Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: SilentWings    15/12/2011    3 recensioni
"A Christmas carol" Kuroshitsuji version. Commedia o dramma? Quando la spocchiosità di Ciel raggiunge livelli allarmanti nel periodo natalizio, tre misteriosi figuri entrano in azione per (cercare di) salvare la pelle alla povera e maltrattata servitù di casa Phantomhive. Crossover tra Kuroshitsuji e "A Christmas Carol" di Charles Dickens
Genere: Comico, Malinconico, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ciel Phantomhive, Elizabeth Middleford, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Fu un tocco leggero come un fiocco di neve a svegliarlo.
L'aprirsi delle sue palpebre fu salutato da una debole luce delicatamente azzurrata. Una mano scheletrica gli stava sfiorando una guancia.
Ciel si tirò a sedere di scatto: davanti a lui, una strana figura brillante. Un ragazzo vestito a scacchi bianchi e neri, con i capelli rossi raccolti in numerose treccine, gli occhi viola e uno strano segno a forma di lacrima tatuato su uno zigomo.
Aveva un insolito, indescrivibile sorriso, reso ancora più particolare da dei canini molto appuntiti.
Il ragazzo riuscì solo a sillabare -C... che diamine...?-
L'apparizione sorrise pacatamente. -Io sono lo spirito dei Natali passati: per colpa tua molte persone hanno sofferto e stanno soffrendo tuttora. Io e i miei fratelli abbiamo deciso di mostrarti a cosa conducono le tue azioni prive di rispetto e amore per gli altri. Io ti mostrerò i dolori legati al passato...-
E così lo spirito prese Ciel per mano, facendolo quasi morire di orrore al contatto con le ossa di cui era formato l'arto superiore destro del fantasma. In un bagliore bianco, la camera da letto sparì, e al suo posto comparve un giardino silenzioso ed innevato. Ciel si guardò intorno: era il giardino della villa. Ma quella fontana che ci faceva lì? Non era andata distrutta nell'incendio, due anni prima?
Ad un certo punto una risata cristallina ruppe la tetra pace di quella scena: una bambina bionda stava cercando di trascinare fuori dalla porta un bimbo dagli occhi blu, svogliatissimo e mingherlino, che somigliava incredibilmente a Ciel.
Il conte, colto di sorpresa, strabuzzò gli occhi -M... ma quelli... siamo io e Lizzy da piccoli!-
Lo spirito sorrise -Ti ho detto che ti avrei mostrato il passato. Presta attenzione ora...-
Il giovane osservò la scena: il piccolo Ciel si era seduto nella neve con aria imbronciata, mentre la bambina lo tirava per la sciarpa, quasi strozzandolo.
- Forza Ciel, vieni! Che ne dici di fare un pupazzo di neve?-
Il bambino si imbronciò ancora di più, incrociando a fatica le braccia sotto i cinque strati di indumenti che sua madre lo aveva obbligato a indossare, conferendogli una dimensione vicina a quella di un barile.
-No.-
-Ma perchè no, Ciel? Su, fallo per me!-
-E perchè mai dovrei farlo per te? Io stavo meglio dentro, al caldo. Perchè mi hai trascinato qui fuori al freddo, e con questo tempo da lupi per giunta?-
Lizzy rise, con gli occhi brillanti di felicità -Ma perchè la neve è cosi kawaiiii! Così bianca, morbida e soffice!-
- Così fredda, bagnata e scivolosa.- rimarcò Ciel, seccato.
-Uffa, come sei noioso!-
-Io di qui non mi muovo. Anzi, dato che sono qui, quasi quasi me ne torno in casa...-
La piccola lady tirò su col naso, assumendo un'aria altezzosa.- Non vuoi mai stare con me, Ciel. Perchè fai così?-
Il bambino, esasperato, rispose - Perchè? E tu mi chiedi anche perchè? Perchè quando fai così non ti sopporto Lizzy! Anzi, direi proprio che ti odio!-
Senza parole, la piccola lo fissò per un attimo, prima che gli occhi le si riempissero di lacrime. Si girò e fuggì piangendo.
Il fantasma osservò Ciel, che si stava rosicchiando le unghie con un'espressione ansiosa dipinta sul volto.
-Capisci quanto l'hai fatta soffrire, quel Natale? Che bisogno c'era di trattarla così?-
-Che bisogno c'era? CHE BISOGNO C'ERA? Mi stava facendo impazzire assillandomi con le sue strane manie, cos'avrei dovuto fare?-
-Voleva solo giocare, eravate bambini! Pensa a come l'hai fatta stare male, Ciel Phantomhive, pensaci...-
Con un bagliore più deciso, lo spirito scomparve, riportando Ciel nell'oscurità della sua stanza, dove si addormentò poco dopo, esausto.
  
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