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Autore: Silent_Warrior    12/12/2011    5 recensioni
Partendo da una citazione ho scritto una breve fic sul motivo per cui Severus Piton odia Harry.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Contesto generale/vago
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'L'onestà è spesso un lusso'

Jet Black, Cowboy Bebop

 

 

 

 

- Pozione Restringente: bruchi, radici di margherita, succo di sanguisuga e Shrivelfig. Avete un'ora da adesso. Lavorate -

Con un colpo di bacchetta la lavagna della cupa aula di pozioni si riempì di ingredienti e orari.

Il professor Piton scosse la sua pesante veste nera che strisciava a terra e appoggiò le spalle al muro di mattoni, scrutando da dietro i capelli corvini la classe e gli alunni affaccendati.

Occhi come pozzi scuri senza fondo che osservano attentamente ogni movimento.

La maggior parte dei grifoni si lanciavano già sguardi disperati con le pupille sgranate, consci della difficoltà della pozione.

L'uomo dovette reprimere un ghigno a fior di labbra quando si accorse che anche il pupillo di Albus Silente, Potter, insieme al suo amichetto Pel di Carota, cercava aiuto nella Granger.

Severus Piton si appuntò mentalmente di sottrarre 10 punti a Grifondoro.

Un paio di serpi sghignazzavano sottovoce, completamente disinteressati alla lezione.

Il professore li zittì con un'occhiata di fuoco degna della vicepreside, inflessibile come di suo solito.

Nott e Zabini abbassarono lo sguardo mansueti improvvisamente interessati alle piastrelle del piano da lavoro e alle milze di gatto nei recipienti vicino al calderone, senza però riuscire a smettere di ridacchiare.

Piton alzò un sopracciglio in un'espressione di accusa, assicurandosi di far notare la punizione non assegnata.

Un altro ghigno. Inflessibile e totalmente costantemente imparziale, da ottimo Slytherin.

Lily non sarebbe fiera di me.

Il sorriso gli morì sul nascere.

No, non devi ricordare.

Occhi smeraldini riaffiorarono prepotenti dai meandri della sua memoria, la luce che li caratterizza. Occhi splendenti, felicità pura. Occhi corrucciati in un'espressione di delusione. Occhi lambiti da grosse lacrime, gocce salate che rigano un viso perfetto. Occhi spenti e senza vita.

Basta! Non di nuovo!

Fluenti onde rosso fuoco colorarono il nero, mani tese in aiuto, sorrisi di comprensione, risate d'allegria…

Severus sbarrò gli occhi tirando un pugno alla parete alle sue spalle. Si tirò sù velocemente dal muro, dirigendosi sicuro verso i primi banchi.

Gli studenti, preoccupati dal repentino cambio di attitudine del professore, si affrettarono a sminuzzare i bruchi come descritto nel libro.

Severus passò austero fra le varie postazioni di lavoro. Ad ogni calderone corrispondeva un commento schietto e un breve elenco di errori.

Ogni pozione aveva come minimo un difetto: troppo succo di sanguisuga, poco Shriverflig…

Altre invece erano veri e propri disastri color rosa shocking o blu notte, invece che il bel beige caldo tipico.

Passando accanto al banco di Draco mugugnò un paio di parole che andavano intese come complimenti

- Ottimo lavoro Signor Malfoy, 5 punti per Serpeverde -

Lanciando poi uno sguardo obliquo a Daphne aggiunse - Sarebbe meglio se la prossima volta collaborasse anche la sua compagna -

La giovane Greengrass spostò l'attenzione dalle sue perfette unghie appena limate al  viso del professore, ghignando.

- Ehm, ehm… -

Hermione impettita dietro la sua pozione cercò con successo di farsi notare. Piton si voltò a malavoglia, avvicinandosi con lentezza esasperante al calderone della Grifondoro. Lui più di tutti detestava i commenti saccenti e l'egocentrismo dell'alunna.

