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Autore: Jane Chanel Solis    12/12/2011    2 recensioni
La vita di Rein è sempre stata "normale".
O almeno, cosi tutti credono...
Genere: Avventura, Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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R – E che cavolo! –
Un livido. Un`enorme, bruttissimo livido.
F – Niente minigonne per un po`… -
R – Grazie sorellina, mi aiuti tantissimo! Ma proprio oggi che c`è l`inaugurazione di quel nuovo club… -.
F – E che differenza c`è nell`andarci in pantaloni? –
Lei non poteva capire.
A quella festa sarebbero stati presenti tutti i maggiori rappresentanti dell`élite dell`Upper East Side!
Mai, piuttosto avrei indossato delle calze nere per coprirlo!
R – Si può utilizzare il fondotinta sulle gambe? –
F – Non credo proprio… -
Stava leggendo tranquillamente Vogue, anche se penso si soffermasse più sui cibi delle fotografie, che sui vestiti…
R – Perché non ti prepari? Oggi non andiamo a scuola? –
F – Notizia dell`ultima ora: hanno chiamato tutti gli studenti per avvisarli del fatto che oggi non si fa lezione! –
R – Perché? –
Ero un po`confusa, essendo rimasta per tre ore in bagno a cercare di rimuovere quel livido non avevo sentito il telefono…
F – Ha chiamato Taylor…dicendo che oggi arriva a farti visita… -.
R – COSA??? Perché non me lo hai detto prima! Se mi trova vestita cosi, mi disintegra! –
Taylor, essendo la figlia di una ricchissima ex modella, era fissata con la moda…
F – Non esagerare… -
R – Non esagero! Non farti trovare da lei in pigiama…se non vuoi che questa sia la tua ultima rivista… -.
F – Va bene…cosa dovrei mettermi? –
R – Qualcosa di rosso…e nero! Rosso e nero sarebbe perfetto! –
F – Allora vado… -
Dopo dieci minuti tornò, vestita come le avevo ordinato.
In testa, aveva un basco alla francese rosso, mentre ai piedi aveva delle ballerine nere.
Indossava un top fascia scarlatto, con sopra una giacchetta di pelle nera per coprire le spalle.
Portava dei leggings in lattice di colore nero, e teneva in mano una borsa magenta.
F – Va bene? –
R – Perfetto! Adesso io… -
Dopo aver fatto volare per aria montagne di vestiti, optai per uno stile semplice.
Indossai una blusa celeste con una gonnellina scozzese blu, azzurra e nera, mentre per le scarpe optai per dei sandali neri con tacco alto. Per coprire quel livido usai delle calze nere che arrivavano fin sopra il ginocchio.
R – Sono quasi pronta… -
Andai a truccarmi. Un po`di maskara, un filo di lucidalabbra, ombretto scuro…
Sentimmo suonare il campanello, segno inequivocabile dell`arrivo di Taylor.
Presi al volo un basco azzurro e me lo misi in testa. Ero perfetta.
Quando aprii la porta, mi ritrovai davanti una ragazza della mia stessa statura, con gli occhi azzurri, ed i capelli biondi pieni di boccoli, opera di chissà quale parrucchiere europeo.
Indossava un vestitino cortissimo fucsia, con borsetta Gucci abbinata. Portava dei sandali bianchi Gucci, abbinati agli occhiali da sole.
Ta – Sono arrivata! –
R – Taylor! –
Ta – E non sono sola! –
Dietro di lei vidi comparire chi non mi sarei mai aspettata, Tyler.
Lui aveva gli stessi occhi azzurri della sorella, ma i suoi capelli erano castano chiaro…
T – Mi ha obbligato… -
R – Ty-Ty ! –
T – Quante volte ti ho detto di non chiamarmi cosi… -.
Lo abbracciai, e benché non se lo aspettasse, ricambiò.
Abbracciai anche sua sorella, per poi invitarli ad entrare in villa.
