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Autore: Herrmioni    02/08/2006    12 recensioni
Litigare il giorno di San Valentino è orribile, ma James riesce comunque a rendere la serata indimenticabile. E non con balli, fiori o cioccolatini, ma regalando a Lily uno dei momenti più belli e indimenticabili della loro storia d'amore. La canzone che fa da sfondo è tratta da un celebre film Disney... chi indovina quale?;-) Leggete e recensite. Un bacio, Herrmioni
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(col testo della canzone di Aladdin, 'Il mondo è mio')

THE PROPOSAL SCENE

Tum! Tum! Tum!

Lily sussultò e sollevò la testa dal libro che stava leggendo. Che cosa era stato quel rumore? Posò il libro sul letto a baldacchino e si alzò, infilandosi le scarpette nere della divisa. si avviò verso la porta, l'aprì e sbirciò fuori. Il corridoio era immerso nel buio.

"Lumos" sussurrò, dopo aver estratto la bacchetta dalla cintura ed averla puntata in un punto imprecisato. Il lieve raggio di luce illuminò un poco il luogo. Non c'era nessuno. Tutte le ragazze dovevano trovarsi ancora a qualche stupida festa organizzata per San Valentino. Sbuffò irritata. Lei e James avevano litigato il giorno prima e aveva decido di rimanere segregata in camera sua. Se voleva andarsi a divertire lui, facesse pure. Si morse il labbro inferiore. Non voleva ammetterlo, ma James le mancava da morire. Era da più di un giorno che non gli parlava e, anche se era convinta di avere ragione, si sarebbe rimangiata tutto e gli avrebbe chiesto mille volte scusa pur di vederlo e di abbracciarlo. Sospirando, richiuse la porta del dormitorio alle sue spalle e andò a ristendersi nel letto, osservando il soffitto illuminato dalla luce fioca di alcune candele. Rimuginò ancora per qualche attimo su quel rumore, sembrava proprio...

“Ahi!”

James si rialzò da terra, massaggiandosi il dolorante fondo schiena. Gettò un’occhiata furibonda alla scalinata a chiocciola davanti a lui che si stava lentamente ricomponendo.

‘Maledette scale stregate!’ pensò, ‘E maledetto chi ha avuto l’idea di impedire ai ragazzi di salire fino al dormitorio delle ragazze’. E che stava impedendo a lui di raggiungere la sua Lily. Era da quasi due giorni che lo evitava, dopo quella stupida litigata, e quella era la notte di San Valentino maledizione! Non potevano trascorrerla così. Erano mesi che pensava a quella cosa, che progettava quella notte. Non aveva confidato a nessuno quello che aveva intenzione di fare, nemmeno a Sirius che era il suo migliore amico. E non sarebbe stata certo un’inopportuna e inutile litigata a fermarlo… anche se in quel momento sembrava fossero proprio le scale a riuscirci. Chiuse gli occhi e iniziò a massaggiarsi le tempie con i polpastrelli, arruffando ai lati i già indomabili capelli.

‘Pensa, James, pensa… come posso fare per andare da lei? Cosa faccio? Io a quello non ci rinuncio…’ improvvisamente i suoi occhi nocciola si illuminarono e nel voltò si aprì un sorriso soddisfatto.

“Ma certo… quello che so fare meglio, anche se lei non lo sopporta… beh, dopo stanotte lo adorerà! Accio scopa!”

