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Autore: RobiMalik    15/12/2011    1 recensioni
Salveee! Questa è la mia prima fan fiction :3 I protagonisti sono Eleonora e i One direction ,anche se nei primi capitoli si farà riferimento a solo uno del gruppo perchè la storia parte da prima che diventasse famoso ma arriva anche al momento della celebrità :) Spero che vi piaccia e lasciate recensioni!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Londra 2008

Sveglia alle 6. Bagno. Doccia. Denti. Colazione. Vestirsi. Truccarsi. Salire in macchina. Entrare nell’inferno. Per 7 ore. 

Erano già 5 mesi che la mia vita procedeva in questo modo,5 mesi da quando dall’Italia mi trasferì in Inghilterra con mia madre. Perchè? Mio padre e mio fratello erano morti in un incidente stradale,l’altro è rimasto disabile,a mia madre sembrava di aver perso tutto e così dopo 1 mese volammo in Inghilterra,io lei e mio fratello in carrozzina per lasciarci il passato alle spalle e ricominciare.Mia madre diceva che non poteva rimanere ancora in quei luoghi che le ricordavano mio padre e mio fratello. Anche papà era medico,un chirurgo,mamma ora è primario di medicina legale e sta fuori tutto il giorno;mentre io subisco sempre la solita tortura di farmi 7 ore di scuola e 5 di danza mentre mio fratello mi osservava immobile. Danzo da quando sono piccolina e devo ammettere che sono brava. Vivo a Londra e ballo in una scuola prestigiosa e secondo molti entrerò alla Royal,già alcuni rappresentanti della scuola sono venuti a guardarmi,dovrei essere la ragazza più felice del mondo,ma non è così. L’unico momento della giornata in cui sono felice,è quando mio fratello è felice.

“Trueba interrogata”

oh cazzo anche questa stronza di fisica ci si mette a rovinarmi la giornata.

“Si professoressa” mi alzo dal mio posto,ultimo banco lato muro dietro due giganti,e mi avvio verso quell’orribile cattedra di compensato dietro alla quale sedeva una vecchia,grossa,acida,brutta,occhialuta professoressa ,cornuta dal marito italiano e che quindi l’aveva a morte con l’Italia,e me. Titubai un pò su alcune domande la cui risposta se la inventava sul momento,tanto per farmi sbagliare,ma per il resto gliel’aveva messa bella nel suo culone a quella cornuta. 

“va bene elinara”

“eleonora” la corressi subito

“come vuoi…vai a posto”

si vedeva proprio che ci era rimasta male,e io con un sorriso di compiacimento stampato sulle labbra,tornavo al mio rifugio,il mio ultimo banco.

Non seguì affatto le altre lezioni,dormivo più che altro. E così arrivò l’ora di pranzo. Corsi in mensa,scivolando tra la folla che si ammassava fitta e lenta verso quel luogo dove davano il loro “cibo”-“food”. Io non riuscirei mai a chiamare una pappina cibo,sarà che sono italiana ma son abituata troppo bene. E così prendevo sempre un’insalata e una banana,le uniche cose sulle quali non mettevano glassa,olio di semi e altre shifezze varie. Lily era là,al terzultimo tavolo,quarta fila a sinistra dopo il distributore di caramelle e snacks,ad aspettarmi. C’erano anche Jason,Mark e Lauren. Erano quelle le persone con cui avevo stretto di più in quei 5 mesi; tutti gli altri avevano dimenticato “l’italiana” dopo una settimana,un mese,due mesi,quattro mesi,e oggi solo qualcun altro mi salutava nei corridoi. Non ero più la sorpresa,c’era una norvegese bionda ossigenata a fregarmi il posto. Ma non mi interessava più di tanto.

“Com’è andato il compito?” -chiesi a Lily

“Una merda. Solo alla fine,dopo aver copiato tutto,scoprii che Branfy(il secchione) proprio ieri era l’unico giorno nella sua vita a non aver studiato,e per non essere beccato aveva copiato da Leincashter che a sua volta aveva copiato da…”

“insomma ti sei fragata da sola”-la interruppi

“E…si …esatto. Si è andata proprio male”-concluse lei 

Mangiammo tranquilli e poi ritornai in classe per la lezione di letteratura,una delle poche che seguivo,e mi sembrò passare in fretta. Sarà stata la dickinson e le sue posie che ti fanno riflettere sulla tua vita e ti fai una serie di domande esistenziali,comunque l’ora volò. Volai anch’io fuori da scuola verso la sala di danza. 

Calze,body,tutù,gesso,punte,capelli raccolti e tirati ,ed entrai in sala. Ero tra le prime e così mi allungai un pò. Misi Shubert e cercai di rilassarmi,lentamente,si togliermi tutto di dosso e sentire solo il mio corpo. Presto divenni un’orchidea che galleggia su uno stagno,libera,quando c’è un pò di vento si muove a destra e a sinistra,galleggia su se stessa e sull’acqua che le da la vita.

Dopo un pò eravamo tutte e arrivò anche l’insegnante. Eravamo burattini,che si muovevano all’unisono,tanti corpi,una sola anima,diverse emozioni ma tutte grandi,come i movimenti che facevamo e piccole,come i particolari di ogni passo. Comandate dalla musica e dal ritmo che ti entrava nelle vene e ti portava tra le nuvole,nel mondo dei sogni . 

Fortunatamente le 5 ore di danza non mi dispiacevano mai,le amavo.Di meno le pressioni che avevamo tutte quante per il ruolo che ricoprivamo,a volte ci assillavano troppo e tu,oltre tornare a casa con i piedi sanguinanti,non potevi fare altro.Non era abbastanza. 

Erano le 7 ,tornai in camerino ,mi cambiai e uscì in sala d’attesa con il borsone. Doveva aspettarmi mio fratello,quelli della comunità lo portavano sempre a vedermi,dicevano che lo faceva stare meglio e forse era vero,anche se solo io sapevo cosa avrebbe voluto realmente fare lui.

Con mio stupore non era solo ma con un ragazzo,che non avevo mai visto. Sembrava più grande ma era troppo giovane per lavorare alla comunità. Mi avvicinai sospettosa a passi lenti. 

“Sei stata bravissima Elee!”-esclamò mio fratello

“Grazie tesoro,mi hai visto tutto il tempo? Siamo andate avanti con la coreografia!”-lo abbracciai e gli diedi un bacio in guancia,poi guardai il ragazzo che teneva la carrozza di mio fratello. 

“Ehh ciao,sono la sorella di Manfri,Eleonora,tu…devi essere uno della comunità o sbaglio?”-dissi dubbiosa

“Ciao! Sono il figlio di Mariah,oggi mia madre non poteva venire..e così mi ha chiesto di venire al posto suo. ”

“piacere di conoscerti ”-sorrisi

“E’ un piacere vedere ballare te” disse lui felice

“Abbiamo parlato tantissimo!”

“Ah si e di che cosa?” chiesi a mio fratello meravigliata

“Di calcio,di scuola,di playstation,altre cose per ragazzi e…..te” quando disse ‘me’ i suoi occhi erano sognatori,io ero meravigliata,guardai quel ragazzo misterioso che sorrideva imbarazzato con un braccio intorno alla testa.

“Beh sisi ” disse impacciato il ragazzo dagli occhi profondi come l’universo. Quegli occhi sembravano rapirmi. 

“vi accompagno a casa” disse cordiale

“Grazie” gli sorrisi”Ma ancora non mi hai detto il tuo nome”

“Oh già che imbranato…piacere Zayn” mi sorrise.

  
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