(col testo della canzone di Aladdin, 'Il mondo è mio')
THE
PROPOSAL SCENE
Tum! Tum!
Tum!
Lily sussultò e sollevò la testa dal
libro che stava leggendo. Che cosa era stato quel rumore? Posò il libro sul
letto a baldacchino e si alzò, infilandosi le scarpette nere della divisa. si
avviò verso la porta, l'aprì e sbirciò fuori. Il corridoio era immerso nel
buio.
"Lumos" sussurrò, dopo aver estratto
la bacchetta dalla cintura ed averla puntata in un punto imprecisato. Il lieve
raggio di luce illuminò un poco il luogo. Non c'era nessuno. Tutte le ragazze
dovevano trovarsi ancora a qualche stupida festa organizzata per San Valentino.
Sbuffò irritata. Lei e James avevano litigato il giorno prima e aveva decido di
rimanere segregata in camera sua. Se voleva andarsi a divertire lui, facesse
pure. Si morse il labbro inferiore. Non voleva ammetterlo, ma James le mancava
da morire. Era da più di un giorno che non gli parlava e, anche se era convinta
di avere ragione, si sarebbe rimangiata tutto e gli avrebbe chiesto mille volte
scusa pur di vederlo e di abbracciarlo. Sospirando, richiuse la porta del
dormitorio alle sue spalle e andò a ristendersi nel letto, osservando il
soffitto illuminato dalla luce fioca di alcune candele. Rimuginò ancora per
qualche attimo su quel rumore, sembrava proprio...
“Ahi!”
James si rialzò da terra,
massaggiandosi il dolorante fondo schiena. Gettò un’occhiata furibonda alla
scalinata a chiocciola davanti a lui che si stava lentamente
ricomponendo.
‘Maledette scale stregate!’ pensò,
‘E maledetto chi ha avuto l’idea di impedire ai ragazzi di salire fino al
dormitorio delle ragazze’. E che stava impedendo a lui di raggiungere la sua
Lily. Era da quasi due giorni che lo evitava, dopo quella stupida litigata, e
quella era la notte di San Valentino maledizione! Non potevano trascorrerla
così. Erano mesi che pensava a quella cosa, che progettava quella notte.
Non aveva confidato a nessuno quello che aveva intenzione di fare, nemmeno a
Sirius che era il suo migliore amico. E non sarebbe stata certo un’inopportuna e
inutile litigata a fermarlo… anche se in quel momento sembrava fossero proprio
le scale a riuscirci. Chiuse gli occhi e iniziò a massaggiarsi le tempie con i
polpastrelli, arruffando ai lati i già indomabili capelli.
‘Pensa, James, pensa… come posso
fare per andare da lei? Cosa faccio? Io a quello non ci rinuncio…’
improvvisamente i suoi occhi nocciola si illuminarono e nel voltò si aprì un
sorriso soddisfatto.
“Ma certo… quello che so fare
meglio, anche se lei non lo sopporta… beh, dopo stanotte lo adorerà! Accio
scopa!”
L’aria gelida gli sferzava
dolorosamente il viso. Quell’area del castello era immersa nel silenzio, mentre
da lontano proveniva una vaga musica, quella della festa di San Valentino. Le
luci del dormitorio femminile di Grifondoro erano tutte spente, eccezion fatta
per un debole barlume aranciato che proveniva dalla sua camera. Lily era ancora
sveglia. Si sollevò in alto con un deciso colpo di reni. La scopa ubbidiente lo
portò fino alla sua finestra. James posò le mani sul vetro e vi avvicinò il
volto, appannandolo con le nuvolette di vapore che provenivano dalla sua bocca.