L’aria gelida gli sferzava dolorosamente il viso. Quell’area del castello era immersa nel silenzio, mentre da lontano proveniva una vaga musica, quella della festa di San Valentino. Le luci del dormitorio femminile di Grifondoro erano tutte spente, eccezion fatta per un debole barlume aranciato che proveniva dalla sua camera. Lily era ancora sveglia. Si sollevò in alto con un deciso colpo di reni. La scopa ubbidiente lo portò fino alla sua finestra. James posò le mani sul vetro e vi avvicinò il volto, appannandolo con le nuvolette di vapore che provenivano dalla sua bocca. Lily era distesa sul letto a baldacchino e leggeva. Gli occhi di James si soffermavano su ogni dettaglio. Voleva imprimersela nella mente, impararla a memoria tanto era bella in quel momento. Aveva sciolto dalla treccia che portava quella mattina i lunghi e soffici capelli rossi, che scorrevano sulla pelle chiara del volto, dolce e vellutata, e sul pesante maglione bianco e argento. Le gambe, distese e perfette, erano fasciate da morbidi pantaloni neri. Gli occhi verdi brillavano come preziosissimi smeraldi alla luce delle candele.

‘Un momento!’

Non era la fiammella dorata a renderli così lucidi, erano…

‘Lacrime? Lily sta piangendo?’

Non poteva sopportare di vederla triste, lei che con il suo sorriso dava un senso alle sue giornate. Lei che in quel periodo in cui la malvagità si stava facendo strada sotto il nome di Lord Voldemort, sapeva ancora essere buona e dolce con tutti. Anche con chi, come Mocciosus, non se lo meritava affatto. E lui se lo meritava?

Inspirò profondamente, ciò che stava per fare avrebbe cambiato le loro vite, ne era consapevole. Ma non poteva farne a meno. Ormai aveva deciso e non sarebbe tornato indietro. Bussò.

Lily sollevò gli occhi arrossati dal libro che tanto non stava nemmeno leggendo. Pensava fosse un gufo che picchiettava in quel modo ossessivo alla sua finestra, magari desideroso di entrare e ripararsi dal freddo. Un’espressione di pura sorpresa si dipinse sul suo bel volto quando non vide penne e piume, ma i capelli arruffati di James. Le sorrideva dall’altra parte del vetro e la invitava ad aprirgli. E a farlo in fretta. Come in trance, la ragazza si alzò e andò ad aprire la finestra.

“Sorpresa?” le domandò James allungandosi e sfiorandole la guancia con le labbra. Lily rabbrividì.

“Sei gelato! Ma sei pazzo a venire fin qui con la scopa?”

“Ho provato con le scale, ma credimi, è stato più doloroso!” esclamò lui, ripensando al ruzzolone di poco tempo prima.

“Oh, allora eri tu” disse tra sé e sé la giovane, dopo di che sollevò gli occhi verso James.

“Che ci fai qui? Credevo fossi alla…”

“Festa? E secondo te ci sarei andato senza la mia ragazza?” domandò lui stupito. Ma davvero pensava che avrebbe fatto questo? Si stava irritando, ma lo sguardo mesto e tenero di lei lo raddolcirono all’istante.

“Speravo proprio di no. Anzi, volevo vederti”

“Pure io. Senti, ti va di fare un giro qui fuori?”

“A piedi? Ma fa freddo…”

“No, non a piedi. Con la mia scopa”

Lily strabuzzò gli occhi.

“Cosa? Ma sei diventato matto? Ci congeleremo!”

“No se ti metterai un bel mantello pesante. Anzi, visto che io sono solo in camicia, non è che ne avresti uno anche per me?”

“James, non lo so…”

“Suvvia, amore, ti fidi di me?” le chiese James, sorridendole con quella sua aria furba, accattivante e adorabile.

La mente di Lily lavorava come tutti gli elfi domestici di Hogwarts messi assieme. Non era il freddo a preoccuparla, ma il fatto che lei aveva una paura tremenda di volare. Per sette anni era riuscita ad evitarlo ed ora il suo ragazzo le stava chiedendo di volare con lui. Che cosa doveva fare? Dirgli la verità? No, si sarebbe vergognata troppo.

