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. Flash,Chiara…Daniel!
Era
Sabato ed ero fissa davanti al telefono da un bel po’.
Lui non mi chiamava. Ma,
perché mi ostinavo
ad aspettare?
Uno
perfetto come lui non avrebbe mai chiamato una sfigata
come me!
Presi
il PC ed entrai in Facebook.
Alice
era connessa.
(Fucsia
Rebecca e Blu Alice)
Ti
ha kiamata?
Zero
:(
Mi
spiace
E
Che c’entri?
Non
c’entro niente!
Appunto.
Come
stai?
Male.
:(
Ti
manca?
A quel punto mi disconnessi. Me la
sarei cavata con una bugia. Non
volevo rispondere, sarebbe diventato un interrogatorio.
Daniel
McHallen
Mi fece qualche capriola in testa
il suo nome.
“Uffi, meglio
dormire.” Pensai.
Mi stesi sul letto e chiusi gli
occhi. Non dovevo pensarci.
Non volevo avere lui nei miei
pensieri.
***
-Merda!- Urlai al mio risveglio
vedendo che ore erano. Ero in
ritardo per l’incontro con la mia Band.
Mi infilai le scarpe, presi la
tracolla e ci misi tutto, il
cellulare, il portafogli ed il quaderno coi testi, poi uscii di casa e
corsi a
prendere la chitarra da mia nonna.
-Rebecca! Non dovresti essere
con…come caz…la BEND?!- Domandò lei.
Risi.
-Sono in ritardissimo! Ciauu!!-
Chiusi la porta e corsi per il marciapiede,
arrivai fino all’incrocio, poi guardai di nuovo
l’ora.
-Vuoi un passaggio?- Sentii
chiedere. Alzai lo sguardo e vidi mia
cugina.
-C…Chiara?!- Le diedi un
bacio sulla guancia. Osservai bene la sua
moto.
Ignoravo la marca, non me fregava
niente. Era rossa fiammante e
super sportiva.
-Regalo di compleanno??- Rise.
-Tu si che sai capire bene. Tieni.
– Mormorò porgendomi un casco.
Lo afferrai ed indossai mentre lei faceva lo stesso col suo. Montai
sulla moto.
-Come faccio con la chitarra?
-Flash!- Esclamò lei ed
un’auto nera, una Mercedes, ci raggiunse.
– Il mio migliore amico.
“Flash”
abbassò il finestrino e mi scrutò per un attimo.
Era un ragazzo dal naso a punta,
gli occhi grandi e marroni ed i
capelli biondi.
Riuscivo a capire anche sono
guardando la giacca che era uno che
amava la palestra.
-Io vado di fretta!- Esclamai.
Lui scese dall’auto e
prese la chitarra, poi non lo vidi più
perché quella pazza di Chiara era già partita.
Osservai i palazzi sfrecciarmi
davanti per qualche minuto. Avevo
svuotato la testa. Non pensavo a niente.
Niente. Niente, giuro!
-Carino, eh? –
Domandò lei con un sorriso da ebete.
-Se per te va
bene…comunque è stato gentile. Come si chiama?
Fla…
- Damiano Camaro, ma, siccome con
la moto e le auto va forte lo
chiamiamo Flash.- Spiegò. Tirai fuori il mio sorriso da
cugina-curiosa.
-Lo ami?- Chiesi.
-CHE
CAZ…ehm…CHE DIAVOLO DICI?!
-Chià…
-Io si, lui di sicuro no.- Rispose
già rassegnata, mi conosceva.
-Perché dici
così?
-L’ho beccato che
guardava il culo a una!
-Capirai! – Vidi
l’edificio dove mi aspettavano i miei compagni di
musica.- Lì, ferma!
Accostò al marciapiede,
poi arrivò Damiano che mi diede la
chitarra. Ringraziai, salutai e corsi dentro.
-Alla buon’ora!
-Virgy non cominciare co’
‘ste cazzate che dicono gli italiani.-
Criticai Virginia che mi abbracciò subito.
Sentii che i suoi capelli biondi
profumavano di ciliegia.
-Che buon odore!
-Si, alla serata da Katy ci siamo
profumate tutte i capelli, i
capelli castani di Amy profumano di cocco e quelli blu di Ashley di
lampone.-
Spiegò. Risi.
-I miei di che li vorreste
profumare?- Domandai. Mi sorrisero
tutte e finsero di pensare.
-Io consiglio di rosa. Avresti il
profumo abbinato al tuo rosso
scuro.- Propose una voce nuova nel gruppo, ma che avevo già
sentito.
- Reby, lui è Daniel, il
nostro nuovo batterista.- Me lo presentò
Katy. Oh, Caterina Petrucci! Cos’hai fatto?
Lo riconobbi, quegli occhi verdi ed
i capelli neri con
quell’accenno di cresta. Era il mio
Daniel.
Quel Daniel della
pista di pattinaggio.
-C-ciao Daniel. Ti sei
già integrato qui in Italia!- Esclamai. Le
altre mi guardarono sconcertate.
-Vi conoscete?
-L’ho travolto sulla
pista dell’auditorium.- Mi sentii in colpa
nel dire quelle parole.
Ashley sembrava in imbarazzo.
-Lui è il mio ragazzo,
ti ricordi che te ne ho parlato?- Disse.
Ci fu la mia
apocalisse.
Il mio mondo finì. Lui era il mio
“amore da romanzo”.
Il cuore mi si cacciò in
gola e poi scese giù per l’intestino.
Sentii un dolore lancinante che mi
lacerava gli organi. Se quello era
il vero amore, non volevo averci
niente a che fare.
Mi sentii improvvisamente stanca,
chiusi gli occhi e mi lasciai
andare battendo la testa a terra.
Angolo
di Michy:
Vi
è piaciuto il capitolo?
Un
po’ strano, eh?
Come
vi è sembrato?
Vi prego COMMENTATE!
C’è la casella APPOSTA!
Besos
<3