Lily era distesa sul letto a baldacchino e leggeva. Gli occhi di James si
soffermavano su ogni dettaglio. Voleva imprimersela nella mente, impararla a
memoria tanto era bella in quel momento. Aveva sciolto dalla treccia che portava
quella mattina i lunghi e soffici capelli rossi, che scorrevano sulla pelle
chiara del volto, dolce e vellutata, e sul pesante maglione bianco e argento. Le
gambe, distese e perfette, erano fasciate da morbidi pantaloni neri. Gli occhi
verdi brillavano come preziosissimi smeraldi alla luce delle
candele.
‘Un momento!’
Non era la fiammella dorata a
renderli così lucidi, erano…
‘Lacrime? Lily sta
piangendo?’
Non poteva sopportare di vederla
triste, lei che con il suo sorriso dava un senso alle sue giornate. Lei che in
quel periodo in cui la malvagità si stava facendo strada sotto il nome di Lord
Voldemort, sapeva ancora essere buona e dolce con tutti. Anche con chi, come
Mocciosus, non se lo meritava affatto. E lui se lo
meritava?
Inspirò profondamente, ciò che stava
per fare avrebbe cambiato le loro vite, ne era consapevole. Ma non poteva farne
a meno. Ormai aveva deciso e non sarebbe tornato indietro.
Bussò.
Lily sollevò gli occhi arrossati dal
libro che tanto non stava nemmeno leggendo. Pensava fosse un gufo che
picchiettava in quel modo ossessivo alla sua finestra, magari desideroso di
entrare e ripararsi dal freddo. Un’espressione di pura sorpresa si dipinse sul
suo bel volto quando non vide penne e piume, ma i capelli arruffati di James. Le
sorrideva dall’altra parte del vetro e la invitava ad aprirgli. E a farlo in
fretta. Come in trance, la ragazza si alzò e andò ad aprire la
finestra.
“Sorpresa?” le domandò James
allungandosi e sfiorandole la guancia con le labbra. Lily
rabbrividì.
“Sei gelato! Ma sei pazzo a venire
fin qui con la scopa?”
“Ho provato con le scale, ma
credimi, è stato più doloroso!” esclamò lui, ripensando al ruzzolone di poco
tempo prima.
“Oh, allora eri tu” disse tra sé e
sé la giovane, dopo di che sollevò gli occhi verso James.
“Che ci fai qui? Credevo fossi
alla…”
“Festa? E secondo te ci sarei andato
senza la mia ragazza?” domandò lui stupito. Ma davvero pensava che avrebbe fatto
questo? Si stava irritando, ma lo sguardo mesto e tenero di lei lo raddolcirono
all’istante.
“Speravo proprio di no. Anzi, volevo
vederti”
“Pure io. Senti, ti va di fare un
giro qui fuori?”
“A piedi? Ma fa
freddo…”
“No, non a piedi. Con la mia
scopa”
Lily strabuzzò gli
occhi.
“Cosa? Ma sei diventato matto? Ci
congeleremo!”
“No se ti metterai un bel mantello
pesante. Anzi, visto che io sono solo in camicia, non è che ne avresti uno anche
per me?”
“James, non lo
so…”
“Suvvia, amore, ti fidi di me?” le
chiese James, sorridendole con quella sua aria furba, accattivante e adorabile.
La mente di Lily lavorava come tutti
gli elfi domestici di Hogwarts messi assieme. Non era il freddo a preoccuparla,
ma il fatto che lei aveva una paura tremenda di volare. Per sette anni era
riuscita ad evitarlo ed ora il suo ragazzo le stava chiedendo di volare con lui.
Che cosa doveva fare? Dirgli la verità? No, si sarebbe vergognata
troppo.
‘Oh, andiamo Lily, è o non è il
miglior Cercatore che Hogwarts abbia mai avuto. E’ dannatamente bravo con quella
scopa, lo hai detestato tanto per questo. E poi devi imparare ad affrontare le
tue paure, visto talaltro che hai deciso di diventare un
Auror’
“Va bene” sospirò infine, ancora
poco convinta però. Aprì il suo baule, che stava ai piedi del letto, e ne
estrasse due lunghi mantelli neri. Ne indossò uno e l’altro lo lanciò a James.