Sevrus si sporse e annusò il liquido pastoso.

<< Sev, è giusta così? >>

Una voce cristallina lo distoglie dal suo compito. Un ragazzino con la divisa logora ed eccessivamente grande si avvicina e annusa con fare sicuro la pozione della coetanea.

<< Bravissima, Lily, solo che mancano radici di margherita >>

Il professor Piton si ritirò dal calderone come se si fosse ustionato. Si passò una passò una mano sul viso come per scacciare quelle immagini moleste.

Meravigliose immagini moleste.

All'espressione trionfa della Granger Severus rispose mono-tono, distogliendo però lo sguardo - Mancano radici di margherita -

Severus Piton si allontanò calmo dalla studentessa, ancora profondamente scosso dai suoi stessi ricordi.

- Devi chiederlo oggi… -  - No, zitto Ron, non oggi… -

Ben presto si accorse del giovane Potter che parlava sottovoce con l'ultimo figlio maschio dei Weasley. Storse in naso. Non poteva che concordare con il detto babbano 'Tale padre, tale figlio'. L'arroganza, l'egocentrismo e la completa trasgressione delle regole dovevano essere caratteristiche genetiche della famiglia, gentilmente tramandata alla prole da James.

James Potter…

Il solo pronunciare quel nome gli lasciava l'amaro in bocca

- Signor Potter, noto con stupore che ha molto da dire questa mattina. Non le dispiacerà, quindi, elencarci le caratteristiche della Pozione Restringente, mi sbaglio? -

Zittitosi immediatamente il viso del ragazzo divenne dello stesso colore della capigliatura del vicino di banco.

- Ma bene. Che peccato. Meno 5 punti a Grifondoro e domani voglio sulla cattedra 30 cm sulla lezione di oggi -

Sotto lo sguardo stralunato di Harry aggiunse rivolto alla classe - Potete andare -

Tutti gli alunni si dileguarono velocemente senza fiatare, con estremo piacere del professore.

Solo uno era rimasto immobile, con la schiena rigida e con lo sguardo fisso davanti a sè.

Severus lo notò subito, ma si prese del tempo per pensare. Con un elegante colpo di bacchetta riordinò l'aula, si lisciò le vesti polverose e solo dopo si concesse di voltarsi.

- Potter -

Quasi sputò quella parola tanto odiata.

- Ha deciso che 30 cm di pergamena non le bastano? -

Il ragazzo, pacato ma determinato, puntò i propri occhi in quelli del professore.

Severus percepì un brivido percorrere la spina dorsale.

No, non quegli occhi.

- Signore, perché mi odia? -

Perché tu rappresenti i miei fallimenti e i miei errori. Sei ciò che buttato da parte, l'amore che ho ignorato.

Sei il figlio della donna che ha rubato il mio cuore, l'unica che io abbia amato. Sei il figlio di quella donna e di un altro uomo.

Ti odio perché tutto in te mi ricorda lui. Ogni comportamento, ogni smorfia. Tutto, tranne gli occhi.

Occhi che sembrano esser capaci di leggere la mia anima, di superare la mia diffidenza, di far crollare i muri di bugie e risentimento che ho eretto in difesa delle mie emozioni.

I Suoi occhi, occhi a cui non posso mentire.

Severus distolse lo sguardo, fissando il pavimento di piastrelle immacolato.

- Perché ti odio? Suvvia Potter, mi sembra ovvio! Sei tale e quale a tuo padre: arrogante, prepotente e superficiale oltre che egocentrico. Ora sparisci -

Harry uscì titubante dalla classe, indeciso su come considerare la risposta.

Finalmente Piton riprese a respirare socchiudendo afflitto le palpebre.

Sì, perché l'onestà e spesso un lusso che non ci si può permettere.


Questa flash fic partecipa al Quotes Challenge - Ipse Dixit di Fabi_Fabi con la citazione 149

  
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