Il profumo dell’erba
Quell’anno
l’autunno tardava ad arrivare, e le foglie degli alberi che in quel periodo di
solito si tingevano delle calde sfumature del castano e del giallo rilucevano
ancora di un vivido verde attraversato dai raggi del sole.
Le
strade, che in quella stagione erano di norma ricoperte da ampi tappeti di
foglie erano ancora ben sgombre, ed i bambini del quartiere potevano godersi
gli ultimi giorni delle vacanze estive correndo con le loro biciclette lungo le
vie assolate.
Una
ragazzina dai capelli crespi e piuttosto disordinati sedeva sul piccolo spiazzo
erboso davanti all’ingresso di una graziosa abitazione dai muri di un tenue
color lilla, alla fine del lungo viale di case.
Aveva
sul volto un’espressione decisamente corrucciata, e l’aria di chi darebbe tutto
per una pioggia improvvisa che avrebbe costretto tutti quei mostriciattoli
schiamazzanti tra le mura delle proprie abitazioni.
Cercò
di concentrarsi sul testo, escludendo il fastidioso rumore del quartiere e
rifugiandosi nella piccola bolla silenziosa che si creava intorno a lei quando
si immergeva nella lettura.
Uno
dei bambini più piccoli era caduto dalla bicicletta, e stava ora invocando a
pieni polmoni la madre.
Mentre
questa, una signora grassoccia sulla quarantina, prendeva in braccio con mille
moine quella piccola peste del figlio, Hermione notò qualcuno fermo all’inizio
della via.
Era
una ragazza, di forse vent’anni.
Si
guardava intorno con grande attenzione, e sebbene fosse vestita in modo
assolutamente normale (un paio di jeans ed una maglietta color lavanda) dava
l’impressione di essere straordinariamente fuori luogo.
Ignorando
i bambini che schiamazzavano intorno a lei, proseguì lentamente lungo la fila
di case, fermandosi a controllare il numero civico di ogni abitazione come se
si aspettasse che da un momento all’ altro le cifre potessero cambiare di
posto.
Giunta
ormai verso la fine della strada, la ragazza si accorse di essere osservata: per
un attimo sostenne lo sguardo di Hermione, poi si voltò per qualche secondo
verso i bambini che correvano in sella alle loro biciclette.
Il
suo sguardo tornò a posarsi nuovamente su Hermione, e le sue labbra si aprirono
in un ampio sorriso.
Percorse
con passo svelto i pochi metri che la separavano dalla casa color lilla (numero
civico 27) e si fermò davanti alla bassa fila di siepi scure che separava il
marciapiede dallo spiazzo erboso su cui era seduta Hermione.
«Ciao»
disse, sorridendo « Tu devi essere Hermione.»
La
ragazzina la osservò. Solitamente non dava confidenza agli estranei, ma c’era
qualcosa in questa insolita ragazza che le ispirava fiducia.
«Perché
fissavi i numeri civici?» – chiese Hermione, sentendosi un po’ stupida.
Il
sorriso della ragazza non si scompose. « Beh sai, controllavo che fosse tutto
in ordine. Non bisogna mai dare nulla per scontato. Le cose a volte tendono a
cambiare di posto con una velocità sorprendente.»
Hermione
alzò un sopracciglio, piuttosto dubbiosa. Quella ragazza dava l’impressione di
essere un po’ tocca.
Anche
se non l’aveva mai sentito prima, quel nome piacque molto a Hermione. Aveva un
bel suono. Quasi magico.
Dafne
rovistò nella borsetta con una certa foga, come per spostare cumuli e cumuli di
oggetti.
« Ovviamente
quello che cerchi è sempre in fondo…»
mormorò contrariata. Borbottò un paio di parole che Hermione non riuscì a
capire, e subito dopo Dafne estrasse dalla borsa una busta un po’ stropicciata.
«Eccola
qui» disse sollevata «Anche se forse dovrei mettere un po’ in
ordine là dentro… »
«Diciamo
che sono una specie di assistente» – rispose Dafne continuando a sorridere.
Aveva
dei denti bianchissimi, tutti dritti e regolari. Hermione provò una fitta di
invidia: i suoi denti assomigliavano più a quelli di un castoro, ed in più
doveva portare l’apparecchio tutte le notti.
*
Hermione
era tornata a sedersi sul piccolo spiazzo d’erba davanti all’ingresso.
Nulla
sembrava essere cambiato: il sole che iniziava a tramontare oltre il comignolo
più alto era lo stesso di poche ore prima, così come i bambini schiamazzanti le
cui grida risuonavano ancora lungo la strada.
«Qui
c’è scritto tutto su Hogwarts» – aveva detto – «ma proprio tutto. Non è decisamente una lettura leggera» aveva continuato
«anzi, non ricordo che nessuno dei miei compagni di classe sia mai riuscito a
finirlo... »
La
ragazzina aprì con delicatezza il vecchio volume: la costa protestò
scricchiolando sonoramente, come se nessuno ormai lo aprisse da parecchi anni.
Le
pagine, un po’ ingiallite dal tempo, frusciarono delicatamente come mille
sciarpe di seta sprigionando il loro profumo inconfondibile, tanto caro a chi
ama i libri.