Si avvicinò e salì sul cornicione. Stava per montare sulla scopa di James,
quando lui con un gesto improvviso le afferrò la nuca e la attirò a sé. La
baciò.
“Sono qui anche per fare pace,
sciocchina. Non voglio più litigare con te” aggiunse
seriamente.
“Nemmeno io”
“Allora sali. C’è una sorpresa che
ti aspetta”
“Che cosa?” domandò la ragazza
curiosa, aggrappandosi alla schiena di James.
“Vedrai. Ora goditi il
giro”
‘Spero’
La scopa si levò verso il cielo,
dolcemente, rivelando ai due innamorati la stellata più bella di tutto
l’inverno, il prato più luccicante e il lago più nero e profondo.
James
: Ora vieni con
me
Verso un mondo d'incanto
Principessa è tanto
Che il tuo cuore
aspetta un sì.
Quello che scoprirai,
E' davvero importante.
Il
tappeto volante
Ci accompagna proprio lì.
Il mondo è tuo,
con
quelle stelle puoi giocar.
Nessuno ti dirà
Che non si fa.
E' un mondo
tuo per sempre.
Lily : Il mondo è mio,
è sorprendente accanto a
te.
Se salgo fin lassù,
Poi guardo in giù
Che dolce sensazione nasce in
me
(James : C'è una sensazione dolce in te)
Lily :
Ogni cosa che ho,
Anche quella più bella
No non vale la stella
Che fra
poco toccherò
Il mondo è mio
(James : Apri gli occhi e
vedrai)
Lily : Fra mille diamanti volerò
(James : La
tua notte più bella)
Lily : Con un po' di follia e di magia
Fra
le comete volerò,
(James : Il mondo è tuo)
Lily :
Un corpo celeste sarò
(James : La nostra favola
sarà)
Lily : Ma se questo è un bel sogno
Duo: Non
tornerò mai più, mai più laggiù,
E' un mondo che appartiene a
noi.
James : Soltanto a noi
Lily : Per me e per
te
James : Ci aiuterà
Lily : Non
svanirà
James : Solo per noi
Lily : Solo per
noi
Duo: Per te e per me.
James fece atterrare la scopa il più
delicatamente possibile. Tuttavia benedì lo scossone inevitabile, perché sentì
Lily stringersi ancora più forte a lui. I due scesero. La giovane aveva i
capelli rossi tutti scompigliati e le labbra pallide per il freddo. Ma era
ugualmente bellissima. James le prese la mano.
“Ti è piaciuto il giro?” chiese
sorridendo. Lily gli buttò le braccia al collo e gli diede la più eloquente
delle risposte. Quando si staccarono James era arrossito fino alla punta delle
orecchie.
“Wow, dovevo portarti prima sulla
mia scopa!” esclamò. Lei rise, lo prese a braccetto e gli posò la testa su una
spalla.
“Come mai siamo qui, James?” chiese.
“Seguimi e ti dirò tutto” disse per
tutta risposta il ragazzo e la guidò lungo la sponda del lago. Si trovavano in
una zona che lei non aveva mai visto prima.
“James, non mi avrai portato
mica…”
“Nella Foresta Proibita?
Sì”
“Ma James! Se si chiama così un
motivo ci sarà, non credi?”
“Davvero pensi che non ci sia mai
stato?”
Lily sospirò e scosse la
testa.
“Naturalmente ci sei già
stato!”
“Non avrai mica
paura?”
“Io?” fece lei indignata “Io,
carino, posso essere anche più coraggiosa di te”
“Davvero?” domandò lui divertito
“Bene, lo scopriremo subito”
Detto questo estraette dalla tasca
dei pantaloni il Mantello dell’Invisibilità e se lo gettò addosso, sparendo
all’istante. Lily si fermò allarmata.
