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Autore: Blue Crystal    13/12/2011    2 recensioni
Quando l'amore va oltre, ti colpisce,ti lascia il segno ma soprattutto ti fa vincere ogni tua paura.
Questa è la mia prima storia, spero che vi piaccia :)
E' narrata interamente in prima persona da Sharon, una ragazza quindicenne con una storia un po' particolare.
Non ci sono elementi fantasy (mi dispiace ma, visto che è la prima volta che scrivo, non volevo cimentarmi in questo genere!) ma è una storia di comuni adolescenti, scritta per permettere meglio a tutti di immedesimarsi realmente.
Fatemi sapere che ve ne pare! :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Dai, buttati!» mi stava gridando Davide già immerso nella grande distesa d'acqua a un metro dai miei piedi.
«No, ho paura!» risposi io con le braccia conserte mentre l'obiettivo della videocamera tende ad avvicinarsi sempre più al mio volto.
A riprendere era mia madre, mentre mio padre, vicino a me, stava gonfiando i miei braccioli rosa di Barbie.
«Fai come vuoi.. Io vado giù e vedo se ci sono dei pesciolini!» si sistema la macchina sugli occhi e si immerge completamente in acqua, andando molto in fondo.


Suona il telefono quindi metto in pausa il video e mi precipito a rispondere.
«Pronto?»
«Sha! Non puoi capire quello che è successo!» la voce proveniente dal telefono era quella della mia migliore amica, Giulia. La sua voce oggi è allegra, segno di buona notizia!! Siamo amiche dalle elementari e ci siamo sempre dette tutto, o quasi...
«Cosa?» chiedo incuriosita.
«Ecco oggi... Dopo la scuola... Diego, quello della IIA, mi ha chieesto il mio numero di cellulare e poco fa mi ha mandato un messaggio..»
«Ah si?» fingo un po' di entusiasmo «e che dice?»
«Che gli piaccio!» mi urla come una di quelle pazze che stanno nel manicomio di fronte casa mia quando vedono passare gente nuova, «e che si vuole mettere con me! Con meeee! Capisci??? Con M-E!»
«Ah wow.. Bello! Cioè sono contenta per te!»
«Sapevo che mi avresti appoggiata.. Grazie, grazie, grazie, grazie! Ti voglio bene! Ora vado, ci vediamo domani a scuola!» e riattacca senza nemmeno darmi il tempo di salutare.
Torno alla visione del filmino che si conclude, dopo pochi secondi, con la voce di mia madre che mi dice di salutare e io che faccio "ciao" con la mano.
Dopo questo, lo schermo diventa tutto nero.
Nel video avevo sette anni. Ora ne ho quindici.
Mia madre è morta quattro anni fa mentre Davide, il bambino che si vede all'inizio del filmino, quel giorno è scomparso, dopo essere sceso sott'acqua.
Ricordo perfettamente la scena: in spiaggia tutti allarmati, i miei genitori e i suoi, Alberto e Margherita, che lo cercavano disperatamente, sia nell'acqua che fuori, sulla spiaggia. Mentre io, che non capivo cosa stesse succedendo, immobile su quello scoglio con i miei braccioli in mano.
Capii solo dopo cosa fosse successo e, dopo tutti questi anni passati, continuo a chiedermi cosa sarebbe successo se mi fossi buttata anch'io.. Se solo avessi vinto la mia stupida paura.
Dopotutto era uno scoglio alto poco meno di un metro, non sarei mica affogata con tutti i braccioli!
Ma parliamo del presente: mi chiamo Sharon, ho quindici anni, frequento il liceo linguistico della mia città e la mia migliore amica si chiama Giulia.
Lei sa tutto di me, tranne che da un paio di mesi ho una cotta per quello che, cinque minuti fa, è diventato il suo fidanzato: Diego.
Non è il classico figo della scuola, però è molto simpatico (e carino! perchè ho detto che "non è il classico figo bla bla bla"  significa che sia brutto). 
Ora capisco perchè ultimamente si era avvicinato a noi.. Per Giulia, non per me!
Lei è bella, lui pure.. Si, stanno bene insieme!
Che altro dire sulla mia vita??
Allora.. Ho perso due persone importanti nella mia vita, il mio Principe Azzurro ha appena preso il suo cavallo per accompagnare la Principessa-Mia migliore amica al ballo, abito vicino ad un manicomio per pazzi (cosa che ha segnato profondamente la mia infanzia!), nella mia città Facebook non va ancora di moda perchè la rete locale è lentissima (quindi noi ragazzi utilizziamo il computer solo per le ricerche scolastiche) e che proprio adesso dal balcone del manicomio una signora sta lanciando verso il mio gatto un piatto di ceram..
Cosa?!? Povero Romeo, vado a salvarlo!

Questa è la mia vita.
In poche parole, una noia mortale.


   
 
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