Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Ailis_    15/12/2011    2 recensioni
“...Itachi si avvicina e Hinata sente l'ineluttabile fato muoversi con lui. Itachi la cinge con le sue braccia forti e sembrano quelle della Morte.
Eppure non ha voglia di fuggire da quell'abbraccio. Anzi, desidera seppellirvici ancora più a fondo fino a diventare parte di esso.
Non ha paura; sente solo la necessità pulsante, ardente, di fondersi con il proprio destino, con Itachi.”
Genere: Dark, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Itachi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Affascinante e misterioso Contest

{Sesta classificata al Wicked and lovely Contest}


Crazier


E' un lungo scambio di sguardi il loro.
Nessuna parola, niente che possa esprimere ciò che provano nei loro cuori che pure pulsavano freneticamente nel petto.
Hinata lo guarda da sotto le ciglia nere, aspettando qualcosa di cui nemmeno lei sa la natura; sa solo che lo riconoscerà, qualunque cosa sia.
Itachi la guarda, soppesando i gesti e le parole da pronunciare.
Gli occhi bianchi di lei gli ricordano quanto fosse pura prima di incontrare lui; quanto in fondo lo sia ancora. Intorno a loro il tempo sembra essersi congelato, l'aria stessa è immobile e allo stesso tempo freme di attesa.
Brucia di passione, crepita come fuoco, scalpita come un cavallo impaziente.
Hinata sa che amare Itachi come le suggerisce il cuore è la scelta sbagliata, la peggiore che potrebbe fare. Perchè lui è il pericolo; lui è ciò che la condurrà alla pazzia, qualunque cosa succeda.
Impazzirà, Hinata, se lui starà con lei per troppo amore; impazzirà se Itachi se ne andrà per troppo dolore.
Lui è il Male, la dannazione del corpo e, ancor peggio, dell'anima.
Se fosse saggia fuggirebbe, correndo veloce come può solo chi scappa dalle tenebre perpetue; se fosse saggia si nasconderebbe dove esse non possano mai trovarla, costruendosi un nuovo frammento di eternità lontano da lì.
Ma Hinata non è saggia, non è accorta; è solo affascinata...e innamorata. Itachi si avvicina e Hinata sente l'ineluttabile fato muoversi con lui. Itachi la cinge con le sue braccia forti e sembrano quelle della Morte.
Eppure non ha voglia di fuggire da quell'abbraccio. Anzi, desidera seppellirvici ancora più a fondo fino a diventare parte di esso. Non ha paura; sente solo la necessità pulsante, ardente, di fondersi con il proprio destino, con Itachi.
L'adrenalina scorre nelle vene al contatto con la pelle calda di lui e la sensazione del proibito, del folle volo a cui solo gli stolti si arrischiano, la sovrasta.
Hinata non vi bada; è la vertigine. L'ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.
Quando la baciò e le loro lingue iniziarono a danzare insieme.
Fu allora che seppe con certezza di voler cadere, di volersi lasciare andare a quel desiderio, di bramare il salto nel vuoto. Non le sarebbe importato di sfracellarsi al suolo, di essere sopraffatta dal fato immutabile se ciò avesse voluto dire unirsi a Itachi per l'eternità.
Se lui era davvero la Morte, avrebbe accettato l'oscurità eterna volentieri.
Pur di essere con lui, la Pazzia sembrava un prezzo equo.

Fine.

 

Note dell’autore:
Non ho mai scritto niente di simile a questa storia però, allo stesso tempo, mi trovo ad essere piuttosto soddisfatta del mio risultato. Forse perchè è un periodo che l'ispirazione giunge raramente e i risultati di questo sono storie incomplete.
Inizialmente anche questa era destinata ad essere qualcosa di diverso: il progetto iniziale era un'altro, credo completamente diverso.
E poi è venuto fuori questo; forse farà schifo, forse sarà il lavoro peggiore mai visto. Non saprei dirlo.
Per quanto riguarda le note sulla contenuto dello scritto, vorrei dire che in qualche modo è stato “Amleto” di Shakespeare a ispirarmi, anche se non so dire in che modo o in quale misura.
Itachi è il male, colui che conduce Hinata al peccato, alla pazzia e poi alla morte. E' pericoloso, quindi, perchè porta prima al peccato e poi alla dannazione eterna, all'impossibilità di salvezza.
Ma, come ogni pericolo che si rispetti, affascina la giovane e, in fondo, innocente Hyuuga che cede e si abbandona, pur consapevole delle conseguenze.
A trattenere Hinata però è qualcosa di pù della semplice attrazione: è l'amore, un amore la cui forza è tale nell'animo della ragazza che preferisce accettare ciò che sarà di lei piuttosto che lasciare Itachi.
Non mi viene in mente altro da dire, perciò concludo qui prima di scrivere n.d.a più lunghe della stessa storia.
Vorre solo specificare che il “folle volo” citato verso la fine è tratto dalla Divina Commedia di Dante, in riferimento ad Ulisse; non ricordo con esattezza il canto, ma è uno degli ultimi della cantica dell'Inferno.
Ciò detto, mi congedo.

Ma prima, che ne direste di lasciare un commentino?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor / Web Hosting

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Ailis_