Ta – Abbiamo anche un`altra sorpresa… -
R – E cioè? –
Ta – Ci fermeremo qui per tre mesi! –
R – E la scuola? –
Pensai di aver capito male, anche se questo spiegherebbe il perché davanti al portone d`ingresso c`erano dieci valige rosa…
Ta – Questo è l`anno sabbatico del direttore, e il vicedirettore è cugino di mia madre, quindi è bastato chiedere un permesso speciale… Andremo nella tua stessa scuola, e se per te va bene, vivremo qui per un po`! –
Tyler la guardava esterrefatto, evidentemente non ne sapeva niente…
R – A me va bene… -
Ta – Allora è deciso! –
Ci eravamo accomodati in salotto, a bere un the, quando sentii di nuovo il campanello suonare…
F – Ora chi sarà… -
Andai ad aprire, e mi ritrovai davanti due stupendi occhi cobalto…
S – Riunione d`urgenza, mi hanno mandato a prenderti… -.
R – Purtroppo ora sono occupata, riprova più tardi… -.
S - … -
Ta – Chi è? Il tuo ragazzo? –
Ero arrossita visibilmente, ma riuscii a mantenere la calma…
R – Ma che dici! No! –
Wow, che autocontrollo…
Lei gli si avvicinò facendogli gli occhi dolci…
Ta – Allora non ti dispiace se ci provo, vero? –
Shade mi guardava interrogativamente, come per dire “ma chi è questa pazza? “
R – Lei è la mia amica Taylor, lui è …un mio conoscente, Shade…. –
Ta – Ciao Shade… -
Disse lei, sbattendo gli occhi con fare civettuolo…
T – Lui chi è? –
Tyler ci si era avvicinato, e i suoi occhi celesti entrarono subito in contrasto con quelli blu notte di Shade…
R – Allora… -
Presi un bel respiro, per poi cominciare a presentare.
R – Tyler questo è Shade, Shade lui è Tyler, Taylor egli è Shade, Shade essa è Taylor, Taylor questo è Tyson…ah no mi sono persa…voi sue siete fratello e sorella… -.
Shade stava ridendo sotto i baffi, come del resto anche tutti i presenti…
R – Tutti si possono confondere…Ora andiamo! Fine … -
S – Sbrigatevi! –
R – Un po` di pazienza no? –
S - … -
Quando arrivò anche Fine fummo pronti per partire.
R – Taylor, le vostre camere sono al piano di sopra, quelle che si affacciano sulla piscina… -.
Non feci in tempo a finire che Shade mi prese la mano trascinandomi fino all`auto.
Vedevo che Tyler lo guardava con sguardo di fuoco…che fosse geloso?
Arrivammo davanti all’automobile, che questa volta era una Ferrari 430 Scuderia di colore nero.
R – Ma quante macchine hai? –
S – Ho perso il conto… -
F - … -
R –… -
S – Salite? –
F – Subito! –
Fine era rossa in viso, sembrava un peperone!
Partimmo a tutta velocità verso l`Empire State Building, dove lui aveva detto che ci sarebbero stati anche tutti gli altri.
R – Non vedo l`ora di avere la patente, cosi potrò guidare anche io! –
S – Tanto investirai qualcuno… -
R – Cafone… -
S – Merci Madmoiselle… -
R – Da quando parli francese? –
S – Da quando è diventata la lingua dell`amour… -
Fine era ancora più rossa di prima. Dovevo salvarla, altrimenti sarebbe sicuramente scoppiata…
R – Siamo arrivati? –
S – No –
R – Siamo arrivati ora? –
S – No –
R – Adesso? –
S – Ancora cinque minuti… -
R - … -
Pensavo si sarebbe arrabbiato, invece era ancora calmo…
R – Cosa dobbiamo farci sull` Empire State Building? –
S – Non ho mai detto che saremmo andati SOPRA… -
Sorrise malizioso, mentre io mi aggrappavo al sedile con le unghie…
F – Questo vuol dire che… -
R – STAREMO SOTTOTERRA!!! –
S – Perspicaci… -
R – Ma io soffro di claustrofobia! –
S – Se vuoi puoi attaccarti a me… -
Mi guardava come se fosse stato innocente, ma io sapevo che era un brutto pervertito…
F – Non ci hai ancora detto cosa faremo li sotto… -
Fine sembrava essersi calmata, il che era alquanto strano…
S – Se vuoi ti riporto a casa… -
R – No…devo resistere… -
S – Masochista… -
Lo guardai con sguardo di fuoco, quando arrivammo davanti all`imponente grattacielo.
