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Autore: HildaGreen    13/12/2011    2 recensioni
Black Star è tormentato dal passato di suo padre ed una nuova figura gli fa nascere nuovi dubbi.
Non ne fa parola con nessuno, neanche con la sua arma che, allo stesso modo, gli nasconde qualcosa...
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Black Star, Tsubaki | Coppie: Black*Star/Tsubaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sick Soul

 
Mi sveglio, ma subito dopo torno a spaparanzarmi nel letto: finalmente, il mio sonno non è stato tormentato da incubi.
«Black Star, svegliati!»
Più che essere scossi, sembra di essere cullati.
«Faremo di nuovo tardi a scuola.»
Mi volto a guardarla e mi sorride, gli occhi le brillano, illuminati dalla luce.
«Ti ho visto dormire così bene che non sapevo se svegliarti o no. Oggi te la senti di andare a scuola?»
Mi metto a sedere, ricambiando il sorriso. «Ovvio Tsubaki, io sono il grande Black Star!»
 
Tutta questa normalità mi pare assurda, ma so che non posso lasciare tutto in sospeso così com’è, ho paura che quegli incubi tornino ad affliggermi.
Guardiamo le missioni affisse alla bacheca, a me andrebbe bene una qualsiasi, voglio fare qualcosa che davvero distolga i miei brutti pensieri.
«Ehi Black Star!»
Ci diamo il cinque.
«Come mai ieri non siete venuti?»
Mi viene da ridere, ma mi limito a sorridere, poi, mi volto verso Tsubaki, torva in viso.
«Cosa sono quelle macchie?» Domanda Maka.
Le guardo il ventre che, appena sotto il seno, è chiazzato di nero.
«Mi sono macchiata con la penna» si affretta a dire e sorride, ma non sembra per nulla spontanea. «Scusate, vado un attimo al bagno.»
«Ti serve aiuto Tsubaki?»
«Grazie Maka, ma non ne ho bisogno.»
La guardo allontanarsi. Tutto questo mi insospettisce...
 
Sbatto la porta del bagno e crollo a terra lungo il muro; stringo le braccia sul ventre, le macchie si sono moltiplicate.
Ansimo, è come se qualcosa scavasse dentro la ferita, ma con lentezza, facendomi sentire più dolore.
Stacco a fatica le braccia ed alzo la maglietta: le bende che mi sono messa stanotte sono piene di macchie, di un blu così scuro che sembra nero.
Inizio a srotolarle, il che sembra impossibile per tutti gli stati che mi sono avvolta intorno alla vita e che, in effetti, si notavano anche con la maglietta.
L’impresa si fa ancora più complicata quando non distinguo più una benda dall’altra, sono completamente bagnate, al tatto sono molli e non riesco a staccarle dalla ferita, vi hanno aderito come se ne fossero parte.
Il liquido scivola sui miei fianchi e cola sul pavimento, cerco di tamponare ma è praticamente un lago, non finisce mai, continua ad uscire, lo sento risucchiarmi le energie.
Continuo a gemere, cercando di trattenere il più possibile delle grida.
Lascio cadere le braccia lungo i fianchi quando, finalmente, il liquido cessa di uscire. Resto ad ansimare, il dolore sta pian piano svanendo.
Pensavo fosse una ferita come un’altra, per questo ho deciso di non dire nulla a nessuno… ma Black Star… sto nascondendo tutto anche al mio meister.
Chiudo gli occhi e riprendo il controllo sulla mia respirazione. In testa è come se mi vibrasse qualcosa che spinge, pulsa, le pareti sembrano muoversi, non ce la faccio proprio a tenere gli occhi aperti.
«Se insisterai ancora a fare di testa tua, questo accadrà ogni volta che starai con Black Star… continuerà, finche non ti ucciderà!»
Riapro gli occhi.
Quella strana sostanza, si sta come restringendo, sparendo senza lasciare alcuna traccia, ne è rimasto ancora un po’ sulle mie mani, mescolato al sangue che ora mi esce dalla ferita.
Mi rialzo ed esco dal bagno assicurandomi che nessuno mi guardi, compresi Maka, Soul e Black Star, che attendono più in là.
Dentro me, mormoro una scusa rivolta al mio meister e mi dileguo.
 
«Come ti è successo?»
Abbasso lo sguardo e mi stringo nelle spalle. «È stata una ragazza.»
Mi fissa dietro gli occhiali, chiedendo spiegazioni.
«Mi ha colpita con le unghie, ma solo ora mi è uscito tutto quel… quello stano liquido.»
Guardo Stain, assorto nei suoi pensieri, mentre gira la vite che ha in testa e, quando quello scricchiolio si ferma, lui riprende a parlare. «C’è qualcosa che non mi hai detto.»
Annuisco mesta, raccontandogli tutto.
«Quella che mi hai descritto, sembra più una strega… Probabilmente, quella sostanza blu, è veleno…»
Deglutisco e resto ad ascoltare in silenzio.
«…è andato ad intaccare la tua anima, si attiva in certe condizioni ed ogni volta ti avvelena sempre di più, portando infine, alla morte.»
Getta via la sigaretta, poi riprende a parlare. «C’era una strega che usava questo tipo di maledizioni, però è stata eliminata molto tempo fa.»
Cala il silenzio e lui accende un’altra sigaretta.
«E Black Star?»
«Sarebbe meglio se voi due per ora stesse separati.»
«Ma lui…?»
«Nelle tue condizioni non puoi far nulla, moriresti inutilmente… Riguardo a quella ragazza, penso che uscirebbe allo scoperto se lui restasse da solo e quindi potremmo trovarla.»
Non voglio lasciare da solo Black Star…
«Non può proprio far nulla per questa maledizione?»
«In realtà non so neanche se esista un rimedio. Uccidere chi te l’ha gettata, potrebbe essere una soluzione, ma non ti voglio dare false speranze…»
«No! Non può essere…» mi alzo in piedi. «Mi dia qualsiasi cosa, qualunque! Non posso abbandonare il mio meister!»
 


 I pesonaggi sono vestiti come nel manga negli ultimi volumi usciti, per questo ho scritto che Tsubaki ha la maglietta
Spero che vi sia piaciuto (se c'è stato qualcuno che lo ha letto) al prossimo capitolo!
*Tsutsu*
  
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