poltrona, si alzò in fretta, lasciando che la ragazza vi si
buttasse sopra a peso morto mentre tutti, Holly escluso, uscivano dalla stanza per darle un po’
di tranquillità, stato impossibile per un gruppo così numeroso.
Holly si avvicinò alla ragazza con circospezione, sperando che non lo
uccidesse per il solo fatto che respirasse troppo rumorosamente.
Oliver Hutton 05 Marzo ore 08:47 AM
Patty… mia piccola Patty, chi è
quella donna? Perché questa persona ti mette
tanto a disagio? Non mi hai mai parlato di lei, tranne un paio di accenni. Come mai per te è così dura avere
a che fare con quella donna? Sì, l’ho visto anche io che è strana… strana quanto Martina, ok, ma pur sempre un essere umano con cui condividi il DNA.
Cosa ti fa del male?
Patricia Gatsby 05 Marzo ore 08:47 AM
Holly… non mi guardare così. Non guardarmi
come se aspettassi che io ti spieghi cosa è la zia Katherine.
Perché non capisci? Perché non ti rendi
conto che quella donna è… è simpatica sì…
ma è quella che potrebbe dividerci. Non capisci che è lei
la zia che ha la mia tutela? Non capisci che se lei vorrà, io
dovrò andarmene a Londra? Io non voglio! Non voglio lasciarti! Vorrei
che tutto questo fosse solo un brutto sogno. Non voglio lasciarti andare! Non
voglio! Lei mi vuole strappare da questo luogo e da te! Io non voglio
andarmene!
Patty lo guardò torva, senza dire una parola, fino a
quando i suoi occhi si riempirono di grandi lacrime ed il ragazzo si
gettò su di lei, stringendola con grande affetto.
Patty si strinse a lui con tutta la sua forza, sperando che quel momento
fosse eterno e che la zia non decidesse di portarla via, se lei non lo
desiderava.
Colette
e Benji, dopo aver preso un maglione a testa,
uscirono per la strada, decisi a fare una piccola passeggiata per lasciare un
po’ di intimità ai ragazzi che ben presto
avrebbero dato l’ultimo saluto a coloro che avevano dato loro la vita.
Colette
camminava alla sua sinistra e il portiere aveva appoggiato la sua grande mano sulla sua schiena, quasi desiderasse guidarla ed
essere pronto per proteggerla.
- Sei davvero molto buona- disse il ragazzo, guardando
l’amica.
- Ti
ringrazio infinitamente per le tue belle parole, ma non ho fatto nulla di
speciale perdonando Martina. Il dolore che prova è già
abbastanza.
-
Sono fortunato ad avere un’amica come te.
-
Sbagli. Sono io ad essere fortunata ad avere un amico
come te. Non so come avrei fatto se non ci fossi stato
tu a sostenermi.
- Non credo di essere così importante come dici. Ieri tu piangevi ed io
l’ho capito cosa significava.
-
Sbagli.
Benji, si parò rapidamente davanti a lei e le prese
il volto tra le mani, sbalordendo la giovane, che arrossì violentemente.
-
Dimmelo di nuovo ma questa volta guardami negli occhi. Sono stato io a farti
del male, Colette?
-
No.
-
Allora cosa ti è successo? Anche l’altra
mattina, prima di svegliarti, piangevi nel sonno. Sono preoccupato per te.
-
Vuoi la verità?
Benjamin Price annuì.
- Sono
io il problema. E’ tutta la mia vita ad essere un problema. Il mio essere stata incapace di tenermi una madre, il mio
essere stata malata ed il mio contare troppo su mio padre e su di te sono i
motivi per cui mi preoccupo.
-
Tu potrai sempre contare su di me. Sarò sempre
al tuo fianco…
-
Almeno fino a quando non sceglierai una nuova squadra. Poi te ne andrai e finiremo per sentirci solo per sms a Natale e Pasqua.
-
Sbagli. Io resterò sempre all’Amburgo.
- Ma poi? Quando la tua carriera
finirà, tu tornerai qui.
-
Potrei anche restare in Germania.
- Ma non sarebbe la stessa cosa.
- Perché?
-
Perché un giorno o l’altro troverai una
donna che amerai con tutto il cuore e sarai ricambiato. Allora io sarò
un ostacolo tra voi, qualcosa che vorrai rimuovere al più presto. Come
del resto sta facendo mio padre.
- Cosa vuoi dire?