R – Forse aspetterò fuori… -
Cominciavo a sentire la nausea, mentre le gambe mi si facevano molli…
F – Tranquilla sorellina, ti racconterò tutto dopo… -
S – Ma non possiamo neanche lasciarti qui cosi… se vuoi ti faccio compagnia… -
R – Voi andate…io mi sto sentendo male… -
Non avevo la forza di litigare, quindi andai al bar più vicino e presi una camomilla.
Non avendo pensato all`eventualità di un uscita, mi ero messa una gonna piuttosto corta, che attirava troppi sguardi indiscreti…
Cameriere – Signorina, vuole ordinare? –
R – … -
? – Prendiamo entrambi una fetta di torta alla vaniglia e limone. –
Cameriere – Subito! –
R – Tyler -
T – Ciao… -
R – Cosa ci fai qui? Dov`è Taylor? –
T – Voleva andare dal parrucchiere, cosi l`ho accompagnata in auto… -
Guardai fuori dalla finestra, vedendo una Porsche Carrera GT parcheggiata davanti all`entrata…
T – Tu? –
R – Ehm…io… -
Non potevo certo dirgli che dovevo andare ad una riunione di un branco di licantropi…
T – Volevi stare un po` da sola con il tuo fidanzato? Capisci cosa intendo… –
Aveva un`espressione rassegnata sul volto, come se fosse triste…
R – Ma che stai dicendo! Non è il mio fidanzato! In più ho sempre tempo per gli amici, quindi siediti pure! –
Dissi, indicando la sedia vuota davanti a me…
Si sedette tranquillamente, guardandomi intensamente…
T – Ti manca Beverly Hills? –
R – Non puoi immaginare quanto… Mi manca Rodeo Drive, mi manca Los Angeles, mi manca Hollywood, mi manca la California… -
T – E allora perché non torni? –
R – Non posso… -
T - … -
? – E cosi hai saltato la riunione per stare un po`con il tuo fidanzatino… -
R – Shade, non rompere. Non è il mio fidanzato. –
S – Davvero? Da come ti comporti non sembra… -
Piuttosto era lui che si comportava da stupido…
R – Dov`è Fine? –
S – È tornata con Bright, sembra che ti dovrò riaccompagnare io… -
T – Se ti dà cosi fastidio ci penso io, tranquillo… -
S – Non ho detto questo… -
Si stavano lanciando occhiatacce, quando io mi misi tra loro.
R – Ora basta! –
S - … -
T - … -
R – Prenderò un taxi! –
T – Rein aspetta… -
S – Io vado allora… -
T - … -
Una volta uscita dal bar, andai verso il piu vicino negozio di vestiti, perché solo lo shopping mi poteva calmare.
Rimasi dentro una boutique per diverse ore, ma quando mi decidetti ad andarmene si era ormai fatto buio…
R – E ora? –
Non potevo certo sperare di trovare un taxi senza luce, cosi mi incamminai verso la stazione.
R – Ok…mi sono persa… -
Questa volta però non vedevo nessuno che mi potesse aiutare, quindi presi una strada abbastanza larga e cominciai a guardarmi in giro, cercando di orientarmi.
