Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: xjonaswhore    13/12/2011    9 recensioni
< sei la figlia di Steve Harris? > chiese la bionda, incolore.
Caroline annuì < come lo sai? > chiese
Lei si limitò ad alzare le spalle < paese piccolo, la gente mormora >
< ce l’hai una sigaretta? > chiese allora Caroline, ignorandola.
La bionda annuì, allungandogliene una.
Caroline storse la bocca: chesterfield
Si. Quella era proprio una giornata di merda.
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Joe Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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allora, la prima parte di capitolo è un flash-back.
per il resto, non succede nulla di che in questo capitolo.
però vi avviso, i prossimi tre sono AJDBDHBXWJHBXWGB
perciò, più recensite e più arriva in fretta u.u

p.s. avete visto questo quanto è arrivato in fretta? u.u

ahahah perdonatemi.
vi lascio al capitolo :3


I LOVE U LIKE A LOVE SONG.







< Nicholas, devo parlarti >
Esclamò suo padre. Nick era appena rientrato da scuola e non aveva molto tempo per starlo a sentire, Hannah lo aspettava in macchina e avrebbero dovuto raggiungere gli altri in meno di mezz’ora.
Annuì distratto, mentre si specchiava e cercava di sistemare un riccio che gli cadeva ribelle sulla fronte < io e Denise ci sposiamo > tossicchiò il padre.
Nick si fermò, immobile.
< si e, ci trasferiremo da lei, a casa sua intendo. con Joe e Frankie > continuò il padre, aspettando di vedere la reazione del figlio.
Dopo che la mamma di Nicholas era morta per un tumore, non aveva più avuto alcuna donna, fino a che non aveva incontrato Denise. Lei era riuscita ad andare oltre il suo animo taciturno, aveva capito come tenesse le emozioni ermeticamente chiuse dentro di se e come le esternasse solo in rari ma importantissimi momenti.
Denise, divorziata e con due figli, era una donna bella e solare, che credeva di aver trovato nel papà di Nick, Jonh, il vero amore.
Ma i figli dei due non vedevano il ‘ loro amore’ dalla stessa prospettiva dei loro genitori.
Se a Nick dava fastidio che quella donna sostituisse sua madre, Joe era semplicemente furioso. Tanto furioso da contagiare anche Frankie.
Nick non sapeva esattamente perché quel ragazzo ce l’avesse con lui, ma sapeva solo che attribuiva a lui la colpa di quel matrimonio, e non aveva alcuna intenzione di stabilire un rapporto civile con lui.
< stai scherzando, vero? > chiese Nick, incredulo.
< no figliolo, non scherzo > disse il padre, avvicinandosi e cercando di poggiare la sua mano sulla spalla del figlio.
Nicholas si ritrasse di scatto < vaffanculo > urlò, prima di uscire sbattendo la porta.
Sapeva che per un ragazzo di 17 anni quello era un comportamento immaturo, ma aveva come il presentimento che nulla sarebbe più andato per il verso giusto.

E adesso, a 18 anni, esattamente un anno dopo, Nick doveva ammettere di averci azzeccato.
La sua vita aveva cominciato a precipitare verticosamente, e oramai aspettava rassegnato che si spiaccicasse al suolo.
E la colpa di tutto, non era d’altri che di Joe.
Fin dal primo giorno di scuola, lo aveva ridicolizzato, umiliato, picchiato e preso di mira.
All’inizio Nick aveva davvero provato a reagire, ma la squadra di football aveva in qualche modo reso difficile l’impresa.
E così Nick si era rassegnato.
La sua vita faceva schifo, e tutto grazie a quel coglione di Joe Jonas.
 
 
 
 
< Nick, hai mai pensato di scappare lontano? > Caroline guardava Nick di sottecchi, mentre, seduta sul muretto della scuola, mangiava il suo panino.
Nick non le rispose subito, spostando il suo sguardo verso la strada < lo penso ogni giorno >
Caroline annuì, senza rispondere.
Quella mattina aveva litigato con suo padre, un’altra volta.
Non si ricordava nemmeno per che motivo, ma di sicuro era qualcosa si stupido. Non che le importasse litigare con lui, ma non faceva altro che rendere quel posto ancora più odioso ai suoi occhi. l’unica cosa buona che vi aveva trovato era Nick. E lexus, se presa in un orario che andava dalle 11 di mattina alle due di notte.
Nick ci aveva visto giusto, i ragazzi iniziavano a rivolgerle qualche battutina davvero cattiva, ma a lei scivolavano addosso.
Non aveva il minimo interesse ad essere accettata da quella banda di babbuini.
Tutti con le stesse auto costose, scarpe lucide e vestiti firmati.
Una banda di figli di papà che probabilmente non avrebbe concluso nulla di buono dalla vita.
Si accontentava dei suo pomeriggi passati con Nick e delle sue arrampicate sul tetto insieme a Lexus, quando puntualmente si accorgeva di aver dimenticato le sigarette in camera della ragazza e di essere quindi costretta a fumarsi quello schifo che si fumava lexus.
< scapperesti con me, Nick? > chiese, sorridente.
Nick annuì < andrei ovunque con te > disse serio, e Caroline sentì ancora quella fitta allo stomaco che la prendeva ogni volta che Nick diceva qualcosa del genere e che lei proprio non riusciva a spiegarsi.
 

 
 
 
  
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