- Si
risposa. Mio padre ha trovato una donna da amare, una persona semplice e
gentile che rimpiazzerà mia madre nel suo cuore. E
per evitare problemi con la sua figlia sedicenne e complessata mi ha mandato
qui con te, lontana dalla donna del suo cuore e dal suo nuovo matrimonio.
-
Non lo sapevo. Ma non capisco cosa c’entri con
me.
-
Un giorno anche tu te ne andrai, magari con la bella e
brillante Martina Maroni che mangi con gli occhi da
quando siamo partiti dall’Italia ed io… io mi sento male al solo
pensiero di perdere la tua amicizia e il tuo appoggio.
Colette Montgomery 05 Marzo ore 09:04 AM
Oh mio Dio! Cosa mi è saltato in mente! Io… perché l’ho fatto? Perché mi sono esposta così tanto?
Benjamin Price 05 Marzo ore 09:04 AM
Colette… dolce e cara Colette, come ho potuto ferirti in questo modo? Lo so benissimo che mi leggi dentro ed hai visto come guardavo Martina in questi giorni. E’ stato palese per te. E questo ti ha fatto male perché conti molto su di me, soprattutto in un momento simile. Certo, io non lo sapevo che tuo padre aveva fatto questo, ma avrei dovuto capire quanto fossi importante per te. Hai paura che tutti scelgano un’altra invece che te. In fondo è ciò che è accaduto: tua madre ha scelto la moda, tuo padre una nuova moglie, ed io… io stavo scegliendo Martina.
- Anche
tu sei molto importante per me Colette. Sei molto importante.
- Ti ringrazio per queste
belle parole, Benji. Ma sappiamo tutti
e due che finirà tutto. La nostra amicizia finirà e quella
ad uscirne ferita sarò io. Non voglio legarti a me usando le mie
debolezze come un cappio… ma essere amici
prevede anche l’essere sinceri l’uno con l’altra. Ed io non potevo nasconderti tutto questo. Non sono riuscita
a tenermelo dentro e mi sto già pentendo di avertelo detto…
- Colette, adesso calmati.
Sono stato cieco a non vedere quanto tu potessi starci
male. Mi dispiace.
- Ehi, ma quello lì
è Price! Vieni Maki, ti
voglio presentare il più grande rompiscatole
della nazionale giapponese.
Benji lasciò andare immediatamente Colette, imbarazzato
e confuso per la sua reazione, e si voltò nella direzione da cui
proveniva la voce.
Un giovane con un paio di
jeans blu scuro ed una maglia nera attillata si avvicinava a loro, seguito a
breve distanza da una ragazza dai capelli fulvi che le arrivavano
alle spalle che indossava un lungo vestito nero. Entrambi avevano
in mano dei piccoli bagagli.
- Che
mi venisse un colpo! Mark Lenders!
- Ciao Price.
Sono arrivato il prima possibile- disse il giovane,
avvicinandosi per stringere la mano all’avversario di grandi partite e
scomodo compagno di Nazionale.
- Sono felice di vederti, Lenders, e sono certo che anche Oliver
sarà felicissimo di vederti. Dove ti sei nascosto per tutti questi mesi?
- Si è allenato
moltissimo- rispose la ragazza al suo fianco- Mark adesso è il miglior cannoniere che la nostra
nazionale abbia mai avuto. Piacere, io sono Maki Akamine.
Benji sorrise e strinse la mano della ragazza che sorrideva
amichevolmente, mentre Mark guardava con affetto la
ragazza che l’affiancava.
Mark Lenders 05 Marzo ore 09:07 AM
Non mi sono mai sentito così prima d’ora.
Una volta, se fosse capitato, mi sarei vergognato oppure avrei fatto il duro,
ma adesso… sono felice di avere una donna come Maki al mio fianco. Lei… oh, come posso esprimere
ciò che è lei per me. Sono innamorato. Tanto innamorato che trovo gradevole Benjamin Price
solo perché sono in sua compagnia. Maki, sei
davvero la luce che indica la mia strada. A proposito di
batticuore vari… chi sarà quella bella ragazza accanto a Price.
Ha una bellezza nordica e sembrava in grande
confidenza con Price, almeno fino a poco fa. Che sia
la sua ragazza? No, troppo carina e fragile per un carro armato come Price.
Benjamin Price 05 Marzo ore 09:07 AM
Chi è questa ragazza? E
cosa ci fa con Mark? Non ditemi
che io e Bruce siamo rimasti gli unici due single
della compagnia… No, è impossibile che una ragazza così
carina e cordiale sia la ragazza di quel buzzurro di Lenders.