R – Ma New York non dovrebbe essere sempre piena di vita? –
Sentivo dei passi dietro di me, ma pensai subito fosse l`eco dei miei tacchi a spillo.
? – Ti sei persa carina? Se vuoi ti aiutiamo noi a trovare la strada… -
Mi girai di scatto, vedendo a circa venti metri da me quattro ragazzi dall`aria tutt`altro che raccomandabile…
R – Sto solo facendo una passeggiata… -
? – Alle undici di sera? –
R - … -
Si avvicinarono sempre di più, fin quando non furono distanti solo dieci metri…
R – Ma che … -
? – Vogliamo solo parlare… -
Stavo indietreggiando sempre di piu…
D`un tratto udii un rumore di gomme che scivolavano sull`asfalto, poi una violenta frenata.
Quando mi girai vidi che di fianco a me c`era una Ferrari 430 Scuderia di colore nero…l`auto di Shade…
S – Sali… -
Disse lui con un tono che non ammetteva repliche…
Era sceso dall`auto, e si stava avvicinando a quei pazzi…
? – Che vuoi amico…ci volevamo solo divertire un po`! –
Replicò uno di loro, andando verso di lui.
Io ero in macchina, ma la portiera dalla parte del conducente era aperta, e sentivo tutto…
S – Vi conviene sparire prima che vi faccia sparire io uno per uno…definitivamente… -
Sembravano alquanto spaventati, al loro posto anche io lo sarei stata…
Shade li guardava furioso…
? – Hei calmati… -
S – Andatevene… -
Sali anche lui in macchina, ma prima di partire accelerò verso quei tizi, che cercavano di scappare.
Poi sgommò a tutta velocità verso l`autostrada.
S – Dammi almeno un motivo per cui non dovrei tornare indietro e staccare la testa a tutti loro…non li uccido se mi convinci… -
R – Ecco…non sarebbe educativo, perché io lo vedrei! –
Mi guardò divertito, sembrava essersi calmato…
R – Come facevi a sapere dov`ero? –
S – … -
R – Mi hai seguita? –
S – In un certo senso… -
R – CHE??? –
Possibile che non mi fossi accorta che mi stava seguendo?
S – Quando ti ho vista entrare in quel negozio, pensando che non ne saresti uscita per un po`sono andato a casa…poi sono tornato a prenderti, e ti ho vista con quei … -
Non terminò la frase, ma vedetti che stava stringendo con forza il volante, sembravairrequieto, e cercai di tranquillizzarlo mettendogli una mano sulla spalla, anche se sapevo bene che anche io mi ero spaventata…
S – Non lo sai che non bisogna distrarre il conducente? –
R – Tanto stai già guidando da schifo…rallenta un po`, anzi, accosta! –
Lo vidi sorridere malizioso, per poi fermarsi davanti a Central Park…
Riuscii a riprendere fiato, dopo quella corsa alla velocità di 300 km orari.
R – Shade…ehm…grazie… -
S – Prego, ma gradirei un premio… -
R - ? –
S – Un bacio… -
R - … -
S - … -
R – Uffa… -
Indicò la guancia, e mentre stavo per darglielo, si girò fulmineamente e mi baciò in bocca… un VERO bacio…
Quando ci separammo, mi preparai a tirargli uno schiaffo, ma mi accorsi che durante il tempo del nostro “bacio”, cioè circa cinque minuti, eravamo finiti in una posizione piuttosto ambigua…dovevo mettermi la cintura, cosi non mi sarei potuta muovere…
S – Non ti facevo cosi intraprendente… -
R – Stà zitto stupido! Sei tu che mi hai ficcato la tua linguaccia in bocca… -
S – Ma devi ammettere che ti è piaciuto… -
R – Deficiente… -
Ritornai a sedermi composta, mentre lui accendeva il motore dell`auto.
Questa volta partimmo a velocità misurata, e quando arrivammo davanti a casa mia, scesi dell`auto senza dire niente.