‘Oh, andiamo Lily, è o non è il miglior Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto. E’ dannatamente bravo con quella scopa, lo hai detestato tanto per questo. E poi devi imparare ad affrontare le tue paure, visto talaltro che hai deciso di diventare un Auror’

“Va bene” sospirò infine, ancora poco convinta però. Aprì il suo baule, che stava ai piedi del letto, e ne estrasse due lunghi mantelli neri. Ne indossò uno e l’altro lo lanciò a James. Si avvicinò e salì sul cornicione. Stava per montare sulla scopa di James, quando lui con un gesto improvviso le afferrò la nuca e la attirò a sé. La baciò.

“Sono qui anche per fare pace, sciocchina. Non voglio più litigare con te” aggiunse seriamente.

“Nemmeno io”

“Allora sali. C’è una sorpresa che ti aspetta”

“Che cosa?” domandò la ragazza curiosa, aggrappandosi alla schiena di James.

“Vedrai. Ora goditi il giro”

‘Spero’

La scopa si levò verso il cielo, dolcemente, rivelando ai due innamorati la stellata più bella di tutto l’inverno, il prato più luccicante e il lago più nero e profondo.

James : Ora vieni con me
Verso un mondo d'incanto
Principessa è tanto
Che il tuo cuore aspetta un sì.

Quello che scoprirai,
E' davvero importante.
Il tappeto volante
Ci accompagna proprio lì.

Il mondo è tuo,
con quelle stelle puoi giocar.
Nessuno ti dirà
Che non si fa.
E' un mondo tuo per sempre.

Lily : Il mondo è mio,
è sorprendente accanto a te.
Se salgo fin lassù,
Poi guardo in giù
Che dolce sensazione nasce in me

(James : C'è una sensazione dolce in te)

Lily : Ogni cosa che ho,
Anche quella più bella
No non vale la stella
Che fra poco toccherò
Il mondo è mio

(James : Apri gli occhi e vedrai)

Lily : Fra mille diamanti volerò

(James : La tua notte più bella)

Lily : Con un po' di follia e di magia
Fra le comete volerò,

(James : Il mondo è tuo)

Lily : Un corpo celeste sarò

(James : La nostra favola sarà)

Lily : Ma se questo è un bel sogno

Duo: Non tornerò mai più, mai più laggiù,
E' un mondo che appartiene a noi.

James : Soltanto a noi

Lily : Per me e per te

James : Ci aiuterà

Lily : Non svanirà

James : Solo per noi

Lily : Solo per noi

Duo: Per te e per me.

James fece atterrare la scopa il più delicatamente possibile. Tuttavia benedì lo scossone inevitabile, perché sentì Lily stringersi ancora più forte a lui. I due scesero. La giovane aveva i capelli rossi tutti scompigliati e le labbra pallide per il freddo. Ma era ugualmente bellissima. James le prese la mano.

“Ti è piaciuto il giro?” chiese sorridendo. Lily gli buttò le braccia al collo e gli diede la più eloquente delle risposte. Quando si staccarono James era arrossito fino alla punta delle orecchie.

“Wow, dovevo portarti prima sulla mia scopa!” esclamò. Lei rise, lo prese a braccetto e gli posò la testa su una spalla.

“Come mai siamo qui, James?” chiese.

“Seguimi e ti dirò tutto” disse per tutta risposta il ragazzo e la guidò lungo la sponda del lago. Si trovavano in una zona che lei non aveva mai visto prima.

“James, non mi avrai portato mica…”

“Nella Foresta Proibita? Sì”

“Ma James! Se si chiama così un motivo ci sarà, non credi?”

“Davvero pensi che non ci sia mai stato?”

Lily sospirò e scosse la testa.

“Naturalmente ci sei già stato!”

“Non avrai mica paura?”

“Io?” fece lei indignata “Io, carino, posso essere anche più coraggiosa di te”

“Davvero?” domandò lui divertito “Bene, lo scopriremo subito”

Detto questo estraette dalla tasca dei pantaloni il Mantello dell’Invisibilità e se lo gettò addosso, sparendo all’istante. Lily si fermò allarmata.