Certo che poteva arrivare un pochino più
tardi… adesso come trovo il coraggio di parlare nuovamente di certe cose
con Colette? Io non capisco più nulla! Devo fare qualcosa! Qualcosa di avventato o di pazzo o… non so più cosa
fare!
Colette Montgomery 05 Marzo ore 09:07 AM
Lenders… non è il giocatore
sbruffone che Benji ha tentato di picchiare qualche
tempo fa? Sì, credo proprio che sia lui.
Chissà come sarebbe andata a finire con Benji,
se lui non fosse arrivato… cosa mi avrebbe detto? Avrebbe continuato? Oppure sarebbe finito tutto così? Beh, siamo amici. Cosa mi aspettavo di più. Io ne sono innamorata ma lui ha occhi per tante tranne che per
me… forse anche per quella ragazza bella e sicura che affianca questo
calciatore.
Maki Akamine 05 Marzo ore 09:07 AM
Che ragazzo simpatico! E
pensare che Mark me l’ha dipinto come un orso!
Mi sembrava sì un orso con questa ragazza, ma uno di quelli di peluche,
grande e coccolone! Credo proprio che Mark
li abbia interrotti. E’ una bella ragazza e sembra anche una tipa
dolce. Sono proprio una bella coppia.
- Price, chi è questa
splendida ragazza che ti accompagna?- chiese Mark,sorridendo mentre porgeva la mano a una imbarazzatissima
Colette Montgomery- Io sono Mark Lenders
e lei è la mia ragazza, Maki Akamine.
Benji intercettò lo sguardo terrorizzato di Colette
e subito le fu accanto e, con fare possessivo, la strinse a sé.
- Che
cattive maniere Price! Guarda non me la mangio mica!
Le ho solo chiesto quale fosse il suo nome.
Colette sentì la
stretta di Benji farsi più possessiva, poi
percepì il lungo respiro che il ragazzo stava prendendo.
- Non l’ho fatto
perché pensavo che tu le potessi fare del male, te l’assicuro Lenders- rispose Benji, vergognandosi
dell’eccessiva possessività dimostrata
nei confronti dell’amica.
- Lei è Colette
Montgomery. E’ la mia ragazza ma è ancora
un po’ intimidita e non capisce molto bene la nostra lingua. Non lo fa
per cattiveria.
Alle parole
“è la mia
ragazza” Colette divenne ancora più paonazza e per un attimo ebbe
l’impressione di non essere più salda come prima sulle proprie
gambe.
Benjamin Price 05 Marzo ore 09:08 AM
Ecco, ho fatto una nuova ed immensa cavolata, e
stavolta a pagarne le conseguenze sarà Colette. Dovrei andare a
sotterrarmi o fustigarmi. Adesso sarò io a farle del male. Mi dispiace ma… no, non posso sfigurare davanti a Lenders. Lo so che le sto facendo del male e che il mio
è solo stupido egoismo ma… no, non posso sfigurare davanti a Lenders. Non posso proprio. Le spiegherò la
situazione più tardi. Sempre che mi regga il gioco o non mi odi per
questo.
Colette Montgomery 05 Marzo ore 09:08 AM
Benji… cosa ti salta in mente! Perché lo fai? Perché
dici certe cose? Certo, mi fa piacere… ma
è una finzione. E’ tutto finto. Ma io
capisco che ti serve che io reciti questa parte e sono tua amica. Ti
aiuterò anche questa volta. E non sarà l’ultima
perché mi conosco e sento che per te farei di tutto, anche negare tutto
ciò in cui credo.
- Molto piacere, Colette-
fece Mark, stringendo finalmente la mano di quella
che pochi secondi prima era diventata la ragazza di Benjamin
Price.
- Piacere mio, signor Lenders.
- Che
formalità! Chiamaci pure Maki e Mark. Io e il tuo Benji ci conosciamo da anni! Non sono sempre state rose e
fiori… ma non ci siamo mai uccisi a vicenda, e questo è già
molto, credimi.
Colette rise nervosamente.
- Cosa
ti è successo al braccio?- chiese Maki.
- E’
una lunga storia- disse Colette- Ve la racconteremo strada facendo.
Benji guardò Colette con aria preoccupata, ma lei
non incontrò il suo sguardo e, allontanatasi da lui, si mise al fianco
di Maki.