Il
profumo delle vecchie pagine e dell’erba appena tagliata le riempirono le
narici, imprimendo per sempre nella sua memoria la magia di quel suo undicesimo
compleanno.
***
NDA: Eccomi! Allora, per questo contest
dovevamo scegliere un personaggio ed un prompt (i miei erano rispettivamente
Hermione Granger ed erba).
Ho pensato di scrivere del
momento in cui Hermione riceve la sua lettera per Hogwarts: come prompt ho
pensato all’erba perché nel Principe Mezzosangue scopriamo che uno degli odori
che Hermione ama di più al mondo è il profumo dell’erba appena tagliata. Ho
pensato a quali momenti potessero essere collegati questi profumi che lei
sente, ed ecco quindi che me ne sono uscita con questa storia della lettera per
Hogwarts.
Dato che Hermione è di famiglia Babbana, doveva andare qualcuno da
lei e dalla sua famiglia per spiegare la situazione: ho pensato a Dafne come
una ragazza diplomata da qualche anno, nata in una famiglia di maghi ma con una
grande passione per il mondo dei Babbani (una sorta di Arthur Weasley al
femminile! E che ovviamente ha studiato
Babbanologia).
Ho inserito poi alcuni elementi che facessero capire ad Hermione
che Dafne non era esattamente una ragazza come le altre, come il fatto che
fissa i numeri civici come aspettandosi che le cifre si spostassero, o che
fruga in questa sua borsetta che sembra contenere molte più cose di quanto le
sue dimensioni facciano pensare (ovviamente ho preso l’idea dalla famosa
borsetta di perline che compare nel settimo libro!).
Santo cielo che nota lunga XD
Allego
i giudizi =)
Parte di
Wynne_Sabia:
Grammatica: 8,2/10
- 0,2 punti per un errore di punteggiatura: “tardava ad arrivare, e le foglie”
essendoci la “e”, e non essendoci la necessita di evidenziare il distacco, la
virgola non era necessaria
- 0,4 punti per un errore di punteggiatura: “che in quel periodo di solito si
tingevano delle calde sfumature del castano e del giallo” questa frase è un
inciso, quindi andava inserita fra due virgole
- 0,2 punti per un errore di punteggiatura: dopo “da ampi tappeti di foglie” ci
voleva una virgola per chiudere l'inciso
- 1 punto per un errore di punteggiatura: lo stesso di prima “decisamente
corrucciata, e l'aria” “sospirò rassegnata, e posò” “dalla bicicletta, e stava”
“attenzione, e sebbene” “a capire, e subito dopo”
Stile e Lessico: 9/10
Lo stile non è affatto malvagio. Fai delle belle descrizioni e mi piace il modo
in cui sai descrivere i particolari. Purtroppo la punteggiatura non ti ha
aiutata nemmeno in questo campo, ma per il resto va bene, anche se non è del
tutto eccellente. Un'unica cosa, nel primo paragrafo c'è una frase (“si
tingevano delle calde sfumature del castano e del giallo”) in cui io avrei
messo soltanto “di” al posto di “del”, suona molto meglio!
Gradimento personale: 4,5/5
Mi è piaciuta. Soprattutto la conclusione mi è parsa una specie di colpo di
genio: la trovo originale, sensata, insolita. La descrizione dei bambini
chiassosi, di Hermione che legge, di questa ignota Dafne un po' sbadata ma a
suo modo geniale. L'unica cosa che non mi è piciuta molto è il fatto che da
subito Hermione sembra capire che la lettera è magica. Voglio dire, come
avrebbe potuto? Curiosa, magari, ma che le arrivi proprio l'aggettivo “magica”
mi pare improbabile, ecco. In ogni caso complimenti! :D
Rispetto regole: 3/3
Parte di SeleneLightwood:
Originalità: 9/10
Nonostante sia un episodio non dico comune, ma visto, hai saputo raccontarlo in
maniera originale e con dettagli che, senza le tue note finali davvero
illuminanti, non avrei saputo notare ed identificare per quello che erano.
Davvero geniale, è stato quello che mi ha fatto capire che era una storia
davvero originale al di là del tema trattato. Quindi punteggio quasi pieno!
Caratterizzazione: 9/10
Anche qui la caratterizzazione mi è sembrata buona, anche se Hermione l’avrei
immaginata più curiosa, però allo stesso tempo più timida. Mi è piaciuta molto
la tua Daphne, che ha l’aria di essere davvero simpatica. Ottimo espediente
quello che hai usato, anche se forse semplicemente era
Utilizzo del prompt: 2,5/3
Forse avrei voluto sentire di più la presenza del prompt nella prima parte
della storia. Nella seconda mi è parso ben utilizzato (anche per l’esauriente
spiegazione che hai dato :D), ma nella prima parte forse potevi dargli più
peso. Comunque anche qui quasi punteggio pieno.
Gradimento personale: 4/5
La storia mi è piaciuta, in generale (specialmente il personaggio di Daphne) ed
è un buon missing moment, però forse si poteva fare di più. Comunque l’ho
apprezzata davvero, perché si hanno pochi scorci di vita di Hermione a undici
anni, prima di Hogwarts.
Brava!
Utilizzo del pacchetto completo: 2/2
Pacchetto Bonus: 0/2
Totale: 51,2/60