“James, dove sei? Per favore, questo genere di scherzi proprio non mi piace!”

“Perché non segui il sentiero e vieni a prendermi?” fece una voce poco avanti a lei. Lily si mise a correre in quella direzione, sentendo i passi del ragazzo allontanarsi sempre di più, addentrandosi nella foresta.

“James Potter, accidenti a te! Torna qui immediatamente, altrimenti io…”

Si zittì stupefatta e si bloccò alla vista di ciò che le stava davanti. Li aveva visti solamente nelle illustrazioni dei libri, ma mai nella realtà. Non credeva nemmeno che ci sarebbe riuscita prima della fine della scuola. Ed ora eccoli lì davanti a lei. Due meravigliosi esemplari di unicorno, dal manto più bianco della neve che ricopriva il tetto del castello, gli occhi più luccicanti del cristallo e il corno dell’argento più puro.

“Oh mio Dio…”

Due braccia la cinsero da dietro. Non poteva voltarsi, la stretta di James era troppo salda.

“So che desideravi tanto vederli”

“Ma come hai fatto?”

“Una soffiata. Hagrid aveva avvistato una coppia di unicorni qualche settimana fa. E ieri mi ha detto che li aveva rivisti aggirarsi nei paraggi. Speravo con tutto il cuore fossero ancora qui”

“E’ il tuo regalo di San Valentino?” chiese Lily, sorridendo. James sfregò la sua guancia contro quella di lei.

“Sì e no”

“C’è dell’altro?” fece lei sorpresa.

“Già”

James deglutì a fatica, si sentiva molto agitato. Il momento finalmente era arrivato. Tutto era perfetto, proprio come aveva sperato. La strinse ancora più forte.

“Senti, Lily, amore, i tempi ultimamente sono quelli che sono…”

“James, ma cosa…?”

“Tutto è così precario, a volte mi sembra che nessuna certezza sia più possibile”

“Ci sono io” replicò la ragazza confusa. Non capiva dove lui volesse andare a parare, ma tutto ciò era alquanto strano.

“Lo so” rispose lui “E questo è meraviglioso per me. Tu sei tutto il mio mondo, tesoro, e non voglio perderti”

“Amore, ma non mi perderai mai! Mi stai spaventando, James, che cosa succede?”

“Entrambi abbiamo deciso di frequentare l’Accademia per diventare Auror e difendere così il mondo magico. Voglio che tu sappia che ti proteggerò sempre, anche a costo della mia stessa vita”

“James, non dire così. Non ci capiterà mai niente, vedrai…”

“Lily, il punto è che per proteggerti voglio che tu venga a vivere con me”

“Con te e gli altri? James non lo so se…”

“No, non con gli altri. Solo tu ed io. Lily, non voglio più che tu sia la mia ragazza” la mano di James per un attimo si staccò da Lily e si infilò nella tasca dei pantaloni. Riemerse stringendo una scatolina in mano. James la porte a Lily, che l’aprì lentamente, trattenendo il respiro.

“Un… anello?” bisbigliò, la sua voce era coperta dai battiti del suo cuore e di quello di James.

“Sì. Lily Evans, vuoi sposarmi? Subito dopo finita la scuola, se mi dirai di sì, diventeremo marito e moglie. Allora, cosa rispondi?”

“Oh, James, io…” cominciò la ragazza voltandosi verso di lui. I suoi occhi incrociarono quelli nocciola del ragazzo. Vi leggeva un amore immenso, sconfinato. Sì, lui l’avrebbe protetta e l’avrebbe sempre trattata come una principessa.

“Sì, certo che ti sposo!” esclamò infilandosi l’anello all’anulare sinistro. Poi lo abbracciò e le loro labbra si incontrarono in un bacio che sapeva di nuovo, come nuovo era il brillio al dito di Lily.

  
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