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Autore: __Lily    13/12/2011    2 recensioni
Oggi è il giorno del mio compleanno. Desidero che mio padre inizi a vedermi come figlio, a trattarmi come suo figlio e non come Fred Weasley il suo gemello.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley Jr
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Fifteen

Oggi è il giorno del mio compleanno, tra qualche ora compirò ufficialmente quindici anni e come per ogni altro mio compleanno c’è solo una cosa che desidero. Desidero che mio padre inizi a vedermi come figlio, a trattarmi come suo figlio e non come Fred Weasley il suo gemello. E’ vero il mio nome è Fred Weasley, ma non sono lui, io non sono il suo gemello, non sono mio zio. Sono suo figlio. Qualcuno bussa alla mia porta, e poi poco dopo entra nella mia stanza. E’ mia madre.

« Buon compleanno Fred! ». Si mette a sedere vicina a me nel letto e inizia ad abbracciarmi. Mi tuffo nel suo abbraccio, per non pensare. Molte volte ho desiderato di essere mia sorella, o di essere una femmina solo perché così papà mi avrebbe trattato diversamente.

« Grazie mamma ». Le dico mentre una lacrima solca la guancia sinistra per poi cadere sulla spalla di mia madre. Mi lascia libero e prima che mi veda riesco ad asciugare un’altra lacrima che non sono riuscito a contenere. Sulla soglia della porta c’è mia sorella Roxanne che ha visto tutta la scena e come ogni volta manterrà il suo silenzio e non dirà nulla alla mamma. Si avvicina al letto e la mamma le fa posto, si siede e anche lei mi abbraccia forte.

« Auguri fratellino! ». Mi da un bacio sulla guancia e avvicina le sue labbra al mio orecchio sinistro, lo stesso orecchio che papà non ha più.

« So cosa vorresti Fred, ma almeno oggi voglio vederti sorridere e non piangere, lui non lo vorrebbe ». Si scosta da me e si avvicina alla porta seguita dalla mamma. Adesso sono solo, vado in bagno e inizio a vestirmi. Finisco sempre nel guardare lo specchio, nel vedere quanto assomiglio a mio padre mentre vorrei essere il suo opposto. Roxanne è stata fortunata non solo perché è una femmina, ma perché assomiglia molto alla mamma. La sua carnagione è più scura, non ha i capelli rossi e nemmeno le lentiggini, mentre io purtroppo sono identico a mio padre e darei tutto quello che ho – anche se non è molto – per non esserlo.

A pranzo sono venuti tutti i miei numerosi zii e cugini e i miei nonni. Nonna Molly mi ha fatto una sciarpa con i colori della mia casa: giallo e rosso. I colori di Grifondoro. Nonostante tutto quel calore, quell’affetto, nonostante sia circondato dalle persone che amo, il mio cuore è triste. Mi sono rinchiuso nella mia stanza, non mi va di festeggiare. Che senso ha festeggiare? Non mi sono mai sentito tanto depresso in vita mia. Continuano a suonarmi in mente le parole che mi disse mio padre quando avevo cinque anni:

« Porti il nome di una persona davvero straordinaria, abbine cura »

Fuori sta piovendo, mentre il mio cuore sta piangendo in silenzio, mentre cerco di farmi forza per qualcosa che non accadrà mai.

« Fred, che fai quassù? ». Lily, chi poteva essere sennò?

 

« Ma come, il grande burlone di Hogwarts, nonché festeggiato si sta nascondendo?! ». Si avvicina anche lei alla finestra e mi poggia una mano sulla spalla.

« Presumo che ci sia lo zampino di Roxanne qui » le dico voltandomi verso di lei.

« Può darsi di si, come può darsi di no. Fred tu sei un Grifondoro e i Grifondoro non si nascondono da niente e da nessuno. C’è un motivo per cui il Cappello Parlante ti ha smistato lì, allora dimostralo. Forse è questa la battaglia più grande che affronterai in tutta la tua vita Freddy! ».

E’ vero, questa è la mia battaglia!

« So cosa stai provando, qualche volta ci penso anche io. E’ dura avere dei nomi di persone che sono state così importanti ». Lily è l’unica che capisce cosa provo, sempre.

« Sono stufo di questo Lily. Stufo di essere paragonato continuamente a lui! Vorrei solo che mio padre mi trattasse come tratta Roxanne, vorrei che mi trattasse come suo figlio! »

« Fred, io so per certo che zio George ti ama con tutto il suo cuore, e so anche che per lui è difficile dimostrarlo. E’ vero, commette un errore a trattarti diversamente, ma siamo umani e tutti commettiamo errori ».

Non si possono commettere errori per quindici anni di seguito!

« Io so che amava il suo gemello, che amava nostro zio. Ho provato a pensare a come si sente. Ho provato a immaginare il dolore che prova. Lo capisco. Ma io voglio un padre, non un compagno di scherzi ».

Torno a fissare la pioggia, ha uno strano effetto su di me, riesce sempre a calmarmi. Mi sento diverso quando piove. Qualcuno ha poggiato la mano sulla mia spalla, ma non è la mano di Lily, è troppo grande. Non è nemmeno quella di mamma o di Roxanne, i loro tocchi sono diversi. Non ho il coraggio di voltarmi. So già chi è.

« Perdonami se puoi, figlio mio ».     

Mi volto verso di lui e il mio sguardo incrocia il suo. Ha le lacrime agli occhi e mi dispiace per questo. Non sono stato un bravo figlio, non ho saputo rendere onore al nome che porto. Lo abbraccio e dopo un po’ lui reagisce e mi stringe forte a se.

« Ti ho già perdonato, papà ».

 

 

 

  
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