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Autore: eldarion    13/12/2011    9 recensioni
"Adoro i vecchi libri, quelli con le pagine macchiate, che sanno d'altri tempi. Sarà un po' strano, sarà che sono abituata ai vecchi libri. La nonna me ne ha lasciati tanti: sussidiari e favole antiche, tante storie che fanno sognare... E tra le fiabe e i ricordi...Biancaneve..." Ecco come una giornata sconsolante si è trasformata in un'esperienza appagante, portando con sè una magnifica amicizia.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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N.d.a.Questo pezzo mi è stato ispirato dal contest “Di te studente dicono..” Alla fine non ho partecipato. Preferisco pubblicarlo qui tra le pagine di questo sito e condividerlo con chi avrà la pazienza di leggerlo.
Spero sia un buon lavoro. Ringrazio coloro che leggeranno questo breve racconto e coloro che dedicheranno del tempo a recensirlo.
Buona lettura!
 

La regina cattiva
 
 

Adoro i vecchi libri, quelli con le pagine macchiate, che sanno d'altri tempi.
Sarà un po' strano, sarà che sono abituata ai vecchi libri.
La nonna me ne ha lasciati tanti: sussidiari e favole antiche, tante storie che fanno sognare... E tra le fiabe e i ricordi...Biancaneve.
L'ho odiata Biancaneve, seppure per un breve attimo.
L'ho odiata e poi l'ho subito riamata, me l'hai insegnato tu caro professore...Che nostalgia!
Quasi scoppiai a ridere quando entrasti in classe: ti immaginavo come un vecchio con il berretto, la barba bianca e gli occhiali! Invece no: eri giovane, avrai avuto quarant'anni al massimo, capelli neri ricci e occhi neri. Portavi gli occhiali però: su una cosa ci avevo preso!
Ero un po' preoccupata quel giorno che ti incontrai: insegnavi una materia con un nome che voleva dire tutto e niente. Una materia che non capivo bene dove mi avrebbe portata e io non sopporto l'ignoto, non sopporto di non sapere.
Subito ci rassicurasti dicendo che la filosofia ci sarebbe piaciuta se solo avessimo avuto un pizzico di curiosità.
Io sono curiosissima, lo ammetto, e sì mi piacque molto la tua materia; mi piace ancora adesso!
Mi hai insegnato tante cose, anche quel lontano 31 ottobre...Halloween!
"Non son tipo da Halloween io!"
Questo pensavo tra me e me mentre, imbronciata, scendevo distrattamente le scale.
Persa nel mio rimuginare, non mi accorsi di te che salivi!
Che imbarazzo sbattere il naso contro di te prof. ma ammetto che è stata una fortuna!
Avevo una faccia da funerale, lo so.
Te ne accorgesti subito. Non mi lasciasti il tempo di articolare alcun suono. Disponibile come sempre, mi precedesti con due semplici parole "Dimmi cara!..."
Ti guardai, sconsolata credo.
"Odio Halloween!" volevo dirti semplicemente.
Non riuscii a trattenermi.
Uscì dalla mia bocca un fiume di parole concitate e ti raccontai che per Halloween, nell'ora di ginnastica, si metteva in scena Biancaneve.
Una di quelle insopportabili e insulse cose in stile telefilm americano.
Mi toccava fare la parte della regina cattiva! Ecco la nota dolente, e mi rodeva, non era la recita! Ma guarda! E' il destino delle persone che non sono bionde e non hanno gli occhioni azzurri...Che condanna!
Tu mi guardasti con i tuoi occhi neri indulgenti ma seri.
Mi aspettavo una risata e invece le tue labbra non si piegarono per ridere ma per dire semplicemente "E' il mio personaggio preferito, l'unico che abbia da dire qualcosa. I cattivi sono molto interessanti. Tutte le passioni umane sono interessanti cara!".
Ti ascoltai poco convinta.
Lì per lì pensai che le tue parole fossero state dette perché ero io, per consolarmi. Ma il ragionamento non si fermò. Ti stupì il fatto che proprio io, che adoravo pensare e che ragionavo anche sulle virgole del libro, non avessi mai colto quell'aspetto della letteratura e della vita.
La campanella interruppe il dialogo inaspettato.
La recita si fece e fu divertente, molto. Biancaneve in chiave comica, mi ricordo che hai riso tantissimo e anche io mi son divertita, non posso negarlo!
Non terminò col suono scocciante della campanella quel nostro discorso improvvisato.
Ne riparlammo in seguito.
Parlammo di personaggi, di libri, di letteratura, persone e sentimenti. Mi facesti notare che sono belli i sentimenti, sono incommensurabili e travolgenti. Io ti guardai imbambolata, non capii subito dove volevi andare a parare.
Poi quello strano paragone che ora, a dire il vero, non mi sembra più così strano... "Le persone sono come i libri! Vanno trattate con cura, anche loro si strappano, come le pagine. Vanno lette e rilette perché non sfugga quel qualcosa tra le righe che le rende speciali, nel bene e nel male. Bisogna saper comprendere e osservare!"
Mi hai insegnato molto.
Non mi hai trasmesso solamente l'amore per la conoscenza.
Mi hai aperto la mente, da te ho imparato a pensare e ho imparato a dare una possibilità, sempre, alle persone e  alla vita.
Posso solo aggiungere una cosa a quello che mi hai saputo donare: le persone sono come i libri ma hanno anche delle pagine bianche, sono le pagine per noi, per scrivere qualcosa quando capitiamo nella vita di qualcuno.
Tu hai scritto una pagina indimenticabile nel mio libro ed io la rileggo spesso. 
Non te l'ho mai detto ma...Sei stato grande!
Vorrei essere come te, vorrei anch'io poter scrivere pagine indimenticabili nei libri delle persone che incontro. Chissà se ne sarò capace, io lo spero, lo spero tanto sai? 

  
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