Una volta entrata in villa, mi barricai in camera chiudendo la porta a chiave e buttandomi a peso morto sul letto.
R – “Mi ha baciata…”
Quel giorno erano successe troppe cose, ma addormentai pesantemente cinque minuti dopo…



Ta – REIN ALZATI! –
F – È inutile, non si sveglierà… -
Ta – Questo lo vedremo… -
Stavo cominciando a riprendere conoscenza, tutto merito delle urla isteriche di Taylor.
R – sono sveglia… -
La porta era ancora chiusa, ma se non fossi andata subito ad aprirla lei l`avrebbe buttata giu a calci.
R – Che c`è? –
F – Oggi si va a scuola! –
Me ne ero completamente dimenticata! Le chiusi la porta in faccia, mentre andavo a ripescare degli abiti dall`armadio in madreperla.
Scelsi una maglietta senza maniche azzurra con una scollatura a V ben visibile e una minigonna nera. Indossai degli stivali con tacco neri in pelle. Presi un basco nero e una borsetta Louis Vuitton azzurra, lasciai i capelli sciolti e mi affrettai ad uscire.
Una volta scesa, vidi Taylor e Fine aspettarmi nella macchina di Tyler.
La prima indossava un top fascia fucsia e una minigonna bianca. Portava un copri spalle bianco, ai piedi aveva dei sandali fucsia e aveva una borsa bianca di Chanel in mano. Al collo portava una collana di diamanti.
La seconda invece indossava una blusa rossa e degli shorts di jeans grigi. Ai piedi aveva delle ballerine scarlatte, mentre in mano aveva una borsa grigia di Armani.
Ta – Su bella addormentata, Sali che facciamo tardi! –
R – Arrivo! –
Andai nel posto di fianco al conducente, perché le altre due avevano già occupato tutto lo spazio disponibile dietro…
Ta – Com`è andata ieri con Shade? –
Avvampai, ma cercai di non darlo a vedere.
Taylor mi guardava curiosa.
Ta – Allora? –
R – Beh…ecco…io… -
Non potevo certo dirgli “ Ieri mi ha salvata da dei brutti ceffi che volevano farmi chissà cosa, e per farsi ringraziare ha chiesto un bacio sulla guancia, che alla fine è diventato un appassionato bacio in bocca, appassionato perché se non mi fossi fermata l`avremmo fatto…”
Che mente bacata che avevo…
Sarebbe sicuramente stato meno umiliante dirgli che ero un licantropo…
F - … -
T - … -
Ta - … -
R – Siamo arrivati! Bene io vado in classe, a dopo! –
Uscii come un razzo dalla macchina, correndo a perdifiato verso il liceo.
Stavo salendo le scale, quando mi ricordai di aver dimenticato la borsetta in macchina.
Cominciai a scendere le scale, ma inciampai e scivolai giù.
Quando ormai ero quasi sicura di fare la fine di un uovo che si spiaccicava terra, sentii due braccia reggermi.
? – Certo che sei brava a cacciarti nei guai…anche se non ho ancora capito se sei tu che te li vai a cercare o se sono loro che trovano te… -
Quella voce… era quel pervertito-maniaco-molestatore di Shade! –
R – Lasciami andare! –
S – Come vuoi… -
Mollò la presa, e io caddi come un sacco di patate…
R – Potevi farlo con piu delicatezza… -
Mi aiutò a rialzarmi, per poi sorridere malizioso…
S – Non vorrai mica finire quello che avevamo cominciato ieri, in macchina… -
R – Sei stato tu a cominciare, razza di maniaco! –
S – Ma tu non mi ai respinto…anzi…-
R – Senti, io devo andare … -
Recuperai la borsetta, riuscendo ance ad arrivare in tempo per matematica.
Le tre ore della mattina passarono presto, e avendo il pomeriggio libero decisi di passare dal parco…pessima idea…
  
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