“James, dove sei? Per favore, questo
genere di scherzi proprio non mi piace!”
“Perché non segui il sentiero e
vieni a prendermi?” fece una voce poco avanti a lei. Lily si mise a correre in
quella direzione, sentendo i passi del ragazzo allontanarsi sempre di più,
addentrandosi nella foresta.
“James Potter, accidenti a te! Torna
qui immediatamente, altrimenti io…”
Si zittì stupefatta e si bloccò alla
vista di ciò che le stava davanti. Li aveva visti solamente nelle illustrazioni
dei libri, ma mai nella realtà. Non credeva nemmeno che ci sarebbe riuscita
prima della fine della scuola. Ed ora eccoli lì davanti a lei. Due meravigliosi
esemplari di unicorno, dal manto più bianco della neve che ricopriva il tetto
del castello, gli occhi più luccicanti del cristallo e il corno dell’argento più
puro.
“Oh mio Dio…”
Due braccia la cinsero da dietro.
Non poteva voltarsi, la stretta di James era troppo salda.
“So che desideravi tanto
vederli”
“Ma come hai
fatto?”
“Una soffiata. Hagrid aveva
avvistato una coppia di unicorni qualche settimana fa. E ieri mi ha detto che li
aveva rivisti aggirarsi nei paraggi. Speravo con tutto il cuore fossero ancora
qui”
“E’ il tuo regalo di San Valentino?”
chiese Lily, sorridendo. James sfregò la sua guancia contro quella di
lei.
“Sì e no”
“C’è dell’altro?” fece lei
sorpresa.
“Già”
James deglutì a fatica, si sentiva
molto agitato. Il momento finalmente era arrivato. Tutto era perfetto, proprio
come aveva sperato. La strinse ancora più forte.
“Senti, Lily, amore, i tempi
ultimamente sono quelli che sono…”
“James, ma
cosa…?”
“Tutto è così precario, a volte mi
sembra che nessuna certezza sia più possibile”
“Ci sono io” replicò la ragazza
confusa. Non capiva dove lui volesse andare a parare, ma tutto ciò era alquanto
strano.
“Lo so” rispose lui “E questo è
meraviglioso per me. Tu sei tutto il mio mondo, tesoro, e non voglio
perderti”
“Amore, ma non mi perderai mai! Mi
stai spaventando, James, che cosa succede?”
“Entrambi abbiamo deciso di
frequentare l’Accademia per diventare Auror e difendere così il mondo magico.
Voglio che tu sappia che ti proteggerò sempre, anche a costo della mia stessa
vita”
“James, non dire così. Non ci
capiterà mai niente, vedrai…”
“Lily, il punto è che per
proteggerti voglio che tu venga a vivere con me”
“Con te e gli altri? James non lo so
se…”
“No, non con gli altri. Solo tu ed
io. Lily, non voglio più che tu sia la mia ragazza” la mano di James per un
attimo si staccò da Lily e si infilò nella tasca dei pantaloni. Riemerse
stringendo una scatolina in mano. James la porte a Lily, che l’aprì lentamente,
trattenendo il respiro.
“Un… anello?” bisbigliò, la sua voce
era coperta dai battiti del suo cuore e di quello di
James.
“Sì. Lily Evans, vuoi sposarmi?
Subito dopo finita la scuola, se mi dirai di sì, diventeremo marito e moglie.
Allora, cosa rispondi?”
“Oh, James, io…” cominciò la ragazza
voltandosi verso di lui. I suoi occhi incrociarono quelli nocciola del ragazzo.
Vi leggeva un amore immenso, sconfinato. Sì, lui l’avrebbe protetta e l’avrebbe
sempre trattata come una principessa.
“Sì, certo che ti sposo!” esclamò
infilandosi l’anello all’anulare sinistro. Poi lo abbracciò e le loro labbra si
incontrarono in un bacio che sapeva di nuovo, come nuovo era il brillio al dito
di Lily.