Colette Montgomery 05 Marzo ore 09:09 AM
Non voglio metterti in imbarazzo con il mio
comportamento impacciato. Sii felice e speriamo che ripartano presto e non
raccontino a nessuno quello che sembra essere accaduto tra noi. Non sopporterei
che quel Bruce Harper ti prenda in giro,
Benji! Sono certa che non l’hai
fatto per fini egoistici.
- Goooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllll!
Ottimo Tom! Sei il migliore del mondo! Vai
così! Sei fantastico!
Il grido di Martina Maroni risuonò nuovamente per il campo di calcio,
fermando per l’ennesima volta il gioco.
- Senti Tom-
disse Bruce, avvicinandosi minaccioso al
centrocampista che aveva appena segnato- Le soluzioni
sono tre: o la smetti di giocare o le dici di stare zitta o vado da lei e la
strangolo con queste mani. Pensavo che scherzassi con la storia del megafono
umano!
I ragazzi erano andati a
giocare a calcio e per la strada Tom
si era preoccupati di avvertire gli altri della “leggiadra voce”
che lo accompagnava quando giocava a calcio. Lui ormai si era abituato o, come
aveva detto Julian alla prima interruzione, aveva
subito una precoce perforazione del timpano, ma per gli altri era impossibile
giocare con una sirena che partiva alla minima azione di Tom.
Tom corse a bordo campo, dove Martina sedeva assieme agli
ormai storditi Raiden, Sylvia, Amy
e Jenny.
- Martina, tesoro…
- Ok.
Abbasso il volume.
- Grazie.
- Non mi paghi?
Il dolce sorriso che Martina
gli rivolgeva ogni volta che desiderava una piccola dose d’affetto lo
stregava ogni volta.
Baciò dolcemente la
sua compagna poi corse via, seguito dalla sua Martina
con lo sguardo.
(NdA: e
finalmente c’è questo benedetto funerale! Non ne potevate
più, vero? Ah, sarà una normale cerimonia occidentale e, mi
spiace dirvelo… io non ne so molto di riti funebri, quindi verrà
fuori qualcosa di poco convenzionale)
La piccola chiesa era gremita
di gente.
Holly e Patty sedevano al primo
banco, alla sinistra delle bare dei genitori, tra Roberto e Katherine,
mentre gli altri sedevano dietro di loro, in gruppi da quattro.
Patricia Gatsby 05 Marzo ore 03:40 PM
Mamma… Papà… mi mancherete tantissimo.
Vi voglio bene e non voglio disobbedire a voi… ma
non voglio vivere a Londra con la zia Kat. Fate in modo che lei capisca che non c’è niente di
male qui. Non voglio lasciarla sola… ma
questa è casa mia, il mio mondo. Non può strapparmi dalla mia
vita.
Oliver Hutton 05 Marzo ore 03:40 PM
Mamma, mia carissima mamma, ti ho
fatta piangere tanto e quando sono andato in Brasile ti ho spezzato il cuore.
Mi dispiace averti ferita. Mi dispiace immensamente. E tu,
papà… mi mancherai, nonostante le tue lunghe assenze per me sono
sempre state la normalità. Addio. Addio a
entrambi.
Katherine Gatsby 05 Marzo ore 03:40 PM
Fratellone… proteggerò la tua piccola
Patty da ogni pericolo. Entro una settimana saremo a
Londra. La tua casa è diventata un covo di ragazzi e ragazze che
certamente praticano il sesso non protetto e magari
fanno anche orge. No, non lascerò che Patty
viva in queste condizioni.
Roberto Sedino 05 Marzo ore 03:40 PM
Questa donna non mi piace… sento che nasconde
qualcosa. Ho paura che Patty sia in pericolo.
- Fratelli- esordì il parroco- siamo qui riuniti per dare
l’estremo saluto ai nostri fratelli, scomparsi in un luogo lontano, e per
confortare i loro figli, Oliver e Patricia. Preghiamo
per la loro pace e perché dall’alto veglino sui cari che hanno
lasciato in questo triste mondo. Signore, accoglili nella valle della gioia a
cui tutti tendiamo.
Iniziò la lettura
delle Sacre Scritture ed in seguito il lungo sermone sull’importanza
della vita.
Martina Maroni 05 Marzo ore 03:43 PM
La vita… che senso ha avuto la mia vita fino ad
ora? Ho ucciso una bambina, fatto del male a una
persona a cui volevo un bene dell’anima, ferito una ragazza d’oro e
legato a me un ragazzo troppo buono per essere vero. Sono solo buona a impedire agli altri di essere felice. Sono solo un peso
per il mondo. Eppure tanti soffrirebbero se io
perdessi la vita. Cosa significa? Perché io mi
sento così inutile mentre tanta gente mi ama? Perché mi sento così strana?
