Harry salì di corsa le scale a chiocciola, strusciando la mano sul corrimano. Seguì il rumore di passi
camminare velocemente per qualche secondo, per poi fermarsi; udì una porta sbattere, e poi
silenzio. Raggiunse il primo piano della casa, guardandosi intorno.
Si accostò ad una delle tre porte presenti e cercò di captare qualche movimento all'interno. Poi un
improvviso singhiozzo alle sue spalle lo fece voltare. Si ritrovò di fronte ad un'altra porta,
leggermente accostata. Si avvicinò cautamente, cercando di fare
il minore rumore possibile.
"Sei quì?"Disse in un sussurro, aprendo leggermente la porta per poter scrutare dentro.
Nell'angolo del piccolo ripostiglio c'era una ragazza seduta che si teneva le gambe al petto.
Quando la porta era stata aperta, lei aveva alzato lo sguardo, smettendo per qualche istante di singhiozzare.
"Vai via, Harry.. per favore"
Quando la ragazza vide che la richiesta non era stata accolta si rintanò ancora più nell'angolo,
appoggiando la testa sulle mani, che tormentavano i capelli.
"Ti prego.."Continuò lei, sentendo i passi del ragazzo camminare fino alla sua straziata figura.
Harry si sedette accanto alla piccola ragazza, protetta dalle sue stesse braccia. Il vestito estivo
era completamente sgualcito e bagnato dalle sue amare lacrime. Gli si strinse il cuore nel
vederla in quelle condizioni. Per la prima volta Hermione si stava lasciando andare
completamente al suo dolore, realmente motivato. E lui sapeva che cosa si provava nel sentirsi
abbandonati, soli, persi..
"Non ci dovevo venire.. Non ci dovevo venire"Pianse lei, piangendo dal più profondo del cuore.
"Era inevitabile. Appena ti hanno chiamata sei scappata dalla Tana"
"No.."Sussurrò la brunetta, torturandosi i capelli. "Non doveva succedere.. Non doveva finire così.."
"Nessuno doveva morire, Hermione. Queste sono le conseguente della Guerra"Disse Harry,
sentendosi inutile. Dopo essere entrati nella casa e aver visto due figure rivolte a terra inermi,
Hermione era corsa per le scale scappando da una realtà troppo dolorosa. La sua dimora
era invasa da persone dell'Ordine e Auror professionisti, che non avevano minimamente pensato ad
avvisare prima la giovane donna di cosa era successo o coprire i due corpi straziati.
Lo shock era stato immediato, le lacrime avevano cominciato a rigarle il viso e un urlo disperato
era uscito dalla sua gola. Sotto gli occhi spiazzati delle altre persone, Hermione si era
coperta il volto con le mani ed era corsa lontano dal luogo del delitto. Ed Harry, dopo aver
lanciato una sguardo omicida ad ogni collega, le era corso dietro.
"Ma non Doveva prendere loro.. N-Non c'entravano niente.. Non Gli avevano fatto
niente.."Rispose lei, tra i continui singhiozzi. "Oh mio Dio..!"
"A Voldemort è bastato il fatto che fossero vicini a te"Rispose il moro, passandosi una mano tra
i capelli. Poi qualcuno bussò alla porta e fece per aprire:
"Posso?"
"Uscite! Non voglio vedere nessuno! Basta, basta, andate via!"Urlò Hermione, inveendo contro la
porta da dove spuntava il viso di Remus Lupin.
"Remus, per favore"Disse Harry, alzandosi e chiudendo la porta. L'uomo fece forza e la tenne
aperta il tempo per dire:
"Mi dispiace. Non dovevi vederli in quello stato"
"Io non dovevo vederli perchè non dovevano morire!"Strillò Hermione alzandosi in piedi. Scansò
bruscamente il ragazzo dalla porta e la aprì del tutto, trovandosi vicino il volto di Lupin.
"Tu non sai quello che sto provando, chiaro? Voldemort non ha ucciso i tuoi genitori come se
fossero.. Cani! Tu non te li sei trovato davanti agli occhi, senza prima sapere che cosa era
successo!"
"Hermione, dovresti calmarti. Tutta questa rabbia non li farà tornare in vita"Commentò
tristemente Remus, allontanando il proprio viso da quello della ragazza. Harry voleva allontanare
l'uomo, chiudere la porta e stringere Hermione a sé. Ma non era il momento, visto che il suo
dolore aveva preso la forma del rancore e della rabbia. Guardò la brunetta farsi sempre più
vicina all'uomo, facendolo indietreggiare.
