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Autore: bennie_    12/12/2011    5 recensioni
"Tieni, le ho raccolte per te" mormorò il bambino, porgendole un mazzolino di margherite selvatiche.
"Sono bellissime!" la bimba le prese e le annusò, sorridente. "Promettimi che un giorno mi chiederai di sposarti, come fanno i grandi nei film" continuò dopo un po’, gesticolando in modo esagerato e ridacchiando.
"Te lo prometto, a una sola condizione- la bambina lo guardava curiosa, in attesa -Tu promettimi che mi dirai di sì." continuò il piccoletto, lisciandosi i capelli ricci, imbarazzato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Unwritten.




“Tieni, le ho raccolte per te” mormorò il bambino, porgendole un mazzolino di margherite selvatiche.
“Sono bellissime!” la bimba le prese e le annusò, sorridente. “Promettimi che un giorno mi chiederai di sposarti, come fanno i grandi nei film” continuò dopo un po’, gesticolando in modo esagerato e ridacchiando.
“Te lo prometto, a una sola condizione- la bambina lo guardava curiosa, in attesa -Tu promettimi che mi dirai di sì.” continuò il piccoletto, lisciandosi i capelli ricci, imbarazzato.
 

 
*  *  *

 
 
 
La ragazza si stropicciò gli occhi, infastidita dalla luce che entrava dalla porta aperta. Schioccò la lingua in segno di disapprovazione. “Questi babbei lasciano luci accese ovunque” borbottò, rigirandosi nel letto.
“Guarda che ti sento.”
La mora si alzò di scatto a sedere, stringendosi nelle coperte per lo spavento, poi sospirò. “Niall, sei un idiota!” sbottò, lanciando un cuscino al ragazzo.
Il biondo era seduto a gambe incrociate all’estremità del letto e la guardava. A quella reazione scoppiò in una leggera risatina, beccandosi un’altra cuscinata.
“Cosa vuoi?” chiese lei, lasciandosi cadere sul cuscino rimasto. “Me lo fai un panino?” accennò lui in un sussurro.
La ragazza sgranò gli occhi e lo fissò. “Mi prendi in giro, biondino? Mi hai svegliata per questo?”
Niall si strinse nelle spalle. “Nessuno li fa buoni come te, Cassie. Liam mescola sempre il burro d’arachidi con la nutella allora poi fa schifo… E sto morendo di fame” sussurrò, giocherellando con il laccio della felpa.
La ragazza sbuffò divertita, poi si alzò dal letto e si diresse verso la cucina. “Aspetta, faccio in un attimo” gli disse, prima di scendere le scale.
A metà strada si rese conto di non aver messo un paio di pantaloni. Pazienza, la culotte andava bene. Fece spallucce ed entrò nella cucina luminosa di fretta, poi tornò lentamente indietro, con lo sguardo fisso all’ingresso.
“Di chi sono quelle?” chiese indicando due valigie appoggiate alla porta d’ingresso, nonostante sapesse benissimo a chi appartenessero.
Il suo cuore iniziò ad accelerare e il respiro a farsi irregolare. Non era possibile, non poteva essere tornato.
Nessuna risposta.
Raggiunse di corsa il piano superiore, salendo i gradini a due a due; superò tutte le stanze dei ragazzi, fino ad arrivare a quella in fondo, una stanza dove aveva passato molte notti.
La porta bianca era chiusa, come al solito. Eppure sentiva qualcosa di diverso.
Senza pensarci due volte la spalancò. La luce del corridoio illuminò la stanza, delineando la sua figura chiara sotto le coperte azzurrine.
Il ragazzo si voltò verso di lei e mugugnò qualcosa di incomprensibile, poi quando la riconobbe si alzò di scatto a sedere e si sistemò i capelli scuri.
“Sei tornato” sussurrò Cassie, asciugandosi una lacrima scesa senza preavviso. Il ragazzo si tolse le coperte, mostrando il suo petto nudo e un paio di boxer neri.
La mora si diresse a grandi passi verso di lui, gli sfilò il cuscino e glielo lanciò in faccia. “Vattene!” urlò, indicandogli la porta. Lui aggrottò le sopraciglia poi tremò impercettibilmente. “Cassie non puoi dire sul serio…”
“Cassandra. Per te sono Cassandra.- disse lei, dura -Solo gli amici mi chiamano Cassie” continuò, incrociando le braccia al petto. “Ora vattene da casa mia!” urlò dopo, indicandogli nuovamente la porta.
“Possiamo parlarne doman…”
“No! Non possiamo parlarne. Non ci siamo parlati per due anni, perché iniziare ora?” chiese lei, guardandolo beffarda. Lui sospirò.
“Senti, so che hai sonno eccetera, ma non è una buona scusa. Trovati un hotel.” disse fredda, accendendogli la luce in faccia.
“Ma che c’è che non va?” sbottò lui, coprendosi gli occhi.
“C-Cosa c’è che non va? Hai anche il coraggio di chiedermelo?? Io..- fece una breve pausa per trovare le parole –Io ti odio!” non aveva fiato, aveva urlato così forte da svegliare anche gli altri, che ora borbottavano nel corridoio.
Il moro la guardava sorpreso, poi si stropicciò gli occhi e si passò una mano tra i capelli.
“No invece” disse, guardandola serio. Lei sbarrò gli occhi e si mise le mani sui fianchi. “Che bella faccia tosta!” sbottò, il suo caratterino non era cambiato nel corso degli anni.
“Mi odi sul serio, Cas?” le chiese, prendendole i polsi e avvicinandola a sé. Cassie rimase in silenzio, si morse il labbro poi prese fiato per parlare ma fu interrotta dalle labbra morbide di Zayn.
 


 



No, okay, questo primo capitolo è un po' così. Non succede un cazzo diciamo ahaha
Ma dai prossimi la storia entra nel vivo:)
Penso che questa la aggiornerò ogni lunedì sera, al massimo a volte metterò prima i capitoli perchè sarò ansiosa di farveli leggere ahaha.
Al prossimo!:3
Un bacio e  un grazie in anticipo a chi recensirà,
@x_bennie

  
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