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Autore: LadySaiyan    12/12/2011    12 recensioni
Breve one-shot su Vegeta che si rende conto (pur non ammettendolo) di provare qualcosa per la bella scienziata.
Spero che vi piaccia, nonostante il fatto che non sia il massimo dell'originalità.
"La guardò di nuovo: il suo respiro era regolare e il viso tranquillo, beato, perso nei suoi sogni.
Lei provava qualcosa di vero, di profondo nei suoi confronti, mentre per lui era solo un bellissimo oggetto del piacere.
Ma ne era certo? Perchè sentiva quella sensazione che non avrebbe mai voluto sentire? "
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LEGAMI?




La ragazza si era appena abbandonata al sonno e alla stanchezza che l'avevano raggiunta.
La chioma turchina era sparsa nel cuscino e le guancie arrossate e l'espressione rilassata le davano un'immagine innocente, da bambina.
Vegeta era accanto al suo corpo nudo dopo una serata di puro piacere. Doveva ammettere che quella terrestre era diventata un'ottima compagna di letto.
Dopotutto la giovane scienziata era dotata di una bellezza per niente indifferente, e il suo carattere forte lo aveva sempre allettato molto.
Non era da molto tempo che i due si davano alla "pazza gioia" sotto le lenzuola, ma solo dopo tanti tentativi di dissuaderla era riuscito a portarla fra le sue braccia.
Inizialmente era solo per sesso, tuttavia ora, quando stava con lei, provava una strana sensazione che mai aveva provato in vita sua.
Soprattutto quella sera aveva sentito la brama di poterle dare il piacere, e non solo di riceverlo.
La cosa lo turbava come non mai. 
La guardò di nuovo: il suo respiro era regolare e il viso tranquillo, beato, perso nei suoi sogni.
Lei provava qualcosa di vero, di profondo nei suoi confronti, mentre per lui era solo un bellissimo oggetto del piacere.
Ma ne era certo? Perchè sentiva quella sensazione che non avrebbe mai voluto sentire?
"Vegeta..." sussurrò improvvisamente Bulma nel sonno. Un brivido lo percorse: perchè? Perchè si emozionava? Non avrebbe mai voluto rispondere a quella domanda.
Il saiyan si alzò dal letto e dopo aver indossato un paio di pantaloncini aprì la finestra ed osservò il cielo. Un manto nero come i suoi occhi era puntellato da tante piccole sfere di luce, ma una più grande delle altre lo riportava indietro con il pensiero: la luna.
Uno dei simboli più evidenti della sua razza, del suo popolo guerriero, del suo popolo che ormai non esisteva più.
La luna, arma segreta di distruzione per i saiyan, ma oggetto di romanticismo per gli innamorati lì nella Terra.
Lui, principe di una razza estinta, non avrebbe mai creduto ne immaginato di fare quella fine, la fine di Kakaroth: vivere in mezzo ad un popolo pacifico.
I terrestri erano una strana razza: la maggior parte di loro parlava di pace, di unità fra le tante persone del mondo, mentre una piccola parte era più diabolica, bellicosa, ma non come i saiyan. Vegeta non avrebbe mai dimenticato le sue vere origini, il rosso del suo omonimo pianeta, il nero degli occhi di ogni saiyan, il sangue, la morte, la distruzione, le urla disperate delle sue vittime  a cui spezzava la vita e la speranza, suo padre, sua madre.
Si ricordava di quando, assieme al padre, osservava il cielo scarlatto di Vegeta- sei, attraversato da tante scie bianche, le navicelle dei suoi soldati.
"Ne sono certo. Tu, figlio mio, sei l'erede della famiglia più forte del nostro pianeta, e sono certo che diventerai il leggendario super saiyan, l'essere invincibile".
Queste parole del padre non le avrebbe mai abbandonate come semplici ricordi, nonostante sapeva che il vero super saiyan non era lui, bensì quella misera terza classe di Kakaroth. Quello scemo e altruista di Kakaroth.
Chi lo avrebbe mai detto che il Principe dei saiyan, l'essere perfetto, potesse esser inferiore ad una terza classe? Sì, poteva essere, lo era infatti.
Quel testone di Kakaroth, che continuava a volersi far chiamare Goku aveva sconfitto Freezer, quel tanto odiato tiranno, colui che aveva fatto diventare polvere la sua patria.
E il solo pensiero che lo aveva pregato di farlo lo faceva rabbrividire. Ma la vendetta era riuscita, quell'orribile lucertola aveva subito il trattamento che si meritava.

"Vegeta, sei il mio orgoglio".
La voce di sua madre era sempre stata limpida e giovanile, e i suoi occhi svegli e attivi, la sua maestria nel combattimento era invidiabile a qualsiasi donna.
Non era affatto una burbera scimmiona, no, era dotata di una notevole eleganza e raffinatezza.
Infatti ai suoi occhi, la madre era sempre stata  il suo ideale di donna. Solo con lei aveva un rapporto affettivo.
Ma da quando aveva perso quel legame, Vegeta non ebbe più alcun vero e sincero rapporto con qualcuno, soprattutto con le donne.
Però, da quando aveva conosciuto la terrestre, tutto ciò era cambiato.
Provava qualcosa per Bulma? La possibile risposta lo faceva vergognare, il suo orgoglio ormai assai scheggiato, non poteva rimanere intero anche di fronte a quell'eventualità.
Forse c'era qualcosa in lei... Che lo stava cambiando.

Distolse lo sguardo dal firmamento e tornò a fissare quella donna che lo stava portando verso un'altra strada, verso una nuova vita. 







Beh, che dire? Inanzitutto so che non è nulla di originale, ma prima o poi dovrò trovare il coraggio di postare le brevi fiction disperse nelle cartelle del pc!
Mi fanno pena lì sole e solette xD Non so che altro dire, se non grazie per aver letto^^


 
   
 
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