"Come ti permetti?"Esclamò Hermione, accecata dal dolore. Lo prese improvvisamente per i
vestiti, strattonandolo. "Come ti permetti!"Ripeté urlando. Le lacrime non scendevano più dai
suoi occhi, completamente vuoti. Harry decise di intervenire e allontanò con difficoltà la ragazza
dall'uomo, quasi impaurito da simile reazione.
"Lasciami! Lasciami stare!"
Quando le mani di Hermione lasciarono controvoglia la giacca di Lupin, Harry la trascinò dentro
lo stanzino, chiudendola dentro. Immediatamente lei smise di urlare, mostrandogli le spalle.
"Che scena pietosa"Disse poi la brunetta, voltandosi verso Harry. "Devo andare a scusarmi"
Harry fermò l'amica prendendola per le braccia.
"Lupin stava solo cercando di aiutarti. Non c'è bisogno di chiedere perdono, è lui quello che si
sentiva in colpa. Per questo è venuto a cercarti"
".. Come farò adesso?"Esclamò lei, abbracciando d'impeto l'amico. Lo strinse forte a sé e,
nonostante gli facesse male, il moro non aprì bocca. La avvolse con le sue braccia, cercando di
trasmetterle tutto l'affetto che provava per lei. Ed era veramente tanto..
"Andremo avanti insieme"Le sussurrò all'orecchio, dondolandola dolcemente.
"Non ce la faccio senza di loro.."
"Ti sembrerà impossibile, è vero. Ma poi passerà del tempo e te ne farai una ragione.
Accetterai la loro morte. E' brutto da dire, lo so, ma è quello che succederà"
"Non potrò mai dimenticarmi dei loro corpi stesi a terra.. Col volto sfigurato.."Commentò
duramente lei, mettendosi ancora a piangere.
"Quando starai male basta che mi cerchi, Hermione. Ci sarò io"
"Mi sento così male.."
"Sh.. Adesso sfogati con me.."Sussurrò piano Harry, continuando muoversi con lei.
Hermione pianse tutte le sue lacrime per più di un'ora. Harry si ritrovò seduto sul pavimento,
con lei che aveva appoggiato la testa alla sua spalla. La stava cullando tra la sue braccia, ascoltanto
i suoi sospiri profondi. Si sentì meglio nel vederla calma, ma il suo cuore non stava
affatto bene nel saperla ancora profondamente addolorata.
"Grazie, Harry"Disse all'improvviso lei, baciandolo leggermente su una guancia.
"Per te questo e altro, Hermione. Non sai quanto mi sento male a vederti così"
"Mi dispiace.."Sussurrò lei, guardandolo negli occhi. Lui sentì il proprio cuore accelerare mentre
perdeva il suo sguardo il quel mare di cioccolato.
"Dispiace a me.. Se Voldemort non volesse indebolirmi a quest'ora i tuoi genitori erano ancora vivi"
"Oh no, Harry"Disse subito lei, avvicinandosi al moro. "Non dò la colpa a te.. Non lo farei mai"
Harry rimase qualche secondo a guardarla, cercando di trattenersi. Ma poi il corpo fu più veloce
del suo cervello e accostò le sue labbra a quelle della ragazza. Si allontanò quasi subito,
sorridendo alla sua immagine. Aveva ancora gli occhi chiusi, le labbra dolcemente socchiuse. Ed era
bellissima come sempre.
"So che non è il momento, ma non ce l'ho fatta a fermarmi.. Scusami"Disse poco dopo il moro,
sentendosi in imbarazzo. I suoi occhi si riaprirono, provocandogli un brivido lungo la schiena.
"E' strano come il dolore riesca ad avvicinare le persone"Commentò Hermione, con un mezzo
sorriso. I suoi occhi erano finalmente tornati a brillare.
"Adoro vederti sorridere. Ti amo, Hermione"
"Anche se ho aspettato tanto anni per dirtelo.. E anche se lo faccio in un giorno come
questo.."Rispose lei, avvicinandosi al suo volto. "Ti amo anche io"
E lo baciò ancora. Un bacio umido. Salato. Perchè entrambi stavano lacrimando..