Sylvia Holler 05 Marzo ore 03:44 PM
Nonno… quanto mi sento bene… Mi fa piacere
essere qui, anche se sento la mancanza degli altri nonni. Dovrei perdonarli per
ciò che mi hanno fatto? Sono stata tanto
male… perché mi hanno nascosto la verità? Perché tutto questo mistero? Perché
non mi hanno detto chiaro e tondo che mio nonno non era quell’orco
che descrivevano? Io volevo tanto bene a loro due… di cosa avevano paura?
Che li amassi di meno? Perché
non hanno avuto fiducia in me? Perché?
Benjamin Price 05 Marzo ore 03:43 PM
Mia dolce Colette…
perdonami se ti sto facendo del male soltanto per il mio egoismo. Io sono
davvero innamorato di te… sei l’unica che con un tocco di labbra mi
abbia donato una gamma di emozioni così
intense. Sei tutto per me. Tutto. Non vorrei ferirti ma… ma lo sto facendo. Me ne vergogno. La mia vita
sarà solo un mucchio di menzogne se non ti svelerò la
verità sui miei sentimenti. Non so ancora quando
riuscirò a farlo e se tu continuerai a volermi bene quando ti
dirò quello che provo per te… ma non posso concepire una vita di
menzogna, soprattutto se sei tu quella a cui sto raccontando un mare di bugie.
Ti prego, perdonami.
Colette Montgomery 05 Marzo ore 03:47 PM
Benji, perché sei così serio?
Ti stai già pentendo di quello che hai fatto stamattina? Oppure mi sto comportando in modo poco appropriato? Non
voglio che tu sia in imbarazzo perché sono imbranata
all’ennesima potenza. Devo essere più credibile… più
rilassata e meno timida. Devo farcela per il tuo bene.
Tom Becker 05 Marzo ore 03:45 PM
Martina… la mia vita sei tu. Ho tentato di
nasconderlo prima di quel giorno di gennaio ma era
destino che prima o poi mi rendessi conto di quanto tu fossi importante. Sei la
luce dei miei occhi ed è per questo che non ti
lascerò mai più sola. Non soffrirai mai più, piccola mia.
Maki Akamine 05 Marzo ore 03:44 PM
Mark… ti sono vicina e resterò
con te per sempre. Sei la mia casa, l’unica persona al mondo che mi ami
ancora. Non so cosa fare quando non sei con me. Mamma, sono sicura che sei stata tu a mandarmelo e ti ringrazio. E’ il dono
più grande che la vita mi abbia mai fatto?
Raiden Tsunoshi 05 Marzo ore 03:46 PM
La mia piccola Sylvia è con
me. Non ho più niente da chiedere alla vita se non una fine
dignitosa e il ricongiungimento con i miei cari. Mi basta tutto questo per
essere felice di ciò che ho.
Mark Lenders 05 Marzo ore 03:48 PM
La mia vita è stata dura e ancora ho molto da
imparare, ma sono certo che non sarà mai una vita sprecata. Io amo la
mamma ed i fratellini. Amo Maki e voglio bene anche a
Ed, al mister e Danny.
Ringrazio il destino perché la mia vita, per quanto dura, non è
stata vuota. Il mio obiettivo si rinnoverà in eterno. Avrò sempre
qualcuno di cui curarmi e una nuova meta da raggiungere. Non mi lascerò
più abbattere dal destino ma lotterò per
migliorare la mia condizione. La vita con Maki mi ha
insegnato questo. Grazie Maki. Grazie mamma e
papà. Grazie vita mia.
Il ciliegio sotto il quale erano stati seppelliti i coniugi Hutton
e Gatsby aveva appena messo i germogli e già
qualche fiore si era dischiuso.
L’inizio di quel
ciliegio coincideva con la fine di una vita e lì, sotto i suoi rami, due
ragazzi dai capelli scuri, salutarono per l’ultima volta le persone che
avevano dato loro la vita.
- Addio- sussurrò Patty, lasciando cadere un’ultima rosa sulla terra
ancora smossa- Vi ameremo in eterno.
NdA: ci ho messo mesi e mesi…
ma finalmente sono tornata. Ormai questi capitoli hanno una
gestazione lunga come quella per un bambino… Ok,
vi saluto. Bye Bye